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venerdì 31 luglio 2015

La Boldrini’s List: eutanasia, nozze gay e immigrati-cittadini

La Boldrini’s List: eutanasia, nozze gay e immigrati-cittadini


di Mario Giordano 



Madamina il catalogo è questo. Alla cerimonia del Ventaglio, la presidenta della Camera Laura Boldrini detta superBoldry squaderna le sue priorità. Quali sono gli interventi più urgenti per gli italiani, dal suo autorevole punto di vista? Presto detto: prima di tutto la legge per la cittadinanza agli immigrati. Poi la legge sull'eutanasia. E quindi la legge sulle unioni gay. Quando si dice avere il polso del Paese, eh? In effetti: non si sente parlare d’altro. Davanti ai municipi ci sono cortei di italiani che chiedono la cittadinanza per gli immigrati, raccolte di firme in ogni Comune per concedere il diritto di voto ai profughi. Per non dire di eutanasia e nozze gay: non fai tempo a entrare in un bar che te ne accorgi. La gente di che parla? Di tasse? Della crisi? Di quant’è duro pagare le bollette a fine mese? Del lavoro che non si trova? Macché: tutti lì a chiedersi quando potranno staccare la spina. O quando Luxuria potrà sposarsi con un trans. È la priorità.

E non continuate a dire che il Palazzo non è vicino ai problemi della gente. Macché: il Palazzo è vicino, Montecitorio è vicinissimo. Lo si vede proprio dalla Boldrini’s List. È noto infatti che in ogni famiglia, alla sera, ci si interroga con angoscia: la danno o no la cittadinanza agli stranieri? E il via libera alle nozze gay? Ci sono schiere di disoccupati pronti a scendere in piazza: per chiedere un impiego? No, per la legge sull’eutanasia. Ci sono eserciti di pensionati che minacciano la rivolta: per chiedere un aumento della minima? Macché: per cedere la loro casa agli immigrati. Che cosa stiamo aspettando? Meno male che c’è superBoldry che ci pensa. Che i consigli del suo personal-guru Gad Lerner stiano cominciando a funzionare?

In effetti è rassicurante l’idea di Paese che salta fuori dal catalogo boldriniano: bisogna sposarsi fra persone che non possono fare figli, morire in fretta e nel frattempo dare cittadinanza agli stranieri. Più che un programma per l’Italia, sembra un programma per l’estinzione dell’Italia. Uno lo sente e dice: «È un suicidio assistito». E lei, infatti, ha già pronta la legge. Tutto organizzato, idiozia compresa. «Lo sguardo lontano», s’intitola profeticamente, il libro appena pubblicato dalla presidenta. Ma forse, avanti di questo passo, lo sguardo lontano non vedrà più una beata mazza. E anche lo sguardo vicino avrà qualche problema, come qualche settimana fa quando Lauretta nostra andò in vacanza su un’isoletta greca, mettendo in mostra auto blu e un «invidiabile bikini». E scordandosi, però, che la Grecia stava facendo default...

Non che superBoldry non pensi ai temi economici, eh? Anche lì, per dire, una priorità per l’Italia lei ce l’ha chiara: abbassare le tasse? No, quello può aspettare. Rilanciare l’economia? No, quello non si dice. Ridurre la disoccupazione? Macché. Aiutare le imprese a essere competitive? Nemmeno. Aumentare le esportazioni? Non ci si pensa. Eliminare i balzelli più stupidi degli enti locali? Neppure. C’è solo una cosa che sta davvero a cuore alla capa di tutti i nostri deputati: il reddito minimo di cittadinanza, cioè dare uno stipendio a chi non lavora. E chi lo foraggia? Quei fessi che si ostinano ancora, nonostante tutto, a produrre ricchezza e a pagare le tasse. Zitti, muti e rassegnati, altrimenti la Boldrini modifica il catalogo e ci mette: doppio reddito di cittadinanza per gli stranieri e doppia Tasi per gli italiani. Così si fa l’integrazione, no?

Del resto, non c’è da stupirsi. Non era stata lei a dire: «Sogno un premier rom»? Ecco: Laura sogna un premier rom, sogna l’abolizione delle pubblicità con le donne in costume (intanto lei ha «l’invidiabile bikini»), sogna l’accoglienza per gli eco-rifugiati (cioè dovremmo accogliere a braccia aperte anche chi non si adatta al cambiamento di clima a casa sua). E soprattutto sogna un Paese in cui si dica signora sindaca e signora avvocata, signora dirigenta e signora prefetta, e di conseguenza (immagino) signor sentinello o signor guardio o (peggio mi sento) signor giornalisto. Dunque non è una novità: superBoldry ci ha abituati ai suoi cataloghi bislacchi. È che ogni volta rimaniamo stupiti dalla sua capacità di mettersi in sintonia con le richieste degli italiani. Davvero. Così stupiti che ci chiediamo come poterla aiutare ad ascoltare meglio la voce del Paese. Chiamare l’Amplifon può essere un’idea?

giovedì 30 luglio 2015

FRONTALIERI, COMI A NORMAN GOBBI: MIO GOAL SONO I VOTI DEI LAVORATORI ITALIANI

FRONTALIERI, COMI A NORMAN GOBBI: MIO GOAL SONO I VOTI DEI LAVORATORI ITALIANI 



di Gaetano Daniele 


Lo afferma Lara Comi,
eurodeputata di Forza Italia e vice-presidente del gruppo PPE,
rispondendo alle dichiarazioni di Norman Gobbi.

"Le parole di Norman Gobbi mi lasciano del tutto indifferente, io rispondo ai tanti Italiani che lavorano in Svizzera e che mi hanno chiesto di intervenire. La rielezione con il sistema a preferenze per me è fare goal, il resto sono chiacchiere. Così l'On. Lara Comi F.I ai microfoni de il Notiziario sul web, e nota: capisco che questo goal dia molto fastidio perché da anni lavoro con caparbietà per difendere i frontalieri. Parlo con molti imprenditori svizzeri che mi confermano il valore del contributo dei nostri lavoratori, soprattutto nel settore bancario. Gli Italiani - continua Comi - vengono scelti per le competenze e l'affidabilità. Il consigliere di Stato Gobbi si chiarisca con Berna, che è totalmente in linea con le posizioni italiane, come ha confermato nei giorni scorsi l'ambasciatore svizzero a Roma. La richiesta ai lavoratori frontalieri di presentare il casellario giudiziario viola gli accordi con l'Ue. Se Gobbi ritiene che questi accordi non vadano rispettati - conclude Comi - chieda l'indipendenza da Berna. Sia coerente fino in fondo, dica che secondo lui il Canton Ticino deve uscire dalla Svizzera, invece di attaccare a livello personale chi si impegna affinché gli accordi siano onorati e non venga meno il rispetto delle persone."

MALPENSA, COMI: AEROPORTO VARESINO STRATEGICO, NOSTRA BATTAGLIA GIUSTA

MALPENSA, COMI: AEROPORTO VARESINO STRATEGICO, NOSTRA BATTAGLIA GIUSTA


di Gaetano Daniele 



 Lara Comi,
 europarlamentare di Forza Italia e vice-presidente del Gruppo PPE.

"Malpensa fa parte dei tre scali strategici (insieme a Fiumicino e Venezia) con ruolo di gate intercontinentale nel parere sul Piano Aeroporti approvato oggi dalla VIII Commissione Lavori Pubblici del Senato. Così l'On. Lara Comi F.I, e nota: E' una notizia positiva, per quanto questo riconoscimento sia da ritenere ovvio. Verrebbe da dire: ci mancherebbe altro. Ma siamo abituati a ricevere brutti colpi, basti pensare al dehubbing di Alitalia del 2008. Proprio Alitalia ora vorrebbe mantenere anche oltre Expo il volo diretto su Shanghai, che dovrebbe cessare di essere operativo dal prossimo ottobre, per i risultati brillanti ottenuti in fatto di vendite. 

La compagnia - continua Comi ai microfoni de il Notiziario sul web  - starebbe valutando una serie di voli da Malpensa verso l'Asia e il Nord America. Insomma le prospettive sono di per sé buone, senza bisogno di fare riferimenti inopportuni a Fiumicino che vive un momento drammatico. La nostra battaglia per Malpensa aveva un fondamento concreto come dimostrano i fatti. E' una battaglia giusta e di buon senso. Infine - Conclude Comi - ricordo che lo scalo varesino ha vinto nei mesi scorsi il premio dell'Aci Europe Best Airport Awards come miglior aeroporto del continente. Continuiamo a tenere alta l'attenzione perché finalmente Malpensa possa lasciare alle spalle i momenti neri e perseguire un rilancio del tutto meritato."

Cibo killer nei supermercati C'è un avviso del ministero

Allerta alimentare, la svolta del ministero della Salute




Come fare a sapere se un prodotto alimentare è dannoso per la salute? Come essere informati di tutti i prodotti che vengono ritirati dagli scaffali dei supermercati? Il sito del Fatto Alimentare dà una buona notizia e spiega che, grazie a una petizione lanciata in rete per chiedere alle aziende e ai supermercati di pubblicare sui loro siti l'elenco dei prodotti ritirati dagli scaffali. L'appello è stato accolto e, scrive il Fatto Alimentare, adesso una decina di catene riportano in tempo reale le allerta alimentare con la foto dei prodotti sotto accusa.

La svolta - Il Ministero della salute ha pubblicato la bozza di un dossier sul richiamo dei prodotti e sulle allerta alimentari. La Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e della nutrizione del Ministero della salute ha pubblicato la bozza di un dossier (ancora ufficioso) sul richiamo dei prodotti e sulle allerta alimentari. Una vera e propria rivoluzione che coinvolge tutte le catene di supermercati. "Il testo - scrive il Fatto Alimentare - obbliga le aziende in base al regolamento 178/2002 CE, a informare i consumatori ogni qual volta venga richiamato un prodotto dal mercato indicando: nome del prodotto, marchio, lotto data di scadenza, sede dello stabilimento e altri particolari utili per la corretta identificazione oltre alla fotografia, al motivo del richiamo, le modalità per sostituirlo o per riavere il denaro e il numero verde per chiedere informazioni". Non solo anche il sito del ministero della Salute avrà una pagina chiamata "avvisi di sicurezza" che riporterà le informazioni ricevute dal sistema di allerta europeo o da altre fonti come l'Asl, Aifa, Arpa e Nas. 

Il professore pedofilo e feticista: ecco cosa filmava delle ragazzine

Poggibonsi, arrestato professore pedofilo: filmava parti intime e piedi alle ragazzine a cui dava ripetizioni




Dava ripetizioni di matematica e con una videocamera nascosta filmava le studentesse, tutte minorenni: un "professore" pedofilo è stato arrestato dai carabinieri. I carabinieri della compagnia di Poggibonsi (Siena) lo hanno colto in flagranza mentre, seduto accanto a una ragazzina, a cui impartiva ripetizioni di geometria, ne filmava le parti intime. A finire in manette è un uomo di 42 anni, incensurato, impiegato, con una laurea in matematica, ma che non ha mai insegnato nelle scuole. L'uomo, nelle scorse settimane, come da molti anni a questa parte, aveva dato la propria disponibilità ad impartire lezioni private a studentesse bisognose di recuperare nelle materie scientifiche. L'impiegato non ha avuto difficoltà a trovare genitori che gli chiedessero la cortesia di fare qualche lezione ai propri figli in vista della ripresa dell'anno scolastico. In questo modo l'uomo, nel tempo, era riuscito ad avvicinarsi alle sue vittime: tutte adolescenti.

Pedofilo e feticista - Con la scusa di fare delle ripetizioni, l'impiegato si recava presso il domicilio delle vittime e, dopo aver iniziato le lezioni, grazie ad una mini videocamera, senza che le ragazze potessero accorgersene, effettuava delle riprese alle parti intime, non mancando di soffermarsi su un morboso dettaglio, i piedi, da cui sarebbe stato particolarmente attratto. L'operazione dei carabinieri non avrebbe avuto luogo se non fosse stato per l'arguzia di una giovanissima studentessa che, accortasi di alcune anomalie nel comportamento dell'improvvisato "professore". Con i genitori si è recata presso il comando dell'Arma di Poggibonsi dove ha denunciato alcuni atteggiamenti ambigui ed alcune strane richieste del 42enne. Agli inquirenti la minorenne ha riferito di come l'impiegato che impartiva ripetizioni apprezzasse il fatto che lei indossasse minigonne e sandali e di come l'uomo cercasse sempre delle posizioni che gli consentissero di avere una visuale libera e diretta sulle zone intime.

Colto in flagrante - A poco meno di 12 ore dalla denuncia, i carabinieri hanno organizzato un'operazione che ha consentito di cogliere l'uomo in flagranza di reato. Quando il blitz è scattato, l'impiegato, seduto accanto alla ragazza, è stato trovato con in mano una telecamera puntata sulle gambe della sua studentessa. È scattata immediata la perquisizione nell'abitazione dell'uomo, che ha permesso di recuperare centinaia di dvd pieni di video e foto. Tutto il materiale sequestrato ora è al vaglio degli investigatori per accertarne l'esatto contenuto anche se, per stessa ammissione dell'arrestato, si tratta di files pedo-pornografici e feticisti. Dopo le formalità di rito, l'uomo è stato sottoposto al regime di detenzione domiciliare, in attesa delle decisioni del magistrato competente.

Migliaia di clandestini nell'Eurotunnel: invasione a Calais, ci scappa il morto

Calais, migliaia di clandestini nell'Eurotunnel per andare in Inghilterra: morto un giovane sudanese




È polemica tra Eurotunnel e il governo francese sulla sicurezza della galleria che, passando sotto il canale della Manica, collega Calais, in Francia, a Dover, nel Regno Unito: nella notte c'è stato un nuovo assalto di migranti alle installazioni, migliaia di persone hanno cercato di entrare clandestinamente in Inghilterra e un giovane migrante sudanese, tra i 25 e i 30 anni, è morto travolto da un camion in cui tentava di intrufolarsi. È la nona vittima a Eurotunnel dall'inizio del mese di giugno. 

Da gennaio 37mila migranti - Il gruppo Eurotunnel, che gestisce la connessione ferroviaria, ha fatto sapere di avere intercettato 37mila migranti dall'inizio dell'anno; e ha chiesto alle autorità una reazione "adeguata" all'aumento di clandestini. Il gruppo ha segnalato che i migranti intercettati sono stati tutti consegnati alle forze dell'ordine e che ha presentato "migliaia di denunce" che "sistematicamente sono state archiviate senza conseguenze dalla procura del tribunale di Bologne". "Non si tratta di un passeggero che non paga il biglietto - ha rincarato la dose il Ceo del gruppo, Jacques Gounon -, siamo di fronte a invasioni sistematiche, massicce, forse anche organizzate, a vocazione mediatica visto che poi, alla fine, neanche una persona è riuscita a passare (senza biglietto) sotto la Manica".

Parigi: 120 agenti - Il governo francese ha deciso di mobilitare 120 agenti supplementari per "garantire la frontiera di Calais", ma il ministro dell'Interno Bernard Cazeneuve ha aggiunto che Eurotunnel deve "ugualmente assumersi le sue responsabilità" di mettere in sicurezza un sito attraverso il quale i migranti tentano ogni notte, mettendo a rischio la propria vita, di infiltrarsi in Gran Bretagna.

Psicodramma democratico: Renzi ha salvato il governo ma perde faccia e mezzo Pd

Voto Azzollini, psicodramma Pd. Debora Serracchiani: "Brutta figura". Zoggia: "Renzi, con chi stai?"




"Francamente credo che ci dobbiamo anche un po' scusare, perché credo che non abbiamo fatto una gran bella figura". Le parole del vicesegretario del Pd Debora Serracchiani esprimo perfettamente lo psicodramma democratico vissuto oggi in Senato. Il voto segreto che ha respinto la richiesta d'arresto del senatore di Ncd Antonio Azzollini ha, forse, salvato il governo ma sicuramente ha creato altre crepe nel partito di Matteo Renzi, già poco in salute. A meno che, come sostengono molti nell'opposizione, non si tratti di una farsa, una commedia in cui c'è chi recita la parte di quelli cattivi (coloro che hanno votato per "salvare" Azzollini) e chi quella dei buoni, puri di spirito e un po' disgustati dalla solita politica (Serracchiani & co, appunto). 

La mail segreta di Zanda - Ad accendere la miccia è stata la mail che Luigi Zanda avrebbe mandato ai colleghi, martedì sera, per invitarli a votare no alla richiesta d'arresto nonostante in Commissione il voto del Pd fosse stato favorevole. Un dietrofront che non ha molte spiegazioni, se non tattiche. "Se il presidente Zanda l'ha scritta, ha scritto bene", è la risposta serafica di Azzollini.

La Serracchiani si vergogna - In una intervista video all'Unità online, dopo il voto, è arrivato il teatrale mea culpa della Serracchiani: "C'è stata una decisione presa da una commissione, i membri di quella commissione hanno indicato qual era secondo loro la strada da seguire, penso che in Aula si dovesse seguire quel percorso. Detto questo, sono convinta che i senatori, su un tema così complesso, abbiano fatto una riflessione profonda, studiato le carte, abbiano ritenuto in coscienza di votare. Credo però che a volte ci siano delle opportunità sulle quali una riflessione in più va sempre fatta".

"Renzi, con chi stai?" - Chiude il cerchio il dissidente Davide Zoggia: "Il voto dell'aula del Senato ha clamorosamente disatteso le indicazioni della commissione per le autorizzazioni a procedere. In particolare risulta disatteso il parere espresso dai membri Pd della commissione. È una scelta che stupisce e che inquieta. E lo dico io che sono un garantista. Oggi invece si ha la sgradevole impressione di una scelta presa sottobanco e di un successivo tentativo di smarcamento". Renzi con chi sta?, chiede Zoggia: con i membri della commissione, con Zanda o con la Serracchiani? Risposta impossibile: Renzi è uno, nessuno e centomila.