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giovedì 2 luglio 2015

Diocesi Aversa, tavola rotonda con i giornalisti / Video

Diocesi Aversa, tavola rotonda con i giornalisti


di Don Carlo Villano
per il Notiziario sul web


Angelo Spinillo
Vescovo di Aversa 

Sabato 27 giugno 2015 la diocesi di Aversa ha incontrato i giornalisti prima della pausa estiva. Il confronto si è sviluppato sul tema scelto quest’anno da Papa Francesco per la 49esima Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali: ““Comunicare la famiglia: ambiente privilegiato dell’incontro nella gratuità dell’amore”.

La tavola rotonda con gli operatori del mondo dell’informazione e della comunicazione, tenutasi nel Salone della Curia Vescovile, è stata moderata da Ermanno Corsi, giornalista e scrittore italiano, e ha visto gli interventi del vescovo di Aversa, Mons. Angelo Spinillo, e di Mons. Salvatore Coviello, Vicario Episcopale diocesano per la Pastorale della Famiglia. Le considerazioni conclusive sono state affidate a don Carlo Villano, direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della diocesi.


Caivano (Na): Sciolto il nodo, ecco la nuova squadra che sosterrà il Sindaco Simone Monopoli

Caivano (Na): Sciolto il nodo, ecco la nuova squadra che sosterrà il Sindaco Simone Monopoli


di Gaetano Daniele 


A poco meno di 3 settimane dall'insediamento, il sindaco Simone Monopoli ufficializza la nuova Giunta comunale. Ecco i nomi:

Lista Civica la Svolta: Architetto Vincenzo Mascolo (Lavori pubblici, urbanistica, patrimonio e attività produttive)

Lista Civica La Svolta: Avv. Mena Sorrentino: (Dignità, pubblica istruzione, sport, spettacolo, cultura, biblioteca, frazioni)

Lista Civica Idea Nuova: Avv. Giuseppe Ponticelli (Affari legali, affari generali, contenzioso, trasparenza, servizi demografici, risorse umane)

Lista Civica Idea Nuova: Avv. Claudio Castaldo (Tutela ambientale e salute della cittadinanza)

Forza Italia: Luigi Falco detto e Strppign (Arredo urbano, politiche del territorio, cimitero, verde pubblico e manutenzione) 

Forza Italia: Diana Bellastella (ViceSindaco, Polizia locale e Protezione Civile) 

Il Neo-Sindaco Simone Monopoli ha tenuto ancora per se le deleghe più importanti quali, Bilancio, Tributi e Politiche sociali, Economato e Formazione Lavoro. 

Le nostre indiscrezioni si sono rivelate veritiere, Monopoli si affida a ragazzi che non hanno mai avuto nessuna esperienza di gestione. Un azzardo. Insomma, a dirigere i neo assessori sarà anche e soprattutto l'esperienza dei Dirigenti comunali. 

L'allarme apocalittico della Nasa: "Tre città finiranno sott'acqua"

La Nasa: "Il 2015 l'anno più caldo, New York, Venezia e Londra rischiano di finire sott'acqua"




Secondo la Nasa il 2015 sarà l'anno più caldo mai registrato. Fra gennaio e maggio la temperatura non era mai stata così alta. Un decimo di grado in più dell'anno scorso che era il record precedente. Secondo quanto scrive Repubblica, gli scienziati pensano che il "riscaldamento immagazzinato dagli oceani negli ultimi anni stia per emergere in superficie, facendo fare alla temperatura sulla terraferma un balzo in avanti e spingendo i ghiacciai della costa dell' Antartide ancor più oltre la soglia critica dello scioglimento". Il New Scientist calcola che si è innescato un innalzamento irreversibile di un metro del livello dei mari nei prossimi decenni e di cinque metri nel prossimo secolo: buona parte di New York, Londra e Venezia sono destinate comunque a finire sott'acqua.

Il processo è irreversibile -  Ci rimane sempre meno tempo per fermare l'effetto serra. "Anche l' annuncio dei G7 di un obiettivo di riduzione delle emissioni vicino al 70 per cento, rispetto a cinque anni fa, entro il 2050 non basta. Il 2050 è troppo lontano. Bisogna fermare le emissioni prima che sia troppo tardi", avverte il quotidiano che spiega come ormai il processo di surriscaldamento del pianeta sembra ormai irreversibile. 

Da che parte cominciare? - Due terzi delle emissioni di CO2 sono legati alla produzione e all'uso di energia: molti Paesi del mondo fanno promesse e hanno programmi di riduzione delle emissioni ma anche queste buone intenzioni paiono insufficienti agli scienziati della Nasa.  "Sulla base di quanto promettono i governi - fa notare Repubblica -  l' investimento in solare ed eolico diventa dell' 80 per cento più alto di oggi, ma le centrali a carbone continuano a sputare solo un po' meno CO2". Insomma bisogna che oltre alle promesse ci siano i fatti. Ma a partire da subito, senza aspettare più. 

Caldo africano, l'Italia brucerà: temperature fino a 40°, chi si salva

Meteo, arriva Flegetonte: caldo africano sull'Italia, temperature fino a 40° al Nord, afa al Centro




Diventa sempre più consistente l'ondata di caldo africano che inizia con l'invasione di Flegetonte sulle nostre regioni. Almeno fino all'8/10 luglio le temperature saliranno costantemente su tutto il Nord e il Centro con valori massimi che sfioreranno i 40° sulle valli alpine, si attesteranno sui 32/37° sulla Pianura padana, prima che violenti temporali e forti grandinate portino un po' di sollievo. Caldissimo anche al Centro con i 37° di Roma e Firenze. Molto caldo in Campania con 36° a Napoli. Il resto delle regioni meridionali non risentiranno molto di questa ondata di caldo, infatti le temperature si attesteranno sui 27/32°. Il tempo sarà prevalentemente soleggiato su tutte le regioni e con temporali pomeridiani di calore sulle Alpi, specie occidentali e più isolati sul resto dei rilievi settentrionali. Afa in aumento su tutte le grandi città, ove diverrà intensa al Nord. 

Addio ai buoni pasto per fare la spesa Fregatura dei nuovi ticket: cosa cambia

Buoni pasto, addio ai ticket usati per fare la spesa al supermercato: i rischi per chi supera i 7 euro al giorno




I lavoratori dipendenti possono dire addio ai buoni pasto usati per fare la spesa al supermercato o per pagare la cena al ristorante. Da oggi mercoledì 1 luglio scatta il via libera ai tagliandi in formato elettronico con forti esenzioni fiscali per i datori di lavoro fino a 7 euro per singolo ticket. Spariranno gradualmente i blocchetti di carta per fare posto a card con microchip simili alle carte prepagate degli istituti bancari. Un notevole risparmio per le società che emettono il servizio, per i costi materiali che verranno meno, ma anche un rischio per i datori di lavoro se l'uso dei ticket non rispetterà le leggi da sempre in vigore, ma finora poco applicabili. Le operazioni con le card, infatti, rendono ogni operazione tracciabile molto più facilmente di quanto si potesse fare con i tagliandi cartacei. Per le società erogatrici sarà semplicissimo quindi fornire alle aziende proprie clienti i dati sull'uso che i dipendenti fanno dei buoni. A norma di legge, il lavoratore dipendente deve sfruttare il buono pasto durante le ore di lavoro, per un massimo di 7 euro al giorno e non può cederlo a terzi. Finora, scrive il Sole 24 ore, non è stato mai un segreto l'uso vero che se n'è fatto: spesa al supermercato e cene in pizzeria, pagando con il numero di ticket necessari.

Chi rischia - L'inosservanza dei vincoli, chiarisce il quotidiano di Confindustria, non doveva gravare sul datore di lavoro, ma sui dipendenti che beneficiavano dei buoni pasto e degli esercizi commerciali che accettavano l'uso improprio. La giurisprudenza in materia non sembra molto ricca, segno che più di un occhio sia stato chiuso finora da chi avrebbe dovuto fare i controlli di rito. Ora con i dati più facilmente tracciabili, la responsabilità del buon uso dei ticket ricadrà sul datore di lavoro che opera le ritenute fiscali e e contributive. Sarebbe questo a esporsi alle sanzioni previste per omesse o insufficienti trattenute e versamenti, inesatte certificazioni uniche e infedele dichiarazione dei sostituti. E quindi i controlli si potrebbero riversare a cascata sulle abitudini quotidiane del lavoratore dipendente.

Ci svuotano il conto corrente: banche e crisi, cosa succederà

Conti correnti, dal 1 gennaio 2016 scatta il bail in per salvare le banche: se in crisi useranno i soldi dei clienti




L'ultima iniziativa che sta per cadere sulle teste degli italiani potrebbe far rimpiangere la notte tra il 9 e il 10 luglio 1992. Sono passati 23 anni, ma i correntisti italiani hanno ancora gli incubi per l'iniziativa del governo di Giuliano Amato che con un decreto d'emergenza prelevò il sei per mille da tutti i conti correnti italiani. Quella terribile sensazione di qualcuno che vi fruga nelle tasche ora sta per diventare una legge a tutti gli effetti, visto che da oggi alla Camera, dopo esser passata già al Senato, si dovrà votare sulla direttiva europea 2014/59/UE sulla nuova gestione delle crisi bancarie in vigore dal 1 gennaio 2016.

Come funziona - Chiunque possegga almeno 100 mila su un conto corrente in un istituto bancario, con strumenti diversi da depositi e titoli garantiti, dovrà contribuire alla salvezza del proprio istituto nel caso questo entri in crisi. Tecnicamente il meccanismo è definito bail in, è stato lo stesso utilizzato nel corso della crisi di pochi anni fa a Cipro, dove furono rastrellati i conti correnti per evitare il tracollo del sistema bancario.

Le reazioni - La direttiva non dovrebbe incontrare le resistenze dei partiti di governo, mentre tra le forze di opposizione c'è già chi annuncia battaglia, come il capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta: "È un vero e proprio prelievo forzoso contro le famiglie, contro le imprese e solo nell'interesse delle grandi banche". "I soldi dei depositanti - ha detto in aula il deputato forzista Roberto Occhiuto - non sono delle banche né dello Stato, che non possono utilizzarli come se fossero propri in caso di crisi. I depositanti, infatti, sono soltanto clienti e non si capisce perché l'Europa voglia che si facciano carico dei problemi della loro banca".Sulla stessa linea anche il Movimento 5 stelle, visto che sul blog di Beppe Grillo pochi giorni fa veniva anticipato l'arrivo del voto a Montecitorio: "Diventeremo tutti soci delle banche, ma sia chiaro, sempre con le consuete regole regole contrattuali: se le perdite saranno di tutti, i profitti restano i loro".

Cosa succede dopo il referendum: le ipotesi (da incubo) per l'Europa

Crisi Grecia, cosa cambia dopo il referendum: default, terremoti politici, crac dell'Eurozona




"Il referendum non è sull'uscita della Grecia dall'euro", ha assicurato il premier Alexis Tsipras. Il suo braccio destro Yanis Varoufakis, ministro delle Finanze di Atene, si dimostra ancora più ottimista, sostenendo che l'Eurogruppo considera "nella giusta direzione" le ultime proposte negoziali del governo ellenico, prevedendo un approdo alla "sostenibilità del debito". Peccato che Angela Merkel, che conta più dell'Eurogruppo, abbia ribadito che da qui a domenica, giorno della consultazione in Grecia, non ci saranno novità né tanto meno accordi, e lo stesso presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker abbia confermato la "quarantena" tra Atene e Bruxelles: "Stop ai contatti con Atene fino a lunedì". 

Le due strategie - La strategia dei contendenti è chiara: Tsipras e Varoufakis "minimizzano" la portata del referendum, ma al tempo stesso tifano per il no sperando di mettere l'Ue spalle al muro: o ascoltate la voce del popolo greco e ci salvate, oppure con noi crolla tutta l'Eurozona. Merkel e falchi europei fanno lo stesso ragionamento, al contrario: vediamo se Atene ha il coraggio di rischiare di uscire dall'euro. Di sicuro, come detto da molti, la scelta del referendum contro l'austerità unito al mancato pagamento dei creditori da parte di Atene ha condotto l'Europa in territori inesplorati e pericolosissimi. Ecco i possibili scenari dopo domenica.

Se vince il sì - Il popolo greco sceglie l'austerità per garantirsi altri miliardi dall'Fmi (7,2 miliardi), lo sblocco degli aiuti alle banche da parte della Bce (11 miliardi) e l'ombrello dell'euro per paura di un crac definitivo con il ritorno alla dracma. Di fatto, sarebbe il licenziamento in diretta di Tsipras, che sarebbe obbligato a dimettersi e lasciare spazio a un governo di solidarietà nazionale, una grande coalizione con dentro socialisti e centristi saldamente europeisti. Il trionfo del rigore merkeliano, con l'inquietante prospettiva che una Grecia soffocata dai tagli si ritrovi senza soldi tra qualche mese. Un circolo vizioso rassicurante per noi, almeno per ora, e potenzialmente devastante per i greci.

Se vince il no - Prima opzione, scontata. Tsipras dirà no alle ultime proposte dell'Eurogruppo, cercando un rilancio favorevole che non preveda misure drastiche su pensioni e Iva. A quel punto la ex Troika può chinare il capo per blindare l'euro oppure tenere duro (scelta probabile), chiudere i rubinetti ad Atene con conseguenze tragiche. Occhio, però, perché a scompaginare tutto (soprattutto in chiave interna) ci potrebbero essere le dimissioni del presidente della Repubblica Prokopis Pavlopoulos, convinto europeista. A quel punto con le elezioni inevitabili, potrebbero polarizzarsi ulteriormente i due fronti: anti-Ue (da Syriza ad Alba Dorata) contro europeisti, in un remake ancora più disperato di quanto accaduto negli ultimi mesi.