Conti correnti, dal 1 gennaio 2016 scatta il bail in per salvare le banche: se in crisi useranno i soldi dei clienti
L'ultima iniziativa che sta per cadere sulle teste degli italiani potrebbe far rimpiangere la notte tra il 9 e il 10 luglio 1992. Sono passati 23 anni, ma i correntisti italiani hanno ancora gli incubi per l'iniziativa del governo di Giuliano Amato che con un decreto d'emergenza prelevò il sei per mille da tutti i conti correnti italiani. Quella terribile sensazione di qualcuno che vi fruga nelle tasche ora sta per diventare una legge a tutti gli effetti, visto che da oggi alla Camera, dopo esser passata già al Senato, si dovrà votare sulla direttiva europea 2014/59/UE sulla nuova gestione delle crisi bancarie in vigore dal 1 gennaio 2016.
Come funziona - Chiunque possegga almeno 100 mila su un conto corrente in un istituto bancario, con strumenti diversi da depositi e titoli garantiti, dovrà contribuire alla salvezza del proprio istituto nel caso questo entri in crisi. Tecnicamente il meccanismo è definito bail in, è stato lo stesso utilizzato nel corso della crisi di pochi anni fa a Cipro, dove furono rastrellati i conti correnti per evitare il tracollo del sistema bancario.
Le reazioni - La direttiva non dovrebbe incontrare le resistenze dei partiti di governo, mentre tra le forze di opposizione c'è già chi annuncia battaglia, come il capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta: "È un vero e proprio prelievo forzoso contro le famiglie, contro le imprese e solo nell'interesse delle grandi banche". "I soldi dei depositanti - ha detto in aula il deputato forzista Roberto Occhiuto - non sono delle banche né dello Stato, che non possono utilizzarli come se fossero propri in caso di crisi. I depositanti, infatti, sono soltanto clienti e non si capisce perché l'Europa voglia che si facciano carico dei problemi della loro banca".Sulla stessa linea anche il Movimento 5 stelle, visto che sul blog di Beppe Grillo pochi giorni fa veniva anticipato l'arrivo del voto a Montecitorio: "Diventeremo tutti soci delle banche, ma sia chiaro, sempre con le consuete regole regole contrattuali: se le perdite saranno di tutti, i profitti restano i loro".
Nessun commento:
Posta un commento