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lunedì 28 marzo 2016

La banca italiana che sta crollando Occhio: quanto paga i manager

PopVicenza, la banca che sta crollando: occhio, quanti soldi si prendono i dirigenti


di Francesco De Dominicis


È dura, durissima da ingoiare: scoprire che i manager della banca in cui hai perso una valanga di quattrini sono e sono stati strapagati. Perché la regola della busta paga d’oro vale sia per gli ex sia per gli attuali alti dirigenti. È l’ultimo atto della saga della Popolare di Vicenza, emerso ieri nel corso dell’assemblea chiamata ad approvare il bilancio 2015 a distanza di appena tre settimane dalla riunione straordinaria dei soci che avevano dato l’ok alla trasformazione in società per azioni. Per la cronaca, i conti dello scorso anno hanno ottenuto il semaforo verde degli azionisti: i peggiori in 150 anni di storia con 1,4 miliardi di perdita. Tuttavia, la delibera assembleare è passata in secondo piano rispetto alla questione «retribuzioni».

Vediamo i dettagli dei «cedolini». L’amministratore delegato, Francesco Iorio, in carica dallo scorso 1 giugno, ha ricevuto 2,678 milioni di euro, di cui 1,8 milioni come bonus d’ingresso una tantum. Iorio si è difeso come un leone davanti ai soci, rivendicando di aver lasciato Ubibanca (la quarta banca del Paese) e di aver accettato un incarico, quello a Vicenza, ad altissimo rischio «professionale e reputazionale». Che tradotto vuol dire: tenere in piedi questa baracca è complicatissimo, ho fatto una scommessa (ben pagata) e se va male mi sono giocato la faccia. Più o meno per le stesse ragioni è piuttosto elevato anche il compenso dell’attuale vice direttore generale, in carica dal 22 giugno 2015: Jacopo De Francisco, ha percepito 1,02 milioni di euro, di cui 700 mila come bonus d’ingresso una tantum. Nell’elenco degli superstipendi, è saltato fuori anche quello dell’ex presidente Gianni Zonin, il quale ha incassato 1,01 milioni.

Complessivamente - emerge dalla relazione sulla remunerazione - la banca ha pagato 2,675 milioni di euro di bonus d’ingresso una tantum a sei dirigenti, inclusi Iorio e De Francisco, e 5,2 milioni di euro di buonuscita a cinque ex dirigenti. La più consistente, pari a 4 milioni di euro, è stata riconosciuta all’ex ad, Samuele Sorato, che ne ha incassati già due e incasserà gli altri due fra tre anni. Per l’ex ad, indagato con Zonin per ostacolo all’attività di vigilanza e aggiotaggio, il compenso complessivo del 2015 (si è dimesso il 12 maggio) è stato di 4,6 milioni. La banca «si è riservata di agire per il recupero» di 4,81 milioni di buonuscite, corrisposte oltre che a Sorato anche agli ex vice direttori generali Emanuele Giustini e Andrea Piazzetta, anche loro sotto indagine. Ma l’assemblea ha votato no all’azione di responsabilità. Voto «insipegabile» e «folle» a giudizio dello «esterrefatto» viceministro dell’Economia, Enrico Zanetti. Hanno votato a favore dell’azione di responsabilità 1.346 soci intervenuti in proprio e per delega, rappresentativi del 38,0571% del capitale, hanno votato contro 169 soci (18,648% del capitale) e si sono astenuti 1.357 soci (43,295% del capitale). C’è, in ogni caso, chi non molla la pista giudiziaria.

«Il drago c’è ancora, non si vergogna e va avanti. Sono ancora là e si prendono i loro soldi e sembra che hanno anche determinato l’esito dell’azione di responsabilità. Nei loro confronti ci sono le denunce e combatteremo contro di loro fino all’accertamento dei reati che hanno commesso» ha detto l’avvocato Renato Bertelle, presidente dell’associazione nazionale azionisti. I tavoli di conciliazione tra la banca e le associazioni di consumatori partiranno dopo l ’aumento di capitale e la quotazione in Borsa, ha promessio Iorio. Caso per caso saranno valutate le posizioni, i profili di rischio e il rispetto delle regole sugli investimenti: in teoria si dovrebbe arrivare a rimborsare i truffati, ma il percorso è lungo e complesso. Resta (per ora) la rabbia e le storie dei soci, molte delle quali emerse ieri in un’assemblea che è servita a far scoprire, tra altro, più di 100 casi di risparmiatori che avrebbero avuto intenzione di suicidarsi (quelli del coordinamento Don Enrico Torta). E allora ecco che una socia pensionata (con 680 euro al mese dall’Inps) che ha perso i suoi risparmi in PopVicenza e suggerisce di rifarsi prendendo le tenute di Zonin. La saga non è finita ieri e, come spesso accade in Italia, avrà il suo epilogo in un pezzo di carta dove c’è scritto «In nome del popolo italiano».

Velivolo non risponde alla radio Allarme aereo, si alzano i caccia

Aereo vola in silenzio radio: intercettato dai caccia Eurofighter



Allarme aereo, questa mattina, sui cieli del Nord Italia: due caccia Eurofighter dell'Aeronautica Militare, in servizio di allarme sul territorio nazionale, si sono alzati in volo dalla base aerea di Grosseto, sede del 4 Stormo, per identificare un velivolo monomotore decollato da Ajaccio, in Corsica, e diretto in Germania ad Augsburg che non aveva stabilito un positivo contatto radio con gli enti del traffico aereo nazionale. L’intercettazione è stata effettuata sopra i cieli di Sarzana, tra Toscana e Liguria, e alla vista dei caccia il pilota del velivolo ha espresso l’intenzione di atterrare ad Orange in Francia. I jet italiani hanno scortato il monomotore come da accordi con le autorità francesi.

I due Eurofighter hanno ricevuto l’ordine di decollo immediato - in gergo tecnico «scramble» - dal CAOC (Combined Air Operation Center) di Torrejon, ente NATO responsabile nell’area, e sono stati controllati da Poggio Renatico, sito operativo del nuovo sistema NATO Air Command and Control System (ACCS). L’Aeronautica Militare assicura la sorveglianza dello spazio aereo nazionale 365 giorni all’anno, 24 ore su 24.

I soldi del bollo che ti puoi tenere: ecco come fare e che cosa rischi

Non pagare il bollo auto, i soldi che ti puoi tenere: ecco come fare e cosa rischi



Attenzione, il bollo auto non deve sempre essere pagato. Infatti la tassa si prescrive dopo tre anni: il triennio però decorre dal primo gennaio dell'annuo successivo a quello di scadenza. In termini pratici, per un bollo dovuto per il 2012, il termine di prescrizione inizia a decorrere dal primo gennaio 2013 e la decorrenza si compirà il 31 dicembre 2015.

Il punto è che la legge prevede che per il calcolo della prescrizione non si calcoli l'anno in cui è dovuto il balzello per la circolazione, ma i successivi tre. Soltanto in quel momento il bollo auto andrà in prescrizione. Ma "ovviamente - spiega il sito La legge per tutti - nell'arco di tale periodo di prescrizione non devono essere intervenuti atti interruttivi della prescrizioni".

Gli "atti interruttivi" sono i solleciti di pagamento o la notifica della cartella di pagamento di Equitalia. Però, in presenza di un atto interruttivo, il termine inizia a decorrere a partire dal giorno successivo al ricevimento dell'atto. Continua La legge per tutti: "Nel momento in cui il contribuente riceve la cartella esattoriale di Equitalia deve contare di nuovo altri tre anni affinché la cartella medesima si prescriva. Tre anni durante i quali, anche in questo caso, non devono intervenire nuove richieste di pagamento".

Anche il preavviso di fermo auto è considerato un atto interruttivo soltanto se contiene tutti gli elementi da cui si evince che si riferisce al debito relativo al bollo auto. "La richiesta di pagamento di arretrati inviata con posta semplice non produce effetti - continua -, essa deve essere recapitata con raccomandata AR in quanto, diversamente, in caso di contestazione da parte del contribuente, il fisco non avrebbe la possibilità di dimostrare l'avvenuto ricevimento". Se infine, al contrario, il contribuente dovesse impugnare l'ingiunzione di pagamento o la cartella di Equitalia e, poi, perdere il ricorso, la prescrizione passerebbe da 3 a 10 anni".

mercoledì 23 marzo 2016

È ufficiale: Saviano è proprio fuori. L'ultimo delirio sui terroristi: travolto dagli insulti

Roberto Saviano, la frase delirante sui terroristi: pioggia di insulti sul web



"L'unica risposta possibile all'orrore è accogliere. Il terrorismo si combatte solo con l'integrazione", ha scritto Roberto Saviano su Twitter. Il tuttologo e scrittore prende posizione dopo i tragici fatti di Bruxelles dove gli attacchi terroristici hanno provocato 31 morti.

Sui social la reazione alle sue parole è stata da un lato di condivisione (con i retweet), dall'altro di insulti. "Ma portateli a casa tua a giocare al piccolo chimico idiota buonista milionario del ca..o", ha scritto un utente. Un altro comunista perbenista! E' un coglione senza palle!", ha tuonato un altro internauta. 

Patricia, ecco l'italiana scomparsa Il riconoscimento della salma

Chi è l'italiana scomparsa, si attende riconoscimento della salma



Sono in corso le verifiche per identificare la vittima italiana degli attentati di Bruxelles. La 45enne Patricia Rizzo è irraggiungibile da ieri mattina e dalle ultime notizie sembra sembra essere lei l'italiana morta negli attentati in Belgio. La famiglia, che aveva provato a rintracciarla anche mediante i social network, è in contatto con l'ambasciata italiana in Belgio per il riconoscimento, non facile a causa delle condizioni di tutti i cadaveri, squarciati dalla violenza delle esplosioni.

Chi era - La donna era una funzionaria Ue che prendeva la metropolitana tutte le mattine per recarsi sul posto di lavoro. Proprio questa abitudine, in attesa di conferme ufficiali, potrebbe esserle costata la vita. 

Bruxelles, delirio di Giulietto Chiesa: "Volete sapere chi è stato davvero?"

Sangue e morte a Bruxelles, delirio totale di Giulietto Chiesa: "Volete sapere chi è stato...?"



Ogni attentato scatena i complottisti. Ogni attentato, va da sé, scatena Giulietto Chiesa. E il lago di sangue versato a Bruxelles, colpita dagli attacchi jihadisti dell'Isis, per Chiesa è una buona occasione per prodursi nel consueto delirio, che puntualmente piove su Facebook. "Prosegue l'offensiva terroristica. Di Chi? Contro chi?", si chiede. Dunque svolge il suo "temino" e arriva alla farneticante conclusione: "Questo ci dice che non dobbiamo cadere nella trappola di guardare il dito invece della Luna. Se ci dicono che è Daesh, diffidiamo. Probabilmente è 'anche' Daesh. Ma Daesh è lo strumento, e la mano (in parte), ma non la mente". Un solo commento: aiutatelo. Di seguito, il post integrale di Giulietto Chiesa su Facebook.

IL TERZO TERRORISTA Quest'uomo è fuggito: nuovo incubo in Europa

L'uomo della mattanza è scappato: un nuovo incubo in Europa



Il Belgio è sotto choc per il duplice attentato di ieri. Le televisioni trasmettono la foto dei presunti kamikaze, ma accanto ai due c'è un uomo molto elegante, portamento distinto, giacca bianca e cappello nero che spinge un carrello dei bagagli: è lui in questo momento il ricercato numero u no. Gli organi inquirenti e le forze di polizia sono alla ricerca della rete che ha programmato gli attacchi di oggi a Bruxelles. Immediatamente dopo le esplosioni all’aeroporto internazionale di Zaventem e alla stazione della metropolitana di Maelbeek è stata aperta un’inchiesta dalla sezione anti-terrorismo della procura, affidata a tre giudici specializzati, ha speigato in conferenza stampa il procuratore federale, Frederic Leeuw, confermando che una persona çricercata attivamente, il terzo della foto in cui si vedono i due presunti kamikaze spingere carrelli con bagagli e nascondendo con guanti neri le rispettive mani sinistre.

Il ricercato - Il terzo, in giacca bianca e cappello nero, è il ricercato di queste ore. Intanto, sono in corso diverse perquisizioni in varie zone della città, e in particolare, secondo quanto siapprende, a Schaarbeek, un quartiere a nord est della capitale che ospita una grande comunità musulmana. 

Truffati i genitori dei bimbi col cancro: l'orrore (italiano) della finta oncologa

Truffati i genitori dei bimbi col cancro: l'orrore (italiano) della finta oncologa



Lucrava prescrivendo dei farmaci con un costo tre, quattro volte superiore all'effettivo. Una donna si spacciava per medico specialista di un noto ospedale pediatrico di Roma e in questa veste prescriveva inutili e costose terapie a bambini e malati di tumore. Smascherata dalla Polizia di Stato è stata denunciata per esercizio abusivo della professione e truffa. L'indagine è iniziata a seguito della denuncia di una donna, mamma di un bambino di appena due anni con un deficit immunitario, al quale il falso medico aveva prescritto una costosissima medicina a base di gocce, facendosela pagare 900 euro.

La scoperta di una mamma - La mamma però aveva scoperto su internet che il farmaco era somministrabile solo per via endovenosa e non per via orale come indicato dal medico. Quindi ha telefonato alla direzione medica dell'ospedale dove la presunta dottoressa è risultata sconosciuta. Immediata la denuncia alla Polizia presso gli uffici del Commissariato Prenestino, diretto da Mauro Baroni. Gli inquirenti hanno dunque indagato presso la Federazione dell'Ordine dei medici dove si è chiarito che la 40enne non era tra gli iscritti e che quindi non poteva esercitare la professione. I locali in uso alla falsa oncologa sono stati perquisiti e vi sono stati sequestrati una borsa da medico contenente attrezzatura sanitaria ed una serie di documenti falsificati, quali uno statino paga con intestazione dell' ospedale, un'attestazione del ministro della Sanita', una relazione sanitaria a firma di un noto immunologo.

Gli altri casi - Si sono scoperti i casi di altri "pazienti". Tra questi, un uomo di 48 anni, malato di cancro: ha raccontato che nell'anno 2010 era entrato in contatto con la "dottoressa" che gli aveva fatto somministrare un farmaco antitumorale, pagato 6.000 euro e importato in Italia a mezzo di canali riservati dalla Svizzera, millantando l'aiuto di un noto professore. In un altro caso invece, una donna si era rivolta alla truffatrice per problemi urologici del figlio ma, dopo aver pagato ad un prezzo altissimo la terapia prescrittale, su indicazioni di una vera struttura sanitaria, che poi ha preso in cura il piccolo, aveva deciso di non somministrarla. Indagini sono ancora in corso, anche fuori dalla provincia, e nei prossimi giorni gli investigatori ascolteranno altre persone, probabili vittime della pazza criminale.

L'umiliazione: "Nessuna responsabilità" Strage Erasmus, schiaffo alle famiglie

"Nessuna responsabilità". La strage delle studentesse: il "contratto" umilia le famiglie



"Nessuna responsabilità". Dopo la tragedia dell'Erasmus emerge una clausola inserita nel format di iscrizione per andare alla festa di Valencia dall'associazione di studenti nata a Bruxelles nel 1989 e che oggi conta una rete di migliaia di ragazzi in tutto il mondo "Erasmus student network declina ogni responsabilità se uno studente subisce danni, lesioni o incidenti", si legge.

Era una delle tante postille di "Termini e condizioni" che si trovavano sotto forma di un piccolo link alla fine del lungo programma di divertimento organizzato proprio dalla Esn. Si pagava intorno ai 20 euro, così come hanno fatto le studentesse Francesca Bonello, Elisa Valent,Valentina Gallo, Elena Maestrini, Lucrezia Borghi, Serena Saracino e Elisa Scarascia Mugnozza, e tutto era organizzato, compresa questa contraddizione: inscrivendosi si declinava ogni responsabilità da incidenti e al contempo nel programma le persone erano invitate a rilassarsi e "dormire nel ritorno a Barcellona". Mettendo dunque tutto nelle mani degli organizzatori, come si fa in qualunque gita studiata da terzi, organizzatori che a loro volta si affidavano alla Autocares Alejandro per il trasporto. In tutto più di 300 studenti su 5 diversi pullman.

martedì 22 marzo 2016

Marco, l'italiano scampato per caso alla strage in metro: cosa gli è successo

Marco, l'italiano scampato per caso alla strage in metro a Bruxelles: "Mi sono svegliato tardi"



Ha 27 anni, è italiano di Macerata, vive a Bruxelles da 6 mesi ed è salvo per miracolo. Nella giornata di sangue della capitale belga sconvolta dagli attentati jihadisti (oltre 30 morti e 100 feriti, alcuni italiani ma non in gravi condizioni), si inserisce l'incredibile storia di Marco Scarpetta, impegnato in un tirocinio all'Onu. Questa mattina si è svegliato tardi e solo per questo non era nella metro di Maelbeek teatro di uno degli attentati. "Sono sconvolto - ha scritto su Facebook -. Ho paura. Provo una sensazione di impotenza e incertezza totali. È accaduto a pochi passi da dove mi trovo, nella stazione metro dove sarei dovuto essere se fossi stato puntuale". Ad avvertirlo di quanto stava accadendo è stato il suo dirigente capo, via telefono. "Sto bene e durante le esplosioni alla stazioni della metropolitana, ero ancora a casa. Non voglio andare in ufficio oggi. Il mio pensiero e le mie preghiere sono con le vittime e le loro famiglie".

ISIS: "È OPERA NOSTRA" Ma attenzione al dettaglio: la strana scoperta della Bbc

L'Isis: "È opera nostra". Ma attenzione al dettaglio: la strana scoperta della Bbc



Gli attentati di Bruxelles sono stati compiuti dai terroristi dell'Isis. La rivendicazione è avvenuta a poche ore dagli attacchi con una nota diramata dall'agenzia di stampa Amaq, che fa capo al gruppo jihadista tramite il social network Telegram, in cui si sottolinea la velocità con la quale sono stati messi a segno gli attentati. Nel messaggio di rivendicazione non si trovano altri particolari circa l'attacco ma si promette, alla fine, l'esecuzione di ulteriori attentati in Europa.

Ma ancora prima della rivendicazione ufficiale dell'Isis, la Bbc aveva fatto notare come molti sostenitori del Califfato già festeggiassero online gli attentati di Bruxelles mentre i sostenitori di Al Qaeda non sembravano particolarmente attivi online, e si limitavano a rilanciare informazioni di stampa.

Caivano (Na): Daniele, La Giunta? Ho qualche dubbio sulla tenuta

Caivano (Na): Daniele, La Giunta? Non credo sia solida


di Angela Bechis


Gaetano Daniele
Amministratore il Notiziario sul web

Una Settimana dall'insediamento della nuova Giunta di Alto profilo, che ne pensa?

Innanzitutto, vorrei chiarire subito un aspetto importantissimo, nessun professionista si può permettere il lusso di offendere un altro professionista. Alto profilo è un termine che è stato coniato da qualcuno che di politica non ha mai capito nulla, e solo a Caivano poteva trovare terreno fertile.

Si spieghi meglio.

Se la sostituzione dei professionisti fosse stata ad esempio rimpiazzata da altri professionisti con più esperienza, ad esempio nel caso dell'assessore Pippo Ponticelli, con l'avv. Giulia Bongiorno, bhe, forse, nulla a togliere all'Avv. Ponticelli, avrei anche potuto accettare l'esperienza dell'Avv. Bongiorno nel rilanciare e controllare un territorio martoriato. 

Quindi?

Quindi rimpiazzare l'assessore Pippo Ponticelli con un altro assessore, e di altri, e da indiscrezioni pare essere fino a smentita, la moglie del dott. Gennaro Ambrosio, e la figlia pare lavorare proprio negli uffici del primo cittadino, embè, questa sostituzione più di Alto profilo, nulla a togliere all'avvocato Cantone, pare essere un rimpiazzo a sfondo personale, che offende in toto l'intelligenza del professionista trombato. Ma questo sempre a mio avviso. 

Questo solo nel caso di Ponticelli?

Non credo proprio. A mio avviso ogni singolo assessore ha un'affinità con il primo cittadino. 

Secondo Lei chi consiglia Monopoli?

Uno che di politica non capisce nulla ma che gli viene riconosciuto il compito di aver fatto vincere le elezioni al primo cittadino. Inverosimile ma vero!. 

Chi è?

Non vorrei creare inimicizie, lascio a voi lettori l'arduo compito di individuare l'esponente che pur senza avere un solo voto, ha molta voce in capitolo.

Perchè?

Perchè non hanno ben chiaro il concetto di Politica. Altrimenti Monopoli era già stato sfiduciato dalla sua stessa maggioranza, prima ancora il suo consigliere. Se ci fa caso, Monopoli da quando si è insediato ha deciso tutto lui: Il Capo di Staff; la Giunta. Insomma, è come se si fosse creata una sorta di cappa, per cui chi è fuori dal coro viene messo alla porta, infatti, se ci fa caso, aldilà che gli assessori trombati non hanno avuto il coraggio di proferire parola, nessuno, e sottolineo nessuno della maggioranza, ha mai avuto il coraggio di dire nulla.

Quindi secondo lei anche questa Giunta non durerà?

Assolutamente no. Come non credo durerà 5 anni l'amministrazione Monopoli. 

L'ULTIMA STRAGEL'UNDICI SETTEMBRE IN EUROPA Bruxelles, spaventosa caccia all'uomo L'islamico bombarolo in libertà

Bruxelles, spaventosa caccia all'uomo: l'islamico bombarolo in libertà / Foto



Dopo la cattura di Salah Abdeslam, Najim Laachraoui è l'uomo più ricercato d'Europa. Il ragazzo, 25 anni, è stato individuato dalle forze dell'ordine come uno dei complici di Salah: soltanto poche ore prima della mattanza di Bruxelles era stato spiccato un mandato d'arresto nei suoi confronti. L'atroce sospetto è che sia proprio Laachraoui la mente dietro gli attacchi coordinati alla capitale belga, colpita all'aeroporto di Zaventem e in tre stazioni della metropolitana. Una nuova strage islamica, almeno 23 le vittime, ma il bilancio potrebbe aggravarsi.

Laachraoui, secondo le autorità, nei mesi precedenti agli attacchi di Parigi dello scorso 13 novembre aveva viaggiato con Salah fino a Budapest: i due avrebbero pianificato l'attentato alla città francese. Il sospetto degli inquirenti, dunque, è che Laachraoui abbia pianificato questo secondo attacco, magari anticipandolo di qualche giorno, temendo che Salah potesse rivelare le sue intenzioni (le autorità, infatti, hanno reso noto che la mente degli attacchi di Parigi starebbe collaborando alle indagini). Per inciso, il Dna di Laachraoui è stato ritrovato a più riprese nei covi in cui è vissuto Abdeslam.

ULTIM'ORA DUE ESPLOSIONI IN AEROPORTO Orrore a Bruxelles: nuovo attacco

Due esplosioni in aeroporto. Orrore a Bruxelles: nuovo attacco



L'incubo del terrorismo si abbatte ancora contro Bruxelles: due esplosioni, intorno alle 8 del mattino, all'aeroporto Zaventen. Le informazioni sono ancora confuse: si parla di "11-17 morti" e di "decine di feriti". Lo scalo è stato immediatamente chiuso ed evacuato; sospesi tutti i voli. Le esplosioni sono avvenute nella hall delle partenze, accanto al banco della American Airlines. Tutti i vetri della struttura sono saltati: le esplosioni sono state fortissime.

Un testimone interpellato da Bel Rtl ha spiegato: "Ero in coda per la registrazione e ho sentito un'esplosione. Ho visto il fumo, ho visto gente correre in preda al panico verso l'uscita. C'è stata una seconda esplosione molto più vicina a me". E ancora: "Tutti hanno lasciato l'aeroporto in preda al panico, la maggior parte delle persone hanno lasciato il loro bagaglio. Le auto sono state evacuate".

Per ora, nessuna rivendicazione all'attentato, ma è sin troppo semplice ricondurre la strage all'estremismo islamico. Potrebbe infatti non essere un caso il fatto che l'attacco sia avvenuto tre giorni dopo l'arresto di Salah Abdeslam, il principale ricercato per gli attentati di Parigi del 13 novembre. Impressionante, infine, il fatto che l'attacco sia avvenuto all'aeroporto di Bruxelles, città nel mirino del terrorismo di matrice islamista, e dove l'allerta è ai massimi livelli.

Bechis svela il piano (folle) della Boldrini: a chi vuol dare soldi (e tutti i privilegi)

L'ultima della Boldrini, Bechis svela il piano: soldi ai parenti dei politici condannate


di Franco Bechis


Sta diventando una farsa la decisione di Laura Boldrini e Piero Grasso di revocare dal luglio scorso il vitalizio ai condannati in via definitiva per reati gravi con pene superiori ai due anni di carcere. In tutto come si ricorderà furono revocati 18 vitalizi, 10 ad ex deputati e 8 ad ex senatori che rientravano in quella categoria. A tutti e 18 però sono stati restituiti i contributi con gli interessi di rivalutazione negli anni, per cui al momento la decisione ha comportato un extra costo per i bilanci delle due istituzioni, senza creare per altro problemi di bilancio personale a chi ha perso quell' assegno.

Per fare un esempio, a Silvio Berlusconi Camera e Senato hanno versato un assegno rivalutato vicino a 260 mila euro, e quella somma equivale a 5 anni e mezzo di vitalizio percepito, per cui ne sentirà la mancanza solo a partire dalla fine dell' estate 2021, al compimento del suo 85° anno di età. Situazione di poco diversa per gli altri 17, augurando a tutti di essere vivi e vegeti al momento in cui avranno esaurito l' assegno risarcitorio loro versato dalle Camere. 

Ora però arriva una nuova decisione che di fatto annullerà qualsiasi effetto di quella revoca dei vitalizi: le Camere stanno studiando il modo per fare tornare in vita i vitalizi revocati in caso di morte prematura del condannato. Rivivranno quindi gli assegni di reversibilità, di cui potranno beneficiare i familiari dell' uomo politico che ha subito quella condanna penale. Ad avere lanciato il tema alla fine del 2015 nell' ufficio di presidenza della Camera è stato il vicepresidente del Pd, Roberto Giachetti, che oggi mantiene ancora quell' incarico anche se è candidato del suo partito alle amministrative per l' elezione del nuovo sindaco di Roma. Giachetti ha chiesto un approfondimento alla Boldrini sulla «opportunità di affrontare il tema degli effetti delle decisioni in materia di cessazione dell' erogazione del vitalizio sui familiari degli ex parlamentari interessati.

Ricordo come tale questione fosse stata già sollevata nelle precedenti riunioni in cui è stata trattata la materia, ma come poi il suo esame sia stato sospeso in attesa di affrontarlo unitamente al Senato».

Ma già dal primo dibattito si è capito quale sarà la scelta obbligata. È intervenuto il segretario di presidenza di Fratelli di Italia, Edmondo Cirielli, sostenendo che «la cessazione dell' erogazione del vitalizio potrebbe configurarsi come una sorta di sanzione accessoria conseguente a una condanna di tipo penale. Poiché la responsabilità penale è sempre personale, essa ricade unicamente sulla persona che ha tenuto una certa condotta e non sui familiari. Pertanto, dal punto di vista giuridico, si potrebbe ritenere che il diritto alla reversibilità non venga intaccato da una sanzione che è rivolta unicamente alla persona che ha ricevuto la condanna». D' accordo Ferdinando Adornato (Ap) che dopo avere premesso «di essere stato contrario all' adozione del criterio secondo il quale la cessazione dell' erogazione del vitalizio sarebbe stata una conseguenza pressoché automatica dell' accertamento della sussistenza dei presupposti previsti dalla normativa in materia», ha concordato «con la proposta del Vicepresidente Giachetti di rinviare la decisione sul caso in esame all' esito dei necessari approfondimenti, in attesa di pervenire a una soluzione più compiuta della questione sul piano giuridico». Perfino Gianni Melilla di Sel, il partito della Boldrini, si è schierato a favore dei familiari dei condannati, sostenendo «di aver sollevato il problema degli effetti che la decisione sulla cessazione dell' erogazione del vitalizio avrebbe potuto comportare sui familiari dell' ex parlamentare interessato, già in sede di discussione della deliberazione generale in materia. Condivido pertanto l' esigenza, che è stata manifestata, di affrontare tale questione, pervenendo in tempi brevi, insieme al Senato, a una eventuale modifica della decisione a suo tempo adottata dagli Uffici di Presidenza dei due rami del Parlamento».

Davanti a tanto unanimismo la Boldrini ha deciso di «conferire al Collegio dei deputati Questori l' incarico di approfondire, in tempi brevi, il tema in questione anche con il Senato, attesa la comune definizione della disciplina in materia». Certo, adesso se si toglie l' assegno mensile ai parlamentari condannati e la si concede invece ai loro familiari al momento della loro scomparsa, la decisione delle Camere potrebbe essere passibile di azione penale per istigazione al suicidio (il condannato la fa finita per lasciare quel vitalizio alla propria famiglia), o per istigazione all' uxoricidio (i familiari eliminano il condannato pur di avere quel vitalizio). Una fine davvero grottesca per Boldrini e Grasso...

Strage di studentesse sull'autobus, agghiacciante confessione dell'autista

L'agghiacciante confessione dell'autista: "Sì, mi sono addormentato"



Un colpo di sonno. Lo ammette lo stesso autista 63enne,  risultato negativo ai test per alcol e droga, che avrebbe dichiarato: "Mi dispiace, mi sono addormentato". "Lo siento, me he dormido", avrebbe detto l'uomo, secondo il quotidiano spagnolo La Razon, ai primi soccorritori. Una conferma di quanto sostenuto sin dalla prima ora da media e politici catalani: un errore umano, questo ci sarebbe dietro alla tragedia.

La vergogna del Pd sulle 7 italiane morte: "Sapete perché Renzi ha rinviato tutto?"

Renzi rinvia la direzione Pd per le studentesse morte, voce maliziosa: "Ha fatto due conti..."



I veleni dentro il Pd non si fermano nemmeno davanti alla morte di 7 giovani italiane in Spagna. Il premier e segretario Matteo Renzi, dopo aver twittato il proprio cordoglio quasi in tempo reale domenica sera, lunedì mattina ha deciso di annullare la direzione Pd prevista per il pomeriggio, rinviandola al 4 aprile. "Il Partito Democratico è vicino alle famiglie delle nostre connazionali morte tragicamente in Catalogna - si legge in una nota ufficiale - e, in segno di lutto, il presidente dell'Assemblea nazionale, Matteo Orfini, sentito e in accordo con il segretario del Pd, Matteo Renzi, ha deciso di sconvocare la Direzione nazionale prevista per oggi alle ore 18 riconvocandola per il prossimo 4 aprile".

La Geloni velenosa - Composto lutto? No, almeno per qualcuno. Chiara Geloni, bersaniana Doc, ex direttrice del canale video YouDem e oggi in fiera minoranza specialmente sui social network, su Twitter si abbandona a un commento a dir poco velenoso:  

chiara geloni ‎@lageloni

Mi sa che qualcuno ha fatto due conti. #direzionerinviata #facciamoiconti
11:35 - 21 Mar 2016

28 28 Retweet   29 29 Mi piace

Quel #facciamoiconti è un riferimento ironico alla frase usata domenica pomeriggio dal premier, che aveva promesso di risolvere a modo suo in direzione le frizioni con la fronda interna. Secondo la Geloni, in sintesi, con il lutto per la sciagura spagnola Renzi avrebbe preso la palla al balzo per rinviare il confronto con i suoi. Accusa pesanteMolti follower però non la prendono bene, e inondano la Geloni di critiche se non insulti. Così la biondissima dem è costretta a rettificare, in evidente difficoltà: 

chiara geloni ‎@lageloni

1)passare tutto il giorno a insultare la gente su twitter non è una grande dimostrazione di condivisione del lutto e rispetto per le vittime
14:13 - 21 Mar 2016

17 17 Retweet   31 31 Mi piace

chiara geloni ‎@lageloni

2) le ragazze purtroppo erano già morte anche ieri quando siete andati a dormire cianciando di asfaltamenti e rese dei conti

14:13 - 21 Mar 2016

chiara geloni ‎@lageloni

3) non sono così stupida da aver scritto che renzi temeva di non avere i numeri in direzione. ma ne riparleremo in un altro momento

14:15 - 21 Mar 2016

chiara geloni ‎@lageloni

4) queste campagne di aggressione personale sui social rendono il pd sempre più indistinguibile dai grillini

14:15 - 21 Mar 2016

E, buon ultima, la frase che forse la Geloni avrebbe dovuto scrivere per prima, giusto per dare il giusto peso alle cose:

chiara geloni ‎@lageloni

5) naturalmente mi dispiace tantissimo per le ragazze morte, italiane e non. serviva dirlo? ok, l'ho detto.

14:16 - 21 Mar 2016

SCONTRINO KILLER "Mi fa un decaffeinato?" È la fine: demolito dal Fisco

"Scusi mi fa un decaffeinato?", sbaglia lo scontrino e inizia l'incubo del barista: il Fisco lo demolisce




Sbaglia a battere lo scontrino per 10 centesimi, rischia una multa da 516 euro e la chiusura del locale. È la surreale vicenda di Stefano Karis, titolare del Bar Gianni a Trieste, che ha aperto un contenzioso con il Fisco per un errore banale ma, evidentemente, gravissimo. Al barista è arrivata una contestazione per aver battuto uno scontrino da 1 euro anziché 1,10 perché, sostiene Karis, per sbadataggine ha battuto un caffè normale al posto di un decaffeinato. I finanzieri però hanno comunque redatto il verbale e ora sarà l'Agenzia delle Entrate a decidere se andare fino in fondo: il barista triestino rischia una sanzione amministrativa di 516 euro e obbligo di chiusura del negozio con sospensione della licenza. Su Facebook ha pubblicato la foto del verbale, commentando amaro: "Verbale della finanza perché go battudo un scontrin de 1€ inveze che 1,10 € perché el caffè iera deca. Ma con quel che succedi in sto Paese, vendo bar per due euro e vado via da questo Paese di merda". Evidentemente si è imbattuto nel lato oscuro del Fisco evocato in modo inquietante dal direttore dell'Agenzia Rossella Orlandi.

lunedì 21 marzo 2016

ESCLUSIVA / Intervista a Lemme, l'uomo che ha fatto dimagrire Berlusconi e Briatore: clamoroso, ecco cosa dovete mangiare

ESCLUSIVA / Intervista a Lemme, l'uomo che ha fatto dimagrire Berlusconi e Briatore: clamoroso, ecco cosa dovete mangiare


intervista a cura di Alessandro Milan



«La frutta e la verdura fanno ingrassare. D' altronde, ha mai visto un elefante magro?». Alberico Lemme, 58 anni, il dietologo che ha fatto perdere diciassette chili a Flavio Briatore, è capace di simili paradossi nel mezzo della conversazione. L' uomo è destinato a stupire e a far discutere: Lemme non è un dottore, è un farmacista. Non prescrive una dieta ma una filosofia alimentare, a Desio non ha uno studio ma un' Accademia, e chi la frequenta non è un cliente ma un cadetto. 

Lemme, soprattutto, sovverte i canoni classici delle diete: le calorie ingerite? Non contano. Il burro e l' olio? Fanno dimagrire. Il metodo Lemme è criticato, attaccato, deriso ma anche seguito da migliaia di pazienti, pardon cadetti, anche vip: Briatore appunto, e Lorella Cuccarini, Paola Perego, Lucio Presta, Enrico Brignano, Romina Power, Silvio Berlusconi. «Altri non li posso citare per la privacy». Lemme, 58 anni, ha una parlantina che tradisce le origini abruzzesi.

Quella dell' elefante me la spiega?

«Molti ridono perché credono che il metabolismo di elefanti e mucche sia diverso perché loro ruminano. Ma dal punto di vista biochimico sono uguali all' uomo. Frutta e verdura fanno ingrassare, perché l' erba stimola la produzione di insulina. È l' insulina che fa ingrassare».

Un vegetariano dunque sta male?

«No. Io studio percorsi per far dimagrire anche loro».

Gli ormoni. Per lei tutto parte da qui.

«Tutto. Un uomo triste ha poca adrenalina e serotonina in circolo, se è felice è perché produce più catecolamina. Io posso stimolare il pensiero positivo o negativo di una persona agendo sugli ormoni, e lo faccio con il cibo».

Lei ha un approccio particolare con le persone.

«Quando uno viene da me lo fotografo, proietto la sua immagine e gli dico: "Che ciccione, mi fai schifo"».

Lo ha detto anche a Briatore?

«Ovvio. Gli ho detto: "Guarda che doppio mento, che pancia"».

E lui?

«Ha sorriso: "Per quello sono qui". Ma c' è chi reagisce male. Qualcuno ha provato a picchiarmi, altri se ne sono andati dandomi del maleducato, dello stronzo. "Ma si guardi lei" mi urlano».

Perché insiste?

«Devo scuoterli. L' emotività della persona conta, chi reagisce male non può far parte dell' Accademia. Agli uomini grassi dico: "Ma come fai a trombare? Manco scendi a vedertelo"».

Cosa dice?

«Alcuni son talmente grassi che neanche riescono a vederselo più».

Cosa le suscita un ciccione?

«Mi spiace perché sta male. Non pensiate che un ciccione possa essere felice. Camuffa, ma soffre».

Non esiste un grasso e felice?

«No. Sono gonfi, non si riescono a mettere le calze, mi raccontano cose patetiche».

Quanti passano la selezione?

«Sul sito www.filosofialimentare.it c' è la preselezione. La selezione vera e propria si fa al primo colloquio, un 10% li scarto».

Qui inizia il percorso.

«La prima fase è di dimagrimento. Se un cadetto non perde almeno sette chili al primo mese è espulso dal programma».

Addirittura?

«Certo, poi c' è la seconda fase: la persona può mangiare di tutto e non ingrassa se rispetta le mie regole. Questa fase dura tre mesi».

Veniamo alle regole.

«Io seguo il ciclo circadiano».

Abbia pietà.

«La produzione di ormoni nelle 24 ore. Il ciclo di ognuno di noi è diverso, per cui il cadetto mi deve chiamare ogni due giorni per dire quanti etti ha perso, dove è dimagrito, come si sente».

Poi?

«Si deve mangiare in orari precisi, la colazione entro le 9, il pranzo tra le 12 e le 14, la cena dalle 19 alle 21, perché ogni fascia della giornata ha una produzione di ormoni specifica».

Mi faccia uno schema tipo.

«Lei vuole perdere oltre un chilo in due giorni?».

Magari.

«A colazione spaghetti olio e peperoncino, una frittata con noci e cipolle a pranzo e un coniglio, anche intero se vuole, a cena. Tutto rigorosamente senza sale».

Cosa fa ingrassare?

«Pomodori, verdure, aceto, sale, latte, carote e frutta».

Cosa fa dimagrire?

«Olio, burro. Con questi ingredienti cala il colesterolo. Può mangiare anche i bomboloni alla crema, non quelli da pasticceria, quelli che produco io».

Sono basito, ma letteralmente. Perché il burro non fa ingrassare?

«Il grasso dipende dall' insulina che innesca la liposintesi. Se non produco insulina non ingrasso, mi nutro».

Lei bandisce il concetto di caloria.

«Il corpo umano non è una stufa, le calorie non contano».

Tutti i dietologi del mondo calcolano le calorie ingerite.

«È una scuola sbagliata nata nel 1930 in America. Io, primo al mondo, ho notato che non esiste alcuna applicazione della caloria a livello metabolico, ma i dietologi vanno avanti come somari, come pecore. Io guardo l' indice glicemico dei cibi, il livello enzimatico delle persone, gli ormoni. Su questi parametri si valuta il metabolismo. Attenzione, io valuto il metabolismo cellulare, non quello generale».

Lei sostiene che si possa dimagrire mangiando tantissimo.

«È così. Poi io guarisco. Il medico cura, Lemme ti guarisce».

Sembra uno slogan da santone.

«Non intendo come guaritore, ci mancherebbe. Prenda il diabete. Il 90% dei diabetici sono malati di diabete proprio. Io lo guarisco con l' alimentazione».

Lei dice anche: «Dio ti crea, Lemme ti modella».

«Briatore è stato modellato. Io sono un bio-scultore. Da me arrivano donne che magari vogliono modellare i fianchi, l' interno coscia, e un centimetro sul ginocchio. Faccio loro una foto, da vestite ci tengo a precisare, e lavoro sulle parti. Dopo poco tornano soddisfatte».

Perché consiglia tanto limone?

«Stimola l' adrenalina, l' adrenalina attiva la lipolisi, va a metabolizzare i trigliceridi all' interno della cellula del tessuto adiposo».

Lei ha molti critici, come il professor Calabrese.

«Il colesterolo, mi spiace per Calabrese che ignora, è prodotto per l' 80% dall' insulina. La partenza è la molecola di glucosio, dunque uno zucchero. Dove troviamo lo zucchero? In frutta e pomodori. Chi ne mangia tanti ha il colesterolo alto».

Io son ghiotto di frutta.

«Mi spiace per la sua salute».

Ai detrattori che risponde?

«Il mio è il futuro della dietologia a livello mondiale, ho fatto scoperte grandiose ma loro non mi ascoltano. I miei cadetti guariscono da diabete e ipertensione, sono felici».

Torniamo al percorso dell' Accademia. Tutti superano il primo mese?

«Ovviamente no. Molte donne dicono: "Io ho seguito tutto alla lettera ma ho perso solo tre chili". Ma si sa, la donna è falsa e bugiarda. Detto da maschio a maschio».

False e bugiarde.

«Le donne sono esseri inferiori».

Lemme!

«Non lo dico in senso spregiativo. Ma hanno il cervello emotivo».

E quindi?

«La donna non applica e non conosce il pensiero logico. Se lei fa un discorso di logica a una donna, questa non la segue».

Per cortesia...

«In una donna prevale l' emotività, loro sono state programmate dalla natura per procreare. Storicamente non esiste una società in cui le donne abbiano portato il progresso attraverso scoperte scientifiche. È l' uomo che scopre tutto».

Rita Levi Montalcini non aveva pensiero logico? 

«Mi scusi, era una donna la Montalcini, su?».

Lemme ora esagera!

«Sono mosche bianche. Una, due, dieci donne al massimo. Perfino nella prostituzione le abbiamo fottute, ormai vanno di moda più i trans che le prostitute».

Insomma a che servono le donne?

«A rompere le palle ai maschi».

Dottore, sta ridendo.

«Il 70% dei miei cadetti sono donne e mi danno ragione, ma non perché siano stupide. Si riconoscono nella loro emotività, nel loro non ragionamento, nella loro non logica. Nel momento in cui lo riconoscono possono evolversi.
L' emotività blocca l' evoluzione dell' essere umano».

Ma è vero che lei fa la dieta per i gay?

«Io li chiamo i così-così».

I così-così?!

«Non sanno neanche loro se sono maschi o femmine. C' è il maschio, purtroppo c' è la donna, poi i così-così».

E che filosofia alimentare propone, ai così-così?

«Io non chiedo se sono gay, me lo dicono loro. È risaputo che il gay abbia livelli di testosterone inferiori a quelli di un eterosessuale, mentre produce estrogeni, gli ormoni femminili, più del dovuto. Ecco perché è omosessuale. Non c' entra la cultura. Do loro dei cibi in base a questo squilibrio ormonale».

Che fa, vuole «guarirli»?

«No, per carità, li faccio dimagrire. Per esempio a una donna mestruata do fragole con panna e noci».

Che c' entra ora la donna mestruata?

«Questo le serve per attivare la serotonina, la tranquillizza».

Ne ha bisogno?

«Una donna mestruata è insopportabile, intrattabile. E cosa fa? Mangia dolce e salato, si abbuffa di cioccolata in quei giorni del mese. Io le alzo il livello di serotonina e questi attacchi di fame nervosa non si scatenano».

Torniamo ai gay.

«Anche il "così-così" ogni tanto è schizzato, è una checca isterica».

Un gay uomo avrà dunque da lei una filosofia alimentare da donna?

«Da così-così».

Lemme, fermiamoci qui. Anzi no, anche Berlusconi è dimagrito con lei. Gli ha dato del ciccione?

«Eh, eh, certo. Sono andato ad Arcore, l' ho guardato: "Presidente, come fa a cuccare combinato così?"».

E lui?

«Mi ha chiesto una sola cosa: "Dottore, ma con questa dieta si tromba?". Io: "Molto meglio"».

E Berlusconi?

«Allora la faccio».

Guai (grossi) per Grillo & Casaleggio arriva la vendetta degli ex fedelissimi

Nuovi guai (grossi) per Grillo e Casaleggio: Il M5S trema, vendetta degli ex fedelissimi


Beppe Grillo visto da Benny

Nuovi guai in vista per Beppe Grillo. Tre espulsi dalle primarie di Roma si sono tolti qualche sassolino dalle scarpe e hanno presentato un ricorso al Tribunale di Roma.  I ricorrenti sono Paolo Palleschi, Antonio Caracciolo e Roberto Motta che chiedono di essere riammessi alle primarie grilline per Roma, vinte da Virginia Raggi. Gli espulsi - come scrive Repubblica - mettono sotto accusa il regolamento interno, varato alla fine del 2014 per paura che i 5stelle fossero cancellati dalle elezioni. Nel mirino il fatto che il regolamento non sia stato votato da un'assemblea degli scritti. E' la prima volta che dei giudici dovranno addentrarsi nelle regole e nei meccanismi interni del Movimento di Grillo, la risposta dovrà arrivare in tempi brevi visto che gli espulsi chiedono il reintegro prima della presentazione delle liste per le comunali, quindi per la fine di aprile. La domanda posta al Tribunale è se è valida la procedura seguita dai 5 Stelle per cacciare i suoi iscritti? La risposta finora era rimasta relegata su un piano politico, adesso la parola spetta ai giudici. 

MotoGp, Lorenzo domina in Qatar: "Dovi" secondo, Marquez davanti a Rossi

MotoGp, Jorge Lorenzo domina in Qatar: Dovizioso secondo, Marquez davanti a Rossi



Il MotoGp 2016 comincia nel segno di Jorge Lorenzo: il pilota spagnolo della Yamaha, campione del mondo in carica tra veleni e polemiche, domina il Gp di Qatar dal primo all'ultimo giro. Sotto i riflettori del circuito di Losail parte in pole, sgretola a 3 giri dalla fine il record della pista e finisce davanti a un ottimo Andrea Dovizioso su Ducati e a Marc Marquez su Honda. Quarto Valentino Rossi, grande rivale di Lorenzo con cui nelle qualifiche ha avuto già qualche screzio. Peccato per l'altro italiano Andrea Iannone su Ducati, uscito quand'era in corsa per il podio. 

Tamberi, impresa azzurra: il suo salto da oro a 2,36 metri

Tamberi, impresa azzurra: il suo salto da oro a 2,36 metri





Gianmarco Tamberi è campione del mondo di salto in alto indoor ai Mondiali di Portland superando l'asticella a 2,36 metri. "È una bella sensazione", commenta l’azzurro, che ora pensa alle Olimpiadi in Brasile. "Io punto a Rio, come ho sempre detto. Questi sono tutti step di preparazione, il mio unico obiettivo è l’Olimpiade - dice Tamberi - ho fatto cinque gare quest’inverno, le ho vinte tutte, l’ultima era questa, la più difficile. È un percorso che porta ai Giochi olimpici".

Buffon record, la Juve schianta il Toro Higuain show, Napoli vola. Milan pari

Juve e Buffon, derby di gloria: 4-1 e record d'imbattibilità. Higuain show, il Napoli non molla e fa tris



Signora e Buffon, missione compiuta. Dopo l'eliminazione-beffa in Champions League la Juventus ricomincia la sua corsa in campionato vincendo 4-1 il derby contro il Torino. Per il portiere della Nazionale dopo appena 3' è arrivata la gioia del nuovo record di imbattibilità, che apparteneva a Sebastiano Rossi con 929 minuti. È Belotti su rigore al 3' della ripresa, però, a fissarlo a quota 974, segnando il momentaneo 1-2. Sono un super Pogba (gol e 2 assist), Khedira e Morata (doppietta nella ripresa) a garantire i tre punti e il primato ad Allegri. Ma il Napoli, secondo a -3, non molla un colpo.

Super Higuain, tris Napoli - Alle 18 scende in campo la squadra di Sarri, al San Paolo contro il Genoa. Inizio choc, con Rincon che sorprende Reina da fuori e porta in vantaggio i rossoblu. Il Napoli reagisce ma Perin para di tutto. Nel secondo tempo sale in cattedra Higuain ed è ribaltone azzurro: l'argentino capocannoniere della A segna una doppietta (29 gol in campionato), El Kaddouri chiude il conto sul 3-1.

Altro pari Milan - Nel posticipo serale, emozioni tra Milan e Lazio a San Siro. Partono meglio i biancocelesti reduci dal flop in Europa League Parolo di testa batte Donnarumma. Reazione immediata dei rossoneri con Bacca, che torna al gol con un bell'esterno destro. Occasioni per Bonaventura (traversa su punizione e poi gran parata di Marchetti) e Felipe Anderson (miracolo di Donnarumma), nel finale fallo di mano in area milanista di Zapata non visto dall'arbitro. Alla fine il pubblico fischia: il Milan ha sprecato un'altra buona occasione per accorciare le distanze sulla quinta.

Colpaccio Carpi - Nelle altre gare del 30° turno, la Fiorentina frena ancora la sua corsa al terzo posto, pareggiando 0-0 a Frosinone. È in coda che si registrano i risultati più importanti. Il Carpi vince 2-1 a Verona, condannando di fatto l'Hellas alla retrocessione: scaligeri a -9 dalla quart'ultima, che è proprio il Carpi grazie alla punizione magnifica di Lasagna nel secondo tempo. L'Atalanta si risolleva: 2-0 al Bologna con un grande Diamanti. L'Udinese pareggia in casa del Sassuolo, ma resta invischiata nella lotta per non scendere in B. Bella vittoria del Chievo sul campo della Sampdoria: gialloblu sempre più tranquilli. 

Di Maio, una furia grillina sulla Boschi: "Assassini al governo, te ne devi andare"

Di Maio: "Ci sono assassini nel governo". Rissa con la Boschi: "Dimettiti"



"Il governo Renzi ha deciso di massacrare anche le vittime delle mafie, la storia è tanto assurda quanto semplice: sono stati tolti i fondi al Comitato per il coordinamento delle iniziative di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso per pagare le spese agli avvocati delle vittime del racket. Avvocati che lavorano gratuitamente, ma che devono aver riconosciuto almeno il sostegno alle spese legali che devono sostenere». Così Luigi Di Maio illustrando la propria interpellanza urgente oggi alla Camera. «Situazione ben peggiore - prosegue - è che hanno bloccato anche i pagamenti alle famiglie delle vittime, che dopo anni di sofferenza a conclusione di lunghi processi, si vedono negare qualsiasi diritto e risarcimento. Un esempio per tutti la famiglia di Domenico Noviello, imprenditore assassinato per mano del clan dei casalesi. Tutto questo è stato deciso da un commissario nominato dal ministro dell’Interno, indagato, Alfano. Un vero e proprio schiaffo alla dignità dei coraggiosi cittadini italiani che lottano e denunciano le mafie. Se non sbloccate quei fondi, vi assicuro che domani durante la giornata della memoria di don Peppe Diana pianto un casino che ricorderete negli annali delle celebrazioni italiane. Il vice presidente della Camera replicando al Governo: "La risposta odierna del sottosegretario Manzione è stata paradossale. Facendosi scudo con la scusa che qualcuno possa approfittarsi dei fondi, il Governo ha sospeso il risarcimento a tutti. Ora, dietro nostre pressioni, sembra che verranno ripristinati. Lo facciano subito, immediatamente, senza perder tempo - e conclude - Vigileremo su questo risultato ottenuto, perché la lotta alle mafie appartiene ai cittadini e non ai burocrati che siedono comodamente nei palazzi del potere. Se da ottobre ad oggi i fondi non sono stati erogati, Renzi ha dato un segnale in più alle mafie: i cittadini sono stati abbandonati a loro stessi. Un governo che gioca con le regole e le carte bollate mentre l’usura e il racket strangolano gli onesti".

La reazione - "Oggi il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio ha dimenticato di essere anche un uomo delle istituzioni: fare bassa propaganda politica, e farla con la menzogna, è davvero deprimente". Lo dice il ministro per le riforme costituzionali Maria Elena Boschi: "Di Maio mente sapendo di mentire - prosegue il ministro - Non c’è stato nessun taglio ai fondi alle vittime di mafia. Come è noto, il Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso si autoalimenta durante il corso dell’anno in base alle richieste che arrivano e che vengono valutate da un’apposita Commissione. Rimane l’amarezza. Sfruttare la cerimonia in memoria di un martire della camorra per fare una bieca polemica di parte dimostra a quale livello di meschinità sia giunto il vicepresidente della Camera, eletto a quella carica con i voti del Pd".

La replica - "Apprendo le agghiaccianti parole del ministro Boschi - replica Di Maio - che ha ammesso che il fondo per le vittime di mafia è bloccato dal Governo. Certo prima afferma che mento e poi afferma che ho ragione: è la natura schizofrenica del politica del Pd. Quindi ad oggi il fondo vittime per la mafia è bloccato, inoltre è a rischio il risarcimento per la famiglia Noviello, imprenditore che ha denunciato il clan dei casalesi. La Boschi lo ammette il giorno della commemorazione di Don Peppe Diana. Sarà ricordata - aggiunge - per averci dato questa triste notizia in una giornata in cui lo Stato dovrebbe sostenere la legalità. La Bindi e tutti i suoi sodali che hanno aperto bocca a vuoto devono ora tacere, se un loro ministro ha ammesso che abbiamo ragione. Non possiamo che condividere e rilanciare l’invito di don Luigi Ciotti, la politica deve assumersi le proprie responsabilità. Cominciando dalla commissione Antimafia". 

STRAGE DI STUDENTI Si ribalta autobus in Spagna: "13 morti, 7 sono italiani"

Tragedia in Spagna, autobus con studenti Erasmus si ribalta: 13 morti, "sette sono italiane"




Ci sarebbero anche 7 italiani tra le vittime del tremendo incidente accaduto domenica mattina in Spagna: un autobus con a bordo 61 stranieri del programma Erasmus ha perso il controllo schiantandosi contro un altro veicolo. I morti accertati, per ora, sono 13, tutte studentesse, ma la Farnesina ha confermato la presenza di nostri connazionali tra le vittime. Sempre il ministero degli Esteri, che con il consolato di Barcellona sta assistendo i parenti ed i giovani coinvolti nell'incidente, ha reso noto che 5 italiani sono rimasti feriti. 

Tragedia dopo la festa - Tutto è iniziato stamane all'alba per quello che sembra essere stato un colpo di sonno dell'autista, che ora è in stato di fermo ma è risultato negativo ai test acolemici e per sostanze stupefacenti. L'incidente è avvenuto vicino Fregrinals, 150 km a sud di Barcellona, e ha coinvolto uno dei cinque pullman su cui gli studenti che tornavano a Barcellona dalla Noche del Fuego delle feste delle Fallas, una festa tradizionale che si celebra a Valencia. I feriti ricoverati al momento sono 23 di cui 3 in condizioni critiche e 9 gravi.

Giovani da tutto il mondo - I giovani erano studenti Erasmus di varie università catalane, ma soprattutto dell'Università di Barcellona e dell'Università Autonoma di Barcellona, e persone di diverse nazionalità legate ad esse. I giovani feriti, tutti tra i 22 e i 29 anni, sono secondo La Vanguardia di quasi 20 nazionalità tra cui, oltre l'Italia, Svizzera, Svezia, Norvegia, Inghilterra, Irlanda, Turchia, Ucraina, Bulgaria, Polonia, Giappone, Olanda, Belgio, Francia, Peru, Repubblica Ceca, Ungheria e Germania.

Giorgia Meloni show dall'Annunziata: che botte a Bertolaso e Pascale...

Giorgia Meloni dalla Annunziata, pugnalate a Bertolaso e Pascale



"Io a Roma voglio vincere. Mi sono candidata per vincere. Non ci sto a fare favori a Renzi, non ci sto a un centrodestra considerato fuori dal ballottaggio prima di cominciare". È una Giorgia Meloni combattiva quella intervistata da Lucia Annunziata a In 1/2 Ora su Raitre. Nessuna marcia indietro, ovviamente, su Guido Bertolaso: "Gli osservatori dicevano che con lui non saremmo arrivati al ballottaggio". 

"Su Bertolaso ho sbagliato" - Anche lei, però, prima di candidarsi sosteneva l'uomo scelto da Silvio Berlusconi, con molta più forza di quanto non avesse fatto uno scettico Matteo Salvini: "Posso aver fatto un errore di valutazione. Sapevo che potevano esserci dei profili diciamo particolari, ma ho trovato una resistenza dei romani molto maggiore. È possibile che non l'abbia gestita bene, ma sono stata sempre molto coerente e sono sempre stata mossa dalla voglia di vincere", ha spiegato. 

La replica (gelida) alla Pascale - Autocritica che non arriva su una questione molto più privata e personale, quella del suo passato politico. Francesca Pascale l'ha definita "raffinata fascista moderna" e la leader di Fratelli d'Italia, ex Alleanza Nazionale, contrattacca: "Io sono di destra. Non voglio essere giudicata per niente che sia dell'altro millennio, è un tema che non mi interessa. Io sono nata nel 1977, non sono mai stata fascista". 

Sesso col prete in oratorio a 14 anni: la suora fa tremare la Chiesa italiana

La 14enne, il prete pedofilo e il sesso in oratorio: il libro che fa tremare la Chiesa italiana



Lei oggi ha 40 anni, vive in convento, e quando aveva 14 anni è stata molestata sessualmente in oratorio da un prete che di anni ne aveva 30 in più. Il libro-confessione Giulia e il Lupo rischia di far tremare la Chiesa italiana gettando lo sguardo sui misteri e i torbidi segreti dei religiosi. E, clamorosamente, la spallata arriva dall'interno, visto che il libro, curato da Luisa Bove, è pubblicato da L'Ancora, casa editrice legata all'ordine dei pavoniani, con il supporto della Curia di Milano e la prefazione di padre Hans Zollner, membro della Pontificia commissione per la tutela dei minori voluta da Papa Francesco in persona. 

"Le carezze, poi i baci" - È Repubblica a fornire qualche anticipazione del libro, inquietante spaccato su scandali sessuali e pedofilia dentro la chiesa. "Mi ha fatto sdraiare sul suo grande letto - ricorda la religiosa -. Io mi ci perdevo, ero magrissima ed esile. Lui aveva modi gentili e paterni. Mi ha invitato a slacciarmi i pantaloni e poi mi ha aiutato a sfilarli, ha fatto lo stesso con le mutandine. Io mi vergognavo, ero tesa e non sapevo come comportarmi. Mi ha aperto le gambe lentamente e mi ha detto: Sei fatta bene". Il prete oggi è morto, la bambina abusata per 7 anni è cresciuta ma le ferite dell'anima restano. Anche per questo ha deciso di rivelare per la prima volta il suo dramma: "Ogni volta le carezze aumentavano e le sue grandi mani raggiungevano i miei piccoli seni - si legge nei primi capitoli -. Un pomeriggio, dopo le prime carezze, mi ha detto che voleva vedermi tutta perché ero bella. Ha iniziato a spogliarmi, un minuto dopo ero completamente nuda, mentre il Lupo mi divorava con gli occhi e non smetteva di accarezzarmi e di baciarmi ovunque. Aveva ottenuto quello che voleva, mentre io ero inerme". 

Il confronto drammatico - Il don era il suo confessore: "Era la mia guida spirituale. Dovevo fidarmi. Mi aveva chiesto di più, avevo concesso di più. Di fronte a ogni sua richiesta non sapevo dire di no. Subito dopo, mi pentivo. Il Lupo no. Mi trovavo bloccata da quella confusione mortale. Percepivo che qualcosa di me era come morto, perché riusciva a fare di me e con me tutto quello che voleva". Tutto il resto è dolore, vergogna, senso di colpa e omertà fino alla decisione di uscire allo scoperto. Quando, cresciuta, ha incontrato nuovamente il suo carnefice, il confronto è stato drammatico. "Mi ha detto: Io non ho mai dimenticato. Spero che tu mi abbia perdonato. Ho risposto d'impulso: Certo, tanti anni fa. E lui: Questo per me è un grande sollievo".

domenica 20 marzo 2016

Il sondaggio sui voti degli italiani: ecco chi vince tra destra e sinistra

Il sondaggio coltellata: chi vince tra destra e sinistra



Dove si collocano politicamente gli italiani?  A scattare una fotografia molto nitida di come votano e dove si collocano nell’arco parlamentare gli italiani, ci pensa un sondaggio di Eurometra Monterosa pubblicato da Il Giornale. La fetta più grande di elettori, il 56%, non si  riconosce in nessun’area politica. Mentre il 12% a sinistra, l’11% a centrosinistra. Per quanto riguarda il centro solo un 5% di elettori, nell’area del centrodestra si ritrova il 4% degli italiani, a destra il 12%. Una fotografia che è uno schiaffo per tutta la classe politica in quanto dimostra la disaffezione degli elettori.