Di Maio: "Ci sono assassini nel governo". Rissa con la Boschi: "Dimettiti"
"Il governo Renzi ha deciso di massacrare anche le vittime delle mafie, la storia è tanto assurda quanto semplice: sono stati tolti i fondi al Comitato per il coordinamento delle iniziative di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso per pagare le spese agli avvocati delle vittime del racket. Avvocati che lavorano gratuitamente, ma che devono aver riconosciuto almeno il sostegno alle spese legali che devono sostenere». Così Luigi Di Maio illustrando la propria interpellanza urgente oggi alla Camera. «Situazione ben peggiore - prosegue - è che hanno bloccato anche i pagamenti alle famiglie delle vittime, che dopo anni di sofferenza a conclusione di lunghi processi, si vedono negare qualsiasi diritto e risarcimento. Un esempio per tutti la famiglia di Domenico Noviello, imprenditore assassinato per mano del clan dei casalesi. Tutto questo è stato deciso da un commissario nominato dal ministro dell’Interno, indagato, Alfano. Un vero e proprio schiaffo alla dignità dei coraggiosi cittadini italiani che lottano e denunciano le mafie. Se non sbloccate quei fondi, vi assicuro che domani durante la giornata della memoria di don Peppe Diana pianto un casino che ricorderete negli annali delle celebrazioni italiane. Il vice presidente della Camera replicando al Governo: "La risposta odierna del sottosegretario Manzione è stata paradossale. Facendosi scudo con la scusa che qualcuno possa approfittarsi dei fondi, il Governo ha sospeso il risarcimento a tutti. Ora, dietro nostre pressioni, sembra che verranno ripristinati. Lo facciano subito, immediatamente, senza perder tempo - e conclude - Vigileremo su questo risultato ottenuto, perché la lotta alle mafie appartiene ai cittadini e non ai burocrati che siedono comodamente nei palazzi del potere. Se da ottobre ad oggi i fondi non sono stati erogati, Renzi ha dato un segnale in più alle mafie: i cittadini sono stati abbandonati a loro stessi. Un governo che gioca con le regole e le carte bollate mentre l’usura e il racket strangolano gli onesti".
La reazione - "Oggi il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio ha dimenticato di essere anche un uomo delle istituzioni: fare bassa propaganda politica, e farla con la menzogna, è davvero deprimente". Lo dice il ministro per le riforme costituzionali Maria Elena Boschi: "Di Maio mente sapendo di mentire - prosegue il ministro - Non c’è stato nessun taglio ai fondi alle vittime di mafia. Come è noto, il Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso si autoalimenta durante il corso dell’anno in base alle richieste che arrivano e che vengono valutate da un’apposita Commissione. Rimane l’amarezza. Sfruttare la cerimonia in memoria di un martire della camorra per fare una bieca polemica di parte dimostra a quale livello di meschinità sia giunto il vicepresidente della Camera, eletto a quella carica con i voti del Pd".
La replica - "Apprendo le agghiaccianti parole del ministro Boschi - replica Di Maio - che ha ammesso che il fondo per le vittime di mafia è bloccato dal Governo. Certo prima afferma che mento e poi afferma che ho ragione: è la natura schizofrenica del politica del Pd. Quindi ad oggi il fondo vittime per la mafia è bloccato, inoltre è a rischio il risarcimento per la famiglia Noviello, imprenditore che ha denunciato il clan dei casalesi. La Boschi lo ammette il giorno della commemorazione di Don Peppe Diana. Sarà ricordata - aggiunge - per averci dato questa triste notizia in una giornata in cui lo Stato dovrebbe sostenere la legalità. La Bindi e tutti i suoi sodali che hanno aperto bocca a vuoto devono ora tacere, se un loro ministro ha ammesso che abbiamo ragione. Non possiamo che condividere e rilanciare l’invito di don Luigi Ciotti, la politica deve assumersi le proprie responsabilità. Cominciando dalla commissione Antimafia".
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