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lunedì 9 novembre 2015

Meredith e la regola del 3 Perché Bossetti può sperare

Meredith e la regola del 3, ora Bossetti spera


di Luca Telese 



«Avvocato, lei mi chiede di risponderle sui test che riguardano il campione G20. Ma io in questo momento non posso...».
- «Cerchi tra le sue carte, fra i dati che ci avete fornito voi stessi».
- «Purtroppo adesso non sono in grado di farlo. Ho bisogno di tempo. Quei dati vengono immagazzinati nel nostro sistema insieme ad altri dati, che appartengono a pratiche relative ad altri processi. Adesso non siamo in grado di distinguere, ci serve tempo».
Così parlò Fabiano Gentile, superesperto dei Ris per gli esami sul Dna. Non solo a caldo, dunque, durante l' udienza di venerdi pomeriggio quando per la prima volta - durante un controinterrogatorio della Difesa di Massimo Bossetti - i due ufficiali scientifici dei carabinieri aveva chiesto una sospensione per provare a trovare il modo di rispondere in modo esatto alle domande agli avvocati.

Ma anche alla ripresa, in serata, prima che a fine udienza la Presidente Bertoja, con un ennesimo colpo di scena, proponesse una nuova sospensione e un accordo di tregua: la difesa ha sette giorni di tempo per scrivere le sue domande, i Ris altrettanto per rispondere. Così è suonato il gong, ma proprio sul più bello del match, mentre la partita è aperta e ancora in corso. La Difesa è convinta di aver trovato la prova di quello che ripete da un anno, l' accusa frena i dubbi rispondendo che alla fine di questo «contest» tutto sarà chiarito.

I RIS TEMPOREGGIANO 
Ma cosa vuol dire quella frase sibillina dell' ufficiale dei Ris sui dati non reperibili? Perché i Ris prendono tempo? È solo una tattica o ci sono delle ragioni? Per capire cosa sta accadendo davvero, in queste ore concitate è necessario provare a rispondere a queste domande. Enrico Mentana, parlando del caso Yara nel suo tiggì, pochi giorni fa, ha coniato questo titolo carlogaddiano: «Quel Pasticciaccio brutto dei furgoni dei Ris». Bene, quello che si è verificato in aula venerdì, durante la battaglia sul Dna di ignoto uno è un nuovo pasticciaccio ancora più complesso, ma forse anche un punto di svolta del processo. Riassunto delle puntate precedenti per chi se l' è perse: i due ufficiali dei Ris che hanno fatto la perizia più importante, quella sugli indumenti di Yara - Nicola Staiti e Fabiano Gentile - mentre erano controinterrogati dalla difesa, hanno alzato le mani dicendo che non erano in grado di rispondere alla domande sugli stessi dati che avevano fornito, il cosiddetti Raw data degli esami sul Dna, la «brutta copia» dei test decisivi che hanno incastro Bossetti.

I due super esperti dei Ris, che fino a quel momento erano stati chiari ed efficaci, si sono come impallati mentre venivano interrogati sul numero di esami che avevano fatto sul campione G20, quello ormai noto a tutti, il frammento di mutandina dove gli esperti dei carabinieri dicono di aver trovato il dna del muratore. Fino a venerdì sopravviveva una leggenda metropolitana diffusa dall' accusa, e scritta persino in alcuni documenti ufficiali. Uno dei motivi per cui quell' esame era attendibile, dicevano gli inquirenti, è che era stato ripetuto, con risultati concordi, in ben quattro diversi laboratori (quelli che si erano occupati delle diverse analisi del caso). Ebbene, Staiti e Gentile ieri hanno dissolto questa leggenda. Domanda di Salvagni: «Siete voi l' unico laboratorio che ha lavorato sul campione G20?». Risposta di Staiti: «Sì, solo noi». Quindi gli altri laboratori non possono aver lavorato né sulla materia dei reperti, né sui dati grezzi delle analisi, ma solo sulla sequenza del Dna isolata dal nucleo scientifico dei carabinieri.

IL SUPER DOCUMENTO
E qui si arriva al primo problema che, comunque la si pensi sul caso, tutti si devono porre. I Raw data studiati da Marzio Capra, il superesperto della difesa (a sua volta un ex ufficiale dei Ris, un vero mago dei numeri e dei digrammi) secondo il genetista, dicono che i carabinieri hanno realizzato in laboratorio «solo» quattro «Amplificazioni». Ovvero: quattro diversi esami per mettere a fuoco la sequenza del Dna. Persino su quel «solo» c' è stata battaglia: un aggettivo contestato con una obiezione dal Pubblico ministero Letizia Ruggeri perché lo trovava già tendenzioso. E aggettivo perfettamente calzante invece, secondo Capra, perché a suo parere quel numero limitato di prove metterebbe in discussione la validità dell' esame.
Proviamo a capire perché.

Gli avvocati Claudio Camporini e Claudio Salvagni brandiscono da mesi un documento importante, partorito da un altro processo. Si stratta della sentenza di Cassazione sul processo che ha coinvolto Raffaele Sollecito e Amanda Knox. In quel testo, che per ora fa giurisprudenza, i magistrati dell' alta Corte hanno fissato un principio di garanzia, per rispondere ai tanti problemi aperti dai molteplici casi di errore nella fase analitico emersi in questi anni (a partire dal ribaltamento della prova del reggiseno, grazia a cui l' avvocato Giulia Buongiorno ha vinto il processo). Secondo la Cassazione, perché un esame del Dna sia valido deve essere ripetuto almeno tre volte. Qual è il grande problema dello slip di Yara, il reperto che incastra Bossetti? Che quando è stato esaminato il muratore di Mapello, come è noto, non era nemmeno stato individuato. Quindi l' esame non è avvenuto (non era possibile) né alla presenza dei suoi avvocati, come si dice, «in garanzia». Ma nemmeno alla presenza dell' uomo che all' epoca era indagato, l' operaio Mohammed Fikri, che dopo quella data è stato riconosciuto innocente, prosciolto, e risarcito per ingiusta detenzione. Chi e cosa, dunque, si chiedono gli avvocati, può garantire Bossetti dall' idea di un possibile errore? Contrariamente a tutte le altre prove, quel test del dna non è stato nemmeno filmato. È diventato, insomma, un dogma di fede dei Ris. Ed è per questo stesso motivo che la Corte ha riconosciuto agli avvocati il diritto di visionare i dati grezzi. Incalzati sulla base dalla dinamica che Capra ha ricostruito su quei documenti, gli uomini dei Ris hanno preferito non rispondere alle domande sul numero di prove effettuate. Prima di quel momento, però, avevano spiegato le loro metodologie, raccontando di aver adoperato otto diversi kit di analisi, «i migliori reperibili sul mercato».

Vero: ma quelli reperibili all' epoca. I kit più moderni - ci hanno spiegato sempre Staiti e Gentile - arrivano ad individuare oltre venti elementi distintivi di un Dna. Quelli che hanno adoperato i Ris all' epoca, perché gli altri non essitevano ancora, non più di 17. Ma per tracciare tutta la sequenza servivano almeno tre esami: uno che disegnasse la struttura del Dna in almeno tredici elementi, uno che stabilisse il sesso, uno che individuasse l' aplotipo X, ovvero quello che nella sequenza distingue l' identità che proviene dal genitore. I Ris, agendo correttamente, ma seguendo la priorità di allora (che era tracciare un profilo di un possibile sospetto), hanno fatto tutto questo con quattro esami, senza porsi il problema che tre anni più tardi avrebbero dovuto rispondere ai diritti di un indagato. E adesso quella risposta su «solo» quattro esami diventa cruciale: se dicono che sono «solo» quelli salta il processo, se dicono che sono di più ma non risultano dai Raw Data, rischiano che salti lo stesso (perché non li hanno forniti alla difesa malgrado la prescrizione della presidente).

IL MISTERO ESAMI
E qui arriviamo agli altri risultati, e alla difficoltà di distinguerli, che Capra chiarisce con un esempio illuminante. «È legittimo che i Ris stessero facendo anche altre analisi e anche su altri casi, e anche in contemporanea. È come se tu porti la macchina dal meccanico, e scopri che quello adesso lavora sulla tua Multipla, e in serata si dedica alla Mercedes del tuo vicino di casa...». E allora? «Allora - spiega Capra - il problema è che deve avere ben chiare e distinte tutte le operazioni: se vai a riprendere la macchina e tu gli chiedi se ti ha sostituito la frizione, non ti può rispondere: so che ho cambiato una frizione, ma adesso non so dirti se alla tua macchina o ad un' altra. Perché nel primo caso ha fatto bene - conclude Capra - nel secondo ha fatto un pasticcio». Ecco, adesso i Ris dovranno chiarire come hanno lavorato senza venire meno al registro fatture dei Raw Data. Tutti pensano a Bossetti, ma quello che accade in questa officina meccanica farà scuola sui casi dei prossimi venti anni.

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Fincantieri, erede della grande tradizione italiana in campo navale e uno dei gruppi cantieristici più grandi al mondo, è attivo nella progettazione e costruzione di mezzi navali a elevata complessità e alto valore aggiunto, dalle navi mercantili a quelle militari, dall’offshore ai mega yacht. 

È leader nel settore crocieristico e nella costruzione di traghetti di grandi dimensioni ed è operatore di riferimento in campo militare attraverso l’offerta di una ampia gamma tipologica che comprende navi di superficie (fregate, corvette, pattugliatori, ecc.) e sommergibili. 

Fincantieri si propone come partner al mondo armatoriale e al settore della Difesa, offrendo prodotti innovativi e personalizzati chiavi in mano, unitamente a un elevato livello di servizio. 

Le diffuse capacità ingegneristiche e di sviluppo prototipi consentono di cogliere nuove opportunità di mercato sviluppando prodotti su misura. Questa particolare abilità si è manifestata anche con l’acquisizione nel gennaio 2013 di STX OSV (oggi VARD), società leader mondiale nella costruzione di mezzi di supporto alle attività di estrazione e produzione di petrolio e gas naturale, quotata alla borsa di Singapore. Grazie a questa operazione Fincantieri ha migliorato la propria posizione competitiva nel comparto offshore, divenendo ad oggi uno dei più importanti gruppi del settore. 

Nel campo delle riparazioni e trasformazioni navali, offre un servizio su scala mondiale, organizzando l’esecuzione degli interventi presso strutture proprie o di terzi con l’obiettivo di minimizzare i tempi di fermo nave in ottemperanza alle esigenze dei clienti. 

Sviluppa e costruisce sistemi in campo navale (stabilizzatori, soluzioni e componenti per la propulsione e generazione navale ecc.), turbine industriali, nonché motori diesel destinati ai comparti navale e terrestre, attraverso la società controllata Isotta Fraschini Motori.

La capacità di dar vita a progetti complessi e di elevato valore in campo navale è anche al servizio del lusso. Fincantieri infatti serve la clientela esclusiva dei mega yacht di dimensione superiore ai 60 metri.


Ecco uno dei
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Italia, i convocati del ct Conte per Belgio e Romania: sorpresa, ci sono Okaka e Cerci

Italia, i convocati per le amichevoli con Belgio e Romania: Antonio Conte chiama anche Okaka e Cerci




Sono Stefano Okaka dell'Anderlecht e Alessio Cerci del Milan le principali novità delle convocazioni del ct dell'Italia Antonio Conte in vista delle due amichevoli contro Belgio e Romania di venerdì 13 e martedì 17 novembre. 

Portieri: Gianluigi Buffon (Juventus), Daniele Padelli (Torino), Mattia Perin (Genoa), Salvatore Sirigu (Paris Saint Germain) 

Difensori: Francesco Acerbi (Sassuolo), Luca Antonelli (Milan), Davide Astori (Fiorentina), Andrea Barzagli (Juventus), Leonardo Bonucci (Juventus), Giorgio Chiellini (Juventus), Matteo Darmian (Manchester United), Mattia De Sciglio (Milan), Lorenzo De Silvestri (Sampdoria) 

Centrocampisti: Giacomo Bonaventura (Milan), Antonio Candreva (Lazio), Alessio Cerci (Milan), Stephan El Shaarawy (AS Monaco), Alessandro Florenzi (Roma), Emanuele Giaccherini (Bologna), Claudio Marchisio (Juventus), Riccardo Montolivo (Milan), Marco Parolo (Lazio), Roberto Soriano (Sampdoria) 

Attaccanti: Manolo Gabbiadini (Napoli), Eder Citadin Martins (Sampdoria), Stefano Okaka (Anderlecht), Graziano Pellé (Southampton), Simone Zaza (Juventus).
En savoir plus sur http://www.liberoquotidiano.it/news/sport/11846426/Italia--i-convocati-per-le.html#V1WMTmeM6Rup4s1Q.99

Brosio attacca Nuzzi in diretta: "Sapete dove scriveva?" Si scatena la rissa: "Fai pena, tu..."

Vatileaks, Paolo Brosio: "Nuzzi scriveva su Topolino". Replica: "Che pena, quando io lavoravo per Montanelli tu eri da Fede"




"Sapete dove ha cominciato a scrivere Nuzzi? Su Topolino...". A Domenica Live si parla di Vatileaks e scandali nella Chiesa e Paolo Brosio, giornalista "illuminato" dalla Fede dopo una vita di vizi, si scaglia contro l'autore di Via Crucis, il libro che insieme a Avarizia di Fittipaldi ha fatto scoppiare il nuovo caso nella Santa Sede. Gianluigi Nuzzi sceglie Twitter per replicare 

Gianluigi Nuzzi
‏@GianluigiNuzzi
Che pena Brosio: pur di sminuirmi e' ridotto a ricordare che ho iniziato da ragazzo come giornalista per #topolino  W TOPOLINO #viacrucis

E poi, sempre su Twitter, parte l'attacco a livello "giornalistico":

Brosio quando tu lavoravi per Emilio Fede il mio direttore era Indro Montanelli #viacrucis le notizie si pubblicano

A fine mese l'arrivo dell'influenza Quando il picco e quanti malati farà

Influenza, picco a novembre e 1 milione di ammalati




"Il vaccino anti-influenza è fondamentale» e «non bisogna ripetere l’errore dell’anno scorso,  quando per evitare gli effetti collaterali che erano stati segnalati,  ma non sono mai stati effettivamente riscontrati, c’è stato un aumento di mortalità per infezioni respiratorie". L’appello a proteggersi  arriva da Massimo Andreoni, presidente della Società italiana di  malattie infettive e tropicali. "Il vaccino antinfluenzale comincia a essere disponibile già nelle  farmacie, ma la distribuzione è appena iniziata. Il picco massimo degli influenzati è previsto per la seconda metà di gennaio», quando secondo le previsioni "saranno circa 1 milione gli  italiani ammalati".

Rom pirata della strada e assassino Le toghe lo hanno già messo fuori

Rom, pirata della strada e assassino: è già a piede libero




Ha investito e ucciso a Roma Luciano Zarlenga, benzinaio 52enne che  stava facendo un giro in bicicletta. Lo ha travolto con una Honda Jazz nera, non si è fermato a soccorrerlo, ha proseguito per la sua strada lasciando l'uomo agonizzante. 

Ma è già libero il pirata rom 17enne di Treviso. Dopo un giorno che i carabinieri gli stavano dando la caccia, si è consegnato nella caserma di Treviso e, in cambio di questo gesto magnanimo l'hanno lasciato andare. "È stato un tragico incidente", ha dichiarato il legale del rom, Francesco Murgia, "il ragazzo si è fatto prestare l'auto mentendo sull'età e poi si è trovato davanti il ciclista che veniva dalla discesa: non ha potuto evitarlo. Lui ha assicurato che non aveva assunto né alcol né droga e, comunque, si è reso disponibile a tutti gli accertamenti del caso".

Resta il fatto - agghiacciante - che il 17enne guidava senza patente e non si è fermato a soccorrere l'uomo che ha investito. "Era sotto choc e solo per questo non ha prestato soccorso. Non capiva più niente, tanto che ha abbandonato l' auto per poi raggiungere a piedi la stazione, prendere un treno e tornare a Treviso. Ha 17 anni e solo adesso si è reso conto della gravità di quello che è successo ed è profondamente pentito", commenta il legale. E resta il fatto che i patenti dell'uomo investito non possano avere giustizia. 

Il Papa contro i libri sul Vaticano: "Rubare documenti è un reato"

Papa Francesco contro i libri sul Vaticano: "Rubare documenti è reato"




“Rubare quei documenti è stato un reato. È un atto deplorevole che non aiuta. Io stesso avevo chiesto di fare quello studio, e quei documenti io e i miei collaboratori già li conoscevamo bene”. Così Papa Francesco all’Angelus commenta la pubblicazioni dei libri di Emiliano Fittipaldi, Avarizia, e di Gianluigi Nuzzi, Via crucis, nei quali sono riportati documenti riservati di Bergoglio.

“Cari fratelli e sorelle", ha esordito il Papa da San Pietro, riguardo la vicenda Vatileaks 2, "so che molti di voi sono stati turbati dalle notizie circolate nei giorni scorsi a proposito di documenti riservati della Santa Sede che sono stati sottratti e pubblicati. Questo triste fatto non mi distoglie certamente dal lavoro di riforma che stiamo portando avanti con i miei collaboratori e con il sostegno di tutti voi. Sì, con il sostegno di tutta la Chiesa, perché la Chiesa si rinnova con la preghiera e con la santità quotidiana di ogni battezzato. Perciò vi ringrazio e vi chiedo di continuare a pregare per il Papa e per la Chiesa, senza lasciarvi turbare ma andando avanti con fiducia e speranza”.

Mister Expo in campo alle primarie Pd: "Pronto a candidarmi sindaco a Milano"

Milano, Giuseppe Sala da Expo alle primarie Pd: "Pronto a candidarmi sindaco"




"La mia disponibilità a candidarmi, di base c'è, altrimenti non sarei qui a parlarne, vista la grande stanchezza accumulata in questi mesi di lavoro". Giuseppe Sala, commissario unico di Expo, scende in campo per la carica di sindaco di Milano e quasi sicuramente lo farà con il centrosinistra, vista la corte spietata del premier Matteo Renzi. Per ora, infatti, gli avversari alle primarie non sembrano insuperabili: Emanuele Fiano, Pierfrancesco Majorino e Roberto Caputo. "Alla candidatura ci penso per l'amore che ho per Milano, ma da qui a dire che si può fare c'è di mezzo qualche settimana di lavoro", ha spiegato Sala ospite di Fabio Fazio su Raitre a Che tempo che fa.

A Bologna il solito show antagonista Bastoni e molotov contro la polizia

A Bologna scontri tra antagonisti e polizia




Tafferugli tra antagonisti e polizia nel giorno di Matteo Salvini a Bologna con Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni. Scontri e manganellate hanno dato il via alla contromanifestazione dei centri sociali mentre il leader della Lega Nord cominciava il suo comizio in piazza Maggiore. Le cariche sono partite quando uno dei cortei che protesta contro la manifestazione della Lega ha tentato di forzare il blocco prima dei viali di circonvallazione sul ponte di via Stalingrado. Sul ponte ferroviario si erano ritrovati attivisti, circa 500, appartenenti a collettivi e centri sociali di Crash, Cua, Xm24 e Social Log. Dopo la prima carica che ha respinto sul ponte il corteo, ne è seguita una seconda. Nel frattempo dalla parte opposta sono arrivati altri manifestanti e c’è stato un lancio di uova contro le forze dell’ordine.

CENTRODESTRA A BOLOGNA Salvini sfida: Il leader sono io

Matteo Salvini a Bologna: "Centrodestra? No a un ritorno al passato"




"Oggi si decide che se si va insieme Renzi va a casa il prima possibile: chi fa il leader è l'ultimo delle mie preoccupazioni". Così Matteo Salvini, parlando in piazza Maggiore a Bologna alla manifestazione della Lega Liberiamoci.

Nella kermesse anti-Renzi Salvini attacca pesantemente il ministro Angelino Alfano: "Un personaggio inutile e incapace come Alfano con noi non ci sarà mai, occupati dei poliziotti ed espelli qualche clandestino se ne sei capace, cretino che non sei altro". Sul centrodestra: "Ho l'orgoglio di aver riunito le opposizioni per bene, ma non ci sarà nessun ritorno al passato: non possiamo vivere di nostalgia e di ricordi, viviamo guardando al futuro. Questa non è la piazza del rancore e dell'odio. Io non ho nemici, io non odio nessuno. Io vorrei che ciascuno potesse vivere libero, ma chi ha bisogno di qualcosa in più deve arrivare prima".

Salvini promette sgomberi per campi rom e centri sociali. E la piazza urla "ruspa".

"Federalismo, autonomia, responsabilità. Non mi arrendo finché il nostro Paese non tornerà il Paese migliore! Apri le orecchie, Renzi. Diceva Salvemini, lasciare a ciascuno i propri quattrini, da Nord a Sud. (...) Chiediamo asili nido gratuiti come in Francia. Voglio un paese dove i nostri ragazzi possano avere la possibilità di mettere al mondo figli. Asili nido gratis!".

Sui tafferugli a Bologna, dice: "Tornando a casa tiriamo dritto, non rispondiamo a nessuna provocazione". Quanto a Matteo Renzi, il vero nemico, attacca: "Renzi non perde occasione per insultare ma sarebbe pagato per fare il presidente del Consiglio, e lo marcheremo a uomo con le nostre proposte, dopo di che non basteranno i tweet e gli insulti: o farà delle cose o andrà a casa". 

domenica 8 novembre 2015

Retroscena-Salvini prima di Bologna Dove ha dovuto passare la notte

Bologna assediata dagli antagonisti: dove ha passato la notte Matteo Salvini


di Matteo Pandini



Sabotata la linea ad alta velocità che collega Milano a Bologna. È successo nella notte, prima della partenza dei treni che - in alcuni casi - porteranno i militanti leghisti alla manifestazione in terra emiliana. Oltre a qualche rogo che ha danneggiato dei cavi, sono spuntate scritte contro la chiusura delle frontiere e vere e proprie rivendicazioni dei danneggiamenti: "Incendio antirazzista".

Problemi anche in altre città, come Milano: almeno uno dei pullman prenotati dal Carroccio è stato danneggiato. Gomme tagliate. Matteo Salvini commenta su Facebook augurandosi la galera per i responsabili, ma aggiungendo "Bologna stiamo arrivando". Il leader leghista sarà in piazza con Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi. Pensava di passare il sabato notte in città, ma i responsabili della sicurezza gliel'hanno sconsigliato. E quindi è rimasto a Milano, portando il figlio Federico al Meazza per Milan-Atalanta. Occasione in cui ha incrociato anche il Cavaliere. I centri sociali bolognesi, invece, sono già in agitazione. E tra poco, in centro, partiranno due cortei contro la presenza dei lumbard. Mobilitati circa 2mila agenti.

SONDAGGIO / I DATI La Ghisleri "benedice" Bologna Quanto vale il centrodestra unito

Sondaggio Ghisleri: il centrodestra unito supera il 31%


di Salvatore Dama



Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, in piazza, insieme. È un piccolo evento quello che si compie a Bologna. Specie se si guarda alla storia recente del centrodestra. Che, dopo il big bang dell' autunno 2013, con la fine del Pdl e l' estromissione del Cavaliere dal Parlamento, non ha avuto mai vita facile.

Poi succede che alle elezioni regionali e amministrative del 2015, quando i moderati sono già rassegnati a farsi "asfaltare" da Matteo Renzi, l' elettorato di riferimento dia un piccolo e generoso segnale di vitalità. Soprattutto in Liguria e a Venezia, dove era tutt' altro che scontata la vittoria. Riprende così il faticoso cammino della coalizione. L' alleanza tra i partiti, con la nuova legge elettorale, dovrebbe essere obbligatoria per competere con gli altri poli in lizza. Ma, nella realtà, è tutt' altro che facile. Con una leadership considerata da alcuni al tramonto, quella berlusconiana, e altre nuove (di Salvini e Meloni) che provano a imporsi. Domani saranno tutti e tre sullo stesso palco. La forza dei numeri è uno dei collanti principali. Insieme - Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d' Italia - valgono il 31,1%, secondo i sondaggi di Euromedia Research. E sempre le stime di Alessandra Ghisleri danno il Partito democratico al 31,2%. Le distanze sono molto ravvicinate, l' incubo delle Europee 2014 (e dei democratici al 40%) è un ricordo.

Adesso il centrodestra può realisticamente competere. Ma, per farlo, deve fare opposizione convinta. "Liberiamoci e ripartiamo", è lo slogan della piazza di Bologna. Città "rossa" che Salvini ha promesso di sverniciare. Settecento pullman in arrivo da Lombardia, Veneto e altre Regioni del Centro-Nord. Una serie di treni speciali con partenza dal Sud. E questa è la macchina organizzativa messa in moto dal Carroccio, che conta di portare nel capoluogo emiliano centomila persone. Poi c' è il contributo di Fratelli d' Italia e quello last minute di Forza Italia. Sono stati precettati i singoli parlamentari, come il senatore Francesco Scoma, che ha annunciato il suo arrivo da Palermo «con una rappresentanza di elettori e amici». E saranno ovviamente presenti i dirigenti del partito. «Berlusconi a Bologna», dichiara Michaela Biancofiore, «è la certificazione della leadership di un centrodestra che è maggioranza nel Paese. La sua presenza cementifica un' alleanza ventennale in totale coerenza con i sentimenti e la volontà dei nostri elettorati».

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Con Nutella®, tutta l'Italia ha il suo Buongiorno



Un viaggio nell'Italia dei dialetti: ecco la nostra nuova campagna, una celebrazione dell'Italia in tutti i suoi aspetti, le sue bellezze e le sue parlate. Perché ogni regione ha le sue espressioni tipiche, ma l'entusiasmo è universale! Guarda il nuovo spot e parti con Nutella® in un viaggio all'insegna di tutti i modi per dire buongiorno.

Siamo andati alla ricerca delle più belle espressioni regionali insieme a un team di esperti linguisti, per raccogliere quelle che meglio rappresentano l'entusiasmo e lo spirito di ogni regione: è così che è nato il Manuale Linguistico dell'Entusiasmo, una vera e propria guida alla bellezza del nostro paese.

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25 gradi: in bikini anche a novembre Fino a quando durerà questo caldo

L'estate novembrina: fino a 25 gradi al centro-sud




Una vasta area di alta pressione occupa gran parte del continente europeo e si estende per quasi 5mila chilometri dalle Canarie fino alla Russia. Le perturbazioni atlantiche, affermano i meteorologi del Centro Epson Meteo, sono costrette a percorrere quindi traiettorie più settentrionali, investendo le Isole Britanniche, il Mare del Nord e la Scandinavia. Sull’Italia in particolare l’anticiclone manterrà condizioni di tempo stabile e in prevalenza soleggiato, ma darà luogo anche al fenomeno dell’inversione termica, favorendo la formazione di nebbie via via più persistenti in Valpadana e nelle valli del Centro. Lo scarso rimescolamento verticale dell’atmosfera inoltre porterà ad un probabile aumento del livello degli inquinanti. Le temperature diurne saranno miti ovunque, con valori fino a 6/7 gradi oltre la norma al Nord, a causa della massa d’aria molto mite che accompagna l’anticiclone. Su Alpi e Appennini l’anomalia termica sarà ancora più evidente. Questa condizione, secondo le attuali proiezioni, proseguirà per gran parte della prossima settimana.

Domenica tempo soleggiato con cielo prevalentemente sereno. Ci sarà la possibilità di qualche nebbia a banchi nelle prime ore del giorno, e in successiva formazione nella notte, lungo il corso del Po in Val Padana, sul litorale veneto e nelle Valli di Toscana, Umbria e Lazio. Da segnalare la possibilità di formazione di banchi di nubi basse sulle coste della Liguria, sull’alta Toscana e nel nordovest della Sardegna. Temperature stazionarie o in lieve aumento con valori al di sopra della norma anche fino a 7-8 gradi con punte sopra i 20°C. Venti moderati da nord su basso Adriatico, Puglia, Canale d’Otranto e Mar Ionio.

La settimana prossima avremo ancora il dominio dell’alta pressione che garantirà tempo stabile e assenza di precipitazioni. Gradualmente assisteremo però ad aumento delle nubi basse, associate alle nebbie, in Val Padana e nel settore tirrenico dove avremo un minore soleggiamento. Rimanendo in un contesto di clima mite, a livello termico avremo dei lievi cali nelle zone interessate da nubi basse e nebbie. Tra venerdì e il weekend inoltre potrebbero verificarsi maggiori annuvolamenti, ma ancora senza precipitazioni previste. Al momento non si profila l’arrivo di perturbazione che possano mettere fine a questa lunga estate di san Martino.

"L'uomo di Putin ucciso in America" Guerra fredda, un caso mondiale

Giallo a Washington, trovato morto il fedelissimo di Putin




Un milionario russo, fedelissimo di Vladimir Putin e suo ex ministro  della Comunicazione dal 1999 al 2004, Mi, Mikhail Lesin, è stato ritrovato morto nella sua stanza dell'albergo Dupont Circle a Washington. Lesin, era accusato dall’opposizione russa di aver censurato i media russi. Era co-fondatore della rete Russia Today e a capo del raggruppamento media del colosso energetico Gazprom. La polizia ha aperto un'inchiesta ed ha informato l'ambasciata russa. Non è chiaro il motivo per cui l'ex consigliere di Putin fosse a Washington, sul caso stanno lavorando funzionari russi insieme alle autorità americane.

Cambia ancora l'etichetta dei cibi Ecco che cosa dovrà indicare adesso

L'etichetta dei cibi dovrà indicare la sede dello stabilimento di produzione




Dal 2016 gli alimenti prodotti in Italia e destinati al mercato italiano dovranno nuovamente indicare in etichetta la sede dello stabilimento di produzione. Lo ha deciso il Consiglio dei ministri dando il via libera definitivo al disegno di legge di delegazione europea in cui si chiede la modifica del regolamento Ue 1169/2011 sull' etichetta europea che ha eliminato l' obbligatorietà dell' indicazione dello stabilimento, prevista invece dalla precedente norma italiana. "La trasparenza delle informazioni in etichetta - ha precisato il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina al quotidiano Il Giorno - è un tema cruciale. Oggi abbiamo dato un' altra risposta concreta ai consumatori e a tutte quelle aziende che, anche in questi mesi, hanno continuato a indicare lo stabilimento di produzione nelle loro etichette. Vogliamo garantire informazioni sempre più chiare e precise".

Il sondaggista spaventa Renzi e Grillo "Ecco quanto vale la Sinistra italiana"

Sinistra italiana, il sondaggista Amadori: "Ruberà voti a Renzi e Grillo, oggi vale il 5% ma può arrivare al 15%"




Quanto vale Sinistra italiana, la "cosa rossa" fondata dagli ex Pd Stefano Fassina e Alfredo D'Attorre? Poco, forse, a giudicare dai volti coinvolti e dagli spazi assai esigui concessi da Matteo Renzi e Beppe Grillo nel "mercato" degli elettori di centrosinistra. Fino a oggi, infatti, chi a sinistra è governista vota il Pd e chi è anti-Renzi vota M5S. Eppure, secondo il sondaggista Alessandro Amadori, intervistato da Affaritaliani.it, i margini di crescita ci sono e potrebbero preoccupare non poco sia il premier sia il guru dei 5 Stelle. 

"Oggi, appena nata, Sinistra Italiana vale il 5% ma ben presto potrebbe portarsi abbastanza rapidamente fino al 10%, ovvero la dimensione che aveva l'area della sinistra arcobaleno prima della lunga fase di decostruzone del brand", spiega Amadori ad Alberto Maggi. "Considerando lo scenario politico-economico e la crescente incertezza dei cittadini italiani il nuovo soggetto della sinistra potrebbe arrivare intorno al 15%, diciamo tra un anno e mezzo ovvero all'inizio del 2017. Tutto dipende dalla capacità che avranno di consolidare il marchio e dall'immagine del leader". In mezzo, ovviamente, ci sono alcuni test elettorali decisivi: le amministrative, con Fassina che potrebbe diventare il candidato sindaco a Roma per Sinistra italiana, sempre che non vada in porto quell'alleanza auspicata dal capogruppo dem Ettore Rosatoo. Alleanza da fantapolitica, stando alle parole di Fassina e D'Attorre) 

Vatileaks, spunta un uomo di Renzi: le poltrone, le carte "rubate" / Chi è

Scandalo in Vaticano. Spunta l'uomo di Renzi: il ruolo e le carte "rubate"




Dalle carte dell'inchiesta della Procura di Terni sulla fuga di documenti riservati dal Vaticano è spuntato anche il nome del giornalista Mario Benotti, ex responsabile di Rai International e oggi funzionario di Palazzo Chigi, dopo la nomina a capo della segreteria del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Sandro Gozi. I ruoli ricoperti da Benotti raccontano quanto sia ben considerato tra gli uomini renziani, considerando che da maggio che anche consulente del sindaco di Firenze, Dario Nardella, con delega ai rapporti con le confessioni per il dialogo religioso.

L'indagine - Le carte dell'inchiesta ternana che indagano per i reati di intrusione informatica ed estorsione arriveranno la prossima settimana a Roma per competenza, ma la gendarmeria vaticana conosce già diversi dettagli e per questo ha tenuto sotto controllo Benotti, allargando così l'elenco delle possibili "spie" che hanno reso possibile la diffusione dei documenti vaticani, utlizzati per fare pressioni e avere incarichi e favori.

I documenti - Uno degli obiettivi dell'indagine, scrive il Corriere della sera, è scoprire dove sono stati sfruttati gli atti segreti e che ruolo avrebbe avuto Benotti. Il giornalista non ha solo un incarico a Palazzo chigi, ma collabora anche con l'Osservatore romano, è docente alla Sapienza di Roma e alla Temple University di Filadelfia. In più è stato consigliere della banca popolare di Spoleto. Non tutte le carte di cui Francesca Chaouqui è sospettata della fuga sono state usate per i libri di Gianluigi Nuzzi ed Emiliano Fittipaldi. La Pr faceva parte della Commissione referente per lo studio dei problemi economici e amministrativi, organismo voluto da Papa Francesco. Lei aveva accesso diretto a dossier delicatissimi e non è ancora chiaro quale uso ne sia stato fatto.

I fondi che rendono come azioni I migliori dieci su cui puntare in Borsa

Piazza Affari è la regina degli Etf, ecco come sceglierli



di Gianluca Baldini


Un tempo considerati prodotti per investitori piuttosto avanzati, gli exchange traded products stanno conquistando i cuori dei risparmiatori italiani.

A dirlo sono i numeri diffusi da Borsa italiana secondo cui sul listino ETFPlus, quello dove vengono scambiati sia gli exchange traded products che - da gennaio - i fondi comuni di investimento, ogni giorno del 2015 mediamente si sono realizzati 20.040 contratti, rendendo Piazza Affari il primo mercato per importanza dal 2005. «Siamo molto soddisfatti della continua crescita del mercato ETFplus, che ha registrato un vero boom di scambi con contratti in crescita del 76%», ha detto a Libero, Silvia Bosoni, responsabile dell' EtfPlus a Piazza Affari. Del resto l'amore degli italiani per questi strumenti è presto spiegato. Offrono la diversificazione di un fondo unita alla redditività di un titolo azionario.

«Un ibrido tra azioni e fondi comuni, gli etf sono strumenti finanziari che investono in un basket diversificato di azioni o obbligazioni che sono quotati in continuo in Borsa», spiega Gabriele Roghi, responsabile gestioni patrimoniali di Invest Banca.

«Questo genere di strumenti garantisce un' ampia diversificazione», continua Roghi, «perché, acquistando un solo Etp, implicitamente si è investito in molti titoli sottostanti e si ha la possibilità di creare un' asset allocation anche molto sofisticata. In questo momento ne consiglierei una di questo tipo: 50% di obbligazionario suddiviso tra 30% bond governativi di Paesi sviluppati (Ishares euro govt bond 5-7yr ucits Etf), 10% corporate bond (Ishares global corporate bond ucits Etf) e 10% bond governativi di Paesi emergenti (spdr barcl em mkts local bond ucits Etf). Per il resto, scommetterei sull' azionario, diviso tra 20% Europa (Ishares euro stoxx 50 ucits Etf (dist) e Lyxor ucits etf stx europe sel divid 30), 15% Usa, 10% globale e 5% Paesi emergenti (spdr s&p emerg mkts dividend ucits Etf). Con un' offerta così ampia, dunque, può quindi essere difficile scegliere il prodotto migliore.

«All' interno del settore degli Etf e degli Etp, sulla base dei riscontri che stiamo raccogliendo dalla nostra clientela», spiega Antonio Sidoti, direttore vendite per l' Italia di WisdomTree Europe, «sembrerebbe da un lato che la propensione al rischio azionario stia tornando, ma dall' altro che un numero crescente di investitori vorrebbe avere un approccio più conservativo facendo affidamento su strumenti come il dividendo. Molti stanno iniziando a posizionarsi per un rimbalzo della Cina e sull' impatto positivo che questo dovrebbe avere su tutta l' Asia. Un' altra area che sta raccogliendo consensi», continua l' esperto, «sembrerebbe essere proprio l' eurozona. La domanda interna ha svolto un ruolo sempre più importante nella ripresa di tutta l' area e la fiducia si sta dimostrando la chiave per lo sviluppo economico. In termini di investimento guardare alle small cap può essere un' opportunità interessante dato che queste società sono tipicamente guidate dalla domanda interna».

Ma con gli Etf si può investire non soltanto in azioni o obbligazioni ma anche in materie prime, di solito molto gradite agli amanti di questi strumenti. «Dopo cinque anni di performance dei prezzi continuamente negative, potremmo aspettarci che numerose commodity, dal rame al platino, fino al granoturco e anche allo zucchero, vadano incontro a un deficit delle forniture, condizione che favorirà il ricorso alle scorte che si sono accumulate nel tempo», sottolinea Massimo Siano, responsabile del Sud Europa per Etf Securities.

«Per quanto riguarda l' oro, un ruolo fondamentale continuerà ad essere esercitato dalla Fed e dalla sua eventuale decisione di un rinvio del rialzo dei tassi: una situazione positiva per il suo prezzo. Se la storia dovesse essere una guida per il futuro, potremmo assistere a un aumento dei prezzi del granoturco, del cacao e dello zucchero, mentre quelli del caffè, della soia e del gas naturale americano potrebbero diminuire. Sul fronte dell' energia», continua Siano, «ci aspettiamo che il petrolio rimanga in una condizione di surplus almeno fino alla metà del prossimo anno. È probabile che l' apprezzamento del dollaro freni gli aumenti nei prezzi delle commodity nell' ultima parte dell' anno».

Senza considerare lo scandalo Volkswagen che ha inciso positivamente sulle vendite del palladio, elemento largamente presente nei catalizzatori delle automobili a benzina. «Gli investitori temevano una reazione dei consumatori contro i catalizzatori diesel in seguito allo scandalo, che avrebbe potuto favorire il palladio», spiega. «Così è stato: le solide vendite nel mercato automobilistico americano hanno permesso a questo elemento di invertire il suo trend negativo».

PIENO AL DISTRIBUTORE PADANO Benzina e gasolio a prezzi stracciati

Tutti al benzinaio leghista. Salvini fa il pieno: prezzi stracciati




Sabato stranissimo alle porte di Milano con le code chilometriche vicino Cinisello Balsamo. Non è colpa del solito traffico di pendolari verso il capoluogo lombardo, ma di Matteo Salvini che ha "offerto" gasolio e benzina a prezzi stracciati, perché privi dei costi di Iva e accise. La Lega ha messo in scena un'iniziativa per protestare contro il ricarico di tasse che pesano sul carburante distribuito in tutta Italia. Secondo i calcoli leghisti la benzina oggi venduta alla pompa a 1,434 euro, potrebbe costare agli automobilisti 0,447 euro al litro, mentre il gasolio arriverebbe a 0,456. In media in Italia, urlano i leghisti al megafono agli automobilisti accorsi a centinaia per un pieno a buon mercato, si pagano 22 centesimi di tasse in più degli altri Paesi europei: "Non promettiamo di tagliare le accise subito - ha detto Salvini alla manifestazione #Liberiamoci - ma sicuramente è una vergogna. Quando saremo noi al governo mi impegno a toglierne qualcuna, per esempio i 22 centesimi che gli italiani pagano in più rispetto agli europei".

Il distributore - La manifestazione è stata finanziata direttamente dalla Lega, che si è accollata la differenza del costo del carburante al benzinaio marchiato Retitalia. Sono state 100 le automobili fortunate che hanno potuto rifornirsi con al massimo 10 euro ciascuno di carburante, circa 20 litri di carburante. Contro l'iniziativa della Lega hanno protestato invece alcuni gruppi dei centri sociali milanesi.

sabato 7 novembre 2015

La casa di Mattielli andrà ai suoi rapinatori Guarda il Video

La casa di Mattielli andrà ai suoi rapinatori. L'insulto dai rom: "Morto? Non mi spiace"




La casa di Ermes Mattielli ad Arsiero, in provincia di Vicenza, potrebbe finire nelle mani dei due ladri rom albanesi lo stavano derubando nella notte del 13 giugno 2006 e che l'uomo aveva ferito. Oltre alla condanna per duplice tentato omicidio, Mattielli era stato condannato anche a risarcire i due ladri con 135mila euro. L'artigiano però non possedeva altro che la sua casa, proprietà che potrebbe finire nelle mani dello Stato, perché l'artigiano non aveva eredi diretti: "Potrebbe avere fatto testamento indicando qualche beneficiario - ha detto l'avvocato Maurizio Zuccollo al Giornale di Vicenza - Per la legge a pagare il risarcimento saranno gli eredi". Non essendoci figli o fratelli, resta un parente finora noto, un cugino che abita ad Arsiero: "Gli eventuali eredi dovranno pagare i 135mila euro di risarcimento solo nel caso di accettazione dell'eredità. Che non so a quanto possa ammontare - ha detto l'avvocato - ma se fosse inferiore a 135mila euro è difficile che l'eredità possa essere accettata". Una brutta notizia, almeno in parte, per i due rapinatori da risarcire, considerando che se lo Stato diventasse proprietario dei beni di Mattielli, i tempi per il risarcimento si potrebbero allungare.

La madre - "Sonia Caris, madre di uno dei rapinatori, non nasconde la sua soddisfazione per il risarcimento che è stato riconosciuto anche al figlio. Saputo che Mattielli è morto, la donna ha risposto: "Se dicessi che mi dispiace, direi una bugia". Non ha nessuna intenzione di perdonare: "l'uomo che ha tentato di uccidere mio figlio - ha detto - ma non ho augurato il male a nessuno".



Putin e l'attentato all'aereo sul Sinai La "vendetta" russa contro l'Egitto

Putin sospende tutti i voli per l'Egitto




Per ragioni cautelari la Russia ha sospeso tutti i voli da e per l’Egitto, compresi i collegamenti con il Cairo, e la misura rimarrà in vigore "finchè non sarà stato stabilito di nuovo il necessario livello di sicurezza": lo ha precisato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, dopo che il presidente Vladimir Putin aveva ordinato al governo di intervenire in tal senso accogliendo le indicazioni di Alexander Bortnikov, direttore dell’Fsb, i servizi segreti eredi del disciolto Kgb sovietico.

I numeri - Secondo l’agenzia turistica di Stato Rostourism e l’associazione dei tour operator russi Turpomosh, nel Paese arabo al momento si trovano in vacanza tra i 40.000 e i 45.000 connazionali: un numero tale da far temere agli esperti del settore che, per completarne il rimpatrio, possa occorrere addirittura un mese di tempo. A tale riguardo Rosaviatsa, l’ente federale per l’Aviazione Civile, ha indetto una riunione al vertice per valutare i passi da compiere. Il provvedimento è stato deciso con riferimento al disastro dell’Airbus-321 della compagnia siberiana Metrojet, precipitato sabato scorso nel deserto del Sinai con 224 persone a bordo, nessuna delle quali sopravvissuta. 

Dietro la telefonata c'è una truffa Call center: come evitare le chiamate

Call center: i consigli per evitare le chiamate di operatori sconosciuti




Chiamano a tutte le ore e spesso è impossibile liberarsene. Sono le frequenti telefonate di promozione commerciale che riceviamo sia sul cellulare che sul numero di casa e che spesso nascondono delle vere e proprie truffe. Di questo caso si è occupato spesso l'inviato di Striscia la Notizia Moreno Morello che ha svelato piccole strategia per liberarsi di operatori scaltri. 

I consigli - Prima di tutto bisogna stare attenti a come questi operatori si presentano e a quello che dicono quando chiamano: spesso si qualificano come dipendenti o collaboratori di enti o società che non esistono e che non hanno nessun legame con le aziende con cui avete stipulato il contratto di fornitura. Parlano di "Ufficio dell’abbassamento dei prezzi" o di "Ufficio centrale dell’energia e del gas metano". Un interlocutore distratto, soprattutto se anziano, a volte non riesce subito a capire che si tratta di una promozione. Ma quando si presentano inventando fantomatici uffici, allora meglio troncare subito. Il secondo consiglio è quello di non dare i propri dati personali se non siete sicuri che state parlando effettivamente con un operatore delle aziende di cui siete già clienti. Soprattutto non dovete mai dare l'Iban. Non fidatevi degli operatori che insistono troppo al teleoperatori che insistono per trattenerci al telefono e vendere i loro prodotti. La regola prima ovviamente è quella di guardare il display prima di rispondere al telefono. Se qualcuno vi chiama per vendere qualcosa ma ha oscurato il numero dovete subito riattaccare. 

"Nuzzi e Fittipaldi da impiccare" Lo dice il direttore di Radio Maria

Don Livio Fanzaga: "Quei giornalisti io li impiccherei"




"Gli autori di questi libri, le case editrici, diventeranno milionari. Poi vengono a far le prediche, dite che l'avete fatto per guadagnare! Voglio semplicemente dire che l'avete fatto per guadagnare! Voglio semplicemente dire, a chi ha venduto i documenti, a chi li ha comprati...dico loro che Giuda dopo aver concluso l'affare andò a impiccarsi.  Andò a cercare l'albero dove si impiccò. Mi dispiace per lui, per tutti i suoi…diciamo i suoi discendenti, a cui auguro di pentirsi.Quello che mi scandalizza sono i Giuda di ieri e di oggi". Sono durissime le parole del direttore di Radio Maria, Don Livio Fanzaga, per i libri bomba "Avarizia" e "via Crucis" di Emiliano Fittipaldi e Gianluigi Nuzzi che hanno sconvolto il Vaticano.

Le parole dure - "Giornalisti cattolici che dicono delle cattiverie….che hanno la lingua biforcuta, la penna biforcuta. È una cosa che mi fa rimettere…Mi fa nausea, mi fanno stomacare. E devo fare fatica a pregare per loro, perché io li impiccherei quasi quasi…". Il suo intervento si conclude poi con parole meno dure e un più misericordioso "Ti fan sudare sangue, a leggerli. Ma siccome il papa ieri a parlato di perdono, per carità perdoniamoli".

Colpo di scena al processo Yara: spunta il sangue di una donna

Colpo di scena al processo Yara: sangue di una donna sulla giacca della Gambirasio




Durante il processo per l'omicidio di Yara Gambirasio, un nuovo colpo di scena. Come racconta Oggi, durante il dibattito in aula contro Massimo Giuseppe Bossetti, imputato per il delitto, si scopre che sulla giacca della 13enne di Brembate ci sono delle macchie di sangue. Sono di Silvia Brena, una delle insegnanti di ginnastica di Yara.

 Lo garantisce l'esame del Dna. "È positiva al sangue, abbiamo escluso che sia saliva o altro materiale biologico", ha spiegato il capitano Nicola Staiti, uno degli ufficiali del Ris di Parma che ha condotto l'indagine scientifica. Visto che la macchia ha resistito a tre mesi sotto la pioggia e la neve, si deduce che è per forza una una traccia lasciata nelle ultime ore di vita di Yara. "Può essere una traccia lasciata per contatto?", ha chiesto l’avvocato Claudio Salvagni. "Lo escluderei, è qualcosa di più corposo", ha risposto l’ufficiale.

La donna era già comparsa in aula come testimone. Ha quasi sempre risposto "non ricordo" alle domande. Dopo le ultime rivelazioni sul suo sangue sulla giacca di Yara, adesso i difensori di Bossetti chiederanno quasi sicuramente che Silvia Brena torni a deporre. 

venerdì 6 novembre 2015

La Cassazione condanna Mario Monti: "Illegittima la conversione anticipata lira-euro"

La Cassazione condanna Mario Monti: "Illegittima la conversione anticipata lira-euro"




È illegittima la norma che ha anticipato lo stop della conversione lira-euro, contenuta nel decreto Salva Italia varato nel dicembre 2011 dal Governo di Mario Monti. Lo ha deciso la Corte Costituzionale dichiarando fondata un’eccezione di legittimità sollevata dalla sezione specializzata in materia di impresa del tribunale di Milano. La Consulta ha rilevato che sussiste la violazione dell'articolo 3 della Costituzione, inerente i principi di "tutela dell'affidamento e di ragionevolezza". La sentenza potrebbe costare allo Stato 1,3 miliardi di euro, l'equivalente delle lire non convertite incassate in anticipo

Tre mesi prima - Secondo i giudici delle leggi, "non è dubitabile che il quadro normativo preesistente alla disposizione denunciata di incostituzionalità fosse tale da far sorgere nei possessori di banconote in lire la ragionevole fiducia nel mantenimento del termine fino alla sua prevista scadenza decennale, come disposto, sia dalla norma sulla prescrizione delle banconote cessate dal corso legale, sia dalla norma che prevede il diritto di convertire le banconote in euro presso le filiali della Banca d'Italia. Il fatto che, al momento dell'entrata in vigore della disposizione censurata, fossero già trascorsi nove anni e nove mesi circa dalla cessazione del corso legale della lira - si legge nella sentenza n. 216 depositata oggi - non è idoneo a giustificare il sacrificio della posizione di coloro che, confidando nella perdurante pendenza del termine originariamente fissato dalla legge, non avevano ancora esercitato il diritto di conversione in euro delle banconote in lire possedute".

Colpa del debito pubblico -  Nemmeno la "sopravvenienza dell'interesse dello Stato alla riduzione del debito pubblico, alla cui tutela è diretto quell'intervento legislativo - rilevano i giudici costituzionali - può costituire adeguata giustificazione di un intervento così radicale in danno ai possessori della vecchia valuta, ai quali era stato concesso un termine di ragionevole durata per convertirla nella nuova: se l'obiettivo di ridurre il debito può giustificare scelte anche assai onerose, esso non può essere perseguito trascurando completamente gli interessi dei privati, con i quali va invece ragionevolmente contemperato". Nel caso in esame, si legge ancora nella sentenza, non ci sarebbe "alcun bilanciamento fra l'interesse pubblico perseguito dal legislatore e il grave sacrificio imposto ai possessori di banconote in lire", perché "non lascia alcun termine residuo, fosse anche minimo, per la conversione", né lo scopo perseguito "imponeva un tale integrale sacrificio".

Ruba la pistola agli agenti e spara Poi fugge dall'ospedale, è caccia all'uomo

Lecce, ergastolano ruba la pistola agli agenti e spara nell'ospedale: fugge rubando una macchina




Una mattinata horror quella che i pazienti hanno passato all'ospedale Vito Fazzi di Lecce. Un ergastolano, Falcio Perrone, è salito al terzo piano del nosocomio per sottoporsi a un esame strumentale ma quando gli hanno tolto le manette, l'uomo ha sfilato la pistola dalla fondina di uno dei due agenti. Perrone ha cominciato a sparare all'impazzata ferendo uno i due poliziotti alla coscia e al polpaccio. Poi ha raggiunto l'area di parcheggio dove ha rubato un'auto alla cui guida si trovava una donna e si è allontanato sfondando le sbarre che si trovano all'ingresso della struttura ospedaliera.

Perse le tracce - Il 42enne di Trepuzzi, era stato condannato per un omicidio avvenuto nella notte del 29 marzo 2014 in un bar. L'uomo uccise Fatmir Makovic, ferì gravemente il figlio Alen e tentò di ammazzare anche un nipote minorenne. La caccia all'uomo è scattata immediatamente in tutta la provincia e nel Brindisino dove sono stati disposti numerosi posti di blocco.

Caivano (Na): Intervista all'Avv. Domenico Acerra (Liberi Cittadini)

Caivano (Na): L'Avv. Acerra ai nostri microfoni


di Gaetano Daniele


Avv. Domenico Acerra
(Coordinatore Liberi Cittadini) 


Avv. Acerra, il Sindaco sfida i consiglieri comunali di Forza Italia, ed usa il pugno di ferro: "niente ricatti" la miglior difesa è l'attacco? qual'è la sua opinione in merito a questa vicenda che al momento pare non sia ancora del tutto chiarita?

I consiglieri di forza italia,  giustamente,  hanno sollevato dei problemi legati alla legittimità di alcuni atti amministrativi deliberati dalla giunta e chiedono chiarimenti sia in merito agli stessi atti sia, consequenzialmente, cambiamenti all'interno del giunta. Questa mi sembra una posizione politica formalmente corretta, per quanto discutibile nel merito. Monopoli risponde a questi consiglieri dandogli del ricattatore. Non mi meraviglia questa reazione considerato che il personaggio è abituato a ragionare usando le categorie morali e misurando i gradi di fedeltà e infedeltà delle persone. Il suo infantilismo conduce il dibattito politico, purtroppo, sulle sponde di una anemica e stucchevole antinomia tra amico e nemico, dove il primo è colui che gli mostra supina deferenza e il secondo è colui che usa qualche volta ragionare con la propria testa. Ovviamente egli inclina a favore del primo.

Avv. Acerra, siamo all'inverosimile, il Sindaco Monopoli su alcuni periodici punta il dito contro le opposizioni e invita a cercare altrove lobby familiari e affidamenti a familiari di consiglieri  e assessori, ignorando che il fratello di una consigliera comunale di Idea Nuova ha ricevuto un affidamento e ignorando che la moglie di un assessore proprio di Forza Italia, ha ricevuto una commessa appunto dall'Ente, secondo lei perchè il Sindaco Monopoli tende a dimenticare o a nascondere ciò che gli accade intorno addirittura incalzando le opposizioni?

Nei giorni scorsi le opposizioni hanno pubblicato un manifesto dove denunciavano episodi di affidamento di incarichi e forniture da parte del comune ad alcune persone o enti ritenuti vicini agli amministratori o addiruttura familiari dei stessi e hanno intitolato lo stesso manifesto "la parentopoli di monopoli", appunto come riporta anche lei nella domanda. Si è trattato di una denuncia puntuale riferita a episodi specifici. Come è suo solito,  Monopoli l'ha buttata in caciara, ha alzato polveroni e attaccato ignoti che nel passato avrebbero adottato atti amministrativi per favorire i parenti. La differenza è netta tra le due posizioni, c'è chi elenca fatti e nomi, come fa giustamente l'opposizione, e chi, come invece fa Monopoli, parla a vanvera e lancia accuse nel vuoto. Questo Monopoli è proprio un magliaro!

Avv. Acerra, Gara Rifiuti, raccolta differenziata, il Sindaco Monopoli punta al 70%, al momento resta un sogno, utopia, le strade versano in condizioni pietose che anche in Bangladesh criticano. Monopoli promise pulizia e sgombro rifiuti ad inizio settembre, così non è stato, anzi, a fine settembre la spazzatura come per magia è triplicata, secondo lei si può raggiungere questo risultato oppure è un'altra mandragata demagoga del Sindaco Monopoli? 

Monopoli, finora,  si è mosso poco e malissimo sulla questione ambientale. Dopo aver promosso un paio di iniziative pubbliche sul tema, che sono apparse più una passerella per lui e per chi lo circonda, nelle quali ha ripetuto refrain abbastanza stantii tanto da rendere quei due appuntamenti una liturgia, è stato un completo black out! Nessuna iniziativa concreta sulla questione terra dei fuochi, alcun interesse per le bonifiche ambientali, men che meno qualcuno ha mosso un dito per provvedere a reprimere il fenomeno delle puzze nauseabonde provenienti dalla zona industriale, salvo in questo caso una ronda notturna organizzata da alcuni assessori che si sono coperti di ridicolo in questo modo trasformandosi in cani da tartufo.  Infine la questione rifiuti urbani. La raccolta di questi ultimi è scadente, saltuaria, tante buste di spazzatura spesso giacciono intere giornate nelle strade imbratandole e ostruendone il passaggio. Ora una giunta inetta,  incapace,  che ignora il suo compito specifico, ha apprestato  una gara europea per conferire l'appalto della raccolta dei rifiuti. Che iddio c'è la mandi buona con questi sprovveduti! La chiosa finale è la balla del 70% di raccolta differenziata che sembra più un numero estratto al lotto che una previsione realistica. Monopoli continua a giocare sulla pelle dei cittadini come un bambino che si accanisce a volere svolgere compiti che non gli riescono. Povera Caivano!

Avv. Acerra, nucleo di valutazione, Monopoli ha scelto 3 professionisti secondo una logica di esperienza e di democrazia, guarda caso la stessa logica che usò con il suo Capo di Staff, già preannunciata da noi de il Notiziario sul web e da altri colleghi blogger. Secondo lei, invece, che metro di valutazione è stato adottato?

Giunta, funzionari pubblici, componenti dello staff e ora organismo di valutazione: Monopoli in questi ambiti ha usato sempre lo stesso metodo nella scelta delle persone, fatto di familismo, parentado, servilismo,  lottizzazione, spartizione, partitocrazia. Egli si è creato una corte dei miracoli che farà precipitare Caivano nelle secche dell'ingoverabilita'.

Le ferie dei magistrati sono da tagliare: la sentenza che fa piangere le toghe

Ferie dei magistrati, la Corte Costituzionale: sì al taglio, inammissibile il ricorso del Tribunale di Ragusa




La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile la questione di legittimità sollevata dal tribunale di Ragusa sulla riduzione delle ferie per i magistrati, da 45 a 30 giorni, contenuta nel decreto legge approvato lo scorso anno in materia di arretrato civile. La Corte ha bocciato il ricorso "per difetto di motivazione in punto di rilevanza": quando il rimettente "non spieghi adeguatamente le ragioni per le quali ritiene di dover applicare la norma della cui legittimità costituzionale dubita per proseguire nel giudizio pendente dinanzi a sé, la questione - si legge nella sentenza n. 222 depositata oggi - è inammissibile". Nel caso in esame "nell'itinerario argomentativo seguito dal giudice a quo - osserva la Consulta - non è ravvisabile alcun elemento che chiarisca le ragioni per le quali egli ritiene di dover fare applicazione delle disposizioni censurate, per consentire la
prosecuzione del procedimento in corso". 

Nel caso in esame "nell'itinerario argomentativo seguito dal giudice a quo - osserva la Consulta - non è ravvisabile alcun elemento che chiarisca le ragioni per le quali egli ritiene di dover fare applicazione delle disposizioni censurate, per consentire la prosecuzione del procedimento in corso". La Corte ricorda inoltre di aver "già avuto più volte occasione di delineare l'ambito di applicazione e la finalità dell'istituto della sospensione feriale dei termini processuali, precisando che esso, nato dalla necessità
di assicurare un periodo di riposo a favore degli avvocati e procuratori legali è anche correlato al potenziamento del diritto di azione e di difesa, richiamato dall'articolo 24 della Costituzione a cui "deve essere accordata tutela, quando la possibilità di agire in giudizio costituisca per il titolare l'unico rimedio per far valere un suo diritto. Risulta, dunque, evidente - conclude la sentenza - che l'individuazione del periodo di sospensione feriale dei termini processuali risponde a un'esigenza di garanzia dell'effettività del diritto di difesa nel periodo di riposo degli avvocati, ben diversa da quella sottesa alla previsione del periodo di congedo ordinario dei magistrati, cui sono viceversa indirizzate, a titolo esclusivo, alcune delle censure" sollevate dal tribunale di Ragusa.

Berlusconi sarà in piazza con Salvini Nasce il fronte anti-Renzi: il patto

Silvio Berlusconi sarà in piazza a Bologna insieme a Matteo Salvini e Giorgia Meloni




In piazza con Matteo Salvini ci sarà anche Silvio Berlusconi. A Bologna, domenica 8 novembre, il "Blocca-Italia" leghista diventerà la più grande manifestazione anti-renziana del centrodestra italiano. A darne l'annuncio è stato lo stesso Berlusconi, che si è detto "ben lieto di accettare l'invito del segretario della Lega". Un passo indietro, o meglio avanti rispetto alla brusca frenata di un giorno fa che sembrava una rottura quasi definitiva tra Forza Italia e Lega. "Non potevamo restare indifferenti dinanzi alle pressioni dei nostri elettori (e anche di qualche onorevole, ndr), che in questi giorni hanno insistentemente chiesto una forte dimostrazione di unità del centrodestra - ha spiegato il Cav in una nota -. Questa unità si è concretizzata ieri nella riunione dei capigruppo di Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d'Italia, per il coordinamento della nostra azione parlamentare a partire dalla legge di stabilità, a conferma che i movimenti del centro-destra hanno l'assoluta consapevolezza di poter vincere soltanto se uniti". "L'appuntamento con Matteo Salvini e con Giorgia Meloni - ha concluso - è quindi fissato per le ore 12 di domenica 8 novembre in Piazza Maggiore a Bologna".

Spara ai ladri e gli rovinano la vita Ermes Mattielli è morto di crepacuore

Dopo la condanna, è morto Ermes Mattielli. Doveva risarcire i rapinatori feriti




Non ce l'ha fatta Ermes Mattielli, l'artigiano 62enne di Velo d'Astico (Vicenza) ricoverato da due giorni all'ospedale San Bortolo dopo aver subito un infarto. Mattielli era diventato suo malgrado famoso dopo aver subito una rapina nel deposito della sua attività. Mattielli ha sparato con la sua pistola ai due rapinatori, due uomini di origine albanese, ferendoli all'interno del cortile del deposito. L'uomo era stato condannato a 5 anni e 4 mesi per duplice tentato omicidio e doveva anche risarcire i due rapinatori con 135mila euro. Una cifra che lui stesso, intervenuto pochi giorni fa alla Zanzara su Radio 24 da Giuseppe Cruciani, aveva conferma confermato di non avere, essendo stato di fatto costretto a chiudere la propria attività ed essendo rimasto senza soldi. Le condizioni di salute di Mattielli si sono aggravate nei giorni successivi alla notizia della condanna definitiva, fino al ricovero e poi al decesso in ospedale.

Don Maurizio Patriciello, il prete della mobilitazione nella Terra dei Fuochi, venerdì a Senigallia

Don Maurizio Patriciello, il prete della mobilitazione nella Terra dei Fuochi, venerdì a Senigallia


(di viveresenigallia)


Don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, Napoli, è da tempo a fianco del suo popolo per promuovere giustizia e legalità, messe a dura prova da camorra, disoccupazione e disastri ambientali. Tante le sue battaglie per la bonifica della cosiddetta 'Terra dei fuochi', un'area tra le province di Napoli e Caserta in cui sono state stoccate centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti tossici e i tassi di mortalità per malattie oncologiche sono tra i più alti  in Europa.

Don Maurizio porterà la sua testimonianza venerdì 6 novembre 2015, alle 21.15, al Teatro 'Portone' di Senigallia in occasione della Giornata del creato.

Unanimemente riconosciuto come la voce e la coscienza pulita della Terra dei Fuochi, Maurizio Patriciello, parroco della Parrocchia di San Paolo Apostolo in Caivano, è sicuramente prete di trincea. E’ da sempre impegnato nella lotta contro la camorra ritenuta complice del traffico di rifiuti tossici sversati nel cuore della Campania con conseguenze drammatiche per le popolazioni di quelle zone. E’ entrato in seminario a 29 anni dopo aver lavorato come paramedico in ospedale, collabora come editorialista con il quotidiano “Avvenire”. Rifacendosi a don Mazzolari dice “ognuno di noi deve lavorare per essere promosso a uomo”.

Nella battaglia che sta conducendo riconosce l’impegno della Chiesa, della comunità locale, ma quello ancora troppo debole della politica che tende a ridimensionare. La forza di cambiare, dice, gli viene dalla sofferenza della gente che lo spinge a fare tutto quello che è possibile per uscire da questo scempio.