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venerdì 18 settembre 2015

Caivano (Na): Intervista Video al dott. Giuseppe Papaccioli già Sindaco di Caivano

Caivano (Na): PAPACCIOLI interviene sul nostro blog il Notiziario sul web




di Gaetano Daniele 



dott. Giuseppe Papaccioli
Dirigente Asl già Sindaco di Caivano 

A Caivano deve cambiare la mentalità, comprendo che questa ricetta è difficile. Al momento non vedo nessun cambiamento con il passato, vedo soltanto dilettantismo alla sbaraglio. Solidarietà e vicinanza al Sindaco di Caivano per l'aggressione subita. Così il dott. Giuseppe Papaccioli già Sindaco di Caivano ai nostri microfoni. 


Napoli, buona la prima in Europa League: Bruges travolto 5-0

Europa League, il Napoli travolge il Bruges: 5-0 al San Paolo (a porte chiuse)




Buona la prima in Europa League per il Napoli. Al San Paolo Hamsik e compagni hanno fatto perfettamente il loro dovere contro i malcapitati belgi del Bruges sconfitti con il punteggio di 5-0. Dopo un avvio non proprio edificante in campionato, tanto da scomodare il grande idolo partenopeo Maradona che nei giorni scorsi non aveva perso occasione per attaccare Sarri, la squadra dell’ex tecnico dell’Empoli sapeva che quello di stasera sarebbe stato una sorta di esame di riparazione davanti a un San Paolo semi-deserto (e con tanto di curve chiuse) e sul campo ha dimostrato che la fase di rodaggio sembra essere arrivata quasi al termine. Quasi, perchè ogni tanto il Napoli lascia ancora spazio a qualche imprecisione difensiva.

Pronti, partenza... - Ai padroni di casa sono bastati meno di cinque minuti per mettere in ginocchio un Bruges che nell’ultimo mese - tra campionato e preliminari di Champions League - aveva accusato quattro sconfitte in cinque partite. E i guai sono continuati anche stasera a Napoli: complice un portiere Bolat mal posizionato, il cross dalla destra di Callejon è andato ad infilarsi alle spalle dell’estremo difensore di origine turca dando il ’là alla bella serata di marca azzurra. Al 19’ ancora Callejon protagonista sulla destra: servito da Hamsik, è stato abile a liberarsi di De Bock e a mettere in mezzo un pallone sul quale si è avventato Mertens che con un guizzo da distanza ravvicinata ha siglato il primo di due gol in pochissimi minuti. L’altra segnatura è arrivata al 25’ quando il belga ha finalizzato una punizione di Jorginho. Un tris di reti che ha di
fatto chiuso la gara.

La ripresa - Nel secondo tempo il Napoli ha nuovamente preso in mano il controllo di una serata che per il Bruges è stata ancor più severa all’8’ quando capitan Hamsik ha trovato gloria personale servito da un bel taglio di Mertens. La seconda doppietta della serata è arrivata al 32’ quando Allan ha tagliato per Callejon che in velocità ha superato con un rasoterra Bolat. Da
segnalare ancora che in precedenza, al 25’, anche Higuain aveva avuto sui piedi una preziosa palla-gol che però era finita sul palo alla destra del portiere.

Compagna Camusso, tutta la verità: ecco le cifre (alte) del suo stipendio

Cgil, lo stipendio di Susanna Camusso: 3.850 euro netti al mese




La Cgil ha reso noti gli stipendi dei suoi dirigenti, dopo mesi - anzi, anni - in cui al sindacato veniva chiesta trasparenza. Va da sé, l'occhio è caduto subito sulla busta paga del segretario generale, Susanna Camusso. Cifre importanti: intasca 3.850 euro netti al mese, mentre i segretari nazionali guadagnano poco meno di 2.800. Le retribuzioni sono ferme dal 2008. L' annuncio è arrivato all'interno della Conferenza di organizzazione del sindacato dal titolo Contrattare per includere, partecipare per contare. A dare le cifre è stato il segretario confederale Nino Baseotto, che ha snocciolato le cifre di cui vi abbiamo dato conto: "Il segretario generale Cgil guadagna 3.850 euro netti al mese mentre i segretari nazionali poco meno di 2.800 euro".

Rai e censura, scoppia il caso Ballarò: "Non dovevi intervistare quei due big"

Furia Rai contro Giannini e Ballarò per l'intervista a Di Maio e Di Battista




Dopo il caso Casamonica a Porta a porta, nel mirino della Vigilanza Rai finisce Ballarò. Il conduttore Massimo Giannini è "accusato" di dare troppo spazio al Movimento 5 stelle. Dopo Luigi Di Maio, infatti, nell'ultima puntata del talk show di Rai3 è andata in onda una intervista-monologo ad Alessandro Di Battista. Riporta il Messaggero che a essere chiamato in causa è stato il direttore di Rete Andrea Vianello.

Il nuovo direttore generale, Antonio Campo Dall'Orto, ha già chiesto alle arene politiche di rinnovarsi. E in parte qualcosa è già cambiato: per esempio sono spariti gli studi a forma di stadio. Ma nell'esordio Giannini aveva intervistato Di Maio, suscitando i malumori dei democrat. Poi il bis con Di Battista. E Maurizio Gasparri ha chiesto di intervenire per "faziosità". Ora Vianello dovrà spiegare alla Vigilanza sia le modalità con cui è stato montato il servizio di Presa Diretta, che la scelta di aprire due puntate consecutive di Ballarò con altrettanti big grillini. Giannini, da parte sua taglia corto: "Siamo solo alla seconda puntata, ce ne saranno altre 40, c' è tutto il tempo di invitare gli esponenti degli altri partiti e del governo".

"Rivoluzione, sconfitta l'infertilità" Spermatozoi, una scoperta storica

Infertilità, "creato sperma in vitro": una soluzione definitiva?




Una rivelazione in grado di cambiare il corso della scienza. Per la prima volta nella storia, in Francia, sono stati ottenuti degli spermatozoi umani completamente in vitro, partendo dal tessuto dei testicoli di un uomo sterile. Ciò significa che c'è un nuovo trattamento per i casi di infertilità. Se i risultati, ottenuti dalla startup francese Kallistem, saranno confermati, le speranze di tutti gli uomini con problemi di fertilità, almeno 120 mila secondo le stime più recenti, aumenterebbero, e di molto.

Lo studio - I francesi puntano in alto e hanno molta fiducia in questa ricerca. Isabelle Cuoc, presidente della compagnia che ha sviluppato lo studio dice: "Entro cinque anni speriamo di aprire i primi centri in grado di mettere a disposizione la tecnica". Gli studiosi però non vogliono aiutare solo gli uomini con problemi nel concepire figli, ma anche i bambini malati. I giovani che si sottoporranno a cure con molte controindicazioni, come la chemioterapia, ad esempio, potranno preservare così i loro spermatozoi e avere figli in futuro.

I dubbi - Nella comunità scientifica, però, la scoperta è stata accolta con molto scetticismo. Carlo Foresta, docente di Endocrinologia all'università di Padova, ha commentato così la novità: "E' la prima volta che accade. Ma bisogna considerare che lo spermatozoo modifica profondamente il suo dna durante i vari passaggi. I risultati ottenuti vanno quindi analizzati da questo punto di vista. Se confermati però potrebbero servire, ad esempio, in tutti quei casi in cui nei testicoli si trovano ancora poche cellule indifferenziate, che potrebbero essere prelevate e trasformate in spermatozoi". Manca inoltre la documentazione che dimostri cosa effettivamente cambia in campo genetico con la nuova tecnica e soprattutto, manca un risultato certo. Ed è proprio la mancanza di una dimostrazione su cui fare affidamento che fa sorgere i dubbi più consistenti.

L'immigrazione all'italiana: dentisti gratis per i clandestini

Immigrazione, in Italia dentisti gratis per i clandestini



di Dino Bondavalli


Sarà anche vero, come ha sottolineato l’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali (Fra), che garantire a tutti gli immigrati, regolari o irregolari che siano, non solo l’assistenza di emergenza, ma anche tutte le altre prestazioni sanitarie, garantisce sul lungo periodo un risparmio economico al sistema. Ma quanto sta accadendo in Italia, dove profughi e richiedenti asilo «hanno diritto al medesimo trattamento riconosciuto al cittadino italiano in materia di assistenza sociale e sanitaria», fa sorgere più di una perplessità. L’universalità delle cure garantita dal Sistema sanitario nazionale, la cui sostenibilità è già messa in serio pericolo dai tagli del governo e dalla cattiva gestione delle risorse di molte Regioni, è infatti all’origine di situazioni a dir poco paradossali. Tra i casi più eclatanti quello delle cure odontoiatriche erogate dal Servizio sanitario nazionale.

Mentre gli italiani si avventurano in viaggi in Romania, Croazia o Ungheria per risparmiare sul dentista e garantirsi cure dentali low-cost, le liste di attesa per le prestazioni garantite dalla sanità italiana vengono occupate da nomi stranieri. «Almeno il 50% delle prestazioni che io erogo in Sistema sanitario nazionale sono a favore di stranieri», conferma un odontoiatra milanese che collabora con due dei principali ospedali del capoluogo lombardo. E anche se non è dato sapere quanti di questi vivano in Italia da anni e quanti siano invece profughi o presunti tali, visto che oltre il 50% delle domande di asilo presentate in Italia vengono poi bocciate, è chiaro che nel computo totale c’è di tutto. Non basta. Se per i cittadini italiani sfuggire al ticket sulle prestazioni è una missione al limite dell’impossibile, profughi e richiedenti asilo rientrano tutti nelle condizioni di svantaggio sociale ed economico che garantiscono cure a titolo gratuito. Mentre il pensionato o la famiglia a basso reddito pagano il ticket sull’otturazione di una carie, l’incisione di un ascesso o l’ablazione del tartaro, per loro la prestazione è a costo zero.

Una condizione che riguarda anche le altre prestazioni sanitarie. E che, per quanto concerne le prestazioni urgenti e quelle definite dai livelli essenziali di assistenza (Lea), garantite per legge anche agli immigrati irregolari, finisce per avere un impatto pesante sulle casse delle Regioni. Il meccanismo per gli stranieri senza permesso di soggiorno prevede infatti che questi sottoscrivano una semplice dichiarazione di indigenza per vedersi riconosciuta una tessera sanitaria ad hoc, contraddistinta dal codice "Stp"(Straniero temporaneamente presente). Con questa possono accedere alle cure ambulatoriali e ospedaliere urgenti ed essenziali, i cui costi, in base al Testo unico sull’immigrazione, sono a spese del ministero dell’Interno. Questo in teoria. La pratica, denunciano infatti dalla Regione Lombardia, dice che il ministero rimborsa i costi a suo carico con tempi biblici. Basti pensare che l’Asl di Milano, che copre circa il 60% delle prestazioni effettuate in Lombardia, ha riscosso ad oggi solamente 28 dei 116 milioni di euro di spese per prestazioni erogate a clandestini tra il 2004 e il 2014. O che in Lombardia, dove sono presenti circa 100 mila stranieri senza permesso di soggiorno (37.500 solo a Milano, dati Orim-Ismu), mancano all’appello 110 milioni di euro sui 150 spesi nell’ultimo decennio.

«Dovremmo adottare il modello inglese, che da pochi mesi ha introdotto restrizioni e prestazioni a pagamento per gli immigrati», suggerisce il leader della Lega Nord, Matteo Salvini. «Io intanto ho invitato Maroni a pignorare allo Stato 150 milioni di euro di beni, visto che questa è la cifra per le cure dei clandestini che abbiamo anticipato a nome di Roma negli ultimi anni».

Nel frattempo, con gli oltre 121 mila sbarchi sulle coste italiane nei primi nove mesi dell’anno, la situazione in molti pronto soccorsi sta degenerando. L’allarme è partito dall’ospedale Carlo Poma di Mantova, dove il responsabile del dipartimento emergenza urgenza, Mario Luppi, ha denunciato il pesante impatto economico e organizzativo dei tanti profughi che si rivolgono alla struttura. Ma «il problema è generalizzato e non riguarda solo Mantova», puntualizza il direttore generale dell’azienda, Luca Stucchi. «La spesa sanitaria attribuita all’assistenza ai migranti è di circa 45 milioni di euro», stimano dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri. Presto sarà molto di più.

giovedì 17 settembre 2015

Caivano (Na): Aggressione Monopoli Solidarietà dal Gruppo Consiliare del Partito Democratico

Caivano (Na): Comunicato Stampa Gruppo Consiliare Pd 





Apprendiamo che il Sindaco di Caivano, dott. Simone Monopoli, è stato aggredito da un disoccupato nella sede comunale di via De Gasperi. 

Qualsiasi sia stato il motivo che ha spinto il disoccupato-aggressore a commettere un tale gesto, il Partito Democratico Sede Caivano (Na), condanna fermamente l’atto commesso nei confronti del Primo Cittadino, Monopoli, rappresentante delle Istituzioni. Siamo contro qualsiasi tipo di violenza e riteniamo che nei confronti di questi atteggiamenti, la guardia va tenuta sempre molto alta.

Non condividiamo però, l’analisi fatta e rilasciata tramite Comunicato, dal Sindaco Monopoli, in un momento delicato quale l'aggressione subita, in quanto non vediamo nessuna cosiddetta “STRATEGIA DELLA TENSIONE”

Piuttosto, quello che è successo, forse, potrebbe essere frutto di una Campagna Elettorale fatta con toni aspri, elevati, che non ci appartengono. Forse, potrebbe essere frutto di una grande aspettativa ingenerata, dalla coalizione del Sindaco Monopoli, nelle fasce sociali più disagiate del nostro Paese. Ci verrebbe da dire che "Chi semina vento raccoglie tempesta"

Partito Democratico
Gruppo Consiliare PD Caivano

Caivano (Na): E' ancora polemica sui rifiuti Emione replica al funzionario Coppola

Caivano (Na): E' ancora polemica sui rifiuti Emione replica al funzionario Coppola 


Architetto Francesco Emione
Consigliere Comunale Civica Liberi Cittadini

E' ancora polemica tra il Consigliere comunale più votato a Caivano, Francesco Emione e il funzionario del V° Settore Vito Coppola, in merito alla questione rifiuti, ma soprattutto perchè a scendere in campo questa volta a difesa dell'operato del Sindaco Monopoli è stato non un politico di maggioranza nè di opposizione ma bensì un funzionario comunale. Una cosa inusuale che ha scosso tutta la parte politica anche quella di maggioranza, visto che proprio ieri, l'Avv. Domenico Acerra, noto professionista e persona perbene, sostenitore del dott. Monopoli alle scorse elezioni comunali, ha protocollato un documento dove appunto, chiedeva delucidazioni al primo cittadino e principalmente che sanzioni intende adottare per tale atteggiamento. Di seguito la lettera inviata dal consigliere comunale Francesco Emione al direttore di Napoli Metropoli 

Egregio Direttore di Napolimetropoli

La invito a pubblicare nelle stesse modalità grafiche l’articolo di seguito secondo i precetti della legge n. 47 del 1948 (art. 8) e legge n. 69 del 1963 (art. 2), istitutiva dell'Ordine dei giornalisti.

In particolare ritenendo lesiva della mia dignità l’articolo “Fatti, atti, numeri e circostanze. Coppola mette Emione in un angolo”, La esorto a pubblicare la seguente: Replica alla lettera al quotidiano scritta dal funzionario comunale Vito Coppola, responsabile del settore ambiente del Comune di Caivano e pubblicata sul sito Napolimetropoli.

Tutto mi sarei aspettato da quest’amministrazione tranne che venisse sovvertito il normale svolgimento del confronto democratico tra maggioranza e minoranza. Avevo capito che una coalizione di partiti e liste facenti capo all’attuale sindaco avesse vinto le elezioni. Non avevo mai creduto però che avessero avuto l’autorevolezza e la esatta concezione delle Istituzioni. 

Non credevo che tanto dilettantismo uscisse fuori così presto. Né che il sindaco, i consiglieri e gli assessori cedessero il ruolo politico ad un funzionario comunale, nella fattispecie a Vito Coppola. Questo funzionario, con una lettera aperta, si è assunto un ruolo politico che le Leggi non gli consentono di esercitare nello stesso Comune in cui è dipendente. Così facendo, ha messo a nudo l’insussistenza politica del sindaco e degli assessori, che se avessero compreso la gravità dell’atto, oggi  stesso dovrebbero dimettersi per manifesta inettitudine. Mai è capitato nella storia politica di Caivano che un funzionario replicasse ad iniziative politiche di un consigliere comunale. 

Mai era accaduto che un funzionario comunale scendesse in campo in prima persona per offendere rappresentanti istituzionali di una parte politica a lui avversa. Mai era accaduto che pubblicamente un funzionario comunale tirasse in ballo le scelte operate - nel pieno rispetto della legalità – dal Commissario Prefettizio. Anziché rispondermi in Consiglio Comunale, la politica ha pensato bene di farmi rispondere su un giornale da un funzionario comunale. Chiederò al Presidente del Consiglio Comunale, avv. Lello Del Gaudio, di garantire le funzioni dei consiglieri.

La reazione spropositata e farneticante di Vito Coppola è scaturita, chiaramente, dalle mie interrogazioni consiliari. Ho chiesto all’assessore all’Ambiente spiegazioni su alcune determine di spesa. Evidentemente ho trovato il nervo scoperto: la gestione del settore rifiuti. Il funzionario Vito Coppola ha speso, in soli due mesi, oltre cinquantamila euro per fare lavori già compresi nel capitolato di appalto per la raccolta dei rifiuti insieme ad un incarico di consulenza ad un avvocato (20.000 euro) per farsi scrivere il nuovo capitolato. 

 Quanto alla raccolta dell’amianto ho chiesto perché non si svolgesse una gara pubblica invece di fare tanti affidamenti. Evidentemente le mie iniziative hanno aperto uno squarcio su alcuni lavori affidati fuori appalto. E soprattutto ho messo il naso in un settore che dovrà provvedere alla gara per la raccolta di rifiuti per 30 milioni di euro. Ho chiesto all’assessore al ramo, avv. Claudio Castaldo, di sapere come venissero spesi i soldi dei cittadini, gli stessi che pagano la TARI più alta della provincia ed il suo stipendio. 

Per tutta risposta sono stato insultato da un funzionario che usurpa un ruolo che non gli compete, ma con le offese non si nasconde la verità. Vito Coppola, mi accusa di essere andato con un cittadino nel suo ufficio per chiedere la rimozione dei rifiuti all’esterno della sua abitazione. Non vedo il problema. I cittadini pagano per il servizio di raccolta dei rifiuti e possono lamentarsi civilmente quando e dove vogliono. Sono gli unici a poterlo fare. 

Lo stipendio di Vito Coppola è pagato anche dal cittadino che ho accompagnato nell’ufficio comunale. Se Coppola non vuole avere a che fare con i cittadini, cambi lavoro. L’amministrazione comunale deve stare al servizio dei cittadini. Coppola dice di non avere le risorse per ripulire l’area antistante l’abitazione del cittadino che munito di telecamera ha documentato gli sversamenti abusivi. E’ una clamorosa bugia. Pochi giorni prima, aveva speso più di 50 mila euro per interventi straordinari (sic!). Ho il sospetto che il netto rifiuto al cittadino sia dipeso dall’appartenza politica.

Credo fermamente che i soldi dei cittadini debbano essere spesi con parsimonia, soprattutto in un momento in cui le famiglie non sono in grado di pagare la tassa sui rifiuti. Il funzionario e l’amministrazione forse non hanno la concezione del numero di famiglie che rateizzano la Tari o che non possono pagare.  Eppure s’ infierisce con pignoramenti sui conti correnti..

Non entro nel merito della missiva farneticante di Coppola perché i consiglieri comunali non devo spiegare nulla ai funzionari. Però alcuni chiarimenti devo farli. Non al funzionario, ma al novello politico Vito Coppola.

Capisco che, a causa dei suoi trascorsi, Vito Coppola abbia avuto una qualche difficoltà ad abituarsi al rispetto della democrazia e dei diritti sanciti dalla Costituzione Italiana, però sappia che i consiglieri comunali sono eletti dal popolo ed hanno legittimazione ad indirizzare e controllare l’azione amministrativa. Sono i consiglieri comunali a dover controllare la gestione amministrativa, non viceversa.

Tra l’altro, io sono stato per ben due volte il primo eletto in Consiglio Comunale, dunque sono rappresentativo di un’ampia fascia di elettorato e di istanze sane che provengono dalla società.  Se un giorno dovessi proporre la mia candidatura per cariche elettive più alte, chiederò il consenso dei caivanesi, non cercherò di impormi con le armi o sovvertendo l’ordine democratico come avrebbero voluto fare i terroristi. Fortunatamente, in Italia, il clima degli anni di piombo, è trascorso da un pezzo. L’Italia ha saputo mettere al bando la feccia terrorista ed hanno trionfato la libertà e la democrazia. Dunque nessuno toglierà a me oppure a qualsiasi cittadino il diritto di parola. Men che meno Vito Coppola.

Le esternazioni di Vito Coppola possono essere ribaltate una per una. Innanzitutto, Coppola dice che sul costo del servizio pesa il personale che andrebbe diminuito almeno di 20 unità. Lui è il responsabile del procedimento e dell’appalto. Spetta a lui scrivere un capitolato mettendo in esubero 20 unità. Anzi, se effettivamente non servono può metterli in esubero anche domani, eppure mi risulta che la ditta abbia assunto per via interinale altri 12 operai.

Il funzionario dice che anche le precedenti amministrazioni hanno dato una consulenza per scrivere il capitolato di appalto, tirando in ballo la gestione commissariale. Se queste consulenze non sono servite a nulla, non vedo perché continuare. L’attuale sindaco dai palchi parlava di discontinuità o mi sbaglio?

Caivano (Na): MAGGIORANZA: Intervista al consigliere Gaetano Ponticelli (F.I)

Caivano (Na): Gaetano Ponticelli interviene sul nostro blog il Notiziario sul web


di Gaetano Daniele



Gaetano Ponticelli
Capogruppo Forza Italia

Consigliere Ponticelli, cosa ne pensa della disoccupazione a Caivano e del reddito di cittadinanza promesso dal Sindaco Monopoli?

Il dramma della disoccupazione riguarda un’emergenza nazionale ed è evidente che servirebbero dei piani straordinari e di emergenza soprattutto per le aree più a rischio come il Sud. Il Comune, come tutti sanno, può fare poco o nulla di fronte ad un fenomeno di così ampie dimensioni ma allo stesso tempo è compito dell’amministrazione cercare di attirare nuovi investimenti, pure privati, capaci di produrre ricchezza e di conseguenza creare le condizioni affinché si creino posti di lavoro.  Ma penso che senza un intervento straordinario ed opportunità varate dal Governo Nazionale e dalla Regione, da soli possiamo fare poco. Poi, gli amministratori locali, in primis il sindaco, rappresentano il primo “front office” con la cittadinanza e spesso siamo bersaglio di critiche e di sfoghi per inadempienze che riguardano altri livelli istituzionali. Sul reddito di cittadinanza aspettiamo novità dalla Regione per lo sblocco di alcuni progetti ed il finanziamento. Certe iniziative nell’ambito delle politiche sociali non dipendono dalla nostra volontà. Infatti, anche per altre prestazioni, il Comune di Caivano fa parte dell’Ambito 19, con i Comuni di Afragola, Cardito e Crispano. E nel coordinamento istituzionale si assumono decisioni rispetto ai fondi che arrivano a livello locale. L’attenzione su questi progetti,  e non solo il reddito di cittadinanza, resta sempre alto. In un momento di crisi e di esasperazione, insomma, le Politiche  sociali rappresentano un nodo cruciale per il buon andamento dell’amministrazione comunale. 

Sarebbe il caso che il Comune organizzi dei corsi di preparazione al lavoro?

Tutte le iniziative sono positive ma penso che, come detto, il problema della disoccupazione non si risolve con i corsi comunali. Ripeto, serve un piano emergenziale perché la disoccupazione sta raggiungendo soglie record e senza investimenti straordinari non si va da nessuna parte.

È veramente in essere l'idea di costruire un gruppo di lavoro dedicato alla formazione di operatori cimiteriali? Ci sarebbero poi degli sbocchi lavorativi per questi operatori?

Ho presentato una proposta perché sono convinto che nel cimitero servano figure specializzate al fine di garantire un servizio sempre di qualità ed efficiente. Oggi non è così. Ci confronteremo in maggioranza e di sicuro uscirà la migliore soluzione possibile per la comunità. E’ evidente che se definiamo un percorso, l’obiettivo è quello di creare posti di lavoro.

 Che tempi si prevedono per realizzare questo lungimirante progetto occupazionale?

Siamo agli inizi dell’iter. La proposta l’ho presentata. Siamo in carica da poche settimane e ci siamo trovati addosso una serie di emergenze legate alle inadempienze delle passate gestioni. Di sicuro in due mesi non possiamo fare miracoli e recuperare i ritardi accumulati nei decenni. Ma certamente, la tematica del cimitero rappresenta una priorità da sviscerare in maggioranza e dopo il confronto ci metteremo all’opera per concretizzare l’idea partorita.

Come mai lei si stava occupando di assistenza in maniera attiva ed ora tale ruolo sarebbe conferito attualmente al consigliere socialista Alibrico? 

Non so a cosa si riferisce. Il consigliere Alibrico ha gli stessi poteri miei e di tutti i consiglieri comunali. Poteri riconosciuti dalla legge. Non mi risultano deleghe particolari in questo settore. Comunque sia, personalmente mi sono occupato e mi occuperò di tutti i settori della macchina amministrativa, esercitando il mio ruolo di controllo sugli atti e sulle procedure ma a me piace pure fare proposte e partecipare alla risoluzione dei problemi. In merito alla riorganizzazione del personale e della macchina amministrativa avanzerò delle proposte al sindaco in linea col programma elettorale e la discontinuità promessa. Soprattutto in alcuni settori strategici, e parlo in generale,  dove ci sono troppe ombre e sospetti. Anche su questo, il confronto in maggioranza è aperto e negli accorpamenti di sicuro bisognerà partire dalle linee guida fornite dall’Autorità Antricorruzione in merito alla decisione di evitare che in determinati settori sensibili ci possano essere sempre le stesse persone soprattutto quando la gestione non è proprio trasparente e, almeno sul piano politico, si evincono scelte e valori non in linea con i nuovi e sani metodi del nuovo corso. E poi a me piacerebbe la creazione dell’Ufficio gare e contratti. Una sorta di “stazione appaltante” affidata al segretario comunale. Un settore delicato da affidare ad una persona competente e lontana da ogni dubbio. Ecco perché parlo del segretario comunale. Garanzia di legalità e di massima competenza. E poi la creazione dell’ufficio Gare e contratti eviterebbe il continuo ed illegittimo ricorso alle proroghe che purtroppo negli anni è diventato una costante per il Comune di Caivano. Bandire le proroghe e creare una struttura ad hoc che si preoccupa solo di gare d’appalto. In linea con le leggi in materia e gli indirizzi dell’Anticorruzione in merito all’uso spregiudicato dell’istituto della proroga. Da utilizzare solo in casi eccezionali. Questa significa discontinuità e nuovo corso. E il primo garante di questi interventi nuovi, radicali ed efficienti è proprio il nostro sindaco Simone Monopoli. In tre mesi di amministrazione il sindaco ha dimostrato di essere un vero leader e garante del progetto elettorale votato dalla città. Sempre più orgoglioso e convinto di aver sostenuto la persona giusta per governare Caivano all’interno di una logica positiva, sana, di legalità e di buon governo”. 

Lei ha avuto uno straordinario consenso elettorale con fiducia degli ambiti sociali più varii, non sarebbe più giusto conferire a lei mansioni che attengano alle politiche sociali e la solidarietà?

Non penso perché sarebbe riduttivo. L’ho già spiegato. Il mio compito di consigliere comunale riguarda il controllo sugli atti e la possibilità di avanzare proposte su tutti i problemi che bloccano lo sviluppo di Caivano. Sono un consigliere presente; leggo gli atti e cerco di sviscerare soluzioni da avanzare in aula e nelle riunioni di maggioranza. Siamo una squadra compatta. Una grande famiglia. E come tutte le grandi famiglie, discutiamo, ci confrontiamo, ma quello che non sarà mai messo in discussione è la fedeltà al mandato elettorale, al progetto amministrativo, ai valori che esprimiamo e soprattutto non sarà mai in discussione il sostegno al sindaco Monopoli. Persona capace, onesta e disinteressata. Caivano non può perdere questa opportunità. Le persone oneste, serie e senza interessi spesso non se la sentono di mettersi in gioco in un contesto litigioso, avvelenato come quello di Caivano. Monopoli ci ha messo la faccia su nostra richiesta e sarà sempre tutelato da chi invece vuole tornare indietro ripristinando vecchi valori e metodi che non hanno fatto bene alla nostra città. Anzi, l’hanno condannata a morte. Adesso, almeno, c’è la speranza che qualcosa può cambiare. Qualcosa sta cambiando. Ma serve tempo. Alla fine dei cinque anni tireremo le somme. 

"Basta coi soliti nomi della politica" Ecco chi è il nuovo asso del Cav

Sindaco di Milano, Silvio Berlusconi lancia Adriano Alessandrini




Certo, la prima opzione resta sempre Paolo Del Debbio, il popolarissimo conduttore televisivo che nell'era Albertini fu assessore a Palazzo Marino e che nel '93-'94 fu tra i fondatori di Forza Italia. Alla festa per i 40 anni di Licia Ronzulli, Silvio Berlusconi si è lasciato andare a qualche confidenza sui suoi desiderata per il candidato sindaco del centrodestra a Milano, dove si voterà nella primavera 2016. "Ho in mente un paio di nomi" ha confessato a Palazzo delle Stelline. Uno, appunto, è quello di Del Debbio, uomo lontano dalla politica e fuori dai giochi di partito, e che per questo potrebbe avere grande appeal sull'elettorato moderato in una fase in cui, ha spiegato lo stesso Berlusconi, "i politici sono in crisi di popolarità e di consensi".

Il secondo nome accanto a quello di Del Debbio è invece un inedito assoluto nella ridda di potenziali candiati (come Daniela Santanchè o Paolo Romani) di cui s'è parlato nelle ultime settimane. Trattasi di Adriano Alessandrini, ex sindaco di Segrate, nota per essere la città in cui nacque Mediaset e in cui il Cavaliere ha costruito Milano 2. Lì Alessandrini è stato sindaco per due mandati . Dopo il suo addio al municipio, il centrodetra ha incassato una storica sconfitta consegnando il Comune al candidato della sinistra Paolo Micheli. Il nome di Alessandrini, come riporta il Corriere della Sera, sarebbe stato fatto più volte nel corso della serata nei tanti conciliaboli che il leader di Forza Italia ha avuto con esponenti del partito nel corso della serata.

La congiura vaticana contro il Papa Tutti i nomi: chi trama contro di lui

Papa Francesco, gli schieramenti in Vaticano: chi sta con lui e chi rema contro il Pontefice




Non è un segreto, le riforme avviate da Papa Francesco hanno creato tensioni e fratture tra i fedeli, con i più conservatori che hanno preso le distanze dal pontefice. Ma anche all'interno delle gerarchie ecclesiastiche ci sono contestatori più o meno accaniti, così come ci sono fedelissimi che sostengono la linea di Bergoglio. In vista del Sinodo sulla famiglia di ottobre, papa Francesco ha nominato come padri sinodali eminenti figure di entrambi gli schieramenti per garantire una discussione equa e il più possibile costruttiva. Certamente, visti i malumori in particolari sulle unioni di fatto, comunione ai divorziati e apertura agli omosessuali, non sarà un Sinodo facile. Ma vediamo chi sono gli oppositori e gli alleati del Papa.

I sostenitori -Tra i più vicini alle posizioni di Bergoglio troviamo il cardinale Walter Kaspar, teologo tedesco; il cardinale Oscar Rodriguez Maradiaga, grande elettore del Papa; il prefetto della Congregazione per il clero, Beniamino Stella; il rettore dell'Università cattolica argentina e teologo di fiducia di Francesco, Victor Manuel Fernandez; l'arcivescovo di Agrigento Francesco Montenegro, che Bergoglio ha nominato cardinale e che è impegnato sul fronte dei migranti. Sostenitore di Francesco è anche il presidente di Caritas internationalis e arcivescovo di Manila, Luis Antonio Tagle.

I detrattori - Le riforme di Bergoglio, invece, sono invise a gran parte del clero americano, tradizionalmente più conservatore. Ma non mancano forti contestazioni anche all'interno delle Mura leonine. Tra chi si oppone alle aperture dottrinali di papa Francesco nella Curia romana: il cardinale Raymond Leo Burke, che ha più volte detto di non condividere molte scelte del pontefice; il cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il culto divino, porporato della Nuova Guinea che secondo molti sarebbe il candidato dell'area conservatrice del Collegio cardinalizio in un futuro Conclave. L'arcivescovo di Bologna Carlo Caffara; il prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, Gerhard Ludwig Müller; l'arcivescovo di Milano, Angelo Scola e quello emerito di Madrid, Antonio Maria Rouco Varela.

I neutrali - Infine la schiera di chi sta a metà, né con e né contro. Tra i neutrali il cardinale Angelo Sodano, decano del Collegio cardinalizio; monsignor Georg Gänswein, prefetto della Casa pontificia e segretario di papa Benedetto XVI.

Perché le multe costeranno di più: cosa pagheremo, e soprattutto quanto

Le multe costeranno di più: su le spese per la notifica




Passano a 15,23 euro, come riportato da Italia oggi, le spese di accertamento e notifica sui verbali di violazione al codice della strada, fatti dalla Polizia Stradale.  È quanto si prevede nel testo del dm Interno 8.7.2015 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.214, con cui si determinano i nuovi importi per i trasgressori del Codice della strada, quando le violazioni sono accertate dalla Polizia di stato.

Il nuovo sistema - Dal 16 settembre 2015, i verbali conteranno, oltre all' importo della sanzione, anche la somma di 15,23 euro come spesa di notifica, i cui costi sono anticipati da Poste Italiane. Il dm specifica che entro il 30 novembre e il 31 maggio di ogni anno il Servizio Polizia Stradale provvede a verificare le spese di accertamento e di notifica dei verbali  dovute a Poste. Con tali somme, si leggo e nel decreto, si rimborsa la società Poste Italiane per la fornitura degli adeguamenti dei software, già nella disponibilità della Polizia Stradale, nonché per i costi relativi all' hardware e al software necessari a supportare tali applicativi. Sotto questo profilo il dm prevede inoltre che i vertici della Polstrada potranno rimodulare gli importi dovuti per le spese di notifica, alla luce di modifiche normative, ovvero sulla base dei maggiori o minori costi di accertamento per il responsabile del pagamento, derivanti dalle innovazioni tecnologiche e dall'applicazione di nuove soluzioni informatiche ai servizi resi da Poste Italiane alla stessa Polizia Stradale.

"ABOLIAMO IL SENATO" La sfida finale di Matteo Renzi

Riforma del Senato, la sfida finale di Matteo Renzi a Grasso: abolire Palazzo Madama




Più che un piano B, un terremoto politico. Di fronte alla possibile scelta del presidente Pietro Grasso di riaprire i giochi sull'articolo 2 della riforma del Senato, quello che dispone la non elettività dei futuri senatori, il premier Matteo Renzi avrebbe pronta una mossa che destabilizzante è dir poco: "Abolire il Senato, del tutto". Del progetto, clamoroso, ne parla il Corriere della Sera all'indomani della decisione del governo di andare avanti a tappe forzate e portare in aula il ddl Boschi subito, senza trovare un accordo in Commissione e nonostante le opposizioni, il leghista Roberto Calderoli in testa, abbiano deciso di rinunciare alle loro decine di migliaia di emendamenti. 

Le due ipotesi in campo - Si tratterebbe, è evidente, di un ricatto a Grasso, che in queste ore ha fatto filtrare irritazione per il pressing dell'esecutivo. Se si dovesse rivotare l'articolo 2, approvato già una volta a Palazzo Madama e a Montecitorio, di fatto verrebbe a cadere tutta l'impostazione del governo, che così si troverebbe a un bivio: o rilanciare o dimettersi. Tutti, tra i renziani, escludono la seconda opzione e dunque si sta già preparando il rilancio nel caso di brutte sorprese da Grasso. Il rischio di pasticci, con una riforma costituzionale ridisegnata in fretta e furia, è concreto. Una delle ipotesi sul tavolo è la reintroduzione della elettività dei senatori nel comma 5 del disegno di legge, e lo stesso ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, al Corsera, l'ha in parte confermato pur parlando di "tecnicismi". La questione di fondo è, infatti, capire chi vuole davvero mandare a casa Renzi attraverso il voto sulla riforma. Anche per questo il premier sarebbe disposto alla ipotesi due, il rischiatutto finale, definitivo. "Tanto vale abolirlo", è la frase sibillina che circola negli ambienti vicini a Palazzo Chigi, e a qualcuno tra Nazareno e Palazzo Madama questa mattina fischieranno le orecchie.

mercoledì 16 settembre 2015

Caivano (Na): Sirico PD: Solidarietà al primo cittadino Monopoli per l'aggressione subita / Video

Caivano (Na): Sirico PD: Solidarietà al primo cittadino Monopoli per l'aggressione subita


di Gaetano Daniele 



Luigi Sirico (Partito Democratico)
Leader delle opposizioni

Intervista video all'Architetto Luigi Sirico, leader delle opposizioni in consiglio comunale. L'architetto Sirico dopo aver ripercorso quelle che sono le sue osservazioni sull'attuale operato della maggioranza a guida Monopoli, chiude l'intervista esprimendo la sua più totale solidarietà al Sindaco Monopoli per l'aggressione subita.


Caivano (Na): Preso a schiaffi il Sindaco Monopoli, colpito alla faccia da un ceffone

Caivano (Na): Preso a schiaffi il Sindaco Monopoli, colpito alla faccia da un ceffone


dott. Simone Monopoli
Sindaco di Caivano

Il Sindaco di Caivano dott. Simone Monopoli, è stato aggredito stamattina da un signore disoccupato A. D. caivanese. Difatti, si è avvicinato al primo cittadino e gli ha tirato un ceffone. Le cause non le conosciamo ma le possiamo immaginare. "Sono contro la violenza, questi sono atti vili che vanno condannati, le istituzioni vanno rispettate sempre, anche se a volte, dopo i tanti fatti accaduti in questi ultimi mesi a livello nazionale e a livello locale, che non c'entrano nulla con Caivano, da Mafia Capitale alla mala gestione di altri comuni proiettati ormai quotidianamente dalle Tv nazionali, portano, appunto, come nel caso di questo signore disoccupato, a gesti estremi che però, rimarco, vanno sempre fermati e condannati. Solidarietà al Sindaco di Caivano, e vicinanza alla famiglia dell'aggressore che da domani oltre alle mille difficoltà economiche devono anche occuparsi di una situazione legale che comporta altre spese". Così l'amministratore del blog, Gaetano Daniele,  e nota: voglio ripercorrere alcuni momenti di questo signore, come ricordavo poc'anzi, la violenza va sempre condannata, anche difronte alla totale ragione, ma, da genitore, posso solo capire e non giustificare lo stato d'animo di questo signore, che appunto, in mancanza di un lavoro serio e stabile, preso dalle mille preoccupazioni, ha deciso in malo modo di tirare un ceffone al primo cittadino. Non conosciamo l'aggressore ne i trascorsi tra A.D e il Sindaco Simone Monopoli, ma da una recente ricerca abbiamo visto che in diverse occasioni A.D, ha richiesto anche tramite social network un aiuto lavorativo, come nel caso del 29 maggio 2015, A.D: "io ho difficoltà serie x la sopravvivenza.. fra le tante amicizie che mi sono state accettate, cè qualcuno che è disposto ad aiutarmi con un lavoro...grazie di cuore..". 

Comunicato del Sindaco Monopoli
L’aggressione che ho subito questa mattina al Municipio, nell’esercizio delle mie funzioni, rappresenta l’ennesima conseguenza non solo della disperazione della gente ma di una strategia della tensione che alcuni settori politici, da mesi, portano avanti sui social e in città utilizzando un linguaggio di stampo mafioso ed atteggiamenti ai limiti dell’intimidazione. Di fronte a questo becero e vergognoso modo di intendere il confronto politico, rispondiamo e risponderemo con il nostro stile, con il nostro impegno volto alla risoluzione dei problemi. In questa città non permetteremo al male di riemergere dalle ceneri; né consentiremo ai colpevoli del degrado del nostro territorio, protagonisti negli anni di una politica affaristica, clientelare e legata ad interessi personali, di alimentare e strumentalizzare ulteriormente, con offese, menzogne e atteggiamenti antidemocratici, la disperazione dei disagiati col fine subdolo di ostacolare un percorso di buon governo, di legalità e di sani valori alternativo al malaffare che ha caratterizzato ampi settori della politica degli anni scorsi. Caivano resta una comunità sana, formata da persone oneste. Le forze sane sapranno prendere le distanze da chi utilizza la violenza e da chi la fomenta cercando di sopperire all'assenza di contenuti.

Pressing sulla Santanchè candidata: chi la vuole in campo (e dove)

Milano, Silvio Berlusconi sonda Daniela Santanchè: la "pitonessa" tra i papabili candidati


di SA.DA



Riforme, legge elettorale, Amministrative, rapporti con il governo e i potenziali alleati della Lega Nord. Oggi Silvio Berlusconi rientra a Roma e riunisce, a cena, lo stato maggiore di Forza Italia. Dopo un’estate in cui, da Arcore e dalla Sardegna, non sono arrivati segnali politici chiari sulla strategia autunnale del partito azzurro, il Cavaliere ritiene sia arrivato il momento per fare il punto della situazione con i dirigenti di Fi. Prima questione aperta: quale atteggiamento tenere nei confronti dell’esecutivo nel complicato passaggio parlamentare che attende la riforma costituzionale al Senato. Matteo Renzi sembra in gravi difficoltà numeriche, messo alle strette dalla minoranza del suo partito, che chiede sostanziali modifiche al ddl Boschi. In assenza delle quali, hanno già messo in guardia i bersaniani, voteranno contro. Berlusconi? C’è chi attribuisce al Cavaliere la volontà di dare una mano all’esecutivo. Ma lui continua a negare. Non serve tenere in vita l’esecutivo Renzi fino al 2018 (quando scadranno anche gli effetti della legge Severino), perché «nei prossimi mesi», ha spiegato l’ex premier ai suoi, «otterrò una piena riabilitazione da parte della Corte dei diritti umani di Strasburgo e tornerò a essere ricandidabile». Sul tavolo del vertice azzurro anche le possibili candidature per il comune di Milano. Tema che incrocia la questione dei rapporti con la Lega. Berlusconi, tra le varie ipotesi, ha valutato anche l’opportunità di una candidatura femminile, sondando le intenzioni di Daniela Santanchè.  

"I profughi su due isole del Mediterraneo" Il miliardario le ha comprate: ecco dove

Egitto, il miliardario Naguib Sawiris rilancia: "Ho trovato le isole nel Mediterraneo per i migranti"




Torna alla carica il miliardario egiziano Naguib Sawiris . Ha trovato le isole giuste per ospitare i migranti, si tratta di due isole greche private. Sawiris starebbe già trattando con i propietari e se Atene fosse d'accordo sarebbe pronto a dare il via al suo progetto. La comunicazione è stata data dalla sua compagnia. Il miliardario egiziano ha detto di essere stato contattato anche da un'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei profughi, interessata a partecipare al progetto. Costo dell'impresa: 90 milioni di euro solo per partire. 

Il progetto -  Sawiris aveva chiesto su Twitter a Italia o Grecia di vendergli un'isola su cui avrebbe sistemato i migranti dando loro un lavoro e fondando un nuovo paese. Anche se lui stesso aveva poi fatto una parziale marcia indietro, ammettendo che l'idea non era facile da realizzare. Se il progetto andasse in porto una delle due isole si chiamerebbe Aylan Kurdi, come il bambino siriano morto, le cui foto hanno commosso il mondo.

Russia-Usa, torna la guerra fredda Le navi schierate: il territorio conteso

La conquista del Polo nord: Usa e Russia si contendono i ghiacci ricchi di petrolio




Grandi manovre nell'Artico. La regione ghiacciata è ricca di petrolio e gas naturale (si stima il 22% dei giacimenti non ancora sfruttati), oltre a nichel, rame e platino. Alcune delle nazioni che si affacciano sul Mar Glaciale Artico: Danimarca, Norvegia, Canada,  Russia e Stati Uniti, si sono divise nel 2008 parte della regione ghiacciata, ma rimane, più a nord, ancora un vasto territorio che è terra di nessuno. Qui si concentra l'attenzione di Russia e Stati Uniti, entrambi interessati alo sfruttamento dei giacimenti, ma non solo. Infatti sembra che il mare sia ricco di pesce e lo scioglimento dei ghiacciai potrebbe permettere l'avvio di nuove rotte navali molto più rapide delle attuali. Un ghiotto boccone economico- commerciale nel complesso. Le manovre di accaparramento del polo sono iniziate da entrambe le parti.

La Russia - Putin ha presentato una rivendicazione di sovranità all'Onu, basata su una ricerca geologica, secondo cui  attraverso la dorsale Lomonosov, sotto il mare, la piattaforma artica è collegata senza interruzioni al continente siberiano, di cui ha la stessa struttura geologica: quindi questo territorio è russo a tutti gli effetti. Come la Crimea. Inoltre Gazprom è stata mandata trivellare in quella zona.

Gli Usa - La risposta statunitense non si è fatta attendere. Obama è stato in visita di recente in quella regione e ha deciso la costruzione di due nuove navi rompighiaccio. Inoltre anche compagnie petrolifere americane sono state inviate sulla piattaforma artica.  Preoccupate per il movimentismo russo, Canada e Danimarca hanno inviato  contingenti militari specializzati ai confini e gli americani hanno potenziato il proprio insediamento. Mentre basi di spionaggio e di intercettazione sono sorte negli ultimi tempi approntate da tutti gli stati coinvolti. 

Usano gli aerei di Stato come il taxi Record di voli blu in un solo mese

Nel mese di luglio 45 voli di Stato per i ministri di Renzi




Scandalo per il volo di Stato con cui il premier Matteo Renzi, sabato scorso, è volato allo Us Open di tennis per vedere la finale tra Flavia Pennetta e Roberta Vinci. Ma è poco più di un mese prima che l'utilizzo dei voli blu da parte dei ministri del suo governo, ha toccato picchi davvero scandalosi. Il conto in tasca alla squadra di Renzi lo ha fatto il sito lanotiziagiornale.it, secondo cui nel mese di luglio i voli blu sono stati ben 45, ovvero una media di uno e mezzo al giorno. probabilmente un record in tutta la storia repubblicana.

Ad avere diritto a un volo di Stato, senza autorizzazione, sono solo 5 cariche istituzionali: presidente della repubblica, presidente del consiglio, presidenti di camera e senato e presidente della corte costituzionale. Tutti gli altri, ministri in primis, non possono usarli, dovendo optare per i più economici voli di linea (treni compresi). A meno che, dice la legge, non dimostrino a palazzo Chigi che in quel determinato giorno, e in quella determinata ora, non era possibile trovare un volo di linea

Ora, nell’elenco di 45 voli di Stato effettuati dai membri del Governo a luglio, sono molti quelli in teoria coperti da voli di linea. Il 3 luglio, per esempio, il ministro dell’interno Angelino Alfano è volato da Roma a Catania. Il 7 luglio il collega degli Esteri Paolo Gentiloni ha fatto un volo andata e ritorno Roma-Milano. L’11 luglio il titolare dell’Economia Pier Carlo Padoan è volato da Roma a Bruxelles. Stessa tratta effettuata ancora da Gentiloni il 19 luglio. E così via.

Alla fine, nel mese di luglio, la classifica per ministro dei voli di stato è la seguente: Gentiloni 12, Pinotti 10, Alfano 9 e Padoan 5 (a seguire gli altri).

Le cinque novità sulle assicurazioni auto: come ottenere sconti ed evitare salassi

Assicurazioni auto, le cinque novità sulle polizze




Guidatori avvisati, guidatori mezzo salvati. A breve infatti cambieranno i controlli per l'Rc auto con l'entrata in vigore del nuovo ddl. In mancanza del tagliandino di assicurazione i vigili del fuoco potranno accertare l'infrazione anche dalle telecamere in maniera automatica. Ma se sul vostro veicolo avete montato la scatola nera, potrete godere di uno sconto: la riduzione sarà fissata alla soglia minima stabilita dall'Ivass (Istituto di vigilanza del settore assicurativo). Il nuovo decreto legge prevede che lo sconto però non possa essere inferiore a una percentuale sulla base del prezzo della polizza applicato. Tale percentuale sarà più alta per le regioni a tasso alto di sinistrosità ma ci saranno maggiori agevolazioni in caso di ispezione preventiva del veicolo (a spese dell'assicurazione), di installazione della scatola nera (come precedentemente specificato) e per l'installazione del meccanismo di blocco del motore in caso di tasso alcolemico superiore ai limiti della legge.

Testimoni e sanzioni - Non ci saranno più sconti per le ipotesi di rinuncia della cessione del credito e risarcimento in forma specifica (riparazione). In caso l'obbligo di sconto non venisse applicato, il ddl prevede anche il pagamento di una sanzione amministrativa che va da 5 mila a 40 mila euro. Per quanto riguarda i testimoni in caso di sinistro ci sarà più tempo per indicarli. Ci sarà tempo fino all'inoltro della lettera di richiesta di risarcimento del danno o dall'invito alla negoziazione assistita o alla richiesta esplicita dell'assicurazione. Nel caso di richiesta della compagnia è previsto un termine di 60 giorni per l’invio dell’istanza e uno stesso termine per rispondere. Se non si rispettano queste formalità, il teste non potrà essere ammesso a testimoniare.

martedì 15 settembre 2015

Caivano (Na): L'Arch. Emione caccia l'artiglieria pesante e punta contro Gaetano Ponticelli di Forza Italia

Caivano (Na): Emione come Muhammad Alì: destro sinistro e il consigliere Ponticelli di Forza Italia è KO



Gaetano Ponticelli
Consigliere Forza Italia 



Architetto Francesco Emione
Civica Liberi Cittadini 

Il consigliere Francesco Emione, il più votato a Caivano con circa 800 preferenze, replica al consigliere di Forza Italia, Gaetano Ponticelli. Un contrassalto che non ha precedenti. Infatti, riprende punto per punto la denuncia lanciata qualche giorno prima tramite un manifesto poi smentita dal consigliere Ponticelli. 

Smentita - Non dello stesso avviso appunto, il consigliere di F.I Gaetano Ponticelli che, tramite un sito d'informazione online aveva subito smentito il Manifesto di Emione, accusando la minoranza di essere divisa su alcuni punti nonostante la perdita del consigliere anziano Alfonso Castelli, che sbatte la porta di Forza Italia e se ne va, accusando proprio il suo partito di incoerenza politica. Insomma, un botta e risposta senza precedenti. Emione batte il martello su punti fondamentali 

- E’ vero che per fare la gara europea si è dato incarico ad un avvocato per 20 mila euro? 

- E’ vero che in pianta organica abbiamo 2 avvocati e molti tecnici e si potevano risparmiare questi soldi? A me pare di si, forse il capogruppo di Forza Italia non ha letto le determine. Su questo non mi ha risposto.

- E’ vero che il dott. Coppola nuovo responsabile del settore ambiente non ha le competenze adatte visto che ha chiamato un consulente per 20 mila euro? A che serve un avvocato esterno?

- E’ vero che il servizio di espurgo caditoie è stato affidato alla Buttol e nonostante questo si sono fatte determine a ditte esterne? A me pare di si, come sempre il capogruppo di Forza Italia non ha letto le determinazioni. Infatti, su questo non mi ha risposto.

- E’ vero che il servizio “verde Pubblico” è stato affidato alla Buttol ed invece si pagano anche ditte esterne? A me pare di si, ancora il capogruppo di Forza Italia non ha letto nulla. Infatti, nemmeno su questo mi hanno risposto.

- E’ vero che non c’è una gara per il recupero dell’amianto? E’ colpa della vecchia amministrazione? E perché non l’hanno ancora fatta?

Credo che il capogruppo di Forza Italia - continua Emione - debba amministrare il paese invece di difendere l’indifendibile. Invece di polemizzare con la minoranza si occupi dei problemi. E stia attento a come la sua amministrazione spende i soldi dei cittadini.  Lo sa che è aumentato il costo dei blocchetti per la mensa?

- E’ sempre colpa della vecchia amministrazione?

- Se sono tutte bugie perché non mi denunciano?

- E’ falso che per fittare 100 sedie si siano spesi 1000 euro?… Se le compravano spendevano meno.

- E’ falso che si siano spesi 1400 euro di riparazione per un’auto che non vale 300 euro?

Insomma, Emione non le manda di certo a dire, ora riuscirà il consigliere Ponticelli a replicare punto su punto alle pesanti accuse lanciate giustamente dall'architetto Emione? 

"LA CAMORRA NEL DNA" La Bindi insulta i napoletani È bufera: lei ritratta, però...

Napoli, Rosi Bindi sui napoletani: "Camorra è elemento costitutivo della città" e scoppia la polemica




Una valanga di polemiche si sta scatenando contro la presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosi Bindi dopo il suo scivolone su Napoli e i Napoletani. "È già molto importante quello che è emerso oggi - ha detto la senatrice Dem dopo le prime due audizione dell'antimafia nel capoluogo campano - la camorra è un dato costitutivo di questa società, di questa città, di questa regione". Non le bastava l'odio smisurato e mai nascosto del presidente campano "impresentabile" Vincenzo De Luca, ora contro la Bindi ci sono milioni di campani a dir poco irritati. Secondo la Bindi: "Anche quando grazie ai risultati raggiunti dalla malgistratura, dalle forze di polizia si assicurano alla giustizia i grandi capi dei caln, non bisogna mai distrarre l'attenzione per la straordinaria capacità di riproduzione che hanno i clan e per il radicamento sociale ed economico che hanno in questa città, in questa regione".

Le reazioni - A poco è servita la pezza cucita in fretta e furia sullo strappo della Bindi dal Procuratore di Napoli, Giovanni Colangelo: "Non ritengo che la camorra sia un dato costitutivo di Napoli - ha chiarito - Credo invece che sia una patologia. I napoletani non hanno nel loro dna il crimine. Se dovessimo quantificare il numero di soggetti che delinquono a Napoli - ha detto ancora Colangelo - ci accorgeremmo che è una minima parte rispetto a chi vuiole vivere in pace". Meno accomodante il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris: "La cultura, la storia, il teatro, l'umanità sono gli elementi costitutivi della città - ha detto l'ex magistrato - Non condivido per nulla la nota della Bindi, quando l'ho letta sono saltato dalla sedia. Non so cosa volesse dire, ma dovrebbe spiegare questa affermazione". Le bordate sono arrivate anche dalle fila degli alleati di governo del Nuovo centra destra con il sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano: "È un pugno in faccia ai tanti cittadini onesti, napoletani e campani, che fanno della lotta alla criminalità organizzata il loro pane quotidiano".

La retromarcia - La Bindi ha provato a fare marcia indietro, per quanto non sia riuscita a ritirare proprio le parole che hanno scatenato le polemiche: "Mai parlato della camorra nel Dna dei napoletani - ha detto la senatrice - Ho parlato della camorra come elemento costitutivo di una società e della storia della città. Ripeto queste parole con convinzione. Non si può fare fare una storia di Napoli senza fare una storia della camorra, così come una storia dell'Italia senza le mafie. Ignorare questo dato - ha aggiunto - impedisce che camorra e mafie continuino a essere elemento costitutivo. Se qualcuno si è offeso - ha concluso - non posso chiedere scusa perché ne sono convinta. Non ho mai parlato di Dna. Non negare la camorra è il primo atto per combatterla".

LA MINORANZA DEL PD SE NE VA Rottura totale: Renzi (quasi) a casa

Riforma del Senato, strappo nel Pd: la minoranza abbandona il tavolo, "siamo a un binario morto"




Il governo di Matteo Renzi è a un passo, davvero a un passo, dal punto di non ritorno. Lo strappo sul ddl Boschi, ora, nel Pd si fa drammatico. La senatrice della minoranza dem, Doris Lo Moro (bersaniana doc) ha infatti abbandonato il tavolo del partito sulle riforme costituzionali. Si è alzata e se ne è andata dalla riunione con il ministro Maria Elena Boschi e con i capigruppo di Camera e Senato, Ettore Rosato e Luigi Zanda. È andata via per prendere parte a una riunione della minoranza dem, nel corso della quale ha affermato: "Siamo a un binario morto, a quel tavolo non si discute né di articolo 2 né delle funzioni del Senato". Lo strappo, dunque, appare insanabile, con ovvie conseguenze per la maggioranza: se andasse sotto sul ddl Boschi, il governo potrebbe crollare come un castello di carte.

La replica della Boschi - Da par suo, la minoranza democrat è intenzionata a mantenere gli emendamenti, ribadendo che deve essere garantita l'elezione diretta dei senatori con un intervento sull'articolo 2 del testo; la minoranza, inoltre, chiede garanzie sulle funzioni delle regioni nel Titolo V. Subito dopo lo strappo, è arrivato un commento della Boschi: "Io sono ottimista. Secondo me l'accordo lo troviamo. Anche e soprattutto - ha spiegato - con la minoranza Pd. La Lo Moro dice che siamo su un binario morto? No, assolutamente, passi avanti importanti sono stati fatti su diversi punti. L'importante, politicamente, è parlare con tutti. Stiamo lavorando per cercare di arrivare a un accordo ancora più ampio di maggioranza e con il coinvolgimento anche da parte delle opposizioni. Pur non essendo preoccupati per i numeri, l'impegno politico è quello di cercare di parlare con tutti e cercare di avere un consenso più ampio sulle riforme costituzionali".

GLI IMMIGRATI A CASA DEL PAPA In quali stanze li ospiterà Bergoglio

Papa Francesco: "Due famiglie di immigrati ospitate in Vaticano"




Incalzato da chi chiedeva che gli immigrati fossero ospitati anche tra le sacre stanze del Vaticano, Papa Francesco risponde coi fatti. Il Pontefice, che predica l'accoglienza, la stessa accoglienza, di fatto, la applica. "Il cardinale Comastri, mio vicario generale nel Vaticano, e l'elemosiniere, monsignor Konrad Krajewski, che lavora con gli homeless, hanno già trovato le due famiglie di migranti da ospitare in Vaticano". L'annuncio di Bergoglio arriva in un'intervista alla radio portoghese Renascena. Il Papa ha poi aggiunto: "Quando dico che una parrocchia deve accogliere una famiglia non intendo che per forza debbano vivere in canonica, ma che gli si trovi un angoletto".

I fedelissimi smascherano Renzi: "Un bluff, così vuole fregare tutti"

Il bluff di Matteo Renzi svelato dai suoi fedelissimi: "Così fregherà tutti"




"Renzi sa bluffare", se l'accordo salta la "colpa del fallimento deve ricadere tutta sui ribelli...". Parola di un renziano doc che al Giorno confessa: a palazzo Madama la posta della partita a poker è la riforma del Senato. Al tavolo ci sono quattro giocatori: Renzi con la sua maggioranza (e 155-160 punti che Luca Lotti e Denis Verdini assicurano al premier); i ribelli dem (tra i 20 e i 30 punti); le opposizioni (135 punti che possono salire e far male al governo se sommati a quelli dei ribelli dem e ai ribelli di Ncd, 8-10 senatori); e Pietro Grasso (neutrale ma irritato).

Mercoledì e fino al 15 ottobre la partita si farà durissima: Renzi vuole che la riforma venga approvata in aula: "Renzi sta bluffando", assicura la gola profonda: "Finge di far aprire a qualcuno di noi sull'elettività del Senato, ma con un codicillo proibitivo: tutte le opposizioni, non solo la minoranza, devono rinunciare a tutti emendamenti (2800 quelli all' art. 2, cuore del ddl, ndr) e solo allora il governo aprirebbe alla mediazione".

La minoranza dem è pronta a giocarsela. Dice un ribelle: "Anche se agguanta qualche voto in più e passa (Verdini dovrebbe arrivare a 15 senatori e con 4/5 ribelli recuperati, sarebbero 20 i voti in più per Renzi), è una vittoria di Pirro: Pd spaccato, opposizioni sulle barricate, caos nel Paese e, al prossimo giro, asticella a 161 voti. Stavolta gli serve rimangiarsi i diktat e stringere con noi il vero accordo". 

Determinante sarà Grasso: "Se riapre l'emendabilità all'art. 2, in tutto o parte, la minoranza e le opposizioni calano l'asso e, a colpi di emendamenti, perde Renzi. Se, invece, Grasso chiude all'emendabilità sull'art 2, Renzi può tentare il bluff e dire alla minoranza: "Mi spiace, ma il punto ce l'ho in mano io, avete perso senza giocare". Al di fuori della partita c'è il presidente Sergio Mattarella: vuole l'accordo, la correttezza. E odia il gioco.

LA GELATA DI PADOAN In pensione anticipata? No, non ci sono i soldi

Pensioni, Pier Carlo Padoan: "Sì alla flessibilità, ma nella manovra nessuna riforma per l'uscita anticipata dal lavoro"




Niente riforma delle pensioni: non ci sono le coperture per permettere maggiore flessibilità per chi vuole uscire dal lavoro anticipatamente. A stoppare le velleità del premier Matteo Renzi e di mezzo Pd è il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, che intervistato da SkyTg24 ha spiegato come il dossier non sia più sul tavolo del governo, almeno in vista della finanziaria da mettere a punto da qui a un mese. "Il principio della flessibilità in uscita è giusto - ha  spiegato Padoan -, va valutato in termini di meccanismo e coperture. Ma non è al'ordine del giorno nella legge di stabilità. E sempre sulla manovra il ministro ha escluso colpi di scena clamorosi: "Non servono tanto misure eccezionali, quanto l'implementazione delle riforme generali e poi una razionalizzazione e un impulso agli investimenti pubblici soprattutto infrastrutturali".