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lunedì 23 febbraio 2015

La fregatura sulle assicurazioni auto Chi la paga la scatola nera a bordo?

La fregatura dello sconto Rc auto, la scatola nera a carico di chi guida





L’ennesima pagliacciata targata Matteo Renzi. Che andrà bene per lanciare qualche messaggio positivo nei salotti televisivi, per conquistare titoli sui media oppure per un paio di post «giusti» su Twitter. Ma i consumatori, alla fine della giostra, non avranno enormi benefici dalle norme sulle assicurazioni auto approvate venerdì dal governo. Le nuove regole, secondo il Codacons, sono una «una bufala». A leggere il testo del decreto sulla concorrenza varato dal consiglio dei ministri, non solo si scopre che il pacchetto sulle liberalizzazioni si limita a fotografare ciò che il mercato già offre - ovvero riduzioni dei premi rc auto per chi installa la scatola nera - ma che l’obbligo di sconto imposto alle compagnie è farlocco. E per due motivi: anzitutto perché la norma fa generico riferimento a «sconti significativi» senza alcun parametro numerico o percentuali; e l’unico paletto per le imprese assicurative è garantire uno sconto superiore ai costi sostenuti dall’assicurato per installare scatole nere o etilometri.

Sconti impalpabili - Ci spieghiamo: su un premio annuo di 1.000 euro, una compagnia potrebbe promettere uno sconto di 100 euro al cliente che accetta di installare la «scatola nera». Il premio, pertanto, calerebbe a 900 euro. Ma se i costi annui fossero, a esempio, pari a 90 euro, il prezzo della polizza salirebbe a 990 euro con lo sconto ridotto ad appena 10 euro. La legge è rispettata, ma il cliente beffato. E di esempi analoghi se ne possono fare tanti.

Vantaggi per pochi - Uno degli obiettivi del governo è ridurre le frodi che contribuiscono a far impennare le tariffe e i costi a carico degli automobilisti. Tuttavia, l’operazione dovrebbe essere vantaggiosa per tutti. E invece a guadagnare sarebbero solo le compagnie e gli installatori di apparecchi capaci di registrare l’attività dei veicoli. Il Codacons lo denuncia esplicitamente: «Se tutti gli italiani decidessero di dotarsi della scatola nera, la spesa per l’intero sistema sarebbe pari a 3,1 miliardi di euro, considerato che ogni singolo apparecchio ha un costo di gestione annuo di circa 75 euro» spiega il presidente dell’associazione dei consumatori, Carlo Rienzi. Non solo. «La spesa per l’installazione, la gestione e la manutenzione della scatola nera, se a carico degli automobilisti, non solo vanificherebbe lo sconto sulle tariffe Rc auto promesso dal governo - aggiunge Rienzi - ma addirittura determinerebbe rincari in quelle zone d’Italia dove le tariffe rc auto sono più basse. Se invece tali costi fossero a carico delle compagnie di assicurazioni, inevitabilmente verrebbero traslati sugli assicurati attraverso i prezzi delle polizze». Il contenuto della norma, in effetti, non è chiaro e si presta a interpretazioni a tutto vantaggio delle compagnie. L’assenza di parametri certi, comunque, è il vero «buco» del provvedimento. Il disegno di legge passa ora all’esame del Parlamento e dunque le possibilità di correzioni non mancano. Il Codacons centra un punto determinante: «A venire meno è anche la possibilità di compensazione tra costi della scatola nera e minore incidentalità - osserva Rienzi - e per ottenere il punto di pareggio l’apparecchio dovrebbe far scendere i costi dei sinistri di oltre il 30% in alcune aree del paese, ipotesi palesemente irreale».

Tariffe insostenibili - Le tariffe sono insostenibili e un intervento nel settore, in ogni caso, non è più rinviabile. Anche se per l’Ania «nella media del 2014 il prezzo delle polizze è diminuito del 6% rispetto alla media del 2013, passando da 437 a 411 euro per veicolo (tasse escluse)». L’associazione del settore sostiene che dal 2012 ci sia un calo progressivo: in due anni i prezzi medi sono andati giù del 10%. Niente a che vedere, però, con i dolorosi incrementi percentuali registrati negli anni precedenti.

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