Maurizio Landini entra in politica, per i sondaggisti vale anche il 10 per cento
Con l'approvazione della riforma del lavoro di Matteo Renzi, il leader della Fiom Maurizio Landini ha fatto outing sul Fatto quotidiano e messo fine al tira e molla con cui tormenta tutti da mesi in tutti (tutti) i talk show in cui è ospite: "È venuto il momento di sfidare democraticamente Renzi", insomma entra in politica, anche se solo a sera si è sprecato in una frenata poco credibile. Ma quanto può valere un partito con la guida del sindacalista? Affaritaliani.it prova a dare una risposta e c'è chi già trema dalle parti di Sel e della rediviva Rifondazione Comunista, mentre Matteo Salvini godrebbe come un riccio.
Uomo simbolo - Il sondaggista Nicola Piepoli ha detto ad affaritaliani.it che: "Landini significa Cgil, la Camusso non vuole esporsi, ma i due stanno insieme". Il valore in termini di consenso elettorale per Piepoli è: "Dal 5 all'8 per cento" mettendo insieme tutta l'area Sel, Rifondazione e lista Tsipras. A pagare sarebbe il Pd: "Potrebbe tornare al 34% - continua Piepoli - perdendo almeno 5 punti". E chissà quanti voti scapperebbero dal Movimento 5 stelle.
Fuga grillina - È proprio dal movimento di Beppe Grillo che scapperebbero più voti, secondo Alessandro Amadori di Coesis Research, che azzarda più di Piepoli e stima per i grillini: "Uno smottamento intorno al 15%", quindi Landini arriverebbe a valere: "Il 10%, come era il valore prima del cambio di marchi e sigle". A raccogliere i frutti di Landini in politica sarebbe la Lega: "Favorirebbe Salvini indubbiamente - continua Amadori - Tutto quello che porta a indebolire il Pd e i 5 stelle rafforza la Lega".
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