Caro Giovanni, mi riferisco agli articoli dal titolo “LETTERA SHOCK del Vicesindaco: ricattati da Consiglieri che chiedevano favori illegali” e “DEL GAUDIO SI PENTE E RACCONTA IL SISTEMA” apparsi rispettivamente sugli Organi di stampa da Te diretti “NAPOLIMETROPOLI” e “MOSAICO”, articoli pregni di interrogativi, domande e anche di gratuite affermazioni. Francamente per la stima che nutro per la Tua intelligenza rifuggo dal pensiero che Tu, nel mondo dell’informazione, possa obbedire a logiche faziose, a posizioni preconcette, e, quindi, ritengo che Tu non sia ben informato degli accadimenti che hanno segnato la storia di questo Paese, quantomeno degli ultimi 15 anni, o dei processi involutivi che hanno condannato Caivano al degrado ambientale ed alla regressione economica e sociale. Mi dolgo del fatto che i Tuoi critici commenti alla mia lettera non rendono giustizia alle mie idealità, al mio spirito di servizio, alle vere ragioni che m’inducono ancora ad essere presente nella vita politica di questo Paese, nel quale vivo da oltre mezzo secolo. I “difetti”, i “veleni”, la “perdita della poltrona”, gli “avvertimenti”, le “minacce”, i “regolamenti di conti” tra bande rivali, che Tu hai colto nei contenuti della mia “LETTERA APERTA AI CITTADINI”, non fanno parte del mio “modus vivendi”, della mia strategia politica, sono sentimenti che non mi appartengono. La Tua opinione è sconfessata in modo solare non solo dagli espliciti motivi delle mie dimissioni dalla carica di V/Sindaco e di Assessore, dolosamente sottaciuti per vari motivi da alcune forze politiche, ma anche dalla mia linea comportamentale informata all’assoluta trasparenza ed alla difesa del bene comune, una condotta che mi ha portato:
1. a non condividere la soluzione politica della crisi amministrativa, che ritengo irrispettosa del voto popolare uscito dalle urne nel 2010, posizione da me rappresentata al Sindaco più volte e molto prima delle mie dimissioni;
2. ad essere contrario alla linea di condotta tenuta dal primo cittadino, che non solo è venuto meno ai suoi impegni personali e politici, ma si è lasciato troppo condizionare nelle sue scelte dalla spasmodica voglia di restare Sindaco a tutti i costi, tanto da cedere a richieste incoerenti con la volontà dell’elettorato caivanese;
3. a dichiarare, nonostante le reiterate promesse del Sindaco, la mia assoluta indisponibilità a continuare questa esperienza amministrativa, senza identità e segnata da troppi condizionamenti ed istanze di carattere personale. In ordine, poi, alla palesata inopportunità delle mie denunce che - secondo il Tuo parere - sarebbero state fatte alla città, quando non servivano più o quando non c’era più spazio per me in Giunta o addirittura come “avvertimento” o “minaccia” nei confronti di non so chi, mi spiace dirTi che sei incorso in un grossolano errore nella lettura dei fatti e che non hai colto le vere ragioni della crisi in atto nel paese o che quanto meno ignori le azioni poste in essere dall’Amministrazione uscente molto prima dell’apertura della crisi politica e quanto queste abbiano inciso, poi, sulle scelte operate per il superamento della crisi stessa, risoltasi con un clamoroso coacervo politico. Mi riferisco, in particolare,
1. alla catastrofe economica e patrimoniale dell’IGI.CA, sulla quale è stata aperta azione di responsabilità a carico degli Amministratori e dei componenti degli Organi amministrativi e di controllo della Società, molto prima della crisi politica;
2. alla denuncia alla Corte dei Conti, sezione giurisdizionale, per la Campania sui fatti accaduti nella gestione della Società, segnalati all’Azionista unico dall’ex liquidatore dr. Manganiello;
3. all’indagine in corso presso la Corte dei Conti per gli eventuali danni arrecati all’Erario a carico di Amministratori e Funzionari dell’Ente Locale;
4. alla citazione in giudizio degli Amministratori e dei componenti degli Organi di controllo per il risarcimento dei danni arrecati alla Società controllata ed all’Azionista Unico, Comune di Caivano.
I fatti, i nomi, le circostanze, i periodi temporali di cui lamenti una mancata denuncia alla cittadinanza sono già consacrati negli atti dell’Assemblea societaria dell’IGI.CA e nei susseguenti atti giudiziari, di cui, purtroppo, la stampa locale non ha mai ritenuto di dare un’adeguata informativa all’opinione pubblica. Eppure, gli atti amministrativi dell’Ente locale sono ora accessibili a tutti;
Allo stato, sono già in corso le indagini da parte delle Autorità inquirenti, alle quali spetta il compito di accertare le responsabilità amministrative, civili e penali del malgoverno, dello sperpero di capitale pubblico segnalato e di perseguire i responsabili dei guasti perpetrati a danno dei cittadini caivanesi. In tutto questo, a mio avviso, è da ricercare la chiave di lettura della soluzione politica adottata per il superamento della crisi: vale a dire “TUTTI A CASA”, eccetto il Sindaco, senza il quale era inevitabile lo scioglimento del Consiglio comunale. Per quanto riguarda, poi, le ragioni delle dimissioni del dr. Enzo Angelino, ex Assessore ai lavori pubblici, il quale - a mio avviso - non ha bisogno di difensori per far valere le ragioni delle sue scelte, devo precisare che sia nei reiterati incontri tenuti con lui nelle sedi istituzionali, sia a casa mia, le motivazioni addotte dall’ex Assessore riguardavano precipuamente, per quanto a mia conoscenza, fatti di incompatibilità ambientale e personale con alcuni Assessori. Se, invece, la vera ragione delle sue dimissioni è da ascrivere ai “valori di legalità e trasparenza” o ad “una sua visione della cosa pubblica” non posso non esprimergli la mia personale solidarietà, ma, allo stesso tempo, desidero domandarTi perché non chiedi anche al dr. Angelino, al MPA ed ai Socialisti, i nomi di coloro i quali operavano ed operano contro la “legalità e la trasparenza” ed “i valori imprescindibili
per un buon amministratore”? E perché le loro denunce non sono state e non sono parimenti da Te interpretate “come polveroni, avvertimenti, minacce e regolamenti di conti?”. Tutto ciò, francamente, suona offesa alla mia persona, fatta passare come un politico incline a comportamenti minacciosi e vendicativi. Caro Direttore, io sono ben consapevole di aver pagato ancora una volta il prezzo per aver anteposto la tutela dell’interesse pubblico del paese a quello dei singoli, siano essi Sindaco, Consiglieri, Assessori e politici, pervenendo sino alla rottura con alcuni miei compagni di partito, ieri silenti, poi acerrimi attori di un’opposizione malevola, condotta per lo più su atti amministrativi del passato, di cui sono stati artefici non di secondo piano, ed oggi - a quanto pare - addirittura impegnati nella ricerca di rientrare nella stessa maggioranza da essi tanto vilipesa e demonizzata. Anche tale comportamento potrebbe essere interpretato come una “minaccia” od “un regolamento di conti”,non credi? Che ci sia bisogno di un razionale riassetto strutturale del Comune o di un processo di efficientamento o di “bonifica” delle istituzioni, come Tu dici, è vero! Io ho lasciato agli atti del Comune una proposta di riorganizzazione dei servizi e delle strutture dell’Ente che potrebbe contribuire al conseguimento di tali obiettivi, ma non so se sarà portata avanti dalla nuova Amministrazione ed, in particolare, dal Sindaco. Posso solo dirti che questa esperienza amministrativa è per me già conclusa!Nella validità della soluzione data alla crisi non credono neppure gli autori del “ribaltone”.
Consentimi, infine, una ultima chiosa ai tuoi articoli. Mi è molto dispiaciuto il fatto che non hai recepito il suggerimento del più celebre maestro cinese da me richiamato alla fine della mia “Lettera aperta ai cittadini”, vale a dire anziché sostenere un coraggioso atto politico ed amministrativo, quale quello di aver assoggettato ad azione di responsabilità gli Amministratori per il recupero di danni arrecati al Comune ed alla Società controllata, anziché accendere anche Tu una candela nel buio in cui è immerso il nostro paese, per sperare nell’alba luminosa di un migliore futuro per Caivano, Ti sei solo limitato a maledire l’oscurità in cui è piombata la nostra città. La mia lettera aperta ai cittadini, lungi da ogni strumentale e sterile polemica, da ogni senso di “minaccia” o di “avvertimento” (gli atti sono già da tempo all’attenzione dei competenti Organi di controllo e delle autorità inquirenti) voleva innanzitutto essere solo un messaggio, un invito a taluni politici caivanesi, di qualsiasi colore, ad abbandonare la strada dell’interesse personale ed a guardare invece al bene comune della città, soprattutto dei giovani e delle fasce più deboli della società. Io sento di aver fatto il mio dovere fino in fondo, anche se non mi hanno consentito di servire bene la mia città. Affido, pertanto, alle Tue valutazioni queste mie modeste considerazioni, che sono solo volte a chiarire la mia posizione politica ed a rappresentare le mie idealità, nella fiducia che, per la Tua distinta sensibilità, saprai apprezzarne lo spirito costruttivo per il bene del Paese. Sono convinto che, con un’informazione attenta e di alto profilo, si possa contribuire fortemente alla rinascita socio/economica di questo martoriato e sempre più abbandonato paese, vittima di scelte sbagliate, di forti egoismi e di smisurate vanità personali.
Cordialmente
La risposta del direttore Editoriale di www.napolimetropoli.it e di Mosaico dott. Giovanni De Cicco
Egregio Del Gaudio, la ringrazio per la stima e soprattutto per la compostezza della sua reazione. Ha dimostrato che anche a livello locale, nonostante la bassa qualità del personale politico, è possibile “accendere una candela” e garantire un confronto democratico basato sui contenuti. Ho apprezzato il contenuto della sua lettera-denuncia ma non ho capito perché quelle considerazioni sono arrivate solo quando lei si è dimesso da assessore e non prima. Certe denunce dettagliate vanno presentate nelle sedi opportune scrivendo nomi, cognomi, fatti e circostanze soprattutto quando a scrivere è il vicesindaco dimissionario. Sono sicuro che lei non verrà meno a questo dovere.
Alla fine voglio comunque, al di là della cronaca che un umile cronista come me racconta senza farsi condizionare da idee personali o da altri tipi di interesse, dimostrarle pubblicamente la mia stima in quanto, lo dice la storia, lei è una delle migliori energie, per qualità e competenza, che la locale classe dirigente esprima. Così come allo stesso tempo non ho condiviso i suoi atteggiamenti politici e le scelte attuate quando l’ex assessore Enzo Angelino ha lasciato la giunta. Tralasciando quello che Angelino ha conferito a lei di persona, c’è una lettera agli atti che sottolinea le motivazioni del leader dei Popolari sulla “diversa interpretazione dell’interesse pubblico”. Probabilmente questo passaggio le sarà sfuggito, così come le sarà sfuggito che con la “cacciata” dell’Mpa dalla maggioranza, le dimissioni di Enzo Angelino dalla giunta e l’ingresso nel governo del “Falco bis” di consiglieri eletti nel centrodestra, alla guida del paese già non c’era più la coalizione che ha vinto le elezioni. Le rimprovero il fatto di essersi accorto di ciò solo quando ha capito che nel “ribaltone” non c’era spazio per lei in giunta. E’ comunque una mia opinione e dev’essere considerata tale, una semplice opinione personale. La saluto con affetto e la ringrazio, di nuovo, per come ha reagito alle critiche. Ha dimostrato, ancora una volta, di essere una persona perbene, rispettosa ed un politico capace e di qualità. Il diritto di replica lo concediamo a tutti. Saranno poi i lettori a farsi un’idea e ad interpretare i fatti. L’importante è l’onestà intellettuale di chi ragiona. E su questo, sia io che Del Gaudio, possiamo dare lezioni.
Con stima, Giovanni De Cicco