SUDORE, FANGO E TASSE: IL
LORO CAPODANNO
di Sabatino Laurenza
Fervono i preparativi per il
cenone di Capodanno. I fuochi d'artificio forse sono già stati
comprati, il cotechino è in pentola, le lenticchie in ammollo, i
parenti allertati e forse arriveranno anche gli amici davanti al
fuoco acceso. Sarà un altro fine anno bellissimo, aspettando il
countdown per la mezzanotte dove si brinderà con lo spumante e con
un sorriso. Guardare al futuro, all’anno che si apre, fare il punto
degli sbagli del passato, di quello che non è andato, di quello che
invece abbiamo vinto, dei successi che portiamo a casa. Forse avremo
comprato l’oroscopo e vedremo cosa pensano le stelle di noi per
l’anno che arriva. Un capodanno come tanti, la festa che aspettiamo
dall’inizio dell’anno è finalmente arrivata, e ci aprirà le
porte di altri dodici mesi di sudore, sorrisi e impegno. Ma che
capodanno passeranno i terremotati dell’Aquila, gli alluvionati del
Veneto, quelli della Liguria e di Genova, gli sfollati calabresi e
messinesi? Sono le tragedie che hanno colpito il nostro Paese in
questo 2011. Come ritornare alla vita di prima, o meglio, come
creare una vita nuova che sia sostenibile, vivibile, che abbia quel
profumo di quotidianità irrimediabilmente perduto? Il capoluogo
abruzzese, ma specialmente i borghi vicini, sono ancora in gran parte
macerie. Le disgrazie degli aquilani non sono finite, e non sarà un
capodanno facile, il loro. Dal primo gennaio 2012, infatti, i
cittadini dell’Aquila dovranno ricominciare a pagare le tasse da
cui fino ad oggi sono stati esentati. Il comitato già organizza le
prime azioni contro Equitalia, esattrice per conto dello Stato.
Perchè, grazie all’ultima finanziaria, se non paghi, Equitalia può
pignorarti quello che resta della tua casa e della tua attività!
Come si può pensare di ricostruire una città e progettare un futuro
se insieme ai beni, sono le nostre stesse vite a essere ipotecate?
Non va meglio agli alluvionati. In Italia ci sono almeno quattro
focolai di sfollati per grandi piogge, eventi a volte vecchi anche di
due anni. Poi c’è la Liguria, che in meno di un mese ha visto
scivolare verso il mare tonnellate e tonnellate di fango; interi
paesi che erano meraviglie, gioielli, trasformati in torrenti di
terra che scivolava giù dalla montagna. Sono stati sfollati in tutta
la regione colpita quasi 1500 persone. Anche il capodanno di queste
persone non sarà quello del cenone e della tombola che siamo tutti
abituati a trascorrere. Molti sfollati, il Natale, lo hanno passato
mangiando e giocando nel tendone della Protezione Civile. Va a loro,
quindi, un augurio speciale per un 2012 di ritrovata serenità e
stabilità economica. Loro, che hanno dato all'Italia intera una
dimostrazione fantastica e rara. Si, perchè con la forza d’animo,
la grande dignità e la speranza nel futuro si può sempre ripartire.
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