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martedì 31 gennaio 2017

Caserta: "Istituto Comprensivo P. Giannone" Boom all'Open Day

Successone per l'Open Day all'Istituto "P. Giannone" 





Caserta - Il Giannone festival: due giorni di cultura - arte, sport e.... di tanta 'dolcezza'. La cultura non è soltanto roba da adulti: lo hanno dimostrato i giovanissimi alunni della scuola dell'infanzia e della primaria dell'Istituto Comprensivo, che già apprezzano l'opera lirica, approfondendo lo studio della Turandot e si cimentano in una coinvolgente esecuzione del "Duetto dei gatti" di Rossini con precisione ritmica e melodica. In questo modo gli alunni, sapientemente guidati dalle loro insegnanti, si avviano a sviluppare un consapevole gusto estetico e critico. In un clima gioioso e festoso tra canti, balli, esposizione pittoriche e performance sportive di Kung Fu. La mattinata si è conclusa nella sala delle "dolcezze" e delle leccornie. Ma non finisce qua perché "Domenica è sempre domenica".... E che bella domenica quella che i tanti casertani hanno trascorso nella scuola media Giannone in occasione del consueto "Open Day". Una domenica in famiglia, questo è stato il clima che si è creato: tanti vecchi compagni di scuola, ora nonni e genitori, si sono incontrati per iscrivere figli e nipoti nello stesso istituto da loro frequentato. Piacevoli sono state le esecuzioni di canti, coinvolgenti le attività sportive e le originali performance teatrali, interessanti ed istruttive le visite ai laboratori linguistici, informatici, scientifici,artistici ed all'atelier teatrale, gradevole la degustazione di dolci e rustici dei tanti ricchi buffet, italiani e stranieri, e, sorpresa, l'arrivo inaspettato del padrone di casa, Pietro Giannone, con la sua femme de chambre, Rusinella, una donna che, se avesse studiato alla Giannone, forse avrebbe avuto una vita diversa. Se qualche malpensante afferma che questa scuola è una scuola vecchia, gli si può obiettare che invece rappresenta la memoria storica di Caserta. Una scuola di tradizione ma sempre proiettata all'innovazione, come afferma nella performance il redivivo Pietro Giannone.

"Troppi gli esami e le prescrizioni, sono uno spreco per la collettività"

"Troppi gli esami e le prescrizioni, sono uno spreco per la collettività"


di Matilde Scuderi



Per il Servizio Sanitario Nazionale (Ssn) e per gli enti regolatori la collaborazione le società scientifiche è indispensabile per una corretta gestione di specifiche problematiche sanitarie: tra queste occupa un posto importante quella della proliferazione di richieste di esami clinici - spesso superflui - derivante dal ricorso esteso alla medicina difensiva. “In alcuni settori della medicina, come le malattie cardiovascolari, nel diabete e nell’insufficienza renale, l’incremento annuo di esami clinici richiesti ai laboratori del servizio sanitario nazionale arriva al 20 per cento. Questo è dovuto alla deospedalizzazione dei pazienti colpiti da patologie croniche e al ricorso alla medicina difensiva. È necessario interrompere quanto prima questo boom di prescrizioni non sempre indispensabili, per evitare sprechi all’intera collettività e migliorare l’assistenza sanitaria nel nostro Paese”. È questo l’appello lanciato dal professor Marcello Ciaccio, presidente nazionale della Società italiana di biochimica clinica e biologia molecolare clinica (Sibioc) “Gli esami di laboratorio influenzano il 70 per cento delle diagnosi mediche e quindi dei successivi trattamenti - afferma Ciaccio - Per questo è necessario riorganizzare le rete di queste strutture in Italia in modo che solo in pochi laboratori ci siano le strumentazioni e siano svolte le attività di secondo e terzo livello, specialistiche e ultra specialistiche. Per esempio, le indagini sofisticate come quelle di genetica molecolare non dovrebbero essere eseguite in tutti gli ospedali. Come spesso accade, le regioni del Sud sono più penalizzate rispetto a quelle del Nord, anche se nel Mezzogiorno esistono numerose eccellenze. In tal modo, si eviterebbero sprechi e anche quell'inappropriatezza che può portare risultati falsamente positivi che scatenano a loro volta altre indagini, visite e terapie inutili. Da qui il nostro invito a incrementare le strutture accreditate secondo la normativa del ministero della salute. Ma - sottolinea ancora Ciaccio - va inoltre combattuta la troppa medicina difensiva. Il disegno di legge sul rischio professionale, recentemente approvato dal senato, potrà ridurre il ricorso ad analisi svolte solo per evitare controversie legali. Siamo pronti a dare il nostro contributo e a collaborare con tutte le Istituzioni”.

Con oltre 2000 specialisti iscritti, la Sibioc intende offrire al ministero e alle regioni il suo apporto per un migliore dialogo con i medici di medicina generale e gli specialisti. “La nostra è una branca in cui l’innovazione rappresenta una componente molto rilevante, grazie ai progressi tecnologici - spiega il professor Giuseppe Lippi, coordinatore della divisione scientifica della Sibioc - Proprio per questo, abbiamo deciso di incrementare la formazione dei giovani specialisti italiani - che sono, ricordiamolo, molto apprezzati anche all’estero - e di intensificare i rapporti coi paesi emergenti. Per favorire la cooperazione internazionale è stato avviato il progetto 'Adotta un professionista dai paesi emergenti' grazie al quale medici di laboratorio stranieri, provenienti soprattutto da paesi africani, sono stati accolti in alcuni ospedali italiani per un periodo formativo. Inoltre, in collaborazione con l’onlus Docemus, la Sibioc ha reso operativi alcuni laboratori in ospedali di aree disagiate dell’Africa. Ma è forte anche l’attività nei confronti dell’emergenza migranti in Italia”.

“L’ospedale Garibaldi di Catania - aggiunge Ciaccio - ha avviato un progetto patrocinato dalla nostra società scientifica e cofinanziato dal ministero della salute. I migranti, una volta sbarcati sulle coste siciliane e arrivati all’interno del sistema di accoglienza, sono sottoposti a screening che riguardano soprattutto l’individuazione di alcune pericolose patologie infettive. In tal modo, se una persona risulta positiva viene immediatamente indirizzata in una struttura in grado di assisterla, anche attraverso eventuali isolamenti”. La Sibioc nel 2016 ha svolto una gran mole di attività che diventerà anche più rilevante nel 2017. “Vogliamo sostenere nuovi progetti di formazione e aggiornamento - aggiunge Sergio Bernardini, vice presidente Sibioc - Con particolare attenzione al sempre più importante tema dell’utilizzo dei biomarcatori. La recente approvazione dei nuovi livelli essenziali di assistenza (Lea) è un risultato positivo che aspettavamo da anni anche perché normano le prestazioni analitiche da considerare indispensabili ed è proprio su queste che vogliamo aprire una discussione ed emanare delle linee guida e documenti di consenso in modo da rendere omogeno il nostro intervento su tutto il territorio nazionale”.

LA SENTENZA INUTILE Strage di Viareggio, choc: 7 anni all'ad Ferrovie, ma...

Strage di Viareggio, l'ex ad di Ferrovie Mauro Moretti condannato a 7 anni



L'ex ad di Ferrovie Mauro Moretti, oggi a capo di Finmeccanica, è stato condannato a 7 anni di carcere per la strage alla stazione di Viareggio, in cui persero la vita 32 persone. A otto anni di quella tragica notte del 29 giugno 2009, quando uno dei vagoni di un convoglio merci che trasportava Gpl deragliò presso la stazione toscana investendo con effetto lanciafiamme le case a ridosso della linea ferroviaria nell'arco di un chilometro, arriva dunque la prima sentenza. Storica, anche se l'accusa chiedeva per Moretti e gli altri imputati 16 anni. E molto probabilmente, al di là del "risarcimento morale" per le famiglie delle vittime, inutile in quanto si rischia fortemente la prescrizione entro l'Appello.

Il processo al Tribunale di Lucca vedeva imputate 33 persone e 9 società con le accuse a vario titolo di disastro ferroviario, incendio colposo, omicidio colposo plurimo, lesioni personali. Moretti, che non era in aula alla lettura del dispositivo, è stato condannato alla pena di 7 anni di reclusione nella veste di amministratore delegato di Rfi, carica che ha ricoperto dal luglio 2001 al settembre 2006. Moretti è stato invece assolto come amministratore delegato di Ferrovie, incarico che ricopriva al momento della strage. Sette anni e 6 mesi sono stati comminati all'altro imputato "eccellente", l'allora amministratore delegato di RFI Mario Elia. Ci sono anche otto imputati assolti: Giuseppe Farneti (Rfi), Gilberto Galloni (Fs logistica), Mario Testa (Rfi), Angelo Pezzati (dirigente compartimento infrastruttura di Firenze), Stefano Rossi (Rfi), Joachim Lehmann (Jugenthal), Andreas Barth (Jugenthal) e Andreas Carlsson (Jugenthal).

Moglie ricoverata, immigrato horror: cos'ha fatto alla cognata-bambina

Ghanese stupra la cognata bambina mentre la moglie stava partorendo



Un operaio alla periferia di Treviso è stato arrestato con un'accusa allucinante: avrebbe violentato la cognata quattordicenne mentre la moglie stava partorendo. Lui è un 28enne ghanese. L'episodio risale al mese scorso. Le violenze sarebbero state consumate mentre la moglie dell'uomo si trovava all'Ospedale Ca'Foncello della Marca Trevigiana. 

La denuncia risale ai primi mesi dell'anno scorso, sarebbero stati compiuti mentre la moglie dell'operaio si trovava ricoverata all'ospedale Ca' Foncello della Marca Trevigiana. La piccola abusata, che nel frattempo si è trasferita in Inghilterra con la madre, avrebbe scoperto di essere incinta mesi dopo i fatti.

La ragazzina aveva cercato di nascondere l'accaduto parlando di una violenza subita per la strada. Messa sotto torchio dagli psicologi inglesi, però, ha confessato di essere stata approcciata proprio dal cognato. 

Quindi la comunicazione di Scotland Yard alla polizia italiana e l'arresto, al termine delle indagini della procura trevigiana, del ghanese, tuttora residente a Quinto di Treviso. Nel frattempo la quattordicenne ha dato alla luce una bambina, che ora si trova insieme alla madre e alla nonna in Gran Bretagna. Il test del dna ha confermato che si tratterebbe del figlio dell'operaio arrestato per violenza sessuale. 

L'arresto risale al giugno scorso, ma le notizie sono uscite solo in seguito alla publicazione dei risultati del Dna che ha confermato le accuse della giovane. Ora il ghanese dovrà affrontare un processo per violenza sessuale, con l'aggravante dei vincoli di parentela. Condannato agli arresti dei domiciliari, l'africano è attualmente a piede libero.

I napoletani convertiti in affari con l'Isis Clamoroso, cosa vendevano al Califfo

Gli italiani convertiti in affari con l'Isis. Dall'Italia vendevano elicotteri e razzi


Quattro persone sono state fermate con l'accusa di traffico internazionale di armi e di materiale "dual use", di produzione straniera. L'operazione è partita dalla Dda di Napoli e sta coinvolgendo le province di Roma, Napoli, Salerno e L'Aquila. I fermati sono tre italiani e un libico che tra il 2011 e il 2015 avrebbero introdotto in Libia e Iran elicotteri - camuffati da eliambulanze - fucili d'assalto e missili terra aria.

Tra i fermati ci sarebbe una coppia di italiani, originari di San Giorgio a Cremano nel Napoletano, convertiti all'Islam e poi radicalizzati. Nell'indagine sarebbe coinvolto anche il figlio. I fermati avrebbero venduto le armi a un gruppo affiliato con l'Isis attivo sia in Liba e che in Iran. Nel dossier degli inquirenti ci sarebbe anche una foto della coppia napoletana in compagnia dell'ex presidente dell'Iran Ahmadinejad.

Arrestato il magistrato del caso di Cogne Nei guai per 70 mila euro di formaggio

Arrestato il procuratore caso Cogne. Nei guai per 70 mila euro di formaggio



Il procuratore capo facente funzioni di Aosta Pasquale Longarini è stato arrestato dalla guardia di finanza di Milano nell' ambito di un' inchiesta della procura del capoluogo lombardo. Il magistrato è agli arresti domiciliari. Il reato ipotizzato a carico del magistrato dalla procura di Milano, che in queste ore ha informato il Csm, è di «induzione indebita a dare o promettere utilità». Per i pm milanesi, Longarini avrebbe cioè fornito informazioni sulla sua situazione giudiziaria all' imprenditore Gerardo Cuomo, titolare del Caseificio valdostano, in cambio di benefici. L' inchiesta, coordinata dal Pm Roberto Pellicano e dal procuratore aggiunto Giulia Perrotti ha portato anche all' arresto di un imprenditore. Fra i casi di cui si era occupato in passato Longarini, c' è anche il delitto di Cogne.

"Borboni forever", De Luca sfotte La frase con cui umilia il Corriere

Vincenzo De Luca: "Borboni forever"



Prende per i fondelli il Corriere della Sera il governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca che ha "scoperto" sul quotidiano di essere stato "arruolato nell'Asse del Sud". E aggiunge, commentando sul suo profilo Facebook: "Non manca un pensiero di rara profondità del recidivo Fioroni. Ma soprattutto, ad aprire il cuore alla speranza, è la galleria fotografica proposta", ovvero De Luca, appunto, Michele Emiliano, governatore della Puglia, e Crocetta, presidente della Sicilia. 

Sempre commentando le indiscrezioni su movimenti all'interno del Pd dopo l'iniziativa di Massimo D'Alema, De Luca scrive ancora: "Brividi di emozione. Puro godimento. Pizza, arancini, e cime di rapa. Borboni forever".