Strage di Viareggio, l'ex ad di Ferrovie Mauro Moretti condannato a 7 anni
L'ex ad di Ferrovie Mauro Moretti, oggi a capo di Finmeccanica, è stato condannato a 7 anni di carcere per la strage alla stazione di Viareggio, in cui persero la vita 32 persone. A otto anni di quella tragica notte del 29 giugno 2009, quando uno dei vagoni di un convoglio merci che trasportava Gpl deragliò presso la stazione toscana investendo con effetto lanciafiamme le case a ridosso della linea ferroviaria nell'arco di un chilometro, arriva dunque la prima sentenza. Storica, anche se l'accusa chiedeva per Moretti e gli altri imputati 16 anni. E molto probabilmente, al di là del "risarcimento morale" per le famiglie delle vittime, inutile in quanto si rischia fortemente la prescrizione entro l'Appello.
Il processo al Tribunale di Lucca vedeva imputate 33 persone e 9 società con le accuse a vario titolo di disastro ferroviario, incendio colposo, omicidio colposo plurimo, lesioni personali. Moretti, che non era in aula alla lettura del dispositivo, è stato condannato alla pena di 7 anni di reclusione nella veste di amministratore delegato di Rfi, carica che ha ricoperto dal luglio 2001 al settembre 2006. Moretti è stato invece assolto come amministratore delegato di Ferrovie, incarico che ricopriva al momento della strage. Sette anni e 6 mesi sono stati comminati all'altro imputato "eccellente", l'allora amministratore delegato di RFI Mario Elia. Ci sono anche otto imputati assolti: Giuseppe Farneti (Rfi), Gilberto Galloni (Fs logistica), Mario Testa (Rfi), Angelo Pezzati (dirigente compartimento infrastruttura di Firenze), Stefano Rossi (Rfi), Joachim Lehmann (Jugenthal), Andreas Barth (Jugenthal) e Andreas Carlsson (Jugenthal).
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