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lunedì 28 novembre 2016

Capodrise (Ce): Multe Il Sindaco fa cassa con la processione

Passa la Processione Raffica di multe I cittadini lamentano scarsi avvisi


di Angela Bechis



Passa la processione ed arrivano le multe. L'altra sera, la sortita dei vigili urbani ha preso le mosse da via Santa Croce a via San Donato, tanto per citarne alcune, strade interessate dal passaggio della processione.

Resta da capire come mai, per una piccola processione di Paese, siano state necessarie ben 3 ore di divieto di sosta. I cartelli sistemati in strada solo il giorno prima, infatti, riportavano anche l’ordinanza stilata dalla Polizia locale: “rimozione dalle 15.30 alle 18.30”. "Non è passata nemmeno una macchina che ci avvisasse della Processione. Nulla. In una via lunga circa due chilometri solo due cartelli formato A/6, tra l'altro illeggibili che si confondono con altri cartelli pubblicitari, e siccome siamo sotto le festività natalizie non si distinguono. Sarà anche vero che saranno stati affissi Manifesti, ma per chi non c'era ed è tornato proprio in quel giorno? Non si può battere cassa con la Processione. E' assurdo. Multe a go go e soprattutto tolleranza zero da parte della Polizia locale, tutto ciò è inconcepibile. Perchè non hanno autorizzato una macchina che avvisasse i cittadini? Sapete quante persone di mezza età ci sono che per un motivo o per un altro motivo non escono? E se non escono come fanno a leggere uin volantino tra l'altro affisso male A/6?. In questo Paese ogni scusa è buona per battere cassa". 

I vigili urbani, in ossequio a quell’ordinanza dirigenziale, hanno multato gli automobilisti in sosta vietata. Il tutto, nel giorno della Processione, un giorno di unione e fratellanza. Si, fratellanza. 

Nulla da eccepire, chi parcheggia in sosta vietata va multato. Resta però il problema di fondo: a cosa serve vietare la sosta per 3 ore quando l’evento in questione dura poco più di un’ora e mezza? Ma soprattutto, perchè le auto portate via dal servizio Aci, sono state prima portate al comando Polizia Locale e poi solo in secondo momento al Garage? Visto che durante la processione tutti gli agenti di polizia erano impegnati dietro la processione? Se si tratta di un modo per “battere cassa” questa volta si è scelto quello sbagliato.

La casalinga che la odia dice no: "Dalla Boldrini io non ci vado"

La casalinga che la odia dice no: "Dalla Boldrini io non ci vado"



La signora Gabriella, 61 anni, "costretta ancora a lavorare nei campi col marito", aveva scritto un ferocissimo attacco su Facebook al presidente della Camera Laura Boldrini. E per questo è stata travolta dalle critiche in rete.

"Mi vergogno di quello che ho fatto, è stato l'attimo dell' imbecille", si giustifica, "mi stanno facendo nera di insulti, me li merito ho fatto una cosa orrenda da sentirmi male". Scrive sulla bacheca della Boldrini (in maiuscolo). "Chiedo fermamente scusa per le parole che ho detto, mi vergogno x quello che ho fatto, la prego ho sbagliato a volte si fanno certe cose nella completa ignorantaggine". Arriva un "mi piace", nota il Corriere. Si sente perdonata e sollevata.

Intanto la Boldrini, a Gazebo su Rai3, annuncia che la vuole incontrare. Glielo scrivono sulla sua bacheca, lei non ci crede: "Mi state prendendo in giro". Poi capisce che è tutto vero. Ma è decisa: "Mi sento inadeguata, non sono all'altezza". Non la vuole incontrare: "L'importante è che questa storia finisca, non posso e non voglio, non è nel mio carattere, è già troppo quello che ho combinato". Per lei la faccenda è chiusa. La Boldrini se ne faccia una ragione.

Il Cavaliere si riprende i riflettori Incontenibile: "I golpe e la dittatura Pd"

Silvio Berlusconi, l'intervista dalla D'Urso a Domenica Live



"Silvio, Silvio, Silvio!". Un ritorno in grande stile a Mediaset: Silvio Berlusconi viene accolto da Barbara D'Urso negli studi di DomenicaLive su Canale 5 e il pubblico si alza in piedi. Standing ovation e coro, il miglior modo per affrontare il confronto (a distanza di qualche minuto) con il premier Matteo Renzi. 

Show con la D'Urso - Subito battute a raffica: "Non ci vediamo da prima dell'operazione, ma stai una favola", scherza la D'Urso dando del tu a Berlusconi. Risposta: "Ho il cuore di atleta, i medici mi hanno spiegato che sono state le inchieste, i 73 processi e le umiliazioni subite in tutti i miei anni in politica". 

L'erede - E c'è spazio anche per un aneddoto divertente. "Ormai sono un patriarca. Una sera a una festa c'era una bellissima ragazza. Il mio nipotino Riccardo, anni 3, si è avvicinato e mi ha detto: Posso darle un bacio?". 

Se vince il no - "Sedersi al tavolo se dovessero vincere i no al referendum? Lo spero proprio, è quello da fare. Sederci con 
tutte le forze del paese per fare una legge elettorale".

Senato al Pd - "Anche se il centrodestra vincesse le elezioni, avremmo un Senato con il 60% dei suoi componenti del Pd. Il Senato ha dei poteri enormi".

Renzi padrone - "Noi siamo contro questa riforma perché è inaccettabile, insostenibile, assurda. È contro la democrazia". "Renzi si è cucito un abito su misura su di lui e sul Pd. Che cosa succederebbe? Un unico uomo avrebbe nelle sue mani il Senato, la Camera, potrebbe eleggere il capo dello Stato e i membri della Corte Costituzionale. Sarebbe padrone
dell'Italia e degli italiani. Ma questo è contrario alla democrazia".

Il ritorno - Se dovesse vincere il No si ricandiderebbe? "Io ho avuto questo intervento chirurgico e mi è servito molto tempo per riprendermi. Sentivo di non impegnarmi più ma poi è sopravvenuto un senso di responsabilità verso il Paese. Apro una parentesi: io in questi anni ho preso ben 200 milioni di voti dagli italiani, Renzi non si è nemmeno presentato alle elezioni politiche e non è stato nemmeno eletto in Parlamento. Unico voto che ha avuto è per diventare sindaco della sua meravigliosa città, con 112mila voti: 112mila voti contro 200milioni, credo tra noi ci sia un abisso". E qui l'applausometro ha registrato il picco. 

domenica 27 novembre 2016

Caivano (Na): Semaforo verde per l’undicesima edizione di “Natale Moda”

 Caivano (Na): Semaforo verde per l’undicesima edizione di “Natale Moda” Patron del maxi evento di moda e spettacolo è Michele Trasparente


di Antonio Parrella




CAIVANO - “Rilanciare il territorio e valorizzare il terziario locale”. E’ l’obiettivo dell’undicesima edizione della kermesse di moda e spettacolo denominata “Natale Moda”, che si svolgerà oggi domenica 27 novembre (ore 19,30), presso la splendida struttura dell’auditorium di Caivano Arte, in via Necropoli. La manifestazione, organizzata dall’associazione “Vivi la Città” di Michele Trasparente (direttore artistico) con il patrocinio del Comune, proporrà le anticipazioni sulle tendenze della moda autunno-inverno. E così, presentate dall’eclettico Anthony Palmieri, decano della grande kermesse, e dalla cantante Anna Schiavino, sfileranno sulla passerella splendide modelle e modelli professionisti con abiti forniti da ditte locali. Tra le modelle in scena ci saranno tra le altre Chatrin Ponticelli, Raffaella Abete, Letizia Ghandi, Miriam Lanzetta, Emanuela Augelli, Valentina Puzone, Mariagrazia Autieri e Domenica Guerra, oltre alle top model Mina Muscariello e Laura Tresa. Le coreografie saranno curate dall’esperta Mariangela Trasparente. Ma sulla scena si alterneranno anche bambini, ragazzi e giovani caivanesi che, oltre a sfilare in passerella, faranno anche da modelli ai coiffeur ufficiali della manifestazione.  “L’evento - spiega il patron Trasparente - rappresenta ormai un appuntamento da non perdere non soltanto per gli addetti ai lavori, ma anche per gli appassionati della moda. La manifestazione-spettacolo vuole essere un trampolino di lancio per i commercianti locali in questo periodo di difficoltà economica che, purtroppo, sta attraversando anche questo settore. L’iniziativa, che è stata accolta ancora una volta con molto entusiasmo dagli addetti ai lavori, oltre a promuovere il “bello”, vuole essere anche un momento di puro relax e di aggregazione con iu residenti delle città limitrofe”. Nel corso della serata saranno presentati, tra gli altri, abiti da sposa, camicie, abbigliamento per donne, uomini e bambini, calzature, articoli per parrucchieri. Ospite della serata sarà Fabio Brescia  (Radio Kiss Kiss Napoli).

Carla Bruni, terrore per il figlio 15enne Ecco come le hanno ridotto il ragazzo

Carla Bruni è sotto choc: il figlio è stato aggredito



Carla Bruni-Sarkozy in questi giorni non se la sta passando molto bene: domenica, ha dovuto subire la sconfitta del marito alle primarie della destra, ora invece il figlio avuto con il filosofo Raphael Enthoven, Aurèlien (15 anni) è stato aggredito a due passi da scuola. È il settimanale Closer a diffondere la notizia: il giovane Aurèlien stava andando a scuola, in compagnia di due amici quando è stato fermato da due brutti ceffi che lo hanno minacciato di consegnargli il cellulare. Il giovane Sarkozy, forse troppo impavido, si è rifiutato di accettare il ricatto ed è stato preso a schiaffi di conseguenza. Nemmeno i suoi due compagni ne sono usciti incolumi, con il risultato che i due ladri sono comunque riusciti a fuggire con il cellulare richiesto. Ovviamente Carla Bruni ha subito presentato denuncia alla polizia, decisa a ritrovare gli assalitori del figlio. 

La vedova-killer di Gucci è libera e parla: "Cosa facevo in carcere", frasi pazzesche

Patrizia Reggiani, la vedova-killer di Gucci è libera: "La mia vita nel carcere"



Patrizia Reggiani, la vedova Gucci, quasi 68enne, si gode da ottobre la libertà, dopo aver passato 16 anni di reclusione per aver orchestrato la morte del marito (erede di una fortuna) Maurizio Gucci, assassinato il 27 maggio 1995 nei suoi uffici a Milano. Oggi, uscita dal carcere, continua a dichiarare la sua innocenza, anzi si lamenta della sua ingenuità che l'ha fatta cadere nelle mani sbagliate di Pina Auriemma (la cartomante che avrebbe organizzato l'omicidio e, secondo la sentenza proprio dietro pagamento della signora Patrizia). La vedova Gucci, nonostante tutto, non ha perso il suo  vecchio "smalto" e si professa la stessa persona di un tempo: orgogliosa, non si è mai allontanata dal mondo sfavillante della moda. "Ero in quello che chiamo il Victor Residence (il carcere milanese di San Vittore). Quando ne ho avuto la possibilità uscivo, una volta la settimana. Andavo dal parrucchiere e poi mi buttavo negli acquisti nelle boutique per me e per le mie due figlie. Se c’erano i soldi, ovviamente. Altrimenti acquistavo solo per me", spiega la signora Gucci in un'intervista su il Giorno. 

Le sue abitudini non sono cambiate nonostante l'accusa di concorso di omicidio, anzi leggere o farsi i capelli sono rimaste le sue priorità anche dentro il carcere, così come l'abitudine di non alzarsi prima delle dieci del mattino (grazie ad un apposito telo nero). E poi, ci tiene a sottolineare, non era sola: oltre alle detenute che ha aiutato con profumi e trucchi (motivo di grande vanto per lei), il suo tempo era dedicato ad un piccolo amico peloso, un furetto (prima Bamby 1, morto prematuramente, poi Bamby 2). Oggi invece è accompagnata da un variopinto pappagallo che ha la fortuna di condividere con la sua padrona una vita che è sempre stata "dorata", anche dentro il carcere di San Vittore (anzi il Victor Residence); una vita che quasi si ritrova a rimpiangere: a Patrizia Gucci infatti non piace l'obbligo di pagare le bollette, grave inconveniente della sua riacquistata libertà. 

"Jihadisti, dovete colpire l'Italia adesso" L'ordine è partito (a due passi da noi)

"Jihadisti dovete colpire l'Italia adesso". L'ordine è partito a due passi da noi



"L'Isis ha dato mandato ai mujaheddin kosovari o comunque dell'area balcanica di colpire il territorio italiano". Il "cifrato", riporta il Fatto, è sul tavolo dell'antiterrorismo. L'allarme non arriva dai Paesi dell'area mediorientale ma dalle nostre carceri, in particolare da quella di Rossano Calabro, che è, insieme a quella di Macomer in Sardegna, l'istituto dove si trovano la maggioranza dei detenuti per terrorismo islamico. "Il dato è rilevante, da quando è scattata l'emergenza per possibili attacchi del Califfato è la prima volta che abbiamo una segnalazione così specifica", spiega una fonte qualificata della nostra intelligence.

"Ancora non sappiamo come sia filtrata", continua la fonte, "se sia frutto di una intercettazione oppure di una confidenza fatta a qualche agente della polizia penitenziaria". Di più. Da quanto emerge dall'informativa del Dap, gli ordini sono arrivati dal dipartimento del Califfo per gli attacchi all'estero e spiegano anche il tragitto che i combattenti devono seguire: ovvero passare dal Kosovo in territorio bosniaco per poi proseguire verso l'Italia, facendo tappa in Svizzera oppure entrando a Trieste.

Gli obiettivi dei terroristi sono una incognita: "Ma certo il nord e parte del centro Italia rappresentano le aree dove maggiormente si concentrano le comunità originarie dei Balcani". C'è poi una nota riservata dei Servizi segreti che denuncia: "Le intensificate attività di proselitismo radicale nei Balcani presentano elevati profili di minaccia per l'Italia, in virtù della sua contiguità geografica e della presenza sul territorio nazionale di compagini originarie di quei paesi, che rimangono chiuse e autoreferenziali laddove i vincoli etnici risultano più forti della spinta all' integrazione". In questo momento sono tre i luoghi sotto osservazione: la comunità di Monteroni d'Arbia in provincia di Siena e alcune aree di Lecco e Cremona.