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venerdì 21 aprile 2017

Spostare la Capitale a Milano Roma, un suicidio a 5 Stelle: l'incredibile siluro sulla Raggi

"Roma è morta, spostiamo la Capitale a Milano": la proposta choc



Una provocazione, una proposta, un'idea suggestiva. E se la Capitale non fosse più Roma, ma Milano?

La sparata parte da Acer, l'associazione dei costruttori romani che ha dedicato un intero numero della sua rivista interna a capire cosa è successo a Roma negli ultimi anni. Come riporta Il Tempo, si parla di una città addormentata, quasi morta, incapace di reagire agli eventi e, soprattutto, in capace di immaginare il suo futuro.

La rivista mette a confronto i pareri di imprenditori, architetti, esperti di urbanistica. Cosa rende oggi le due città così distanti tra loro?, ci si domanda. La bellezza di Roma, la sua storia, la cultura non si mettono in discussione, questo è ovvio. Ma una città è molto più dei suoi monumenti. E' vita, fermento, servizi, efficienza. 

Edoardo Bianchi, presidente dell' Acer, lo dice chiaro: "Noi abbiamo un sogno. Quello di una città che esca dal suo stato catatonico, si doti di una sua vision del futuro e su questa lavori e si impegni concretamente".

Soprattutto dopo Expo, il divario delle due appare incolmabile. E' vero, Milano è più piccola di Roma, più governabile, ma questo basta a giustificare l' incapacità di rendersi attrattiva anche per qualsiasi forma di investimento privato?

Secondo i costruttori, Milano da circa 20 anni è al centro di un processo di trasformazione urbana molto importante che riguarda soprattutto le aree ex industriali e fieristiche, ma anche le reti infrastrutturali. E Roma? Bloccata in decine di opere ferme. Da qui si capisce lo sconforto di chi pensa, progetta e costruisce. 

Le Pen, mossa vinci-elezioni Terrorismo, Islam e moschee, frase brutale: "Dobbiamo..."

Attentato a Parigi, la lezione di Marine Le Pen: "Chiudere la frontiere di Schengen, niente soldi pubblici alle moschee"



La Francia è in guerra con l'Isis e l'Islam radicale. Parla chiaro, Marine Le Pen. E la ricetta della candidata del Front National alle elezioni presidenziali di domenica è brutale, come richiedono questi tempi drammatici. "Quando andrò all'Eliseo - è l'annuncio all'indomani dell'attentato di Parigi in cui è morto un poliziotto - la prima cosa che farò sarà reintrodurre le frontiere nello spazio Schengen", con tanti saluti all'Unione europea. "Questa guerra ci viene fatta senza pietà" e "la Francia è presa di mira non per ciò che fa ma per ciò che è", ha detto Le Pen in un discorso dal suo quartier generale. 

"La risposta deve essere globale, totale, quella dell'intero Paese", ha affermato la candidata, chiedendo al governo di "ordinare la restaurazione immediata delle nostre frontiere nazionali" e l'espulsione di "tutti gli schedati S" (i sospettati di radicalizzazione, ndr). La Francia e l'Europa, ha sottolineato la Le Pen, devono rinunciare "all'ingenuità, all'innocenza, al lassismo". Anche per questo, ha concluso, "il finanziamento delle moschee non potrà essere in alcun caso pubblico o di provenienza straniera".

Corea del Nord e Russia, è l'asse del terrore: Putin dice sì a Kim, occhio a questo "dettaglio"

Corea del Nord e Russia, l'asse del terrore: la mossa di Kim, Putin dice sì



L'asse del terrore tra Corea del Nord e Russia? Sempre più forte, anche se "a pagamento". Bastava sfogliare qualche giorno fa il prestigioso e storico quotidiano Pravda di Mosca, sottolinea ItaliaOggi, per imbattersi in una clamorosa paginata celebrativa di Kim Il-sung, il nonno dell'attuale dittatore di Pyongyang Kim Jong-un. Scomparso nel 1994, è ritratto in una foto con il figlio Kim Jong-il, il caro leader papà di tiranno cicciottello. Leggendo l'articolo, ci si imbatte in frasi tra l'agiografia, il delirio e lo sberleffo puro: "Kim Il-sung. Il grande uomo del secolo", recita il titolo del pezzo pubblicato dal fu quotidiano del Partito comunista giovanile sovietico. Poi prosegue: "L'amore bruciante di Kim Il-sung per l'umanità e la sua sconfinata grazia non si rivolse solo ai coreani, ma a tutti i popoli del mondo, indipendentemente dalla nazionalità, dalla religione e dalle convinzioni politiche". Gran finale: "Il presidente Kim Il-sung è sempre vivo nel cuore degli uomini". Di sicuro in quello di Kim Jong-un, che in nome della dinastia famigliare e del socialismo reale vorrebbe radere al suolo gli Stati Uniti di Trump, con Vladimir Putin che al momento si limita ad assistere ai proclami di Apocalisse nucleare del vicino di casa e alle manovre di guerra di Washington. Il direttore della Pravda Vladimir Sungorkin, spiega ItaliaOggi, ha rivelato all'agenzia Rbc che si tratta di un articolo pubblicitario commissionato da una organizzazione della Corea del Nord non meglio specificata, il cui obiettivo è "illustrare e far meglio comprendere la struttura della società di Pyongyang e il ruolo della Corea del Nord nel mondo". 

Dall’8 al 14 maggio la 1° settimana per la 'prevenzione del mal di testa'

Dall’8 al 14 maggio la 1° settimana per la prevenzione del mal di testa


di Eugenia Sermonti


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Chi di noi non ha sofferto almeno una volta di questo fastidiosissimo disturbo che accomuna molti - troppi - italiani e che risulta strettamente correlato alle (cattive) abitudini adottate quotidianamente, con ripercussioni significative sul benessere e la qualità di vita di chi ne soffre? Parliamo del mal di testa e delle conclusioni tratte dall’incontro di presentazione della Settimana di prevenzione del mal di testa - dall’8 al 14 maggio 2017 - l’iniziativa promossa da Angelini con il contributo scientifico della Società Italiana di Neurologia (Sin), nell’ambito della seconda edizione della campagna di sensibilizzazione e prevenzione ‘I mal di testa togliteli dalla testa’. Un incontro che ha confermato quanto il mal di testa sia un disturbo estremamente diffuso tra la popolazione - sono 25,3 milioni le persone che ne soffrono nel nostro Paese - ma anche come stili di vita e abitudini quotidiane non corrette siano strettamente correlate all’insorgere del problema, con ricadute importanti sulla qualità di vita di chi ne soffre. Evidenze supportate dai risultati dell’indagine condotta da GfK sulla diffusione del disturbo e dall’analisi dei dati ‘real-life’ estrapolati dalla App iMalditesta, lo strumento creato nel 2016 per imparare a conoscere e monitorare le caratteristiche del proprio mal di testa e le correlazioni con fattori esterni, quali tensione, sedentarietà, qualità del sonno, assunzione di particolari cibi e molto altro. È soprattutto da questi dati che emerge un quadro di sofferenza significativa: il 68 per cento di chi ha utilizzato stabilmente la App ha registrato almeno un episodio di mal di testa forte o molto forte, mentre 1 su 2 ha sofferto sia di mal di testa ‘normale’ sia forte. Le donne ne sono più colpite rispetto agli uomini (65 per cento contro il 35 per cento), in entrambi i casi nella fascia di età compresa tra i 25 e i 45 anni, quindi quella centrale di maggiore attività e impegno professionale, familiare e sociale.

I ‘numeri’ del mal di testa. “Nel 70 per cento dei casi, chi ha registrato l’episodio di fattori predominanti, prevalgono lo stress e i sentimenti di preoccupazione e ansia (36 per cento dei casi), seguiti dagli stati di affaticamento fisico (19 per cento) e mentale (10 per cento). A questi dati, possiamo aggiungere che per le donne, un’altra causa rilevante nell’insorgenza del disturbo è il ciclo mestruale, con il 20 per cento degli episodi sofferti e riferiti soprattutto al mal di testa forte. Questa capacità di ‘leggere’ le ragioni all’origine del problema, denota attenzione verso il proprio disturbo, un’attenzione che però non sempre è seguita da un corretto trattamento: 1 episodio di mal di testa su 4, infatti, non viene curato probabilmente perché si resta in attesa che passi da solo o perchè si adottano altri rimedi - commenta Isabella Cecchini, responsabile Area Salute di GfK - Inoltre, il 58 per cento di queste persone ha riconosciuto l’elevato impatto del disturbo sulla propria vita quotidiana che ha inciso negativamente sulle attività di svago (20 per cento),sulla vita familiare e sul sonno (16 per cento)”. Emerge un circolo vizioso che si autoalimenta: più si vivono stati di tensione e stress e si è stanchi e ansiosi, più si è esposti a attacchi di mal di testa, cui spesso fanno seguito tristezza, depressione e irritabilità con ricadute negative sul benessere generale della persona, sulle sue relazioni sociali e sulla vita personale e professionale.

Parlano gli esperti. “La cefalea è una patologia tra le più diffuse nella popolazione, ma è talmente sottovalutata da non essere riconosciuta e trattata come tale. Essa può essere sintomo di una condizione di malattia severa o rappresentare essa stessa l’unica espressione di una condizione che peggiora sensibilmente la qualità della vita dei pazienti. Da questa mancanza di conoscenza del disturbo, delle cause scatenanti e dei trattamenti più adeguati, ne deriva una pericolosa trascuratezza che può evolvere nella cronicizzazione del disturbo - commenta Leandro Provinciali, presidente della Società Italiana di Neurologia - Lo stile di vita ha un impatto importante sull’insorgere del mal di testa: sregolatezza alimentare e dei ritmi quotidiani, sedentarietà, stress, scarsa qualità del sonno, consumo eccessivo di alcolici sono solo alcuni dei comportamenti che possono scatenare episodi di cefalea che, se trascurati o non gestiti correttamente, a lungo andare possono richiedere l’intervento del neurologo per un trattamento specifico. Per questa ragione, è fondamentale trovare delle sinergie e promuovere iniziative che, come la Settimana di prevenzione del mal di testa, nascono con l’obiettivo di dare una corretta informazione sul disturbo e sensibilizzare all’adozione di abitudini che possano aiutare a ridurre e prevenire la cefalea”. “Se si prendono in considerazione i ‘costi’ individuali e sociali della ricorrenza di cefalea e i rischi di gravi conseguenze di un mal di testa sintomatico di altre malattie più serie sottostanti alla comparsa del disturbo - afferma Elio Agostoni, vicepresidente della Società Italiana di Neurologia - indubbiamente tale condizione non deve essere sottovalutata e richiede un competente inquadramento clinico”.

La Settimana di prevenzione del mal di testa. Rappresenta il primo appuntamento dedicato al tema ed è un vero e proprio percorso verso una maggiore comprensione del proprio mal di testa, della sua correlazione con lo stile di vita e dell’importanza di comportamenti sani, equilibrati da far entrare nella routine quotidiana. L’approccio sarà multidisciplinare e prevederà il coinvolgimento di esperti, la creazione di servizi e l’arricchimento di contenuti e strumenti che, in modo concreto, aiuteranno a orientarsi nella conoscenza e nella prevenzione del disturbo. A partire dall’8 maggio e per tutta la settimana, sarà attivo un programma inedito di coaching con il contributo di 4 esperti - una neurologa, un mental coach, una fitness coach e una healthy chef - che daranno informazioni, consigli pratici e suggerimenti su come gestire e prevenire il mal di testa attraverso contributi, video tutorial e le ‘pillole dello stare bene’. Insieme, esploreranno i temi del benessere psico-fisico, dell’attività fisica, dell’alimentazione in relazione al mal di testa per individuare i comportamenti virtuosi che possono migliorare il nostro stile di vita e nel contempo ridurre l’insorgere del disturbo.

Il sito www.imalditesta.it. Sarà il punto di riferimento di tutta l’iniziativa: qui saranno fornite tutte le informazioni relative al mal di testa, si potrà approfondire il tema, leggere i consigli degli esperti e seguire il programma di coaching a disposizione di chi soffre del disturbo. Si arricchirà inoltre di nuove funzionalità che, grazie al collegamento diretto con la App iMalditesta, daranno a tutti l’opportunità di creare un percorso totalmente personalizzato secondo le caratteristiche del proprio mal di testa, le abitudini e lo stile di vita. Inoltre, a partire già da oggi, il sito permetterà agli utenti di mettersi in contatto direttamente con gli esperti: basterà collegarsi e inviare le proprie domande. I coach risponderanno, chiariranno i dubbi e approfondiranno il tema nel corso della Settimana di prevenzione del mal di testa. Inoltre, grazie alla collaborazione con la Società Italiana di Neurologia, sarà disponibile un servizio di consulenza gratuita nei centri cefalea sul territorio nazionale: una selezione di centri aderenti all’iniziativa aprirà le porte al pubblico per offrire informazioni, rispondere a domande e approfondire la tematica con chiunque voglia saperne di più sul proprio mal di testa. Sul sito www.imalditesta.it sarà disponibile l’elenco dei centri cefalea con i riferimenti e le indicazioni sulle modalità per usufruire del servizio di consulenza.

“Focalizzare l’attenzione sui comportamenti quotidiani, promuovere l’adozione di uno stile di vita sano e equilibrato e fornire strumenti reali e tangibili perché questo avvenga, significa contribuire attivamente a limitare l’insorgere del mal di testa, ma anche a migliorare il benessere generale e la qualità di vita di coloro che ne soffrono. Si tratta di un obiettivo che Angelini persegue con impegno da sempre e che, per il secondo anno consecutivo, si concretizza in un’iniziativa di valore grazie anche al contributo scientifico della Società Italiana di Neurologia – spiega Maurizio Chirieleison, general manager Consumer Healthcare Angelini – La nascita della Settimana di prevenzione del mal di testa rappresenta una tappa importante di un percorso che vuole mantenere alta la soglia di attenzione verso un disturbo ancora troppo sottovalutato. Vogliamo continuare in questa direzione, proseguendo nella ricerca delle sinergie più efficaci e nel coinvolgimento di esperti appartenenti a differenti ambiti, per offrire a chi soffre di mal di testa non solo soluzioni terapeutiche adeguate, ma un supporto a 360 gradi nella risoluzione del disturbo”.

Bando Fism 2017: 3 milioni di euro per la ricerca sulla sclerosi multipla

Bando Fism 2017: 3 milioni di euro per la ricerca sulla sclerosi multipla


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Una ricerca che ottiene risultati concreti per le persone con SM. Il Bando Fism2017, invita i giovani ricercatori a fare la propria parte per cambiare la realtà della SM. Con il preciso obiettivo di trovare la causa, la cura, migliorare i servizi e la qualità della vita della persona con sclerosi multipla anche quest’anno Aism con la sua Fondazione (Fism) mette a disposizione dei ricercatori, attraverso il bando, 3 milioni di euro alla ricerca sulla sclerosi multipla. Saranno valutati con favore progetti collaborativi che vedono coinvolti e integrati più gruppi di ricerca. Potranno essere presentati progetti annuali, biennali, triennali, nonché progetti pilota di un anno (per ricerche innovative ad alto rischio). Ai ricercatori le persone con SM attraverso Aism e la sua Fondazione chiedono risposte. Non è sufficiente una ricerca rigorosa e innovativa di eccellenza, occorre l’impegno di una ricerca che abbia ricadute concrete nella vita delle persone, diventando salute, qualità, libertà di vita, autonomia. Per Aism e Fism sviluppare l’eccellenza della ricerca sulla SM per trasformarla in salute e qualità di vita per le persone con SM è un obiettivo di missione.

In 29 anni quasi 62 milioni di euro. FISM è il primo ente italiano impegnato nella ricerca sulla sclerosi multipla e il terzo a livello mondiale; ha stanziato in 29 anni quasi 62 milioni di euro per finanziare la ricerca su questa malattia. Ecco i numeri della ricerca di Aisme Fism in sintesi:

  • E’ il terzo ente nel mondo per i finanziamenti della ricerca sulla SM
  • E’ il primo ente in Italia per i finanziamenti della ricerca sulla SM
  • 62 milioni di euro gli investimenti nella ricerca negli ultimi 29 anni
  • 389 il numero dei ricercatori finanziati da AISM dal 1987 ad oggi
  • Il 76% dei ricercatori finanziati sino ad oggi da FISM continua a fare ricerca sulla sclerosi multipla
  • 1.029 le pubblicazioni totali prodotte dal 2007 ad oggi dai ricercatori finanziati da AISM
  • 3 milioni di euro destinati al Bando Fismnel 2017
  • 36 i progetti di ricerca finanziati con l’ultimo bando2016: 4 borse di studio e 32 progetti di ricerca
  • 1,4 i milioni di euro destinati ai progetti speciali nel 2016


Nel 2016 attraverso il proprio bando di finanziamento annuale, ha messo a disposizione dei ricercatori 3 milioni di euro, diversificati nelle diverse fasi di ricerca (fondamentale, preclinica, transazionale e clinica). In riferimento al Bando pubblicato da Fism nel 2016 sono stati finanziati 36 progetti (32 progetti e 4 borse di studio) tra le tra le 187 richieste di finanziamento ricevute (157 progetti, e 30 borse di studio). Fism ha destinato inoltre 1,4 milioni di euro a progetti speciali in campi che rappresentano le prossime sfide alla SM, quali le forme progressive di SM, la creazione di Data Base (Registri e INNI), la riabilitazione terapeutica.

Una carriera nella ricerca scientifica. Aism e Fism sono in prima linea da trent’anni per la ricerca: dal 1987 hanno sostenuto 389 ricercatori, finanziando 150 borse di studio e 496 progetti di ricerca e il 76% dei ricercatori finanziati in tutti questi anni continua a svolgere studi sulla sclerosi multipla. La ricerca di eccellenza è dimostrata anche dall’elevato numero di pubblicazioni prodotte dai ricercatori finanziati: dal 2007 a oggi sono state 1.124. Fism finanzia borse di ricerca per laureati dedicati alla ricerca. Potranno richiedere borse annuali, biennali o triennali per l’estero e per l’Italia. Ogni anno sarà valutata l’assegnazione di una borsa ‘Rita Levi Montalcini’ triennale insieme a un finanziamento per pari periodo per un progetto di ricerca autonomo a ricercatori italiani qualificati, per facilitare il loro rientro dall’estero o il loro trasferimento in un istituto di eccellenza in Italia.

 La valutazione dei progetti e la peer review di Fism. Per la valutazione e l’assegnazione dei progetti del bando, Fism si avvale di un Comitato Scientifico internazionale composto da esperti del settore e utilizza fin dal 1986 il sistema di valutazione denominato peer review, che per prima ha introdotto in Italia. Nell'ambito della ricerca scientifica la peer review (o revisione paritaria) indica la procedura di selezione degli articoli o dei progetti di ricerca proposti da membri della comunità scientifica, effettuata attraverso una valutazione esperta eseguita da specialisti del settore per verificarne l'idoneità alla pubblicazione scientifica su riviste specializzate o, nel caso di progetti, al finanziamento degli stessi. Nell’ambito del processo di Peer Review, la Fism si occupa di assegnare le richieste di finanziamento e le richieste di borse di studio, (Borse di Addestramento, Borse di Ricerca e Borse di Ricerca Senior) per la valutazione a esperti del settore (referee). Ciascuna richiesta di finanziamento per progetti di ricerca viene inviata a un minimo di 3 referee internazionali, mentre le richieste per Borse di Studio vengono valutate da almeno 2 referee internazionali. Una volta ultimate le valutazioni, la Fism raccoglie i pareri dei referee e classifica progetti e borse in base alla votazione media ottenuta. I progetti, a partire da quelli con la valutazioni più alta, vengono discussi dal Comitato Scientifico internazionale della Fism e posti in una graduatoria di priorità per il finanziamento con il budget disponibile. Al fine di indirizzare in maniera sempre più efficace la ricerca finanziata e di dare risposte più concrete alle esigenze delle persone con SM, nel 2011 Fism ha deciso di raddoppiare il proprio Comitato Scientifico, costituendo così due gruppi di lavoro del Comitato Scientifico, uno responsabile di valutare tutti i progetti di Ricerca Biomedica (Biomedical Research Scientific Committee) e l’altro che si fa carico dei progetti di Ricerca Riabilitativa e in Sanità Pubblica (Social and Behavioural Science Scientific Committee). I due gruppi di lavoro del Comitato Scientifico finalizzano la graduatoria scientifica dei progetti in base alle valutazioni del gruppo di esperti e propongono collegialmente la graduatoria dei progetti di eccellenza da finanziare ed eventuali raccomandazioni scientifiche per i proponenti. Il Consiglio di amministrazione Fism delibera, infine, i finanziamenti.

L’Italia è un paese ad alto ‘rischio’ di SM. La Sclerosi multipla è una malattia che colpisce le donne due volte più degli uomini. Cronica, imprevedibile, spesso progressivamente invalidante è una delle più gravi malattie del sistema nervoso centrale. Ad oggi non si conoscono le cause della SM e ancora non esiste una cura risolutiva. Ecco la foto del nostro Paese:

  • 1 diagnosi ogni 3 ore
  • 110 persone con SM in Italia, 2,3 milioni nel mondo, 600 mila in Europa. Un milione di questi ha la forma grave di SM: 25 mila con la forma di SM progressiva solo in Italia
  • Il 10% sono casi in età pediatrica e adolescenziale
  • 3.400 nuovi casi all’anno, con una netta prevalenza tra donne e giovani
  • 6 nuovi casi all’anno per 100.000 abitanti la sua incidenza
  • tra i 20 e i 40 anni la fascia d’esordio
  • circa 5 miliardi di euro il costo totale annuo della SM in Italia


I ricercatori possono trovare il regolamento e i moduli per la richiesta di finanziamento per progetti di ricerca e per borse di studio sul sito internet www.aism.it Possono scrivere a fism@aism.it o Fism Fondazione italiana Sclerosi Multipla - Via operai, 40 - 16149 Genova tel. 010 2713226 - fax 010 2713205

Lezione di Trump all'Europa Gli arabi in fuga dagli Usa: come c'è riuscito The Donald

Visti difficili e tablet vietati a bordo, effetto Trump: Emirates tagli i voli sugli US


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La notizia ha quasi del clamoroso. Perchè nella sua politica di espansione globale, mai (o quasi) Emirates aveva tagliato i suoi voli. A indurla a farlo è riuscito il presidente americano Donald Trump. Dal prossimi mese di maggio, infatti, la compagnia aerea di Dubai ridurrà il numero di voli verso gli Stati Uniti in modo considerevole. I collegamenti diretti su Orlando e Fort Lauderdale scenderanno da giornalieri a 5 volte la settimana, quelli su Seattle e Boston da bi-giornalieri a giornalieri e i due voli al giorno per Los Angeles diventeranno uno solo. La notizia farà felici le tre maggiori compagnie aeree americane, e sopratutto Delta e United, che da anni fanno pressioni sul governo americano perchè introduca dei limiti alla possibilità delle compagnie aeree del golfo di accedere alle città americane. La sola Emirates, oggi, vola da Dubai non stop verso 12 città statunitensi. "La misura- ha spiegato un portavoce di Emirates - è legata a una minore domanda di viaggi verso gli Usa come conseguenza in parte della stretta sui visti promossa dall'amministrazione Trump, in parte ai divieti introdotti per l'accesso in cabina di apparecchiature elettroniche come smartphone, tablet e pc".

Corea, Trump sa una cosa sull'atomica: ecco perchè non ha ancora attaccato Kim

L'esperto: "L'atomica di Kim Jong è un rottame"


intervista di Mirko Molteni


L'esperto: "L'atomica di Kim Jong è un rottame"

La tensione fra America e Corea del Nord non si placa ma ieri la US Navy ha ammesso che la portaerei Carl Vinson è ancora lontana dalle acque del Mar del Giappone. Quel volpone di Trump, insomma, avrebbe fatto credere la nave pronta, mentre invece compiva ancora esercitazioni in Indonesia, nello stretto della Sonda.

Delle altre portaerei che dovrebbero affiancarla, la Ronald Reagan è in manutenzione in Giappone, se non altro vicina, ma la Nimitz è al largo della California. Il Pentagono conferma però che la Carl Vinson raggiungerà la Corea la settimana prossima.

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Il bluff di Trump non è l'unico in questa vicenda che di misteri ne conta parecchi. A partire dalla stessa Corea comunista, un Paese circondato da mistero e disinformazione, soprattutto per quanto riguarda la questione della bomba atomica. Ne parliamo con l'esperto Dario Fabbri, della rivista geopolitica Limes.

Perché Trump ammonisce il regime di Kim Jong-un che già ha fatto scoppiare ordigni nucleari? Non è tardi?

«La questione è dibattuta, ma gli analisti americani non sono certi che la Corea del Nord abbia già vere armi nucleari. Uniche prove, le onde sismiche delle esplosioni sotterranee. I movimenti dell'amministrazione americana in questi giorni si basano sull'idea che ci sia ancora un margine di tempo. Altrimenti le pressioni americane avrebbero poco senso, perché se Kim avesse già la bomba e il problema fosse solo metterla sul missile sarebbe già tardi. Per l'intelligence Usa, non ha ancora atomiche vere. La capacità di montare la testata su un missile significa avere o non avere la bomba, che altrimenti risulta immobile. Gli americani danno per scontato che i nordcoreani non possano ancora colpire la California».

Vicina o no a testate efficaci, che la Nord Corea punti su missili lanciabili da sottomarini aumenta il pericolo?

«Certo. Un missile con base a terra è individuabile da aerei o satelliti, lo si può neutralizzare con attacchi preventivi. I missili da sottomarini, invece, sbucano all'improvviso dall'oceano. Sono i più pericolosi e imprevedibili. Quelli nordcoreani hanno fatto talvolta cilecca, ma alcuni hanno funzionato».

Attendendo atomiche efficienti, Kim può ripiegare sui gas?

«Che abbia un vasto arsenale chimico e batteriologico è provato da anni. Se posto con le spalle al muro e impossibilitato a usare l'atomica, a Kim non manca la spregiudicatezza per tali armi. Ciò allarma Corea del Sud e Giappone. Soprattutto il Giappone può usare la minaccia nordcoreana per tenersi aperta la possibilità di proprie armi nucleari. Lo ventilò anche Trump in campagna elettorale. I giapponesi hanno una larga base di nucleare civile da cui partire. Per Tokyo la crisi è strumentale a questo fine».

Trump dice che Pechino sta dando una mano, ma per i cinesi è un dilemma. O convincono Kim a disarmare, o lo rovesciano con una congiura di palazzo. 

«La Cina vuol tenere in vita una Corea del Nord, così com'è oggi o una simile. Se la Cina potesse scegliere preferirebbe un regime senza atomica. Ma non si può avere tutto. Per Pechino il male minore è sempre una Corea del Nord stabile, anche armata di atomiche, a far da cuscinetto. La Cina prova a influenzare Kim, ma non è facile. E non sappiamo quanto i cinesi s'affidino a ufficiali del governo nordcoreano per un cambio di vertice».

Pur ritardataria, il 25 aprile dovrebbe arrivare almeno una portaerei americana. La tensione avrà un picco più pericoloso?

«In parte sì, ma l'invio di una forza aeronavale è anzitutto un messaggio di Trump alla Cina, per avvertirla che gli Usa fanno sul serio e spronarla a mediare. Il problema è che il programma nucleare nordcoreano, se all'inizio era un mezzo per strappare concessioni internazionali, ora è un obbiettivo di per sé, perché Kim è pronto a tutto per non fare la fine di Saddam o Gheddafi».