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venerdì 21 aprile 2017

Igor, mossa salvavita "Cosa facciamo tutte le sere perchè non ci uccida in casa"

Killer di Budrio, vestiti e cibo sull'uscio per evitare che entri nelle case


Risultato immagine per igor il russo

Diciotto giorni. La fuga di Igor il russo, nelle campagne tra Ferrara, Bologna e Ravenna, sta diventando una saga. Con avvistamenti, allarmi, smentite. La caccia all'uomo più imponente degli ultimi anni non sta dando frutti. Il killer di Budrio, ammesso che sia ancora da quelle parti, resta uccel di bosco. E nei centri abitati della zona dove si presume si nasconda, l'incubo continua. Igor ha già ucciso e se braccato o sorpreso da qualcuno, non esiterebbe di certo a uccidere ancora. Portomaggiore, Argenta, Marmorta, Campotto, Molinella, Mezzolara o Riccardina sono i nome dei paesi della paura. La gente, ormai, ha iniziato a prendere le sue contromisure, nella speranza di tenersi più al sicuro possibile. Il quotidiano La Repubblica racconta che a Portomaggiore più di una famiglia prima di andare a dormire lasci fuori dall'uscio vestiti e cibo, casomai passasse Igor, affinchè il killer trovi ciò di cui ha bisogno senza provare a entrare in casa.

Valeria Fedeli, ultimo disastro Così la ministra si è fatta umiliare da un ragazzino

Storia, la ministra Valeria fedeli si fa umiliare da un ragazzino


Risultato immagine per il ministro fedeli

La storia la racconta, nella sua rubrica "Buongiorno" in prima pagina su La Stampa, Mattia Feltri. E' quella dell'incontro tra la ministra dell'Istruzione Valeria fedeli e il parlamento degli studenti di Toscana. Nel corso del quale, a un certo punto, il presidente dell'assemblea si è rivolto alla ministra dicendo: "A scuola studiamo gli Assiri e i Babilonesi e poi accendiamo la tv e ci accorgiamo di non sapere nulla di quanto accade in Siria o in medio Oriente".

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Ce l'aveva il ragazzino, Bernard Dika, col fatto che a scuola il programma di storia si conclude ancora con la seconda guerra mondiale, mentre i fatti della contemporaneità vengono ignorati. Ora, sottolinea Mattia Feltri, un ministro avrebbe chiarito che la scuola deve dare ai ragazzi le basi necessari per comprendere la contemporaneità, la cui spiegazione è invece compito di giornali, tv, libri e internet. Perchè la scuola istruisce, non informa, aggiunge Feltri.Invece, la Fedeli s'è molto complimentata don Dika e ha promesso di interessarsi alla modifica dei programmi: meno babilonesi e più attualità. Il punto, conclude l'editorialista de La Stampa, è che un ragazzo ha il diritto di essere un ragazzo, mentre un ministro ha il dovere di avere un ministro.

Ecco la faccia del terrorista degli Champs Elysèes L'orrore: Chi è, cosa scriveva e come ha ucciso

Attentato a Parigi, ecco la faccia del terrorista degli Champs Elysées: chi è, cosa scriveva, come ha ucciso


Attentato a Parigi, ecco la faccia del terrorista degli Champs Elysées: chi è, cosa scriveva, come ha ucciso

Un lupo solitario? Di sicuro, un terrorista noto da tempo alle autorità francesi come "radicalizzato". Il killer di Parigi che ha ucciso un agente ferendone altri due e seminando il panico giovedì sera sugli Champs Elysées sarebbe un 39enne, Youssel El Osri, anche se la carta d'identità trovatagli addosso dopo essere stato abbattuto dagli agenti recita "Karim C.". Pochi minuti prima dell'attentato, rivendicato dall'Isis, aveva scritto sul sistema di messaggistica Telegram di voler "uccidere degli agenti". Poi si è diretto al volante di una berlina sulla via più famosa di Parigi, al semaforo ha affiancato un'auto della polizia e ha aperto il fuoco, uccidendo l'agente alla guida.

Questa volta, a differenza di tante altre giornate da incubo vissute in Europa dal 2015 a oggi, l'obiettivo del terrorista islamico non erano turisti e persone comuni, ma poliziotti. La rivendicazione dell'Isis, parlando dell'attentatore, parla di Abu Youssef Il Belga, dando il là a possibili piste su aiutanti e complici, magari provenienti proprio da quella cellula belga fondamentale nella organizzazione della strage del Bataclan. Il jihadista degli Champs Elysées ha alle spalle molti precedenti. Come ricorda il Corriere della Sera nel 2001 era stato sorpreso su un'auto rubata e aveva reagito sparando agli agenti. Lungo inseguimento, arresto, condanna a 20 anni. In carcere ha aggredito una guardia ferendola con la sua pistola, dopo averla avvicinata con la scusa di chiedere una medicina. Ora, la risposta al richiamo del Califfato: sangue sulle elezioni francesi, terrore sulla politica europea.

giovedì 20 aprile 2017

Pazzesco agguato nel governo Silurato l'uomo di Renzi: "Atto gravissimo"

Anac, schiaffo del governo a Raffaele Cantone: ridimensionati i suoi poteri



Cancellato tutto, in gran segreto, con un colpo di spugna. "All'articolo 211 del decreto legislativo del 18 aprile 2016, n. 50, sono apportate le seguenti modificazioni: al comma 1, primo periodo, dopo le parole esprime parere sono inserite le seguenti: previo contraddittorio. Il comma 2 è abrogato". Ad essere soppresso durante l'ultimo Consiglio dei ministri è un fondamentale comma del nuovo codice degli appalti, una legge delega di un anno fa che affida un importante ruolo all'Anticorruzione (Anac) di Raffaele Cantone.


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Una mossa quella del governo Gentiloni, riporta Huffingtonpost.it, che di fatto scavalca la volontà del parlamento. Sono furiosi i senatori Stefano Esposito e Raffaella Mariani: "Questa soppressione è un atto grave e chi l'ha compiuto deve assumersene la responsabilità. Siamo di fronte a una violazione del rapporto tra Parlamento e governo, con l'abrogazione di uno strumento innovativo, l'articolo 2 appunto, voluto dal Parlamento. Uno strumento fortemente innovativo, col conferimento all'Anac di poteri sostanziali. Chiediamo al presidente Paolo Gentiloni e al ministro Delrio che venga posto rimedio a questo blitz che qualcuno a compiuto".

Al momento non si capisce che sia il responsabile di questa soppressione. Solo una leggerezza? Il Movimento cinque stelle non ci sta, Andrea Cioffi, capogruppo grillino in commissione lavori pubblici, attacca: "L'abrogazione di quella norma, per l'ennesima volta, dimostra come il governo non voglia effettivamente combattere la corruzione. Il ministro Delrio è totalmente responsabile dell'accaduto. Domando: si depotenzia l'Anac per tutelare chi? La burocrazia che deve gestire gli appalti? Le imprese che vi partecipano? L'effetto è chiaro: va tutto nelle mani della magistratura ordinaria che con la sua lentezza alimenta quell'inefficienza del sistema, nella quale si perpetua il contesto che favorisce pratiche di corruzione".

Fabio Fazio prepara la fuga dalla Rai Con chi sta trattando e quanto prenderà

Fabio Fazio tratta con La7: quanto guadagnerà da Cairo



Funesti interrogativi scuotono la primavera, tempo di rondini sotto i tetti e di tetti sopra i cachet, e di figliol prodighi che tornano, e di contratti che scadono: Fabio Fazio va a La7? Fabio Fazio si trasferisce a Sky? Fabio Fazio s' imbuca a Discovery?

E, se sì, quanto ci perderà, «l'artista-giornalista» (straordinario ossimoro) dal suo lussuoso stipendio da 2 milioni di euro?

«Credo che sia venuto il momento di andare a disturbare la mia balenga venerdì 21 aprile...», twitta amabilmente Fabio annunciando la sua ospitata a Italia' s Got Talent, programma Sky dove siede in giuria Luciana Littizzetto, la dopolavorista Rai più pagata della storia (800mila euro per due monologhi settimanali a Che tempo che fa, senza esclusiva, of course...). E, subito, le agenzie - e la brava Antonella Nesi dell' Adnkronos - si scatenano: non è che, vista la malaparata in Rai, la banda di Fazio ora se la papperà Rupert Murdoch?

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Ed è istantanea la risposta di un' altra autorevole voce che racconta il mercato televisivo, Tv Blog: ma no, dai, hanno visto Fazio da Urbano Cairo, probabilmente traslocherà a La7, fidati. Dicono, sussurrano, suggeriscono i gossippari del video. Ah, ci mancava, il buon vecchio mercato delle vacche in tv. E intanto, come ad ogni afrore di scadenza contrattuale, l' agente di Fazio, l'inesausto Beppe Caschetto, briga, tesse trame, prende appuntamenti, prepara i cronisti amici allo scoop, fa come il Clint Eastwood di Per un pugno di dollari: alza il prezzo e tenta di piazzare la sua merce al miglior offerente.

In attesa che il 30 aprile si decida sulla limitazione agli stipendi degli artisti a 240mila euro l'anno («In Rai il silenzo ora assorda, si attende la politica...», sibilano da Endemol, la casa di produzione di Fazio) già si congettura. Le congetture tra addetti ai lavori televisivi sono meravigliose, possiedono l'antico sapore del suk. Per dire. «Anche se non sarà a stipendio pieno, magari il conduttore di Che tempo che fa potrebbe chiudere un nuovo contratto a meno della metà, 8/900mila, che è sempre tanto». O magari Cairo «lo contrattualizzerà legando il cachet allo share» - come sta già facendo per altre sue star-. O magari «si piazza a Discovery, dove c' è già, pagatissimo, Crozza» di cui s' era prima liberato Cairo perché il Crozza Show costava un accidente (300mila e passa a puntata, dicono).

O magari «Fazio potrebbe lasciare la portaerei Endemol e tentare davvero l'avventura della autoproduzione, come Michele Santoro». Che, poi, però, Santoro alla fine, non è mica andato tanto bene. Ma, allora, scusate, «se Cairo s'è già scottato con Crozza e Santoro, perché dovrebbe accollarsi il rischio di Fazio con tutta la sua allegra banda di autoroni»? Dice: Fazio, però, porta pubblicità. Vero. Finché fa il 17% su Raitre nei week end.

Ma la pubblicità segue l'ascolto, mica l'artista: siamo sicuri che Fazio possa toccare quell'audience media a La7 o a Sky? E siamo sicuri che basterà un unico palinsesto, diverso da quello di Raitre per far fare a Fazio Che tempo che fa, Che fuori tempo che fa, Le parole della settimana, il Rischiatutto, come vuole, con chi vuole, nei giorni che vuole? Ecco, cose così. I discorsi del settore, adesso, sono tutti di questo tono.

Mentre i partiti si preparano alle elezioni a botte di populismo, le star della Rai - non solo Fazio, ma anche Clerici, Insinna, Giletti - si appendono alle strategie dei loro pigmalioni e dei loro procuratori. Mi rendo conto che allo spettatore medio, passato il refolo del pettegolezzo da calciomercato, sono cose che, dopo un po', stuccano. Eppure il discorso dei cachet è sempre lo stesso. Fazio e gli altri sono bravissimi, per carità. Ma la Rai deve decidersi. O fa il servizio pubblico e segue la legge, giusta o ingiusta che sia, e cioè: i dipendenti non possono percepire più del presidente della Repubblica. Oppure agisce come un soggetto privato e si privatizza, e toglie i tetti, e si butta sul mercato; permettendo però agli altri player di accedere alla concessione pubblica o al canone.

Ci sarebbe, poi, anche un'altra soluzione: legare, appunto, i contratti dei produttori allo share. Non sarà il metro della qualità dei programmi, potrebbe almeno esserlo dello loro commerciabilità. Comunque vada, non sarà l'apocalisse. Nell' 87, quando, pure allora, i cachet lievitarono alle stelle, dalla Rai transumarono, in blocco a Mediaset Baudo, Carrà, Carlucci, Bonnacorti. I menagrami - e gli agenti- sentenziarono: «Così la Rai è morta». Quell'anno l'ascolto della tv di Stato superò quello della diretta concorrente. Sic transeat...

Minzolini, si alle dimissioni Voto segreto al Senato, la durissima accusa del Pd

Minzolini, il Senato vota sì alle dimissioni: 142 sì, a scrutinio segreto



Il Senato ha votato a favore delle dimissioni di Augusto Minzolini con 142 sì, 105 no e 4 astenuti. La votazione si è tenuta a scrutinio segreto. "Come mi sento? Bene, sollevato: sembra l'ultimo giorno di scuola - ha commentato a caldo l'ormai ex senatore di Forza Italia, salvato a marzo dalla decadenza tra mille polemiche -. La presenza dentro le istituzioni ha senso se uno può difendere le proprie posizioni, altrimenti non ha senso starci. Io sono contento di aver fatto questa esperienza". 

Prima del voto, il Pd aveva chiesto il voto palese per non ripetere quel precedente che aveva spaccato il partito e alimentato le voci di un "patto del Nazareno" tra dem e forzisti. "So bene che per le votazioni riguardanti le persone il regolamento del Senato prevede il voto segreto e che questa prescrizione non può essere contraddetta neanche con un voto dell'Aula - aveva ribadito il capogruppo Pd Luigi Zanda - ma sarebbe molto utile, per la dignità del Senato, essere chiamati oggi a votare con voto palese. Nel Parlamento italiano il voto segreto ha perso gran parte del suo valore. Ormai serve ben poco a proteggere l'espressione libera dei parlamentari chiamati a esprimersi su questioni che attengono alla loro coscienza e sulle quali il voto dev'essere messo al riparo sia dal mandato imperativo del partito d'appartenenza, sia da pressioni irragionevoli della pubblica opinione". "Troppo spesso - avvertiva - il voto segreto è stato utilizzato per manovre politiche e operazioni di potere che nulla hanno a che vedere con la coscienza dei parlamentari. Il voto segreto ha progressivamente cambiato natura: non più voto di coscienza o su alti valori politici, ma molto più modestamente un voto di opportunità politica spicciola".

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Napoli, si svolgerà venerdì 21 aprile al Conservatorio di Musica San Pietro a Majella la 2^ edizione del Premio Internazionale S.O.F.I.A.

Napoli, si svolgerà venerdì 21 aprile al Conservatorio di Musica San Pietro a Majella la 2^ edizione del Premio Internazionale S.O.F.I.A.




Venerdì 21 aprile, alle ore 18, presso la Sala Scarlatti del Conservatorio di Musica San Pietro a Majella di Napoli, si svolgerà la cerimonia della consegna del Premio Internazionale "S.O.F.I.A.", giunto alla 2a edizione.

Il Premio ha riscosso il plauso della direttrice del Conservatorio il Maestro Elsa EVANGELISTA mentre la conduzione è affidata alla consolidata esperienza di Gabriele BLAIR.

L’Organizzazione è curata dall’Associazione S.O.F.I.A. Onlus, presieduta da Sofia BIANCO, in sinergia al Conservatorio di Musica San Pietro a Majella di Napoli, diretto dal M° Elsa EVANGELISTA.

 A ricevere l’ambito premio: eminenti personalità della magistratura, del mondo scientifico, religioso, militare, culturale, sportivo e musicale che hanno evidenziato particolari doti di altruismo e generosità verso il prossimo. 

“Intento del Premio - riferisce il Presidente BIANCO - è nato dalla consapevolezza che, oltre all'agire quotidiano verso le fasce sociali più deboli, è necessario perseguire il bene come scopo comune”.

“Sono davvero fiera ed orgogliosa - riferisce il Direttore EVANGELISTA - di ospitare nel "tempio della musica universale" un Premio così prestigioso che vede tra l’altro un nome per tutti, un’icona l’Étoile Carla FRACCI”. 

Tra i premianti ci saranno inoltre il direttivo della Banca Popolare Vesuviana: il Vice Direttore Generale Dott. Gianni RUZZA; il Presidente Dott. Umberto DRAGONETTI, il Direttore Generale Dott. Enrico PISANO; la Dott.ssa Fiorella CARNEVALI, (ricercatrice E.N.E.A.); il Prof Giuseppe D’AIUTO Istituto Tumori Napoli Fondazione G. Pascale; il Dott. Nello DI COSTANZO (Giornalista Rai); I familiari di Don Peppino DIANA, Marisa, Diana ed Emilio; il Gen. B. Giuseppe FARAGLIA (Comandante del Centro Addestramento Volontari Capua); la Sig.ra Carla FRACCI (Étoile); il Dott. Carlo FUCCI (Magistrato); la Sig.ra Marisa GRASSO (vedova dell’Ispettore P.S. Filippo RACITI; la Sig.ra Nadiya KAROL (vedova Anatolij KAROL eroe di Castello di Cisterna); il Dott. Giuseppe NOCHESE (Direttore Trauma Center A.O.R.N. - A. Cardarelli); il Ten. Col. Gianfranco PAGLIA (Medaglia d’Oro al Valor Militare); il Sig. Sergio PIROZZI (Sindaco di Amatrice); il Dott. Franco ROBERTI (Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo); la Dott.ssa Simona ROLANDI (Giornalista Redazione Calcio Rai Sport); il Sig. Vincenzo STAIANO (Proprietario “O’ Zi Aniello” e pizzaiolo del Papa); Team U.S.A.R. Medium Toscano VVFF Unità Cinofile intervenute a Rigopiano e il Dott. Dino VITOLA (Produttore- Consulente- Manager e Talent Scout).

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