Anac, schiaffo del governo a Raffaele Cantone: ridimensionati i suoi poteri
Cancellato tutto, in gran segreto, con un colpo di spugna. "All'articolo 211 del decreto legislativo del 18 aprile 2016, n. 50, sono apportate le seguenti modificazioni: al comma 1, primo periodo, dopo le parole esprime parere sono inserite le seguenti: previo contraddittorio. Il comma 2 è abrogato". Ad essere soppresso durante l'ultimo Consiglio dei ministri è un fondamentale comma del nuovo codice degli appalti, una legge delega di un anno fa che affida un importante ruolo all'Anticorruzione (Anac) di Raffaele Cantone.
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Una mossa quella del governo Gentiloni, riporta Huffingtonpost.it, che di fatto scavalca la volontà del parlamento. Sono furiosi i senatori Stefano Esposito e Raffaella Mariani: "Questa soppressione è un atto grave e chi l'ha compiuto deve assumersene la responsabilità. Siamo di fronte a una violazione del rapporto tra Parlamento e governo, con l'abrogazione di uno strumento innovativo, l'articolo 2 appunto, voluto dal Parlamento. Uno strumento fortemente innovativo, col conferimento all'Anac di poteri sostanziali. Chiediamo al presidente Paolo Gentiloni e al ministro Delrio che venga posto rimedio a questo blitz che qualcuno a compiuto".
Al momento non si capisce che sia il responsabile di questa soppressione. Solo una leggerezza? Il Movimento cinque stelle non ci sta, Andrea Cioffi, capogruppo grillino in commissione lavori pubblici, attacca: "L'abrogazione di quella norma, per l'ennesima volta, dimostra come il governo non voglia effettivamente combattere la corruzione. Il ministro Delrio è totalmente responsabile dell'accaduto. Domando: si depotenzia l'Anac per tutelare chi? La burocrazia che deve gestire gli appalti? Le imprese che vi partecipano? L'effetto è chiaro: va tutto nelle mani della magistratura ordinaria che con la sua lentezza alimenta quell'inefficienza del sistema, nella quale si perpetua il contesto che favorisce pratiche di corruzione".
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