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sabato 4 marzo 2017

Calcioscommesse, chiesti 6 anni per il genoano Izzo e -7 per l'Avellino

Calcioscommesse, chiesti sei anni di squalifica per il genoano Izzo e -7 per...


La FIGC batte cassa. Chiesti sei anni di squalifica più richiesta di preclusione e 20 mila euro di ammenda per Armando Izzo, difensore del Genoa accusato di associazione nei presunti illeciti della partite Avellino-Reggina (25/04/2014) e Modena-Avellino (17/05/2014). La richiesta prevede anche 7 punti di penalizzazione e 145 mila euro di ammenda per l'Avellino. 

Accusati dello stesso illecito di Izzo - e quindi soggetti alla stessa sanzione - anche Francesco Millesi (ex calciatore dell'Avellino) e Luca Pini (tesserato per l'A.S.D. Atletico Torbellamonaca all'epoca dei fatti). Per l'ex presidente e ora amministratore unico dell'Us Avellino, Walter Taccone, la sanzione richiesta è di 9 mesi di inibizione più 45 mila euro di ammenda. Interessati dal provvedimento anche Fabio Pisacane (difensore del Cagliari), il calciatore irpino Raffaele Castaldo, Mariano Arini e Raffaele Biancolino (entrambi ex Avellino): violazione dell'articolo 7 Cgs, com. 7 "per aver violato il dovere di informare la procura federale"; richiesti 6 mesi di squalifica e 30 mila euro di ammenda.

Lo stesso Izzo si è espresso sulla vicenda: "Una stangata, non me l'aspettavo: uscirà tutta la verità ma ora sto vivendo un incubo. Ho paura di perdere tutto, la Nazionale, i miei figli. Con il ct Ventura ci ho parlato dieci minuti in occasione dello stage azzurro, tutti mi hanno sostenuto e mi sono vicini."

Gentiloni sputa così sugli italiani Il vergognoso incarico a Poletti

Governo, Gentiloni affida a Poletti la delega alle Politiche giovanili



La notizia è arrivata ieri, a metà pomeriggio e, dopo un momento di incredulità, e appurato che non si trattasse di fake news, ha suscitato un misto di indignazione e incredulità. Ed è la dimostrazione che la realtà supera la fantasia e che la politica, in questo, è purtroppo realtà allo stato puro. E' infatti difficile anche solo immaginare che un presidente del Consiglio non diciamo sano di mente, ma quantomeno prudente e che tiene alle chiappe sue e del suo governo, possa affidare la delega alle Politiche giovanili a uno come Giuliano Poletti che appena qualche mese fa, parlando di cervelli in fuga, ha detto papale papale: "Giovani all'estero? Alcuni è meglio non averli tra i piedi".

Ora, sperando che la delega non sia finalizzata ad avviare deportazioni di massa di giovani all'estero (occhio, la Gran Bretagna sta chiudendo le sue frontiere e anche Trump non fa più dell'accoglienza la sua bandiera), ci si può chiedere cosa abbia spinto una persona apparentemente prudente come Paolo Gentiloni, non Joker di Batman, prendere una simile decisione. Forse che Poletti, con quella delega, intenda estendere a tutti i giovani il trattamento ricercato a suo figlio Manuel, che lo scorso anno, da direttore di un giornale delle Coop ha ricevuto mezzo milione di euro di contributi pubblici?

A Poletti (padre) quella frase era costata una mozione di sfiducia in parlamento. Al figlio, minacce e una busta coi proiettili. Come se niente fosse...

MATTEO FIGLIO IN CRISI Cos'ha detto il papà ai pm E lui lo bastona in diretta

Matteo Renzi a Otto e mezzo: "Se mio padre è colpevole pena doppia"



"Se mio padre è colpevole, pena doppia". Matteo Renzi commenta l'inchiesta Consip a Otto e mezzo. E' la prima domanda che gli fa Lilli Gruber: l'ex premier poteva non sapere? "È una situazione strana e surreale, si parla di relazioni pericolose", risponde Renzi, "se c'è un genitore o un parente di un politico indagato, una volta ci si inventava chissà che cosa per scantonare. Per me invece i cittadini sono tutti uguali quindi non solo mio padre deve andare a processo subito, ma, se colpevole, mi piacerebbe dire che per lui ci vorrebbe una pena doppia. Ma i processi non li fate voi giornalisti, ma le aule del tribunale. Se è colpevole dev'essere condannato più degli altri cittadini, ma i processi non si fanno sui giornali".

Poi l'ex premier ha aggiunto: "Se ci sono dei ricatti, dei reati, delle tangenti c’è il dovere di fare i processi. Noi siamo persone perbene e non abbiamo paura dei processi". Poi Renzi ha parlato anche del ministro dello Sport, Luca Lotti su cui pende la minaccia di una mozione di sfiducia da parte di M5s e Lega Nord: "Non deve dimettersi. Conosco Lotti da anni, la moglie e i figli devono sapere di aver una persona straordinariamente onesta in casa. Ci sono leader politici che scaricano gli altri. Io, come è successo con Delrio, Boschi e oggi Lotti, dico che non accetto processi sommari". Poi una stoccata a Beppe Grillo. "Non sto in un partito guidato da un pregiudicato, io ai miei principi ci tengo. Io ho una fedina penale diversa da Beppe Grillo". E per quanto riguarda lo stato di salute del Pd, dice: "Credo sia molto difficile che abbia ancora il 40 per cento".

L'interrogatorio di Tiziano - Poco meno di 4 ore di interrogatorio: Tiziano Renzi ha risposto a tutte le domande degli inquirenti di Roma e Napoili sul caso Consip, dove il padre dell'ex premier è indagato per traffico di influenze. Ha negato di aver avuto rapporti con Alfredo Romeo, l'imprenditore che lo avrebbe cercato (e pagato, secondo l'accusa) per ottenere una strada preferenziale per gli appalti Consip. Ha spiegato anche di non aver rapporti particolari con Carlo Russo, l'imprenditore di Scandicci definito suo amico di famiglia e indagato per gli stessi motivi. Il suo legale Federico Bagattini si mostra tranquillo: "Tiziano Renzi non ha mai avuto rapporti con l’imprenditore Alfredo Romeo. Non lo ha mai visto". E il bigliettino con su scritto "30mila euro associato a una T.", ha svicolato: "Non lo ha scritto il dottor Renzi, bisogna chiedere a chi lo ha scritto. Di certo lui non ha preso un soldo e non c'è stato alcun incontro con Romeo. Non esistono bettole".

venerdì 3 marzo 2017

La prima notte in carcere di Romeo Il retroscena: quella valigia pronta...

La prima notte in carcere di Romeo, il retroscena: quella valigia pronta...




Pare che avesse la valigia già pronta da giorni, soprattutto dal momento che si facevano sempre più insistenti le voci di un suo possibile arresto. Dentro ci aveva messo dei maglioni spessi e caldi, rivela il Messaggero in un retroscena, memore della sua prima notte in carcere a Poggioreale, nove anni fa, quando fu arrestato per la storia del Global service (per la quale è stato poi assolto in via definitiva). Ora si trova in una cella a Regina Coeli.

Alfredo Romeo lunedì mattina non si arrenderà ma sta studiando le risposte da dare alle domande di gip e pm, nella convinzione di poter dimostrare la propria estraneità alle accuse. L'imprenditore al momento è inchiodato dalle accuse dell'ex ad della Consip Mario Gasparri, colpito dalle dichiarazioni del manager reo confesso che ha ammesso di aver incassato tangenti per circa centomila euro. Ora la questione riguarda i cosiddetti "riscontri oggettivi esterni e individualizzanti" rispetto al racconto di Gasparri e la difesa di Romeo punta a dimostrare che non c'è traccia delle tangenti ammesse da Gasparri.

Lo spartiacque è il 29 novembre del 2016, quando Gasparri viene fermato dai carabinieri all'esterno dell'ufficio di Romeo. I soldi non sono stati trovati eppure nel provvedimento cautelare il gip ricorda i 350mila euro che Romeo versa a sé medesimo, quasi a voler creare una sorta di riserva occulta. 

Due bombe su Gentiloni, come va a casa Cosa c'è dietro inchiesta e condanna

Consip e Ala, due bombe sul governo Gentiloni: perché ora rischia di cadere



Proclami, parole, promesse. Ma poi arrivano le inchieste. E così, nonostante a voce arrivino le garanzie sul fatto che possa continuare il suo lavoro, il governo Gentiloni pare sempre più a rischio. Quasi all'angolo. Le ultime bordate sono state la condanna di Denis Verdini e l'inchiesta Consip, che coinvolge anche il sottosegretario Luca Lotti.

Si parte da Ala, il partito di Verdini uscito dalla maggioranza quando Paolo Gentiloni è asceso a Palazzo Chigi (senza concedergli nulla, o quasi). Certo, fino ad oggi l'esecutivo ha tirato dritto senza l'appoggio dei verdiniani, che comunque, in qualche occasione, hanno concesso la loro fiducia. E quei loro voti, in vista dell'approvazione di alcuni passaggi delicati come il Def ad aprile e la legge di Bilancio ad ottobre, potrebbero servire, eccome. Dunque, da Verdini, per Gentiloni arrivano alcuni grattacapi.

Ma le preoccupazioni più grosse derivano dall'inchiesta Consip: su Luca Lotti, ora, pende la mozione di sfiducia del M5s. Una mozione di sfiducia che potrebbe essere accolta anche da parte di Forza Italia e sulla quale Ala potrebbe far mancare il proprio supporto. E se Lotti fosse costretto a dimettersi, va da sé, il clima per il governo si farebbe incendiario, anche per la possibile reazione dei renziani, che a loro volta potrebbero far mancare i numeri all'esecutivo. Uno scenario mutevole, a tratti indecifrabile, complesso. Resta però un dato: il governo Gentiloni non è mai stato a rischio quanto lo è oggi.

La voce (drastica) su babbo Renzi:  cosa gli vogliono fare (e il sospetto)

Consip, tra i renziani la paura di un mandato d'arresto contro Tiziano Renzi



L'inchiesta Consip terremota la famiglia Renzi ma anche il Partito democratico. Mentre Matteo gira il Sud badando alle primarie - sempre più a rischio - il padre Tiziano cerca di difendersi dalle accuse: "Non vedo l'ora che venga fuori la verità. Voglio essere interrogato, voglio che verifichino tutto di me, non ho nulla da nascondere". E l'interrogatorio di babbo Renzi è fissato per oggi, venerdì 3 marzo.

In questo contesto, come detto, all'interno del Pd piovono copiose le richieste di rimandare il congresso, che ha in Matteo Renzi il principale protagonista. L'idea viene suggerita da Gianni Cuperlo, per esempio, ma anche dai franceschiniani (e Dario Franceschini, nel partito, è tra i più potenti ed influenti). Anche Andrea Orlando, tra i contendenti per la leadership, esterna la sua preoccupazione. I suoi sottolineano che il polverone "alimenta il populismo più becero e la propaganda giustizialista, e fa solo il gioco di personaggi come Emiliano".

Gli Indispensabili Mutti.


Scopri tutte le differenze. 
Aria pesante, insomma. C'è chi ora vorrebbe che le acque si calmassero almeno un poco, prima di proseguire nella partita politica. Ma il rischio, come sottolinea Il Giornale, è che il caso si complichi ulteriormente. Già, perché tra i renziani cresce la sensazione di accerchiamento. E non solo: si rincorrono voci incontrollate e c'è chi paventa un mandato d'arresto per Tiziano Renzi. La tempesta perfetta, insomma. Tanto che c'è chi sospetta, senza volerlo dire apertamente, che il tempismo di questa bufera, con la corsa alle primarie appena iniziata, non sia casuale.

Meteo da incubo, weekend rovinato Tre ondate di maltempo: dove rischi

Meteo, pioggia e neve in arrivo nel weekend




Sarà un weekend all'insegna del maltempo. Colpa di una vasta area depressionaria in lenta evoluzione verso l'Italia, avvisano gli esperti di 3bmeteo. E' atteso dunque un nuovo peggioramento con primi segnali già venerdì 3 marzo al Nord con il culmine nel fine settimana, appunto. Le zone maggiormente colpite sono Nord e tirreniche, con piogge localmente forti e neve sulle Alpi. Ma vediamo le previsioni del tempo, nel dettaglio.

Venerdì 3 marzo - Nubi in aumento al Nord e Toscana con prime piogge a fine giornata sul Nordovest; precipitazioni in estensione a tutte le Alpi, neve sopra i 900-1.300 metri. Sole prevalente altrove.

Gli Indispensabili Mutti.


Scopri tutte le differenze. 
Sabato 4 marzo - Piogge e rovesci sparsi più intensi e diffusi su Valle d'Aosta, Piemonte, Liguria, alta Toscana, alta Lombardia, Trentino, alto Veneto e Friuli Venezia Giulia; fenomeni più deboli e sparsi su resto del Nord, bassa Toscana, Umbria, Lazio, sporadici sulla Sardegna. Neve sulle Alpi oltre 1000-1.500 metri. Sole prevalente al Sud e medio Adriatico ma con qualche piovasco in arrivo entro sera su Marche, Abruzzo, Molise, Campania, nord Puglia.

Domenica 5 marzo -  Piogge sparse da Ovest verso Est sui gran parte della Penisola, specie sul versante tirrenico dell'Appennino dove i fenomeni saranno più abbondanti; possibili temporali su tirreniche e al Sud. Ai margini l'estremo Nordovest e la Sardegna con fenomeni scarsi o assenti. Neve sulle Alpi oltre 900-1.200 metri. 

Tendenza - Una terza perturbazione tra lunedì e martedì porterà piogge soprattutto al Centrosud, seguita da aria più fredda e generale calo termico.