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martedì 10 gennaio 2017

Migliaia di soldati ai confini della Russia: Europa, scattata l'"operazione suicidio"

Nato, al via l'operazione Atlantic Resolve: 7.000 soldati ai confini della Russia




L'ultimo regalo di Barack Obama all'Europa e al mondo è una mossa che aumenta, se possibile, la tensione con la Russia. È iniziata l'operazione Nato Atlantic Resolve, il più grande dispiegamento di forze militari americane dai tempi della Guerra Fredda. Quattromila soldati schierati nei Paesi baltici, Polonia, Romania, praticamente sui confini russi. Tank pesanti Abrams, specifica Repubblica, cui si aggiungono altri tremila soldati d'élite britannici, canadesi, tedeschi, mille per ciascun paese. Un contingente che ha un obiettivo immediato: raffreddare le mire di Mosca sui Paesi confinanti e mandare un segnale pesante dopo l'aggressiva politica estera di Vladimir Putin in Crimea e Ucraina orientale. A richiedere con forza il presidio Nato sono stati soprattutto i tre Stati baltici, Estonia, Lettonia e Lituania, preoccupati per l'influenza e la destabilizzazione che il Cremlino potrebbe mettere in atto attraverso le importanti minoranze russe presenti nei propri territori. E se gli Stati baltici sono fondamentalmente privi di un esercito in grado di reggere l'urto di una pressione russa, non è da sottovalutare come anche uno Stato militarmente forte come la Polonia accolga a braccia aperte l'arrivo dei soldati Nato, segno che sul confine orientale d'Europa si vive ormai da mesi in un clima di inquietante allerta, quasi una attesa del peggio. "Parallelamente al riarmo atomico mondiale", conclude Repubblica, non si prospetta un 2017 di dialogo e pace. E sarà Donald Trump, tra pochi giorni presidente degli Stati Uniti a tutti gli effetti, a dover sminare il campo su cui si muovo Unione europea e Putin. Ne sarà capace? O meglio: ne avrà intenzione?

Lo "sputazzo" della Boldrini a Renzi: prima gli dà del fallito, poi si candida

Laura Boldrini contro l'ex Premier Matteo Renzi: "I bonus non bastano, la politica cambi. Se scendo in campo? Non smentisco"




C'è chi sostiene che, un giorno, possa candidarsi a premier (voci che, come leggerete tra qualche riga, in un qualche modo conferma lei stessa). Altre voci ben più insistenti affermano che Laura Boldrini, al termine di questa legislatura, non abbia intenzione, affatto, di lasciare il palcoscenico politico. E un'intervista concessa a Repubblica sembra confermare il lotto di queste ipotesi. Già, perché la presidenta parla da candidata. E - sorpresa - si toglie la soddisfazione di bastonare l'ex premier, Matteo Renzi.

"Non abbiamo ancora cambiato passo - premette -, non c'è stata una analisi adeguata della vittoria del No al referendum costituzionale di un mese fa. È stata archiviata un po' troppo velocemente questa pratica. I cittadini italiani hanno chiesto nuove politiche su quello che gli sta più a cuore: lavoro, welfare, meno burocrazia, più servizi, certezza dei diritti". E ancora: "Non bastano bonus temporanei. I dati del voto dei giovani e del Sud lo dicono chiaramente". Ovvio il riferimento agli 80 euro e alle altre - vere o presunte che siano - manche elettorali concesse da Renzi.

Parole nette contro l'ex premier, insomma. Poi anche bozze del suo programma: "Ci vuole un reddito di dignità - afferma lady Boldrinova -, che dovrebbe essere europeo, mirato alle categorie più bisognose. Sarebbe uno strumento di cittadinanza europea, cambierebbe la percezione dell'Unione: l'Europa continente dei diritti che non lascia nessuno indietro". Ma è quando le viene chiesto in modo diretto se sarà lei la candidata di Pisapia alle primarie del centrosinistra che, leggendo la risposta, viene un brivido: "Non mi sento di fare previsioni, per me quello che conta è ragionare sui programmi e sulle priorità". Insomma, non smentisce. Ovvero, di fatto, conferma: si farà chiamare la "premiera?".

Euro-disastro Grillo, una umiliazione: così hanno sbattuto fuori i 5 Stelle

Grillo, eurodisastro. Sbattono fuori i Cinque stelle: perché da adesso è un incubo



Le polemiche sull'alleanza tra Movimento Cinque Stelle e l'eurogruppo Alde hanno fatto saltare l'accordo. Il belga capogruppo Guy Verhofstadt ha rinunciato all'ingresso degli europarlamentari grillini, dopo l'addio al gruppo degli euroscettici condiviso con Nigel Farage. "Sono giunto alla conclusione che non ci sono abbastanza garanzie per proseguire un percorso comune per riformare l’Europa - ha dichiarato Verhofstadt - Non c’è un terreno comune sufficiente per procedere con la richiesta del Movimento Cinque Stelle di far parte del gruppo dell’Alde".

Puntuale è arrivato il commento di Beppe Grillo che sul blog ha scaricato le colpe del fallito accordo sul complotto dell'establishmente che: "ha deciso di fermare l’ingresso del MoVimento 5 Stelle nel terzo gruppo più grande del Parlamento Europeo. Questa posizione - ha aggiunto - ci avrebbe consentito di rendere molto più efficace la realizzazione del nostro programma". Secondo il leader del M5S, l'alleanza con i liberali dell'Alde avrebbe fatto "tremare il sistema come mai prima". 

Adesso gli europarlamentari grillini rischiano di restare fuori da ogni gruppo, quindi esclusi dai fondi per le aggregazioni parlamentari e gli eventuali incarichi. Al capo del Movimento non resta che guardare alle prossime elezioni Europee: "La delegazione del MoVimento 5 Stelle in Parlamento Europeo continuerà la sua attività per creare un gruppo politico autonomo per la prossima legislatura europea: il Ddm (Direct democracy movement)". 

"OCCHIO, NON DOVETE..." Mps, la mail segretissima: partito l'ordine-vergogna

Mps, la mail ai dipendenti: "Vietato fiatare, non dite i nomi dei debitori"



Vietato fiatare, nessun dipendente deve comunicare un solo nome della lista dei debitori del Montepaschi. Sarebbe questo, secondo il TgLa7, il contenuto di una mail partita dall'ufficio risorse umane di Mps, nei giorni caldissimi in cui la stampa (Libero e TgLa7 in testa) chiede la pubblicazione di chi ha debiti non saldati con l'istituto in crisi e ormai nazionalizzato. Una battaglia di giustizia, visto che da qualche giorno saranno i contribuenti italiani (anche chi non ha un conto Mps) a ripianare i buchi di una gestione scellerata anche dal punto di vista dei crediti deteriorati. Nei giorni scorsi Nino Sunseri su Libero aveva scattato una precisa foto del disastro di Rocca Salimbeni facendo qualche nome e cognome dei debitori "importanti" (sopra un milione di euro) che hanno ricevuto soldi in prestito da Mps senza mai ridarli. Si va da Giuseppe Garibaldi (sì, l'Eroe dei Due mondi) al gruppo Marcegaglia, dal gruppo Sorgenia di De Benedetti fino al defunto Don Verzè. Quei nomi rientrerebbero in un elenco di posizioni "in ristrutturazione", con un debito dunque in rientro. Ma non è ancora dato sapere né quando, né quanto. 

Vittorio Feltri su Libero in edicola domenica 8 gennaio lo ha ribadito: "Fuori i nomi dei bidonisti". L'ostacolo è la normativa sulla privacy perché la pubblicazione dell'elenco dei debitori potrebbe pregiudicare, parola dell'ad di Mps Marco Morelli, la reputazione di chi è presente in quella lista. Tuttavia l'uscita di Antonio Patuelli, presidente di Abi, segna la strada: "Chiedo a titolo personale che vengano resi noti i primi 100 debitori insolventi delle banche che sono state salvate". E oggi anche Fabrizio Viola, ex Mps e consigliere delegato di Banca Popolare di Vicenza, rincara la dose: "In una situazione di questo tipo si conoscono i responsabili delle cattive amministrazioni delle banche ma non si conoscono i soggetti che anche attraverso la loro insolvenza hanno determinato i dissesti di cui stiamo parlando in queste settimane".

lunedì 9 gennaio 2017

Morbo della mucca pazza nell’uomo ideato un innovativo test sul sangue

Morbo della mucca pazza nell’uomo ideato un innovativo test sul sangue


di Martina Bossi



Pubblicati di recente i risultati di una importante ricerca sulla rivista Science Translational Medicine: si tratta di un nuovo studio di cui sono coautori Fabrizio Tagliavini, direttore scientifico e il ricercatore Fabio Moda, entrambi della Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Neurologico Carlo Besta. Si è ottimizzato l’utilizzo di una tecnica innovativa, chiamata Protein Misfolding Cyclic Amplification (Pmca).”La Pmca è stata migliorata ed estesa all’analisi del sangue di pazienti con vCJD ed ha permesso di rilevare il prione della mucca pazza nel 100 per cento dei casi di persone analizzate, senza avere dei falsi positivi nei risultati. Quindi il test su sangue ideato si è dimostrato più sensibile e specifico rispetto al test eseguito sulle urine che già nel 2014 avevamo sviluppato”, spiega Fabio Moda, ricercatore della Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Neurologico Carlo Besta.

“Si tratta di un importante passo in avanti - sottolinea Fabrizio Tagliavini, direttore scientifico della Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Neurologico Carlo Besta - perché, sino a oggi, la malattia da prioni poteva essere diagnosticata con certezza solo dopo la morte del paziente, in quanto era necessario analizzare un campione di tessuto cerebrale prelevato all’autopsia. Al contrario, il nuovo test permette di formulare una diagnosi in vita con una procedura non invasiva". 

Il cinema in ospedale fa bene I dati dello studio sui degenti

Il cinema in ospedale fa bene I dati dello studio sui degenti


di Matilde Scuderi



Assistere a un film, pur se ricoverati in ospedale, è un’esperienza terapeutica che aiuta a ridurre la percezione del dolore, portando sollievo ai malati e alle loro famiglie. Lo confermano i primi dati del progetto di ricerca coordinato dal professor Celestino Pio Lombardi, della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma e responsabile scientifico di MediCinema. Lo studio, la cui prima fase si concluderà nel mese di marzo 2017, sta coinvolgendo 240 pazienti del Gemelli, di cui 120 sono bambini. “Dalle prime evidenze - sottolinea il professor Lombardi - misurando una serie di parametri psicologici e psicomotori, risulta un miglioramento tra il 20 e il 30 per cento nella percezione del dolore nei pazienti che hanno fatto esperienza della ‘terapia con cinema’ al Gemelli”.

Questo studio sperimentale nasce all’interno della  prima vera sala cinematografica in un ospedale italiano aperta ad aprile 2016 all’ottavo piano del Policlinico A. Gemelli grazie al sostegno di The Walt Disney Company Italia e alla generosità di migliaia di persone. La sala cinematografica è un progetto voluto da MediCinema Italia Onlus e dalla Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma, che adesso - grazie al sostegno del Segretariato Sociale - lanciano una nuova campagna di raccolta fondi attraverso le reti RAI da lunedì 9 a domenica 15 gennaio con sms solidale 45514. Nel 2017 le risorse saranno destinate al perfezionamento della sala, ad assicurare continuità di offerta di film, con  titoli adatti a pazienti adulti e bambini, e a sviluppare la ricerca, avviata di recente, con lo studio scientifico sugli effetti della terapia con cinema, affinché il modello del Gemelli possa essere replicato in tanti altri ospedali italiani. 

Lo studio, promosso da MediCinema, avviato nel mese di settembre 2016 sviluppato/coordinato dai ricercatori della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e del Gemelli, in collaborazione con i ricercatori dell’Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano, ha l’obiettivo di misurare gli effetti della terapia attraverso il cinema nel percorso ospedaliero e nell’approccio alla malattia. Le principali applicazioni  prevedono, inizialmente, l’area  pediatrica e dell’età evolutiva, compresa l’interazione familiare, i pazienti chirurgici e oncologici, la clinica riabilitativa nei deficit mentali e quella terapeutica relativa a psicosi e disturbi dell’umore, l’area delle disabilità. La sala MediCinema del Policlinico Gemelli può ospitare fino a 130 spettatori, tra pazienti, familiari, amici, volontari e operatori nell’assistenza. Il cinema accoglie anche pazienti non autosufficienti, a letto o in sedia a rotelle. Durante i primi mesi di attività, grazie alla straordinaria solidarietà e partecipazione di tutte le società di distribuzione cinematografica sono stati proiettati circa 40 film di prima visione, oltre 30 dei quali da quando è iniziata la programmazione fissa, nel mese di settembre. La sala MediCinema al Gemelli, grazie alla generosità di The Walt Disney Company Italia, è stata anche scelta come sede di due prestigiose anteprime, Il libro della Giungla di Jon Favreau, per l’inaugurazione, e Alla Ricerca di Dory di Andrew Stanton, per l’apertura della stagione regolare. Sono stati proiettati tutti i principali successi cinematografici in contemporanea con le sale 'normali': applauditissimi sia i film per i più piccoli del giovedì (tra gli altri L’era glaciale: in rotta di collisione, Pets, Cicogne in missione, Kubo e la spada magica, Trolls, con Oceania come grande star nel periodo di Natale), sia per la programmazione destinata a tutte le età del martedì (Ghostbusters, L’uomo che vide l’infinito, Bridget Jones’s baby, Doctor Strange, Come diventare grandi, nonostante i genitori, Animali fantastici e dove trovarli, Rogue One: a Star Wars story). L’anno 2017 è iniziato con lo spettacolo per tutti di GGG di Steven Spielberg, in coincidenza con la festa dell’Epifania. La cinematherapy, ormai da tempo nota e praticata, indica come la visione di film crei sotto il profilo psicologico un ‘effetto pausa’ per i malati, determinando uno stato di benessere riscontrabile a livello neurologico. Le neuroscienze hanno ulteriormente validato questa tesi (neurocinematics) arrivando a misurare gli effetti fisici durante la visione di immagini in movimento e rilevando miglioramenti.

RAI per il Policlinico Gemelli e MediCinema. La campagna di raccolta fondi con sms solidale 45514 dal 9 al 15 gennaio 2016. Il Segretariato Sociale RAI sostiene il progetto della sala MediCinema al Policlinico Gemelli con una raccolta fondi televisiva e radiofonica. Da lunedì 9 a domenica 15 gennaio, le reti RAI, all’interno dei programmi Tv e Radio, inviteranno il pubblico a sviluppare i programmi e l’attività della sala cinematografica e a sviluppare la ricerca sugli effetti sui pazienti della terapia del sollievo attraverso il cinema, donando da fisso e cellulare attraverso il numero 45514 attivo dal 9 al 15 gennaio2017. Sarà possibile inviare un SMS solidale per donare 2 € da telefoni cellulari  TIM, Vodafone, WIND/3, PosteMobile, CoopVoce e Tiscali;  o effettuare una chiamata da telefono fisso per donare 10 € da rete Vodafone,  5 € da rete TWT e Convergenze  e 5 o 10 € da rete TIM, Infostrada, Fastweb e Tiscali.

La magia del cinema diventa terapia al Gemelli. “Grazie al Segretariato Sociale RAI, che anche quest’anno ha deciso di sostenere il nostro progetto - dichiara Enrico Zampedri, direttore generale della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli - e al prezioso e costante contributo dei nostri partner Disney Italia, Rai Cinema, UBI Banca e Nazionale Italiana Cantanti, abbiamo realizzato e avviato l’attività della sala Medicinema, nell’ambito dei progetti per rendere più accogliente e a misura di ‘paziente’ il nostro ospedale. Con l’attività della sala MediCinema diamo ai degenti, in particolari ai più piccoli e alle loro famiglie, un segno tangibile del nostro quotidiano impegno nel prenderci cura non solo delle loro malattie, con le cure più efficaci e innovative, ma anche del loro benessere e della loro sfera emotiva. L’ultima novità è che con i nostri ricercatori abbiamo voluto anche misurare con un rigoroso progetto scientifico gli effetti sui pazienti della cosiddetta ‘cinema terapia’ e i primi risultati sono incoraggianti”. “Siamo orgogliosi di poter raggiungere un nuovo importante traguardo con la ricerca clinica. Per MediCinema Italia - afferma la presidente della Onlus Fulvia Salvi - è stato dall'inizio un importante obiettivo per validare il significato terapeutico del nostro lavoro. Non solo la visione di un film in ospedale può donare sollievo immediato a un paziente, ma ancor più, attraverso questo studio, si sono individuati indicatori specifici del miglioramento psico-fisico sia su adulti che bambini, con ricadute positive sulla persona e la cura medica. Ringraziamo il professor Lombardi per il coordinamento di questo studio  innovativo e del team di ricercatori della facoltà di Medicina e chirurgia dell'Università Cattolica e dell'Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano. Siamo grati a tutti  i nostri sostenitori, alla Fondazione Policlinico A. Gemelli e all'Ospedale  Niguarda e a tutti gli operatori sanitari che settimana dopo settimana ci assistono e aiutano in questo straordinario progetto”.

Annunziata, maxi vendetta in diretta: insulti alla Rai, poi il caos. Ma vince lei

Annunziata, maxi vendetta in diretta. Insulti alla Rai, poi il caos. Ma vince lei



Monica Maggioni è furibonda per l'intervista di Lucia Annunziato a Francesco Merlo a In Mezzora su Rai3. L'ex collaboratore di Viale Mazzini (pagato 240mila euro l'anno) ha infatti attaccato pesantemente la Rai - "C'è stato uno stalking corporativo, da parte di sindacato, Cda e commissione di Vigilanza contro di me e Verdelli perché ci consideravano degli intrusi e hanno fatto di tutto perché ci dimettessimo", ha dichiarato - e per giunta senza contraddittorio. Per questo la presidente della Rai, riporta Dagospia, ha chiesto al direttore della comunicazione Rai Giovanni Parapini prima di tutto di ottenere una dichiarazione dal direttore generale Antonio Campo Dall'Orto contro le dichiarazioni di Merlo e in secondo luogo di sanzionare la Annunziata.

La Maggioni, continua Dagospia, che mirerebbe a commissariare Campo Dall'Orto, al momento non ha ottenuto nulla così ha sbottato dicendo che "l'azienda è fuori controllo". Resta poi un interrogativo, perché la Annunziata, ex presidentessa di viale Mazzini, ha invitato Merlo in trasmissione? Forse voleva essere lei a sostituire Gianluca Semprini dopo il flop di Politics, ma a lei è stata preferita Bianca Berlinguer.