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martedì 10 gennaio 2017

"OCCHIO, NON DOVETE..." Mps, la mail segretissima: partito l'ordine-vergogna

Mps, la mail ai dipendenti: "Vietato fiatare, non dite i nomi dei debitori"



Vietato fiatare, nessun dipendente deve comunicare un solo nome della lista dei debitori del Montepaschi. Sarebbe questo, secondo il TgLa7, il contenuto di una mail partita dall'ufficio risorse umane di Mps, nei giorni caldissimi in cui la stampa (Libero e TgLa7 in testa) chiede la pubblicazione di chi ha debiti non saldati con l'istituto in crisi e ormai nazionalizzato. Una battaglia di giustizia, visto che da qualche giorno saranno i contribuenti italiani (anche chi non ha un conto Mps) a ripianare i buchi di una gestione scellerata anche dal punto di vista dei crediti deteriorati. Nei giorni scorsi Nino Sunseri su Libero aveva scattato una precisa foto del disastro di Rocca Salimbeni facendo qualche nome e cognome dei debitori "importanti" (sopra un milione di euro) che hanno ricevuto soldi in prestito da Mps senza mai ridarli. Si va da Giuseppe Garibaldi (sì, l'Eroe dei Due mondi) al gruppo Marcegaglia, dal gruppo Sorgenia di De Benedetti fino al defunto Don Verzè. Quei nomi rientrerebbero in un elenco di posizioni "in ristrutturazione", con un debito dunque in rientro. Ma non è ancora dato sapere né quando, né quanto. 

Vittorio Feltri su Libero in edicola domenica 8 gennaio lo ha ribadito: "Fuori i nomi dei bidonisti". L'ostacolo è la normativa sulla privacy perché la pubblicazione dell'elenco dei debitori potrebbe pregiudicare, parola dell'ad di Mps Marco Morelli, la reputazione di chi è presente in quella lista. Tuttavia l'uscita di Antonio Patuelli, presidente di Abi, segna la strada: "Chiedo a titolo personale che vengano resi noti i primi 100 debitori insolventi delle banche che sono state salvate". E oggi anche Fabrizio Viola, ex Mps e consigliere delegato di Banca Popolare di Vicenza, rincara la dose: "In una situazione di questo tipo si conoscono i responsabili delle cattive amministrazioni delle banche ma non si conoscono i soggetti che anche attraverso la loro insolvenza hanno determinato i dissesti di cui stiamo parlando in queste settimane".

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