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lunedì 9 gennaio 2017

Vittorio Sgarbi, frasi clamorose. Vuota il sacco su Costanzo: "Lui è come la..."

Sgarbi su Maurizio Costanzo: "È come la vita, passa finché noi ci siamo"



Maurizio Costanzo, una vita in televisione. Dopo 50 anni di piccolo schermo è più che mai sulla cresta dell'onda e, in un'intervista a Il Giorno, annuncia che "non smetterò". Nemmeno per idea. E su Costanzo ha qualcosa da dire Vittorio Sgarbi, lo fa sempre su Il Giorno, firmando un breve commento. "La sua natura è contemporaneamente realista, malinconica e carsica", scrive su Costanzo. Dunque il critico d'arte ricorda la fine del Maurizio Costanzo Show, una scelta che riteneva giusta, "però, poi, sera dopo sera, comincia la malinconia, il desiderio di parlare, di ritrovarsi, di vivere i fatti nelle parole".

"E allora - continua Sgarbi -, eccolo riapparire, a reti sparse, sulla Rai, a Rete 4, a canale 5". E ancora: "E passano gli anni, e gli amici, se non i morti, riemergono, e le comitive si ricompongono, e il teatro chiama, chiama, per altri, ma soprattutto per sé e per i suoi, per la formula che ha seguito e indirizzato la società per un quarto di secolo: e il Maurizio Costanzo show ritorna, non è morto, non era superato".

Dunque Sgarbi aggiunge: "Gli stessi ritornano, belli, compiaciuti e vanitosi. E se la formula ha scavalcato un millennio, può superare un decennio, e restituire parola anche ai sopravvissuti e ai fantasmi". La conclusione: "È bello esserci. Un po' di trucco, e siamo gli stessi. Maurizio è come la vita: passa, finché noi ci siamo. Fermarci è come morire. Una festa mobile. E la festa continua. Oltre ogni notte, oltre ogni Alba". Parole clamorose. Una clamorosa dichiarazione d'amore (professionale).

2017, le 8 disgrazie che avverranno Le profezie: sarà un anno terrificante

Le otto disgrazie che accadranno nel 2017: crisi, banche, guerre e...



L'Italia in mano ai Cinque stelle, la fine dell'Europa, il possibile attacco nucleare della Corea del Nord, il tracollo dell'economia cinese. Sono i "cigni neri", le profezie elaborate come ogni anno dalle banche d'affari. Il Tempo ne ha raccolti alcuni tra quelli degli analisti di Societe Generale, Saxo Bank e Forexinfo.it. La probabilità che gli eventi catastrofici si realizzino è molto bassa ma vanno sempre e comunque prese in considerazione.

Elezioni anticipate in Italia - Se Paolo Gentiloni non riuscisse a portare avanti il mandato potrebbe salire al potere il Movimento 5 Stelle. Quindi ci potrebbe essere un referendum sull'euro e un ritorno alla lira. Si aprirebbe una fase di incertezza e l'Italia rischierebbe una nuova impennata dello spread e dei tassi di interesse.

Banche italiane in salvo - Gli istituti di credito italiani vanno meglio di tutti gli altri europei. Appesantiti da forti crediti in sofferenza in una economia nazionale stagnante, è stata gettata loro un'ancora di salvezza non per considerazioni locali ma per il fatiscente sistema bancario tedesco. Parte così il processo che consente al sistema bancario di ricapitalizzare e viene istituita una Banca Europea dei Crediti Deteriorati per ripulire i bilanci delle banche europee e fare ripartire il meccanismo del credito bancario. Le azioni delle banche italiane avranno un rally di oltre il 100%.

La fine dell'Ue - Una vittoria dell'estrema destra nei Paesi Bassi, in Francia con Marine Le Pen, e in Germania alle elezioni in programma per il 2017 potrebbe sancire la fine dell'Europa.

Addio all'Austerity - I partiti tradizionali ammetteranno di non aver fatto abbastanza per rilanciare l'economia e abbandoneranno i loro programmi di austerità. Ci sarà un'enorme emissione di obbligazioni europee, contro l'ostilità tedesca, all'inizio orientata verso progetti infrastrutturali per 1 bilione di euro, per attrarre capitali.

La Corea del Nord - Kim Jong-un sta completando lo sviluppo del programma nucleare entro la fine del 2017. La minaccia di un attacco nucleare contro gli Usa provocherebbe un caos forse mai visto prima, e non solo sui mercati finanziari. 

Pechino - La Cina è il più grande consumatore di materie prime, oltre che del greggio, e crea il 15% del Pil mondiale: qualsiasi crollo cinese farebbe saltare l'equilibrio dei mercati finanziari mondiali. E già un modesto rallentamento della crescita della Cina avrebbe un brusco impatto sulle materie prime e potrebbe potenzialmente innescare un altro crollo.

Il dollaro e i soldi virtuali - Se Donald Trump aumenta la spesa statale, incrementando il debito nazionale americano, ci sarà il decollo della crescita americana e dell'inflazione, che costringerà la Federal Reserve a intensificare gli aumenti dei tassi. Questo significa che il dollaro arriverà a quotazioni astronomiche. E i Paesi cercheranno valute alternative e forme alternative di pagamento non legate a banche centrali in particolare alle "criptovalute" come il Bitcoin.

Protezionismo - L'aumento del protezionismo Usa e la fine del libero commercio sono un caposaldo del piano di Trump. Questo però potrebbe scatenare una guerra commerciale con la Cina e distruggere le alleanze commerciali esistenti. Questo avrebbe un impatto marcato sulla crescita economica mondiale e potrebbe anche innescare un lungo periodo di stagflazione (crescita bassa e alta inflazione).

LA PROPOSTA CLAMOROSA Matteo Salvini sfascia il M5s: "Miserabile. Ma adesso voi..."

Salvini, scalata al M5s: "Per i grillini delusi sono aperte le porte della Lega Nord"



Una piroetta clamorosa, quella del Movimento 5 Stelle. Beppe Grillo e Davide Casaleggio decidono di staccarsi dall'Ukip a livello europeo, indicono votazioni-fuffa sul blog e - zac - in men che non si dica si ritrovano alleati con l'Alde, i liberali filo-europeisti, quelli che per intendersi erano alleati di Mario Monti. Una scelta quasi inspiegabile, per il M5s, che da sempre tuona contro euro ed Europa. Una scelta che, infatti, ha innescato la rivolta della base e di diversi deputati. Una rivolta nella quale si butta a pesce Matteo Salvini.

"Le porte della Lega Nord sono aperte per tutti gli elettori e gli eletti M5s che in buona fede vogliono continuare a combattere questa Europa e questo euro - ha affermato il segretario federale del Carroccio -. Noi siamo assolutamente convinti che senza il controllo della moneta l'Italia non riparte". Dunque, l'attacco frontale a Grillo: "Con oggi il M5s entra nel partito più europeista di tutti, quello di Monti e di Prodi, e passa dalla rottamazione alle poltrone". Salvini picchia durissimo e parla senza giri di parole di "uno scambio di poltrone": il M5s voterà il candidato di Alde, Guy Verhofstadt, "come presidente del Parlamento europeo e in cambio avranno qualche poltrona in più e qualche presidenza di commissione in più. Per chi si presentava agli italiani come la rivoluzione in Italia e in Europa è una misera fine". Touchè. La scalata di Salvini al M5s è iniziata.

"MA SE FOSSE COSÌ..." Occhio: le parole di Di Maio Un siluro a Beppe Grillo?

Di Maio: "M5s con l'Alde? Scelta tecnica, sarebbe un errore se fosse politica"



È passata la linea del capo Beppe Grillo anche all'ultima votazione tra gli iscritti del Movimento chiamati a votare il passaggio all'eurogruppo filoeuropeista Alde. Oltre il 78% dei militanti grillini hanno appoggiato la proposta di Grillo, scatenando feroci polemiche tra i sostenitori del Movimento, fino a poco tempo fa convinti della linea anti-europeista del M5S.

Una bufera sempre più complicata da gestire, tanto da costringere il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, a fissare qualche paletto: "Nell'Europarlamento la scelta del gruppo è una questione tecnica - ha provato a giustificare - vedrete le nostre scelte quando voteremo. Se l'adesione a un gruppo fosse per affinità politica, allora avremmo sbagliato gruppo". Secondo Di Maio, nulla è cambiato sulla linea dei pentastellati in Europa: "Siamo contrari agli Stati Uniti d'Europa nel lungo periodo e vogliamo subito un referendum sull'euro".

Il Caso - Temperature sotto zero e riscaldamenti spenti Bimbi al freddo Genitori in rivolta Politici incapaci

Il Caso -  A Caivano in provincia di Napoli Temperature sotto zero e riscaldamenti spenti Bimbi al freddo Genitori in rivolta Politici incapaci 


di Gaetano Daniele



Doccia gelata questa mattina per i genitori della materna "L. Milani" e "Papa Giovanni XXIII", entrambi senza riscaldamento. Alla materna forse solo un termosifone acceso? No. Nulla. In quest’ultimo caso sono tanti i bambini costretti a tornare a casa con l’ulteriore beffa per le famiglie, del mancato preavviso e quindi dell’impossibilità per molti di disdire non solo il giorno di mensa già pagato? Per non parlare dell'enorme disagio dei genitori nel ritornare a scuola a riprendersi i propri figli. 

“Una situazione inaccettabile - è il commento di un genitore - che dimostra ancora una volta l’assenza di programmazione da parte di un'Amministrazione evidentemente non capace di gestire l’emergenza freddo nei plessi scolastici. Viste le basse temperature degli ultimi giorni non è pensabile non prevedere un’accensione preventiva dei termosifoni anche per testarne la capacità”. Inutile dire che i genitori, richiamati in fretta a furia dal lavoro, sono già sul piede di guerra.

La dirigenza scolastica ha deciso quindi la giornata di sospensione delle lezioni? In dubbio anche il preavviso. Anche se da indiscrezioni è in contatto con l'amministrazione comunale per verificare che la risoluzione dell'intervento avvenga in tempo utile per garantire il riscaldamento dei locali delle due scuole nella giornata di martedì 10 gennaio. 

Perchè prendersela con i dirigenti scolastici e con i politici? Del resto la colpa è del freddo!

SPOT - Leonardo S.p.A, Azienda italiana leader nel settore della difesa

Leonardo, Azienda italiana leader nel settore della difesa



Spazio


Elettronica, difesa e sistemi di sicurezza


AVV-101


M-346


Leonardo è un'azienda italiana attiva nei settori della difesa, dell'aerospazio e della sicurezza. Il suo maggiore azionista è il Ministero dell'economia e delle finanze italiano.

Leonardo-Finmeccanica è il nome con cui si identifica Finmeccanica a partire da aprile 2016. L'azienda ha successivamente modificato la sua denominazione sociale in Leonardo S.p.A. dal 1º gennaio 2017.

Dal 1º gennaio 2016 in Leonardo-Finmeccanica sono confluite le attività delle società precedentemente controllate AgustaWestland, Alenia Aermacchi, Selex ES, OTO Melara e Wass e l'azienda è stata strutturata in 7 Divisioni operative: Elicotteri, Velivoli, Aerostrutture, Sistemi Avionici e Spaziali, Elettronica per la Difesa Terrestre e Navale, Sistemi di Difesa, Sistemi per la Sicurezza e le Informazioni.

La società è quotata nell'indice FTSE MIB della Borsa di Milano.

Boeri, un enorme guaio per mister Inps Denunciato: l'accusa del suo manager

Inps, Boeri denunciato dal capo del personale: ipotesi di abuso d'ufficio



Sarà ora la Procura di Roma a fare chiarezza sulla guerra scoppiata all'interno dell'Inps tra il suo presidente, Tito Boeri, e alcuni pezzi da novanta tra i dirigenti dell'ente di previdenza. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l'ultimo esposto partito dal direttore della risorse umane a proposito della nomina del nuovo capo ufficio stampa. Nelle mani dei magistrati c'è una denuncia a carico di Boeri per abuso d'ufficio, visto che avrebbe indirizzato la scelta su un candidato a lui gradito.

Il caso sugli scontri tra dirigente e presidenza Inps non è scoppiato però con quest'ultimo espoto, anzi è da tempo che gli uffici si stanno combattendo a suon di carte bollate. Come riporta il Fatto quotidiano, con un po' di ritardo la situazione è stata scoperta anche dagli uffici del ministero del Lavoro attraverso una vicenda simile all'ultimo esposto contro Boeri.

Un paio di mesi fa sarebbe partita un'altra denuncia, sempre dal capo del personale, stavolta contro la direttrice centrale delle Entrate, Gabriella Di Michele, candidata da Boeri a prendere il posto di Massimo Cioffi come responsabile della struttura amministrativa. Nel 2012 era direttore generale della Regione Lazio e si sarebbe firmata da sola la concessione per un mutuo agevolato da 300 mila euro per una ristrutturazione. L'atto sarebbe stato poi corretto con la firma della sua vicaria. L'Inps l'aveva bacchettata con una multina da 200 euro, ma il ministero ha voluto vederci chiaro e ha convocato il direttore generale vicario, Vincenzo Damato.