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venerdì 26 agosto 2016

Truffe sulle raccolte fondi per il sisma Occhio, così evitate di farvi derubare

Terremoto, aiuti e truffe: il pericolo delle (finte) associazioni di beneficenza Fate molta attenzione 



Fabrizio Curcio, il capo della Protezione Civile ha stoppato i più generosi. "Non inviate cibo e indumenti, non abbiamo carenze, il modo migliore di aiutare è l' sms solidale al 45500″. Alla popolazione colpita servono solo soldi per la ricostruzione. Poste Italiane, la Protezione Civile e la Croce Rossa stanno già raccogliendo molti contribuiti utili. 

Non sempre, però, le iniziative che vengono pubblicizzate, soprattutto su Facebook o whatsapp con passaparola tra amici e conoscenti, brillano per trasparenza. Secondo il Fatto Quotidiano spesso non si comprende chi tenga le fila dell'organizzazione promotrice o a cosa davvero servano i soldi raccolti. Il rischio di incorrere in un'associazione che utilizza il disastro per farsi pubblicità, o addirittura in chi mette in piedi una vera e propria truffa, è concreto.

Per esempio, in passato, c'è stato chi dopo il sisma in Emilia del 2012 ha intascato indebitamente 120.000 euro per il sostentamento fuori casa, mentre non si è mai mosso dalla sua abitazione inagibile di Crevalcore, chi dopo il terremoto dell' Aquila del 2009 ha percepito più di 700.000 euro grazie a false dichiarazioni di danni mai subiti, o chi a Monza nel 2013 ha distribuito volantini per la raccolta fondi per le vittime dell'alluvione in Sardegna utilizzando il simbolo Cri, ma mettendo il proprio nome e numero di telefono.

"Tende per i terremotati? Speriamo che..." La lettera di Bertolaso scatena la bufera

Bertolaso, la frase-choc dopo il terremoto: "Quelle tendopoli per gli extracomunitari..."



Scrive una lettera a Il Tempo Guido Bertolaso, Capo della Protezione Civile all'epoca del terremoto de L'Aquila nel 2009, che ora, dalla Sierra Leone dove si trova per attività umanitarie, commenta la tragedia di Amatrice. Esprime la sua solidarietà alle persone colpite, ma anche le sue preoccupazioni sull'organizzazione dei soccorsi: "In momenti come questi, quando il terremoto colpisce duro, ci vuole innanzitutto una grande capacità di leadership e autorevolezza per coordinare la complessa macchina dei soccorsi. Uno solo deve coordinare e dare direttive ferme ed immediate. Va evitata la grande lodevole folla dei soccorsi che fanno solo confusione ma sono certo che la protezione civile nazionale, con i vigili del fuoco, i volontari, le forze armate, carabinieri e polizia faranno un lavoro splendido".

Tra un consiglio da esperto e l'altro, Bertolaso scrive anche una frase che sa un po' di provocazione: "Vanno piantate tendopoli nella zona colpita sperando che non le abbiano usate tutte per gli extracomunitari". Un'altro riferimento alla presenza di migranti nel nostro paese viene fatto dicendo che: "Fra qualche settimana, quando si spegneranno le telecamere, quei paesi non vengano dimenticati in qualche container che neppure i disperati che attraversano il Mediterraneo vorrebbero mai abitare".

Sisma, ritardo fatale del funzionario "Ha perso i soldi per salvare le case"

Colpa di un funzionario distratto: così Amatrice ha perso i contributi per salvare le case



La burocrazia, un funzionario distratto, una legge sbagliata e addio contributi anti-terremoto. Spunta un sinistro retroscena sul sisma di Amatrice e sulle macerie.

Secondo La Repubblica un dirigente distratto, che si dimentica di inviare in tempo l' elenco dei (pochi) che hanno deciso di mettere in sicurezza la casa ha determinato la perdita di due milioni di euro che sarebbero serviti per consolidare le abitazioni fragili. Invece sono arrivati solo duecento mila euro.

L'inchiesta per disastro colposo aperta dal procuratore capo di Rieti Giuseppe Saieva dovrà accertare le responsabilità. Di sicuro la burocrazia ha giocato un ruolo letale. Subito dopo il terremoto dell' Aquila, i comuni di Amatrice e Accumoli furono classificati "categoria 1", cioè massimo rischio sismico. L' allora governo Berlusconi stanziò quasi un miliardo da utilizzare entro il 2016 per le zone rosse: i soldi sono gestiti dalla Protezione civile, l' assegnazione ai comuni passa attraverso una graduatoria regionale. Questi soldi servivano ai privati cittadini per sistemare le loro case e renderle più sicure.

Lo Stato garantisce da 100 a 200 euro al metro quadrato, per piccoli interventi di consolidamento. Interventi che magari non salvano una casa ma le vite si. 

In estate, la popolazione di Amatrice supera le 15mila persone, per l' ufficio anagrafe i residenti effettivi non sono più di 2.750.

Quindi quasi tutte le abitazioni private sono seconde case. Ad Amatrice - secondo La Repubblica - è accaduto che un dirigente poco solerte abbia spedito a Roma le richieste dei suoi cittadini quando ormai erano scaduti i tempi di consegna, facendo perdere così ogni diritto ai finanziamenti a chi (meno di dieci persone) che aveva fatto domanda. Un caso emblematico di come fosse stata presa seriamente l'opportunità del consolidamento antisismico.

Ma c'è un altro motivo per cui fino ad oggi dei 10 milioni assegnati al Lazio ne sono stati spesi appena tre. La Regione Lazio ha inserito tra i requisiti per accedere ai fondi, la "residenza", e non la semplice proprietà della casa come invece prevede l'ordinanza della Protezione civile. Risultato: su 1342 domande presentate per il 2013-2014 alla regione, ne sono state accolte soltanto 191. Undici ad Amatrice per un totale di 124.700 euro, e sette appena ad Accumoli per 86.400. Diciotto piccoli interventi sull'ordine dei 10-15 mila euro per diciotto case.
Poco. Troppo poco. 

I soldi del Superenalotto agli sfollati Si può? Il governo risponde alla Meloni

I soldi del Superenalotto agli sfollati Si può? Il governo risponde a Giorgia Meloni di Fratelli D'Italia



A poche ore dal terremoto del 24 agosto scorso nel centro Italia è partito il tam tam tra gli utenti dei social che chiedono di devolvere il jackpot del Superenalotto a favore degli sfollati. Della petizione si è fatta portavoce anche il segretario di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, che ha indirizzato la richiesta al governo di destinare quei 128 milioni per i costi di ricostruzione del sisma.

È arrivata ieri la risposta dal governo, con il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta che ha provato a frenare: "Difficile da realizzare" ha detto all'agenzia Agipronews. Secondo Baretta l'idea è "bella, ma ci sono dei problemi da risolvere". Per primo un aspetto tecnico legato al regolamento del gioco, visto che il montepremi apparterrebbe già ai giocatori che dall'ultimo Sei centrato hanno investito circa 900 milioni di euro. La strada però non sarebbe completamente sbarrata. Baretta ha ammesso che si starebbe lavorando su "una soluzione tecnica per destinare parte dei proventi della raccolta alla ricostruzione, anche se non è detto che ci riusciremo".

Mossa Renzi, mano tesa a Berlusconi: il patto per l'emergenza (e non solo?)

Renzi lancia "Casa Italia": "Basta divisioni politiche"




Subito 50 milioni di euro per i primi interventi necessari. Poi via a una grande opera di "concertazione", senza divisioni politiche in Parlamento, per gestire il post-emergenza. Il terremoto di Amatrice che ha causato centinaia di vittime e feriti e milioni di euro potrebbe riavvicinare in modo inatteso Matteo Renzi a Silvio Berlusconi (e magari anche al Movimento 5 Stelle). "L'Italia, tutta assieme, senza divisioni politiche, può fare un salto di qualità con un progetto che non sia limitato alla gestione dell'emergenza", ha spiegato il premier al termine del Consiglio dei ministri, lanciando il progetto "Casa Italia". Da qui a pensare Nazareni Bis e convergenze parallele ce ne passa, ma certamente una gestione sapiente e oculata della ricostruzione e un ritrovato sentimento di "unità nazionale" potrebbero garantire a Renzi un inatteso slancio.

Oltre l'emergenza - "Difficile immaginare che quello che è successo potesse essere affrontato solo con una diversa politica edilizia, ma l'Italia deve avere una visione che non sia solo emergenziale - rilancia Renzi -. Lo hanno detto tutti dopo certi eventi. Ora è il momento in cui insieme, l'Italia tutta intera possa provare a fare il salto di qualità, con un progetto che non sia limitato alla gestione delle emergenze. Sulla gestione dell'emergenza siamo i più bravi al mondo, ma non basta. Dobbiamo avere una visione per la Casa Italia che sia capace ad affrontare una cultura sulla prevenzione sismica e le altre filiere. "Il compito per il futuro, una volta che le emozioni profonde lasceranno spazio alle reazioni. Un progetto casa Italia che sia serio e non sia un elenco di parole. Una operazione in cui chiamare insieme tutti i principali attori del nostro Paese, dalle associazioni di categoria ai sindacati, dal mondo dell'associazionismo fino per ragionare un progetto che sia il più serio e sistematico"

"Ha salvato la bimba, è un miracolo" Chi è Leo, l'eroe inatteso di Amatrice

Chi è Leo, l'eroe del terremoto: cosa ha fatto e chi ha salvato



Lo hanno osannato tutti. Dal ministro dell'Interno Angelino Alfano su Twitter al premier Matteo Renzi da Palazzo Chigi. Lui è Leo. Un cane. Un labrador eroe. 

Grazie al suo fiuto e al suo addestramento  ha salvato una bambina di nome Giorgia sepolta sotto le macerie di Pescara del Tronto, uno dei paesini devastati dal terremoto. La bimba dormiva quando improvvisamente è crollato tutto. E' rimasta nove ore e mezza al buio, sotto 3 metri di detriti. Leo ha sentito la sua presenza e ha guidato la squadra dei cinofili della polizia di Pescara e di Ancona verso il suo salvataggio. Matteo Palladinetti conduttore-addestratore del labrador Leo, spiega:  "Appena il cane ha individuato un punto particolare da scavare ci siamo messi subito al lavoro insieme ai vigili del fuoco e alla Forestale. Sotto le macerie della casa crollata c'era una coppia di genitori con le loro due figlie. La madre e il padre sono stati trovati quasi subito feriti, successivamente abbiamo trovato la sorellina di Giorgia purtroppo già morta e continuando a scavare è uscito fuori il piedino della bambina che si muoveva".

Il sovrintendente capo della Polizia cinofili di Pescara, Liborio De Simone, spiega: "Abbiamo proceduto con mille cautele e accortezze a liberare il corpo della bambina. In quella fase bisognava assolutamente evitare il rischio di nuovi crolli di macerie. Recuperare viva la bambina è stata una sensazione fortissima per tutti noi, non è esagerato parlare di un miracolo: Giorgia è stata infatti trovata al di sotto del corpo della sorella morta e parzialmente protetta da una grossa trave. Circostanze che hanno influito in maniera decisiva".

VERGOGNA INFINITA Arrestato il primo sciacallo: da dove viene, cosa faceva

VERGOGNA INFINITA Arrestato il primo sciacallo: da dove viene, cosa faceva sul posto



Primo arresto per sciacallaggio ad Amatrice. A eseguirlo i carabinieri del comando provinciale di Rieti che hanno messo le manette ai polsi di un 45enne napoletano, sorpreso oggi pomeriggio nella frazione Retrosi mentre tentava di forzare con un cacciavite la serratura di un'abitazione disabitata. 

A cogliere l'uomo con le mani nel sacco una delle pattuglie messe in campo per i controlli post terremoto composta dal comandante della stazione di Leonessa e da un militare dello stesso reparto. Sorpreso alle spalle, l'uomo ha tentato di divincolarsi ingaggiando con i due una violenta colluttazione e ferendone uno con il cacciavite. I Carabinieri sono però riusciti a immobilizzarlo e ad ammanettarlo: dopo averlo disarmato, lo hanno accuratamente perquisito trovandogli nella tasca dei pantaloni, un biglietto ferroviario datato 24 agosto 2016 e relativo alla tratta Napoli-Roma, confermando l'ipotesi che fosse giunto sul luogo del sisma con l'intento di far razzie all'interno delle abitazioni disabitate degli sfollati. Per il 45enne, che aveva già precedenti per droga, ricettazione e porto abusivo di armi, l'accusa è di rapina impropria e lesioni personali. I militari, ricorsi alle cure mediche dei sanitari presenti nel campo allestito per le vittime del sisma, sono stati giudicati guaribili in sei giorni.