Bertolaso, la frase-choc dopo il terremoto: "Quelle tendopoli per gli extracomunitari..."
Scrive una lettera a Il Tempo Guido Bertolaso, Capo della Protezione Civile all'epoca del terremoto de L'Aquila nel 2009, che ora, dalla Sierra Leone dove si trova per attività umanitarie, commenta la tragedia di Amatrice. Esprime la sua solidarietà alle persone colpite, ma anche le sue preoccupazioni sull'organizzazione dei soccorsi: "In momenti come questi, quando il terremoto colpisce duro, ci vuole innanzitutto una grande capacità di leadership e autorevolezza per coordinare la complessa macchina dei soccorsi. Uno solo deve coordinare e dare direttive ferme ed immediate. Va evitata la grande lodevole folla dei soccorsi che fanno solo confusione ma sono certo che la protezione civile nazionale, con i vigili del fuoco, i volontari, le forze armate, carabinieri e polizia faranno un lavoro splendido".
Tra un consiglio da esperto e l'altro, Bertolaso scrive anche una frase che sa un po' di provocazione: "Vanno piantate tendopoli nella zona colpita sperando che non le abbiano usate tutte per gli extracomunitari". Un'altro riferimento alla presenza di migranti nel nostro paese viene fatto dicendo che: "Fra qualche settimana, quando si spegneranno le telecamere, quei paesi non vengano dimenticati in qualche container che neppure i disperati che attraversano il Mediterraneo vorrebbero mai abitare".
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