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mercoledì 4 maggio 2016

Il colpo di grazia al governo Renzi? Benigni, la sentenza: cosa ha detto

Il colpo di grazia al governo Renzi? Benigni, la sentenza: cosa ha detto



Con mesi di anticipo è iniziata la più febbrile delle campagne elettorali: quella sul referendum costituzionale che potrebbe spedire a casa Matteo Renzi e il suo governo. Lo hanno confermato sia Maria Elena Boschi sia Giorgio Napolitano: se vincesse il "no", ovvero se le riforme dell'esecutivo venissero bocciate dagli italiani, il governo sarebbe de facto finito. E, ad oggi, secondo i sondaggisti proprio i "no" sarebbero in vantaggio.

Ed in questo contesto un'ulteriore mazzata alle possibilità di vittoria di Renzi arriva da uno dei totem di sinistra: Roberto Benigni. Anche lui, con mesi di anticipo, si esprime in modo netto: "Al referendum costituzionale voterò no". Una mossa a sorpresa, quella del premio Oscar che in tv ha più volte raccontato la Costituzione. "Sarei orientato a votare proprio per proteggere la nostra meravigliosa Costituzione. Preferirei un dibattito sui contenuti, piuttosto che il referendum su Renzi. Carica innovativa del premier? Sinceramente aspetto ancora di vederla". Il messaggio è arrivato a Palazzo Chigi, forte e chiaro.

Paura per Ennio Morricone: sta male Cancellati tutti i concerti di primavera

Preoccupazione per Morricone: cancellati i concerti in programma a Maggio e Giugno



Il due volte premio Oscar Ennio Morricone deve rinunciare ai suoi concerti. Il motivo? il collasso di due vertebre (la prima e la seconda) che gli impediscono di lavorare per i prossimi due mesi. Come comunicato dall’Accademia di Santa Cecilia il maestro è stato obbligato dai medici al riposo più assoluto fino all’ultima decade di giugno.

Gli eventi - Uno stop imprevisto che impedirà al celebre compositore di partecipare agli eventi in programma il 21, il 24 maggio e quelli in giro per l’Europa.  "Sono molto dispiaciuto - ha detto - ma quanto prima saranno stabilite le nuove date dei concerti". Le esibizioni del Maestro Morricone, fanno sapere da Santa Cecilia, saranno sostituite - in prima italiana - dal musical capolavoro di Leonard Bernstein, West Side Story, nella celebre versione cinematografica di Jerome Robbins e Robert Wise. La proiezione del film avrà l'esecuzione della musica dal vivo dell'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia. 

I rimborsi - Il biglietto acquistato può essere utilizzato per il nuovo concerto in programma o potrà essere rimborsato dal 9 maggio fino al giorno del concerto secondo le seguenti modalità: - per i biglietti acquistati in Auditorium, rimborso al botteghino; - per i biglietti acquistati online rimborso effettuato direttamente da TicketOne. Il concerto 'Domenica in musica' del 22 maggio è annullato. Le modalità di rimborso sono come sopra indicate.

Comunali 2016, la svolta epocale: così scopri se il candidato è "pulito"

Elezioni comunali 2016, ecco il sito per scoprire se i vostri candidati sono "puliti"



"Sai Chi Voti" è il nome della campagna contro la corruzione realizzata da Riparte il futuro per le elezioni comunali 2016. Una innovativa piattaforma digitale per i candidati: curriculum, status giudiziario, eventuali conflitti di interesse e un impegno anti-corruzione saranno accessibili online da tutti i cittadini. Sono molte le sigle che in questi giorni si stanno unendo ai promotori: Associazione Pubblici Cittadini, Transparency International Italia, ActionAid, Movimento consumatori, Diritto di sapere, Liberi cittadini, Carte in regola, Cittadinanzattiva, Cittadinireattivi, Openpolis, Movimento federalista europeo. "La criminalità organizzata e la corruzione aggrediscono senza tregua le nostre città - spiega Federico Anghelé di Riparte il futuro - gli elettori hanno bisogno di strumenti per reagire. Dobbiamo sapere tutto dei nostri futuri amministratori: chi sono, cosa hanno fatto e cosa intendono fare per contrastare questi fenomeni sul proprio territorio". Questo originale progetto digitale parte dal sito www.saichivoti.it, sul quale ogni candidato sindaco dei 30 Comuni più popolosi al voto potrà sottoscrivere la propria adesione dimostrando di rispettare quattro fondamentali indici di trasparenza. Per farlo deve pubblicare sul sito il proprio cv, rendere nota la propria situazione giudiziaria, dichiarare gli eventuali conflitti di interesse che lo riguardano e impegnarsi a introdurre, qualora eletto, il meccanismo delle audizioni pubbliche per tutte le nomine apicali in enti, consorzi o società che spettano al Comune, entro i primi 100 giorni di amministrazione mediante una modifica del Regolamento comunale. I 30 Comuni che verranno osservati sul sito Sai Chi Voti sono: Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Trieste, Ravenna, Cagliari, Rimini, Salerno, Latina, Bolzano, Novara, Brindisi, Busto Arsizio, Grosseto, Varese, Casoria, Caserta, Cosenza, Castellammare di Stabia, Vittoria, Savona, Crotone, Benevento, Olbia, Gallarate, Pordenone, Battipaglia, Rho. A ogni candidato di queste città corrisponderà un profilo sul sito, che i cittadini potranno consultare prima di recarsi alle urne, verificando se l'aspirante sindaco ha rispettato o meno gli indici di trasparenza. I candidati al ruolo di consigliere e tutti i candidati a sindaco e consigliere degli altri Comuni al voto, che non fanno parte della lista dei 30 sotto osservazione, potranno ugualmente aderire in forma autonoma pubblicando le informazioni richieste sui propri siti o sulle proprie pagine social.

Candidato Pd vicino all'islam radicale: chi è l'amico dell'Imam imbarazzante

Sala nei guai: il candidato Pd vicino all'islam radicale



Nuovi imbarazzi per il Pd milanese nella composizione delle liste. A finire nel mirino, questa volta è la possibile candidatura in Zona 4 di Sam Aly, giovane musulmano che sul suo profilo Facebook, oltre a definirsi «candidato», esibisce una fotografia con Tareq Al-Suwaidan, un imam radicale al quale un mese fa è stato vietato dal governo l’ingresso in Italia. Al-Suwaidan, infatti, divenne famoso nel 2009 quando predicò la conquista di Roma da parte del Califfato e invitò i presenti a collaborare al compimento della profezia. Un radicalismo che negli anni gli è valso il divieto d’ingresso anche in Belgio, Regno Unito, Francia, Stati Uniti e persino Arabia Saudita. 

A lanciare l’allarme sono stati Maurizio Lupi e Matteo Forte, rispettivamente capolista e candidato per Milano Popolare. «Nelle liste del Partito democratico a Milano ci sono rappresentanti di quell’Islam che non ci piace», ha tuonato Lupi. «Un conto è garantire inclusione e convivenza - ha aggiunto Forte - Ma questo è un islamismo politico che mira alla nostra sottomissione». La candidatura è stata bocciata anche da Nabih Dalal, impiegata e rappresentante delle donne marocchine in Italia, a sua volta candidata nella lista di Milano Popolare: «Avere una collaborazione con persone che fanno parte dei Fratelli Musulmani non è un vantaggio per l’integrazione». Per Fabrizio De Pasquale (Fi): «Dopo aver assegnato aree pubbliche alle realtà più estremiste, il Pd vuole candidare personaggi ambigui nei confronti degli imam più radicali». 

Anche la Lega, col candidato presidente di Zona 4, Paolo Guido Bassi, dice la sua: «Noi non vogliamo fare esami del sangue ai candidati della sinistra, ma certo è buffo che chi questi esami li fa in casa d’altri, poi non s’accorga di quello che avviene nella propria». E ancora: «Questo ragazzo si candida per fare l’opposizione in un Municipio che vieterà le nuove moschee e chiuderà quelle abusive». 

Travolto dalla nuova bufera il centrosinistra ha risposto in ordine sparso, non risparmiando a Beppe Sala l’ennesima gaffe. Interpellato sull’argomento Sala si è sbilanciato: «Il candidato in foto con l’imam sgradito? Mi hanno detto che non è così. Se fossi in Lupi penserei ai condannati nelle sue liste». Peccato che negli stessi istanti iniziassero a girare le foto di Sam Aly sorridente accanto all’imam Tareq Al-Suwaidan e all’ex imam di Cinisello Balsamo Usama El Santawy, che nel 2014 disse: «Onore agli italiani che vanno a combattere la jihad». 

Non a caso sulla vicenda il Pd ha usato toni meno netti. Pietro Bussolati, segretario metropolitano, ha spiegato a Libero che «Noi abbiamo approvato solo i capolista e i presidenti dei Municipi. Le liste ci verranno consegnate mercoledì. Faremo le verifiche sui candidati e decideremo. È chiaro che se queste indiscrezioni fossero confermate Sam Aly non sarà candidato». Bussolati conferma poi la candidatura di Sumaya Abdel Qader, anche lei vicina a gruppi musulmani discussi: «È stata un’allieva del cardinal Martini e ha smentito le voci sul suo estremismo».

TELEFONATA VERDINI-CAV "Pronto, presidente": bomba Cosa prepara (c'entra Renzi)

Verdini e la telefonata a Berlusconi: cosa bolle in pentola (con Renzi?)



Una telefonata, poche parole: "Presidente, hai fatto bene". Denis Verdini ha chiamato Silvio Berlusconi per congratularsi della scelta di Alfio Marchini come candidato sindaco a Roma. Il dettaglio, riferito dalla Stampa, sarà utilizzato dai più maliziosi (anti-renziani, anti-berlusconiani e non solo) come la "prova regina" del ritorno al Patto del Nazareno che il leader di Forza Italia per primo ha tenuto a smentire più volte negli ultimi giorni. 

La strategia di Verdini - Più semplice leggere la mossa di Verdini attraverso la lente della sagacia tattica dell'ex plenipotenziario del Cav: un modo per tenersi buono l'ex capo, tentare di ricucire dopo lo strappo doloroso, tessere intese bipartisan su tutto l'arco nazionale in vista dei secondi turni che si preannunciano caldissimi. Cosa faranno per esempio gli elettori azzurri se saranno costretti a scegliere al ballottaggio tra il dem Giachetti e la grillina Raggi? Probabile che Verdini e Matteo Renzi la domanda se la siano posta molto spesso, e qualcuno stia favorendo una risposta positiva. 

La mappa delle alleanze - D'altronde, le mosse dei verdiniani in queste amministrative sono abbastanza lineari: con Renzi senza sé e senza ma. La mappa del sostegno elettorale l'ha tracciata sempre la Stampa: Ala correrà a Torino per Piero Fassino, a Milano per Giuseppe Sala, a Roma per Giachetti, a Napoli per Valeria Valente. Molto rumore hanno fatto anche i movimenti in Calabria, a Cosenza. I 5 Stelle hanno tuonato: "Prove tecniche di Partito della nazione". La cosa singolare è che invece chi è nel governo, come Ncd, in alcuni casi sostiene la "concorrenza" e si ritrova alleata di Forza Italia o addirittura di Lega Nord e Fratelli d'Italia. Gli alfaniani e i centristi di Scelta civica, però, al referendum costituzionale voteranno sì, per non mandare a casa Renzi. Vuoi vedere che in questo bailamme i più coerenti sono proprio i verdiniani?

Rimpasto-choc: la donna fatta fuori Chi mandano a casa (e chi arriva...)

Rimpasto-choc: la donna fatta fuori Chi mandano a casa (e chi arriva...)



L'arrivo, dato ormai per certo, del manager Chicco Testa al ministero dello Sviluppo economico al posto dell'ormai ex ministro Federica Guidi, può diventare l'occasione per il governo di Matteo Renzi per serrare le fila del suo governo e tagliare qualche ramo secco. Al netto delle metafore, si parla di nomine e incarichi anche delicati per l'equilibrio politico, economico e militare del Paese. Per salire sulla barca renziana bisogna godere di una solida fiducia da parte del premier, e con lui solo. Come scrive il Giornale, Testa è renziano della seconda ora ma ha dimostrato sul campo la fedeltà alla linea toscana con decine di comparsate televisive ed editoriali sull'Unità, oltre che finanziando la Leopolda. Le alternative non avrebbero certo raccolto la gioia della minoranza Dem, visto che tra i nomi graditi al premier c'erano il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, e l'ex governatore dell'Emilia-Romagna, Vasco Errani, un tempo bersaniano.

Gli amici - Per il governo questa è una fase di puntellamento politico, Renzi sa bene di avere davanti a sè due test decisivi per il futuro tanto suo quanto del suo governo, a partire dalle Amministrative, passando per il referendum di ottobre. Per questo sentono traballare la propria sedia i ministri meno apprezzati dal premier, per esempio Roberta Pinotti, sulla quale si ventilava un cambio a favore di Paolo Gentiloni, ora agli Esteri. Ha un po' il sapore del tutor già la desiderata nomina di Renzi a favore dell'amico Marco Carrai, prossimo consulente per Palazzo Chigi per la cybersicurezza. E poi ci sono le aspettative dei nuovi amici renziani a mettere pressione sugli anelli deboli dell'attuale esecutivo, per esempio la pattuglia dei verdiniani. Nell'ultimo cambio di presidenze di commissione, la maggioranza ha soddisfatto le prime richieste del gruppo Ala di Denis Verdini. L'imminente rimpasto o rimpastino aprirà nuovi scenari, dando vita a una maggioranza forse diversa, di certo più sincera della farsa attuale.

martedì 3 maggio 2016

Sorpresone in busta paga a maggio: occhio, come ti possono derubare

Sorpresone in busta paga a maggio: occhio, come ti possono derubare



Attenzione, sapete che se il primo maggio capita di domenica per chi lavora è un'ottima notizia? Infatti se da un lato ci si rimette un giorno a casa dal lavoro, dall'altro si verrà comunque retribuiti. 

Infatti, anche se il dipendente non ha lavorato, in busta paga dovrebbe esserci un trattamento diverso. Secondo la legge 90 del 1954, il datore di lavoro dovrebbe pagare una quota ulteriore rispetto alla retribuzione normalmente dovuta: ai lavoratori retribuiti in misura fissa, spetta una somma pari a 1/26 della retribuzione globale mensile; ai lavoratori retribuiti a ore, spetta invece l'ulteriore somma corrispondente a un sesto dell'orario settimanale (o di 1/5 in caso di adozione della settimana corta). Occhio dunque alla busta paga.

In generale, a oggi sono previste 11 festività che possono distinguersi in civili (25 aprile, 1 maggio, 2 giugno) e religiose (1 gennaio, 6 gennaio, Pasquetta, 15 agosto, 1 novembre, 8 dicembre, 25 dicembre, 26 dicembre), a cui si aggiungono quelle locali.