Verdini e la telefonata a Berlusconi: cosa bolle in pentola (con Renzi?)
Una telefonata, poche parole: "Presidente, hai fatto bene". Denis Verdini ha chiamato Silvio Berlusconi per congratularsi della scelta di Alfio Marchini come candidato sindaco a Roma. Il dettaglio, riferito dalla Stampa, sarà utilizzato dai più maliziosi (anti-renziani, anti-berlusconiani e non solo) come la "prova regina" del ritorno al Patto del Nazareno che il leader di Forza Italia per primo ha tenuto a smentire più volte negli ultimi giorni.
La strategia di Verdini - Più semplice leggere la mossa di Verdini attraverso la lente della sagacia tattica dell'ex plenipotenziario del Cav: un modo per tenersi buono l'ex capo, tentare di ricucire dopo lo strappo doloroso, tessere intese bipartisan su tutto l'arco nazionale in vista dei secondi turni che si preannunciano caldissimi. Cosa faranno per esempio gli elettori azzurri se saranno costretti a scegliere al ballottaggio tra il dem Giachetti e la grillina Raggi? Probabile che Verdini e Matteo Renzi la domanda se la siano posta molto spesso, e qualcuno stia favorendo una risposta positiva.
La mappa delle alleanze - D'altronde, le mosse dei verdiniani in queste amministrative sono abbastanza lineari: con Renzi senza sé e senza ma. La mappa del sostegno elettorale l'ha tracciata sempre la Stampa: Ala correrà a Torino per Piero Fassino, a Milano per Giuseppe Sala, a Roma per Giachetti, a Napoli per Valeria Valente. Molto rumore hanno fatto anche i movimenti in Calabria, a Cosenza. I 5 Stelle hanno tuonato: "Prove tecniche di Partito della nazione". La cosa singolare è che invece chi è nel governo, come Ncd, in alcuni casi sostiene la "concorrenza" e si ritrova alleata di Forza Italia o addirittura di Lega Nord e Fratelli d'Italia. Gli alfaniani e i centristi di Scelta civica, però, al referendum costituzionale voteranno sì, per non mandare a casa Renzi. Vuoi vedere che in questo bailamme i più coerenti sono proprio i verdiniani?
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