Legge di Stabilità, pensioni riformate in quattro punti: dall'opzione donna al part-time agevolato
Approvata la legge di Stabilità: al consiglio dei ministri bastano un paio d'ore per vararla. Gli interventi valgono tra i 27 e i 30 miliardi di euro, per un'Italia, afferma Matteo Renzi, "forte, semplice, giusta e orgogliosa". Come detto, il Cdm è iniziato intorno all'una e si è concluso dopo poco più di 90 minuti. Del lungo pacchetto di interventi, tra le novità più importanti quelle relative alle pensioni: nella manovra, di fatto, si inserisce una riforma della previdenza.
Part-time agevolato - In primis, vengono confermate le prime misure di sostegno sulle pensioni: come dalle anticipazioni della vigilia, debutterà un part-time agevolato per tutti i dipendenti over 63 del settore privato, da instaurare tramite accordi individuali, senza alcun vincolo per le aziende ad assumere e senza penalizzazioni per chi lo sceglie. Nel dettaglio, il datore di lavoro verserà in busta paga l'intera contribuzione netta che avrebbe destinato all'Inps in caso di orario pieno, mentre la contribuzione figurativa sarà a carico della fiscalità generale.
No tax area e opzione donna - Renzi ha spiegato che nella legge di stabilità "non c'è la flessibilità" in uscita per le pensioni, "ma ci sono quattro misure", tra le quali la "no tax" area e "l'opzione donna". Viene dunque innalzata la no-tax area, il limite sotto al quale non si pagherà l'Irpef. Dunque l'opzione donna: le lavoratrici che maturano i 57 anni di età (58 le autonome) e 35 di contributi entro il 31 dicembre 2015 potranno continuare ad esercitare l'opzione donna ed andare in pensione con il ricalcolo contributivo dell'assegno sino a fine anno. Vengono dunque corrette le due circolari Inps del 2012 che avevano occultamente ridotto il regime sperimentale. Resta da comprendere la questione della stima di vita che solo il testo ufficiale chiarirà. Ma si tratta di una notizia importante che pone fine ad una lunga querelle.
Esodati - Novità anche per gli esodati, che vedono l'approvazione di una settima salvaguardia per circa 25-26mila soggetti. I lavoratori interessati sono quelli compresi nei profili di tutela della sesta salvaguardia con l'estensione di un anno della data di decorrenza della pensione dal 6 gennaio 2016 al 6 gennaio 2017. All'interno dell'estensione della salvaguardia anche i mobilitati da aziende fallite e quelli provenienti dal settore edile.
Niente flessibilità - La "grande assente" della riforma resta dunque la flessibilità, in attesa della quale entra a regime una misura che, come detto, offre l'accesso al lavoro part-time incentivato per i lavoratori distanti tre anni dai requisiti di pensionamento. Nel dettaglio, i lavoratori che dal 2016 al 2018 maturano 63 anni e 7 mesi di età (appunto, 3 anni dall'età pensionabile di vecchiaia) potranno optare per il part-time al 60-40% e tutelare il loro assegno pensionistico.