L'inchiesta sulla Lombardia, chi è il vero obiettivo dei pm
In manette è finito Mario Mantovani, il numero due di Maroni. Ma, leggendo le carte dell'inchiesta, nasce il sospetto che in realtà la procura di Milano intenda puntare molto più in alto. Su indicazione di Silvio Berlusconi, Mario Mantovani, il vicepresidente della giunta regionale lombarda che si è autosospeso si sarebbe speso per trovare un "posto di lavoro" a Gianpaolo Rossi, marito della parlamentare del Pdl Deborah Bergamini, e a Richard Rizzi, fratello del capogruppo Pdl nel consiglio comunale di Milano, Alan Rizzi. È quanto viene riportato nella richiesta di arresto firmata dai pm della Procura di Milano per Mantovani, per il suo braccio destro Giacomo Di Capua e per il funzionario del provveditorato alle opere pubbliche, Angelo Bianchi.
Le indagini - In un’informativa della guardia di finanza, riportata nella richiesta di arresto, vengono citati una serie di "episodi indicativi dell’inclinazione di Mario Mantovani a utilizzare il proprio ruolo pubblico per finalità particolari, nel significato etimologico del termine, segnatamente attivandosi per collocare presso strutture pubbliche, o sotto il controllo della mano pubblica, onoscenti di varia estrazione riconducibili alla sua area politica, che gli dimostrano perciò comprensibile gratitudine". Entrando nel dettaglio, viene spiegato che "il riferimento è, ad esempio, alla figura di Francesco Maria Lombardi, cui Mantovani provvede un contratto a tempo indeterminato presso Aler Milano, intervenendo sulla relativa commissione di cui egli non fa parte, alle intercessioni dell’assessore presso Ferrovie Nord Milano per favorire l’assunzione della Bottini e di altri giovani, nonchè alla sistemazione definitivà di Mariella Bocciardo nel consiglio del policlinico di Milano e al reperimento di un posto di lavoro per Gianpaolo Rossi, marito della parlamentare Pdl Deborah Bergamini, e per Richard Rizzi fratello del capogruppo Pdl nel consiglio comunale di Milano,Alan Rizzi".
L'accusa - "Questi ultimi impegni - spiegano i magistrati - sono stati assunti da Mantovani su esplicita richiesta di Silvio Berlusconi e l’ultimo, in particolare, è risultato volto a ricompensare il passaggio di Alan Rizzi - già confluito, a seguito della scissione del Pdl, nella formazione politica Ncd - tra le fila della rinata Forza Italia". Richard Rizzi, sottolineano i pm "è stato effettivamente nominato il 13 maggio 2014 membro dei collegi sindacali di A2A e di Metropolitana Milanes"». Secondo gli inquirenti, "pur borderline, non si ritengono penalmente rilevanti queste condotte per non essere stati enucleati dai corrispondenti ed immediati vantaggi per Mantovani e tuttavia, per la loro natura e sistematicità, non possono che contribuire ad alimentare quel contesto, desolante sotto il profilo della costante violazione dei principi di correttezza, imparzialità e trasparenza da parte dei più elevati titolari di funzioni pubbliche, emerso dall’indagine; contesto nel quale la commissione di delitti come quelli per cui si procede diventa quasi naturale, al punto che i loro autori smarriscono la percezione stessa del loro di valore penale.
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