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martedì 6 ottobre 2015

Per chi non riesce a smettere di fumare: il rimedio (semplice) che "lava" i polmoni

Fumo, il rimedio naturale che ripulisce i polmoni


di Francesco Pellegrino



Quante volte avete provato a smettere di fumare senza riuscirci? Quante volte avete letto dei danni irreparabili che la sigaretta provoca ai vostri polmoni? Se avete provato tante volte di smettere senza ancora esserci riusciti, potete provare un composto naturale che si fa anche in casa che ripulisce i polmoni permettendo di espellere il muco in eccesso che si forma per il fumo. Il composto si prepara con zenzero, curcuma, cipolla o aglio.

La pozione - Zenzero e curcuma sono spezie con molte proprietà benefiche: il primo è un ottimo disintossicante per il tratto respiratorio, la curcuma antibatterica e antitumorale. Aglio e cipolla prevengono le infiammazioni respiratorie. Per realizzare il composto basta davvero poco. Un litro d'acqua e 400 grammi di zucchero di canna integrale grezzo in una pentola e portare a ebollizione. Poi bisogna aggiungere un chilo di cipolla, una radice di zenzero a pezzi piccolissimi e due cucchiai di curcuma. Il mix può essere filtrato e conservato in frigo. Si può consumare (bastano due cucchiai) al mattino a stomaco vuoto e la sera prima di cena. Ovviamente, se riuscite a smettere è meglio. Ma se proprio non ce la fate, provate ad aiutarvi con questa "pozione magica" 

La classifica dei 6 peggiori aeroporti Ce n'è anche uno italiano: qual è

La classifica dei 5 peggiori aeroporti del mondo. Uno è Italiano




Il quotidiano brittanico Indipendent ha stilato una classifica dei 5 peggiori aeroporti del mondo. Uno è in Italia.

1 - In pole position l'areoporto Charles de Gaulle di Roissy, Parigi. Secondo l'Indipendent è il peggiore del mondo: architettonicamente bizzarro e anche spostarsi all’interno dello stesso terminal è terribile.

2 - Al secondo posto Roma con Fiumicino. Il principale aeroporto italiano è "un caos spaventoso": ecco la definizione dell'hub italiano.

3 - Al terzo posto Sheremetyevo, Mosca. Costruito nel 1980 per le Olimpiadi, da allora è in caduta libera.

4 - Aeroporto di Ginevra al quarto posto. La rapida crescita dei passeggeri nel principale aeroporto alpino non è stata compensata da investimenti adeguati

5 - Chiude la classifica Jomo Kenyatta, Nairobi. Se in Africa ci sono ottimi hub, come quelli di Addis Abeba e di Casablanca, questo non è il caso del principale aeroporto keniota.

Medicina, premio Nobel a tre scienziati: i loro studi sulle infezioni e la malaria

Medicina, il premio Nobel a tre scienziati per gli studi su infezioni e malaria


di Francesco Pellegrino



Una nuova terapia contro le infezioni causate da parassiti e una nuova cura contro la malaria, sono queste le innovazioni in campo medico che si sono aggiudicate il premio Nobel di quest'anno. I nomi degli scienziati sono destinati a entrare nella storia come i pionieri di una medicina che cura le malattie della povertà. Si tratta dell'irlandese William C. Campbell, del giapponese Satoshi Omura e della cinese Youyou Tu. I primi due si sono occupati della ricerca sui parassiti, mentre la dottoressa cinese ha studiato una nuova cura per la malaria.

Le cure per i poveri - I ricercatori hanno lavorato per curare le malattie che affliggono un terzo della popolazione mondiale, concentrata in Africa, Asia e Sud America. Ai tre scienziati va il merito di aver "rivoluzionato il trattamento di malattie parassitarie che per millenni hanno rappresentato una piaga per l’umanità". I nomi delle medicine create dai nuovi premi Nobel suonano strani ma sono dei veri salva vita. Per Campbelle e Omura si tratta della ivermectina, capace di curare la cecità fluviale dimezzandone i casi. Mentre per Youyou Tu si tratta dell'artenìmisinina capace di ridurre la mortalità causata dalla malaria. La ricercatrice cinese, inoltre, è la dodicesima donna a ricevere il premio Nobel

La concorrenza e gli altri premi - I tre vincitori hanno sbaragliato una grande concorrenza, quest'anno infatti i candidati al prestigioso riconoscimento erano ben 327. Il premio ammonta a 8 milioni di corone svedesi, quasi 900 mila euro. L'annuncio è stato dato, come da tradizione, al Karolinska Institutet di Stoccolma. Con questo premio si apre ufficalmente il periodo degli annunci dei vincitori dei vari Nobel. Martedì 6 ottobre sarà la volta del premio per la Fisica, mentre mercoledì 7 toccherà alla Chimica. È atteso per venerdì 9 invece, il nome del vincitore del Nobel per la Pace, mentre in chiusura, lunedì 12, verrà assegnato il riconoscimento per l’Economia.

"L'INTERCETTAZIONE È FALSA" Alla sbarra i cronisti dell'Espresso

Intercettazioni Crocetta, Procura chiede il giudizio immediato per i giornalisti dell'Espresso




Il giudizio immediato per i giornalisti  dell’Espresso Piero Messina e Maurizio Zoppi, autori dell’articolo sulla presunta intercettazione tra il Governatore siciliano Rosario Crocetta e il suo medico Matteo Tutino su Lucia Borsellino, è stato chiesto dalla Procura della Repubblica di Palermo che ha depositato  oggi la richiesta al gip del Tribunale. Nell’intercettazione, smentita più volte da Crocetta e Tutino, ma anche dalla Procura di Palermo, secondo l’Espresso, Tutino avrebbe detto "Lucia Borsellino deve  saltare, come il padre". E Crocetta non avrebbe replicato. Messina e Zoppi sono indagati per pubblicazione di notizie false e esagerate. Messina fin dall’inizio è stato indagato anche per calunnia. Lo stesso reato viene contestato adesso anche a Maurizio Zoppi, ma solo dopo l’interrogatorio in Procura. L’indagine è coordinata direttamente dal Procuratore capo Francesco Lo Voi e dall’aggiunto Leonardo Agueci. Nella richiesta di giudizio immediato, a firma di Lo Voi e Agueci, ci sono anche diverse testimonianze, note dei carabinieri, intercettazioni telefoniche, i verbali di interrogatorio e una memoria. Il gip del Tribunale dovrà decidere entro i prossimi cinque giorni.

Reato evidente - Come prevede il Codice penale l’accusa può chiedere il giudizio immediato, saltando dunque la fase dell’udienza preliminare, entro i 90 giorni da quando è stato commesso il reato, quando per la Procura la prova del reato è evidente. I due giornalisti sono difesi dall’avvocato Fabio Bognanni. A luglio, quando venne pubblicato l’articolo dell’Espresso, Rosario Crocetta, attraverso il suo legale l’avvocato Enzo Lo Re, aveva annunciato una richiesta di risarcimento danno di 10 milioni di euro contro il settimanale. Sono diverse le procure che hanno da sempre smentito l’esistenza dell’intercettazione, a partire dai magistrati di Palermo, a quelli di Catania, Caltanissetta e Messina.

Air France taglia, furia dei dipendenti linciano i manager (in fuga nudi)

Paese che vai usanze che trovi Air France annuncia 2900 esuberi, due manager sono costretti a fuggire a torso nudo dai dipendenti




Due manager di Air France hanno rischiato il linciaggio, sono dovuti fuggire a torso nudo dai loro dipendenti inferociti. La direzione dell'azienda ha confermato nella mattina nel comitato centrale di impresa che prevede un piano di ristrutturazione che mette a rischio 2900 posti di lavoro. Diverse centinaia di dipendenti hanno attaccato la sede centrale di Air France, interrompendo la riunione e facendo fuggire due manager a torso nudo. Il piano è un'alternativa al progetto di sviluppo Perform 2020.

I numeri - Gli esuberi previsti dalla ristrutturazione riguardano 300 piloti, 900 assistenti di volo e 1.700 personale di terra. Inoltre la compagnia aerea ha cancellato gli ordini di nuovi aerei con la Boeing: diciannove 787-9 e sei 787-10.

La protesta - Da questa mattina piloti e personale di terra di Air France sono in sciopero: la compagnia ha previsto di non annullare voli ma avverte che saranno possibili ritardi, soprattutto ai banchi dei check in. Secondo i sindacati, alcuni dipendenti sciopereranno solo per qualche ora, ma altri lo faranno per tutta la giornata. Il portavoce del governo francese, Stephane Le Foll ,è intervenuto: "Faccio appello a tutti, in particolare i piloti, perché facciano uno sforzo. Ovviamente bisogna che il dialogo sia possibile, bisogna mettersi intorno a un tavolo".

Canone, Renzi sbugiardato di quanto aumenta la tassa

Rai, con il canone in bolletta i costi aumentano




Lo ha annunciato Matteo Renzi alla tramissione di Lucia Annunziata "In 1/2 ora": "Il prossimo anno il canone Rai costerà meno, 100 euro, ma lo dovranno pagare tutti". "Ci sarà un meccanismo che permetterà a tutti di pagare, pensiamo di metterlo in bolletta, ma invece che 113 euro il prossimo anno costerà 100 euro. Chi paga ed è onesto paga meno". Ma questa possibilità ha provocato una levata di scudi soprattutto perché i costi aumenterebbero.  "Il canone Rai nella bolletta elettrica è una operazione impossibile. Non tutti i possessori di un televisore sono possessori di un contratto elettrico e non tutti i possessori di un contratto elettrico sono possessori di un televisore. Sbagliato riversare sui produttori di energia elettrica il compito di recuperare il canone per la Rai, perché non ci compete", ha detto il presidente di Assoelettrica, Chicco Testa, intervenendo ad Agorà su Rai3.

Costi aumentati - Lo scopo del governo è quello di azzerare un'evasione da 500 milioni l'anno. L'associazione Italiana di Grossisti di Energia (AIGET) e I.com, (Istituto per la Competitività) hanno fatto delle simulazioni sull'introduzione del canone Rai in bolletta legate soprattutto alle imposto e agli incentivi alle rinnovabili che nel 2014 hanno per la prima volta superato il 50% del valore annuo dell'elettricità consumata dalla famiglia media italiana. Secondo le simulazioni, l'introduzione del canone Rai in bolletta potrebbe comportare costi aggiuntivi compresi tra il 13% e il 15% per il consumatore medio che potrebbero arrivare fino al 265 nel caso di famiglie con consumi bassi. E, soprattutto, potrebbe definitivamente azzoppare il mercato liberalizzato.

Esattori - "Perché chi vende energia deve assolvere al ruolo di esattore per il Fisco? Che attinenza ha il canone Rai con l'energia? Credo che queste domande meritino una risposta se miriamo a far funzionare al meglio la liberalizzazione", sottolinea Michele Governatori, Presidente di Aiget  

lunedì 5 ottobre 2015

Greta e Vanessa, governo fregato: l'enorme cifra pagata per liberarle

Greta e Vanessa, "per la loro liberazione sono stati pagati 11 milioni". Governo italiano sbugiardato




Per liberare Greta e Vanessa, le due cooperanti italiane rapite in Siria nel luglio del 2014, lo Stato italiano ha speso 11 milioni di euro. Una notizia che rimbalza da media locali e riapre una annosa vicenda: le cifre sono state snocciolate nel corso di un processo in corso ad Aleppo, dove le due ragazzine erano state sequestrate. Il tribunale islamico del Movimento Nureddin Zenki ha infatti condannato tale Hussam Atrash, reo di aver indebitamente preso parte del riscatto versato per liberare le due. Per inciso, Nureddin Zenki è la milizia che ha operato direttamente nel sequestro di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo. E Atrash, un signore della guerra locale a capo del gruppo Ansare al Islam, avrebbe intascato 5 degli 11 milioni del riscatto.

"Soltanto illazioni"? - Tra le pagine della sentenza - emessa lo scorso 2 ottobre dal tribunale Qasimiya del movimento Zenki - si scopre che Atrash operava nell'area di Abzimo, la medesima località in cui Greta e Vanessa vennero avvistate per l'ultima volta. Ed è proprio dalle carte del processo che emerge la cifra, così come emerge che gli altri soldi del riscatto sono finiti nelle tasche di signori della guerra locali. All'epoca del rilascio di Greta e Vanessa impazzò la polemica sulle cifre che lo Stato avrebbe speso per liberarle. L'ipotesi del pagamento era stata seccamente smentita, tanto che il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, aveva assicurato alla Camera che le voci sul pagamento erano "soltanto illazioni". Gentiloni disse: "Siamo contrari al pagamento di riscatti nei confronti degli italiani presi in ostaggio la priorità è indirizzata alla vita e all'integrità fisica".