Telefonia, la truffa degli operatori telefonici: la clausola nascosta che sposta la scadenza al termine delle quattro settimane
La crisi non risparmia nessuno, nemmeno i gestori della telefonia mobile. Il settore vede un significativo calo dei ricavi, pari al 10,4%, marcato nell'arco di un solo anno. In cifre, i ricavi si sono ridotti di 1,8 miliardi di euro: si passa infatti dai 17 miliardi del 2013, ai 15,2 miliardi dello scorso anno. E i principali gestori del panorama italiano - Tim, Vodafone, Wind e 3 - cercano un modo per far cassa e fronteggiare le perdite. Come? Presto detto: mettendo postille microscopiche - che aumentano i loro introiti - ai contratti per la telefonia mobile che sottopongono ai loro clienti. Insomma, fate attenzione: la fregatura è quasi invisibile, ma è dietro l'angolo. E se alle postille microscopiche da tempo eravamo abituati, l'ultima trovata delle compagnie per fregare i clienti ha dell'incredibile: hanno modificato il calendario gregoriano.
L'inganno - In buona sostanza, è stato spostato dalla fine del mese a ogni quattro settimane il termine per il prelievo del costo della ricaricabile. Questo comporta che alla fine dell'anno il cliente si ritrovi a pagare un totale di 13 mensilità, perché pagando puntualmente il rinnovo mensile ogni quattro settimane, piuttosto che alla fine di ogni mese, si arriva a sborsare allo scadere dei dodici mesi l'8% in più. Si tratta di una tattica che 3 ha sempre usato, ma al contempo sempre nascosto: sono ben pochi, infatti, i clienti che se ne sono accorti. Al contrario, la tattica "truffaldina" è una novità per Vodafone, Wind e Tim.
Per Tim nel dettaglio si attende a breve una diffida da parte dell'Autorità per le garanzie delle telecomunicazioni: l'operatore, infatti, ha modificato il contratto con i propri clienti a loro insaputa. Già da un paio di mesi il colosso della telefonia sta inviando ai suoi abbonati il seguente sms: "Dal 2/8 costo Mms a 90 cent. Le opzioni si rinnovano ogni 4 settimane al costo attuale. Promo Domenica Gratis, info e recesso dal contratto senza penali al 409162”. Quindi anche i vecchi clienti si ritrovano a dover fare i conti con la nuova scadenza delle "quattro settimane", anche se il contratto precedentemente firmato prevedeva tutt'altro. Gli altri operatori - Vodafone e Wind -, al contrario, applicano la clausola solo ai nuovi contratti. Attenzione quindi alle microscopiche condizioni contrattuali, nel caso in cui decidiate di cambiare operatore telefonico: il diavolo è nei dettagli.