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sabato 30 maggio 2015

Lewis Hamilton intercettato. Bomba in Mercedes: tutta la verità sul pit-stop di Monaco (che guai per il campione)

Formula 1, Montecarlo: Lewis Hamilton ha indotto la McLaren a chiamare il pit-stop delle polemiche




Il caso del pit-stop chiesto o non chiesto da Lewis Hamilton nella gara di Monaco ha tenuto banco per giorni. Una decisione controversa, quella della Mercedes, che ha fatto fermare il campione del mondo in carica nel finale di gara, privandolo così della vittoria (andata a Nico Rosberg) e relegandolo al terzo posto (dietro alla Ferrari di Sebastian Vettel). Una decisione poi contestata anche da Hamilton, almeno a giudicare dalla sua furibonda reazione al termine della gara. Ma ora emerge una peculiare verità: quel pit-stop fu "indotto" - o chiesto, fate voi - proprio dal pilota britannico. La prova è stata mostrata dal sito formula.com, che ha pubblicato la comunicazione radio tra il pilota e il muretto della Mercedes. Hamilton chiede: "Siete sicuri che la cosa migliore sia restare fuori? Queste gomme hanno perso tutta la loro temperatura e tutti gli altri stanno andando sulle option". Insomma, il messaggio pare abbastanza chiaro: il primo a non voler restare in pista era proprio lui, proprio Hamilton. Infatti passano pochi istanti e arriva la replica del muretto: "Ok, box, box, box", l'ordine di rientrare.

Altri 4.200 sbarchi, 17 le vittime L'ipotesi: "Sono morti calpestati"

Immigrazione, Canale di Sicilia: recuperato 4.200 clandestini, 17 morti calpestati





Immigrazione no-stop. Pochi giorni dopo il via libera della Ue al piano per contrastare gli sbarchi dei clandestini, i marinai della nave Fenice della Marina Militare hanno recuperato nel Canale di Sicilia 17 cadaveri su un gommone carico di immigrati. Insieme a loro altri 217 extracomunitari. L'ultima tragedia del mare, che ha coinvolto uomini e donne partiti dalla Libia. Nel frattempo, sono stati tratti in salvo soltanto nella giornata di ieri altri 4.243 immigrati, che nelle prossime ore verranno portati nei centri di assistenza. Per quel che riguarda le 17 vittime, l'ipotesi è che siano morti di stenti, oppure calpestati dagli altri migranti.

Celentano, parla Claudia Mori: "Vi spiego perché Adriano è diventato un leghista"

Celentano e la cotta per Matteo Salvini. Ora parla la moglie Claudia Mori. E' un'altra sorpresa





"Nessun endorsement. E' un paradosso e un monito se una persona pacifista e mite come lui arriva a dire: Sto pensando a Salvini". Claudia Mori, in una intervista a Repubblica, prova a spiegare le ragioni che hanno portato Adriano Celentano a una svolta. Abbandonati Grillo e Renzi, accusati di "pensare solo ai voti" il Molleggiato ora guarda al Carroccio "per risvegliare le coscienze".

Come molti italiani, spiega la Mori, il Molleggiato "è esasperato da tutte le bugie e false promesse dei politici" che se ne "fregano dei veri problemi della gente. Lavoro, salute, scuola, sicurezza, diritti, rispetto delle regole. Se una persona notoriamente mite come Adriano dice che sta pensando a Salvini, lancia un grave allarme. Attenzione che il vaso è colmo". Ma attenzione, avverte la moglie di Celentano, quello di Adriano non è un endorsement: "Non condivide le linee della Lega Nord, a partire dai modi che alimentano la violenza. Ciò che lo ha spinto a scrivere, per come conosco Adriano, è che avverte un serio pericolo". Lui "non è un razzista. Come si possono dimenticare tutte le trasmissioni, canzoni, interviste, film che ha realizzato per difendere proprio i più deboli? Non può essere messa in dubbio la sua coerenza e onestà intellettuale per un post che è un monito per risvegliare le coscienze assopite o menefreghiste di chi ci dovrebbe onestamente governare e da anni non lo fa".

Eppoi, conclude Claudia Mori: "Non si può essere un giorno il diavolo e il giorno dopo l'acqua santa. Le tragedie ci costringono a riflettere. E Adriano è un uomo libero da qualsiasi condizionamento. Per questo credo che i suoi interventi spiazzino... Difende un'idea che ritiene giusta, da qualsiasi parte arrivi".

"Signora Mastella, ha saputo che...?". Poi il tonfo. La paura al telefono: cosa è successo alla moglie di Mastella

Impresentabili, lady Mastella sviene al telefono





Arriva l'elenco degli impresentabili e lady Mastella sviene al telefono. A riportare la notizia - e la conversazione con Alessandra Lonardo (candidata di Forza Italia nella circoscrizione di Benevento e moglie di Clemente Mastella) è il Corriere della Sera. La riportiamo:

"Signora, ha saputo?". "Cosa?". "E' nell'elenco dell'Antimafia...". "Io? No, cioè, scusi: io dove sarei?". "Lei è una impresentabile". "Nooooo! Ma che mi dice? Ma cosa mi dice?". "Signora...". "Io sono una persona perbene! No, non posso più sopportare questo accanimento...". "A suo carico c'è un procedimento della Procura di Napoli, in cui si ipotizza il reato di concussione". "Ma quale concussione, eh?. Io non ho condanne e sono presentabilissima... O Dio mio... no... non ce la faccio... ohhh... mi gira la testa... ohhh...". A questo punto si sente un tonfo. Poi qualcuno dice: "Sandra! Sandra se n' è cascata... Rispondi, Sandra! Avvertite a Clemente! Portate un poco di pepe... Sandra Sandra amore bello...".

È in ritardo per lo show... Volo di Stato per Benigni ("concesso" dalla ministra)

Roberto Benigni, volo di Stato per il suo spettacolo: indagine sul ministro Stefania Giannini


di Edoardo Cavadini 



«Volta nostra poppa nel mattino,dei remi facemmo ali al folle volo...». L’Ulisse di Dante Alighieri tentava il «folle volo», ovvero attraversare le colonne d’Ercole con la sua compagine sfidando i limiti dell’umana natura. Ora il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, nel più dantesco dei contrappassi, dovrà tentare il «folle volo» di convicere la Corte dei Conti che spendere 22mila euro di soldi pubblici per spedire Roberto Benigni, manager e staff a Bruxelles per allietare i burocrati Ue con una delle sue lezioncine sul Sommo Poeta non configuri un danno erariale.

Sì perché i procuratori della magistratura contabile umbra hanno intenzione di vederci chiaro su quel trasferimento dell’8 novembre 2011 fortemente voluto e organizzato dall’ex montiana, trasferitasi armi e bagagli nel Pd lo scorso febbraio, quando era rettore dell’Università per stranieri di Perugia (un ruolo tenuto per la bellezza di undici anni, dal 2004 al 2013). La notizia delle indagini in corso è del 9 marzo, ma sulla vicenda - va detto - aveva acceso un faro il deputato del M5S Gianluca Vacca nel marzo del 2014 con un’interrogazione al ministro dell’Economia.

Ma cosa avrebbe combinato la ministra dell’Istruzione, già in bilico per una riforma della scuola che sta creando parecchi imbarazzi a Renzi?

Secondo «Repubblica», che ha ricostruito la vicenda con Corrado Zunino, la Giannini in occasione del centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia ha organizzato l’evento “La lingua italiana come fattore di identità e unità” pensando bene di esportare la favella di Benigni con il marchio di Dante a Bruxelles. Ma si sa, un artista ha le sue esigenze, e tra quelle del comico toscano c’era quella di poter avere il proprio numeroso staff. Perciò, complice una gamba ingessata, avrebbe convinto la futura ministra della necessità di un jet privato, un Falcon 20 da 10 posti, evidentemente molto più comodo di un banale volo di linea. E così la Giannini si sarebbe attivata con il ministero dell’Istruzione ottenendo di «dirottare» due finanziamenti (uno da 7.500 euro per Eurostudent e altri 10.000 dai fondi del Miur) alla causa benignesca. Stando ai carteggi tra l’ufficio del rettore e il vettore privato (pare indicato proprio dal manager della star rossa) il pagamento venne effettuato regolarmente dieci giorni dopo il viaggio Ciampino-Bruxelles (il noleggio fu di 28 ore).

A corredo delle spese per lo spostamento dell’artista e la sua crew, vanno aggiunti 640,60 euro per il volo di linea usato dalla Giannini, 470 euro per un secondo aereo destinato al giornalista di complemento chiamato a celebrare l’eccelso evento e 315 euro per trasportare lo staff di Benigni all’aeroporto (si sa, i poeti moderni hanno difficoltà a pagarsi i taxi da soli).

Ad inguaiare il ministro - stando a quanto contenuto nel fascicolo 219 della Corte dei Conti - sarebbe il parere nettamente contrario di un funzionario dell’ufficio acquisti dell’ateneo, scandalizzato dalla cifra sborsata per i comodi dell’attore toscano. Da parte sua la Giannini non fa una piega e a «Repubblica» dice: «Resto orgogliosa dell’evento e non penso che pagare un volo di linea a 5 persone sarebbe costato meno». Va detto che probabilmente il ministro ignora che l’evoluzione dei trasporti aerei consente di viaggiare con poche centinaia di euro in tutto il mondo. Per fare un esempio, un’andata e ritorno (31 maggio-1 giugno) da Roma a Bruxelles costa 159 euro (fonte Skyscanner.it). Certo, bisogna accontentarsi di una low cost.

Da segnalare anche una coincidenza. I magistrati contabili umbri sembrano avere un conto aperto con la Giannini rettore: su di lei pende una contestazione da 420mila euro per l’affitto di locali universitari. Anche allora i revisori interni hanno censurato la pratica, ma lei è andata avanti.

venerdì 29 maggio 2015

Aversa, Mons. Spinillo diventa Social: successo per l’approdo su Facebook

Martedì sera, 26 maggio 2015, in migliaia collegati sulla pagina "Chiesa di Aversa" per dialogare con il vescovo di Aversa. “Una splendida esperienza da ripetere periodicamente”

di Don Carlo Villano 
per il Notiziario sul web





“Eccellenza, credo di sentire la vocazione a seguire la strada del Signore”…  “Siamo educatori, molti ragazzi quando tornano a casa non hanno una famiglia con cui confrontarsi”… “Le piace lo sport? E che musica ascolta?” …  “Come si fa in politica ad anteporre l’interesse comune al proprio?” … “Cosa ne pensa dei social?” … “Che futuro stiamo costruendo per i nostri figli?”.

In sintesi, sono solo alcune delle circa cento domande che martedì sera, 26 maggio 2015, il popolo della rete ha voluto rivolgere a  Mons. Angelo Spinillo, collegato in diretta sulla Pagina Facebook “Chiesa di Aversa”.

“Il nostro Vescovo è riuscito a rispondere al 30% circa dei post”, commenta don Carlo Villano, Direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della diocesi di Aversa, “ma la scoperta di questo nuovo universo di interazione e dialogo ha suscitato in lui un grande entusiasmo, tanto che Mons. Spinillo ha voluto rassicurare i fedeli internauti circa la sua intenzione di voler rispondere a tutti nei prossimi giorni”.

Analizzando i dati relativi alla sola giornata di martedì, quasi trentamila persone hanno visualizzato un post di “Chiesa di Aversa” mentre ben 4500 sono state le interazioni sui post della pagina pubblicati sulla bacheca diocesana.  Inoltre, più di 300 nuovi utenti hanno cliccato sul “Mi piace” della pagina ufficiale della diocesi, che ha così abbattuto il muro delle 2000 preferenze. Ad uno studio attento del dato demografico dei “followers”, esce fuori un quadro di sostanziale parità tra i sessi (49% donne e 51% uomini), mentre l’aspetto anagrafico premia soprattutto chi rientra nella fascia dai 25 ai 44 anni.

L’ottimo riscontro in termini di visite e coinvolgimento social ha convinto l’Ufficio Comunicazioni Sociali che questa esperienza non resterà un esperimento isolato: “Mons. Spinillo potrebbe periodicamente far visita alla pagina ufficiale della diocesi per mettersi di tanto in tanto in dialogo con i fedeli 2.0”, annuncia don Carlo. “Ci stiamo pensando, l’idea piace a tutti. È ovvio che i riscontri numerici ci soddisfano, ma non dobbiamo correre il rischio di fissarli con occhio fermo, risulterebbero sterili. Bisogna invece saperli esplorare attentamente per poter cogliere il vero significato di questa partecipazione: un nuovo canale di comunicazione tra Chiesa e fedeli. Speriamo di saper coltivare sapientemente questa forma di dialogo dalle potenzialità straordinarie e per certi versi ancora inesplorate”.

"CONCUSSIONE CONTINUATA" Contro De Luca il siluro della Bindi

Vincenzo De Luca, impresentabile per il giudizio pendente sulla concussione continuata




Impresentabile. Anzi, impresentabilissimo. Rosy Bindi ha portato a termine il suo piano, e alla vigilia delle elezioni la presidente della Commissione antimafia (in guerra contro Matteo Renzi), nel corso di una conferenza stampa-show, ha presentato la lista degli "impresentabili" di queste elezioni Regionali. Sono 17, tutti candidati tra Puglia e Campania. Tra questi, come scontato, c'è anche Vincenzo De Luca, candidato renziano del Pd in Campania. Candidato combattuto fieramente dalla Bindi e dalla vecchia guardia "democrat". Candidato impresentabile. Ma a sorprendere è il fatto che De Luca non sia stato ritenuto "impresentabile" per l'ultima condanna per abuso d'ufficio, bensì per un giudizio pendente in un procedimento del 2002, i cui atti sono stati trasmessi dal procuratore di Salerno, per il reato di concussione continuata, commesso dal maggio 1998 e con "condotta in corso". Sul capo di De Luca, inoltre, incombono altre accuse per i reati di abuso d'ufficio, truffa aggravata e associazione per delinquere. Per l'ipotesi di reato di concussione continuata, per inciso, la prossima udienza è fissata per il 23 giugno. Uno scenario torbido, insomma, quello in cui naviga De Luca, candidato per il quale, a detta del premier Matteo Renzi, l'eventuale applicazione della legge Severino "è superabile". La Bindi ha colpito: il siluro della democratica si è abbattuto contro Palazzo Chigi. Subito dopo il "botto", puntuale, si è scatenata la controffensiva del Pd renziano, che ha sparato ad alzo zero sulla Bindi, accusata di aver compiuto una "vendetta rancorosa" e di aver fatto "carta straccia della Costituzione".

Ambrosio Antonio (Forza Italia)
Passariello Luciano (Fratelli d’Italia)
Ladisa Fabio
Nappi Sergio (Caldoro Presidente)
De Luca Vincenzo (candidato centrosinistra presidenza consiglio regionale)
Errico Fernando (Ndc per Caldoro)
Lonardo Alessandrina (Forza Italia)
Plaitano Francesco (Popolari per l'Italia)
Scalzone Antonio (Popolari per l'Italia) - ritirato
Viscardi Raffaele (Popolari per l'Italia)

Casi di prescrizione per reati rientranti nel codice con giudizio definitivo:

Elefante Domenico (Centro democratico-De Luca)
Palmisano Enzo
Iacolare Biagio (Udc)
Copertino Giovanni

Casi di assoluzione per reati rientranti nel codice con giudizio ancora pendente

Oggiano Massimiliano
Grimaldi Carmela (Campania in rete per De Luca)

Casi di condanna per reati rientranti nel codice con giudizio ancora pendente

Gambino Alberico (Fratelli d'Italia)