Comunicato
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Rete dei Comuni Vesuviani
Il
travagliato iter prima in commissione ambiente alla Camera e poi
all’aula di Montecitorio sta definendo in queste ore una legge che
presenta, a nostro avviso, molte luci e qualche ombra.
Il
dato negativo è senz’altro la conferma dell’art. 3 che apre le
porte al possibile uso di 850 unità militari per la repressione dei
roghi nella "terra dei fuochi".
Militari
di cui nessuno dei comitati in campo sentiva la necessità e le cui
risorse necessarie andrebbero investite responsabilizzando le
amministrazioni locali in videsorveglianza e incremento dell’attività
di vigilanza e le forze di polizia ,aumentandone la disponibilità
oraria, dotandole dei mezzi di trasporto efficienti e riforniti.
Dare
ai Sindaci gli strumenti e le risorse necessarie per il controllo del
proprio territorio di competenza in uno con l’attività di
intelligence e di coordinamento interforze è la via maestra per
stroncare l’illecito smaltimento dei rifiuti speciali alla base dei
roghi tossici.
Importanti
emendamenti sono stati approvati a parziale modifica del DL
iniziale, auspicati dalla manifestazione fiume in piena e
declinati in proposte concrete dai principali comitati. movimenti
e associazioni che da anni si battono contro lo scempio in Campania,
e dalla stessa Chiesa locale, che dai vari confronti col Presidente
Caldoro e con i parlamentari campani hanno consentito importanti
miglioramenti su aspetti chiave del come affrontare il disastro
campano e in modo particolare l’#ecocidio che rischia la
popolazione dell’area delle provincie di Napoli e Caserta per
l’interramento di un numero immane di rifiuti di ogni specie
rinvenuti quotidianamente.
Oltre
150 emendamenti integrati al DL originario che consentono di attivare
da subito le analisi ai terreni sospetti e alle relative falde, la
mappatura dei terreni per distinguere quelli che dovranno essere
esclusi dalla produzione agricola ed essere successivamente
bonificati, l’istituzione di comitati istituzionali con la
partecipazione dell’Università campana oltre che di rappresentanze
della cittadinanza attiva, stanziamento di circa 3 milioni e mezzo di
euro alla Guardia forestale per rafforzare l’attività specifica di
controllo, repressione e sequestro dove necessario, la
pubblicazione sui siti web degli enti istituzionali
competenti e in tempo reale di tutti i dati che fanno riferimento
all’attività di monitoraggio, la costituzione di consigli
consultivi con le associazioni dei cittadini e le maggiori
organizzazioni ambientaliste ed agricole in capo alla regione
Campania e agli enti locali, la
delega per una legislazione più precisa sul tema della qualità
delle acque irrigue necessarie alle opere di caratterizzazione, messa
in sicurezza ed eventuale bonifica delle aree
contaminate, l'emanazione di un decreto specifico sui livelli di
contaminazione dei terreni agricoli, la
riproposizione del Progetto Sentieri per le aree SIN/SIR campane per
lo studio approfondito in chiave epidemiologica dell'effetto di
inquinamenti ambientali sulla salute dei cittadini,
l’incremento di screening sanitari specifici definiti dall’ISS di
concerto con la regione Campania utilizzando anche medici di medicina
generale e le reti territoriali, l'utilizzo dei fondi, delle somme e
i beni mobili confiscati alla criminalità organizzata in Campania
per essere utilizzati nei processi di bonifica, la definizione di un
protocollo per contrastare il pericolo di infiltrazioni della
malavita organizzata negli eventuali appalti che potranno essere
realizzati per le bonifiche, l’impegno di un percorso
legislativo che superi l'utilizzo dei commissari straordinari per un
rientro graduale nell'ordinarietà, l’utilizzo degli strumenti di
partecipazione per il coinvolgimento degli enti locali e dei
cittadini per risolvere i problemi del territorio.
A
tutto questo c’è da aggiungere l’auspicato impegno del Ministro
Orlando a riconvertire le aree SIR della campania in Siti di
Interesse Nazionale (SIN) in capo alle competenze ministeriali,
l’impegno del Ministro Lorenzin sull'attivazione da subito in
Campania del registro regionale dei tumori e l’approvazione in
commissione Giustizia della Camera e a giorni in aula, con voto
unanime, di un testo unificato che prevede l'introduzione di due
nuovi illeciti nel codice penale: inquinamento ambientale (che sarà
punito con reclusione da uno a cinque anni e con multa fino a 100mila
euro) e disastro ambientale (punito con reclusione da 4 a 20 anni) in
previsione, si spera a breve, di incardinare il reato di Ecocidio.
Obiettivamente
un grande passo avanti nell’affrontare, come mai in passato, il
disastro ambientale in Campania e il rischio che corre la sua
popolazione, destinando risorse che, nel prossimo biennio, potrebbero
toccare i 50 milioni di euro.
E’
importante ora continuare l’azione di compulsione verso le
istituzioni tutte e, nell’attesa delle prossime audizioni in
commissione al Senato, dove il DL può ancora essere ulteriormente
migliorato esplicitando alcuni aspetti tecnici ancora non ben
definiti, occorre concordare da subito una road map di incontri tra
comitati e associazioni con la regione Campania nella veste del
Presidente Caldoro e con gli Assessori all’Ambiente e
all’Agricoltura, i Sindaci dei territori interessati e tutti i
soggetti che potranno avere un ruolo per la definizione di un
percorso che vedrà destinare in capo alle competenze regionali e
agli enti locali norme legislative, risorse economiche e strumenti
operativi che dovranno essere definiti nei minimi dettagli e nel modo
più trasparente e partecipato possibile al fine di concentrare tutti
gli sforzi comuni per uscire dallo stato in cui mala politica,
criminalità organizzata, delinquenza industriale e ignavia
civica ha condotto intere aree del paese di cui la Campania ne è la
punta più avanzata.
Se
questa non è la svolta auspicata è certamente un punto di partenza
concreto per dotare l’intero paese, a partire dalla tragedia
campana, di norme e strumenti a tutela del bene primario della
vita, della salute, dell’ambiente e per riqualificare l’indotto
agro-economico di tali territori.
Franco
Matrone
Rete
dei Comitati vesuviani
Zero
Waste/Rifiuti Zero Campania