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mercoledì 18 gennaio 2012

Liguria/Sanremo: 7 Arresti per Maltrattamento agli Anziani


MALTRATTAVANO ANZIANI A SANREMO: 7 ARRESTI

di Sabatino Laurenza
La Guardia di Finanza ha eseguito sette misure di custodia cautelare nei confronti del personale della casa di riposo Borea, a Sanremo. Secondo l'accusa, i destinatari dei provvedimenti maltrattavano gli anziani ospiti della struttura. Il blitz è scattato questa mattina alle prime luci dell'alba ed è tutt'ora in atto. Tra le misure cautelari messe in atto anche quella ai danni di Rosalba Nasi, la direttrice. La donna è moglie del senatore Pdl Gabriele Boscetto. Le fiamme gialle hanno eseguito decine di perquisizioni. Gli abusi nei confronti degli anziani consistevano in violenze fisiche ( percosse, contusioni, bruciature), violenze psicologiche (minacce, umiliazioni), oltre che finanziarie con utilizzo improprio del denaro incassato, magari senza autorizzazione. Infine gli abusi medicali, i più meschini, poichè somministravano una dose eccessiva dei farmaci, o addirittura li privavano di cure indispensabili alla loro salute. 

Guardia Costiera: Il Capitano De Falco, Eroe Subito!


Guardia Costiera: La telefonata del Capitano De Falco al Comandante della Concordia Schettino fa il Giro del Mondo

di Sabatino Laurenza

Non solo in Italia ma anche nel resto del mondo la telefonata tra il comandante della Capitaneria di Porto di Livorno, Gregorio Maria De Falco, e il comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, è diventata la notizia principale dopo il naufragio della nave. L'ordine perentorio "vada a bordo, caz..." è stato tradotto nelle diverse lingue e campeggia sulle prime pagine insieme al resto degli aggiornamenti sulla tragedia avvenuta alle coste dell'isola del Giglio. I toni tra i due sono molto accesi: “Forse lei si è salvato dal mare, ma io le faccio passare l'anima dei guai”. La telefonata è avvenuta nei momenti successivi al naufragio: la Capitaneria di Porto intima bruscamente al comandante di tornare subito a bordo. E' iniziata, a Grosseto, l'udienza n cui Francesco Schettino, al timone della nave da crociera Costa Concordia, dovrà difendersi delle accuse di omicidio plurimo colposo, naufragio e abbandono di nave. Un gesto, quest'ultimo che non può essere perdonato a un comandante, che ora rischia 15 anni di carcere. Venerdì 13 gennaio, quando l'imponente imbarcazione si arenava, Schettino sarebbe stato tra i primi ad abbandonare la nave. In una situazione di massima emergenza è venuto meno ad un suo dovere imprescindibile, perchè non bisogna essere un esperto del mondo "marino" per sapere che il comandante dovrebbe essere l'ultimo ad abbandonare la sua imbarcazione. Non è stato in grado di coordinare le operazioni per portare in salvo coloro che erano rimasti a bordo della Costa Concordia. Finora il bilancio della sciagura è di ben 11 morti, mentre è ancora incerta la sorte di una ventina di dispersi. Sul comandante gravano pesanti accuse tra cui scelte del tutto opinabili che avrebbero portato al naufragio. Schettino si sarebbe avvicinato troppo all'Isola del Giglio per un saluto. Tra gli ufficiali a bordo dell'imbarcazione,Alessandro Di Lena, ha raccontato a verbale la sua versione dei fatti. L'uomo ha riferito che Schettino “era fermo, impalato, stava lì all'apparecchio e a un certo punto ha chiamato l'unità di crisi della Costa. Ma noi non diceva niente, era paralizzato. Non sapevamo cosa fare. Il tempo passava inesorabile e la situzione peggiorava. Se avesse ordinato subito l'evacuazione molti sarebbero vivi”. Allo stesso modo, tre ufficiali hanno riferito che non vi è stata alcuna manovra utile da parte del comandante. Se quest'ultimo aveva più volte riferito di essersi avvicinato al Giglio per evitare il naufragio in mare, i tre ufficiali hanno presentato una versione dei fatti diversa: la nave era in balìa delle onde, e l'avvicinamento alla costa sarebbe stato del tutto casuale. E, se in un primo momento pericolo di fuga e possibile inquinamento delle prove erano stati i due motivi per cui la Procura di Grosseto aveva deciso il fermo di polizia giudiziaria a carico di Francesco Schettino, ora il comandante può tornare a casa. Lo ha deciso il gip di Grosseto, Valeria Montesarchio, che non ha convalidato il fermo e ha disposto i domiciliari. Intanto, sia le ricerche dei dispersi sia le indagini per accertare le responsabilità, vanno avanti senza sosta......




















martedì 17 gennaio 2012

Napoli. Scoppi nella notte scorsa, presa di mira EQUITALIA


NAPOLI. LA SEDE DI EQUITALIA NEL MIRINO

di Sabatino Laurenza
Esplosioni e paura nella notte in corso Meridionale, a Napoli, dove tre ordigni sono esplosi davanti la sede di Equitalia. Gli scoppi, avvenuti quasi in contemporanea, hanno rotto i vetri e causato danni alle saracinesche provocando allarme tra i condomini dell'edificio e la chiusura, questa mattina, degli uffici. Al momento della deflagrazione, fortunatamente, non c'erano passanti nelle immediate vicinanze, sul posto è intervenuta la polizia scientifica che ha effettuato i primi rilievi tecnici. Gli ordigni, secondo quanto è emerso dai primi rilievi della polizia, sono stati collocati nell'intercapedine tra le saracinesche e le vetrate. Equitalia ha sede al pianterreno di un edificio che si trova di fronte ad una grande sede di Poste Italiane, a pochissima distanza dalla stazione centrale delle Ferrovie. Nella sede viene svolta attività di riscossione dei tributi per l'utenza dell' area orientale della città. Nelle ultime settimane attentati del genere si stanno moltiplicando. Le pallottole, le bombe inviate ad Equitalia e alle banche sono solo i sintomi di una rabbia che la classe politica e i grandi capitali hanno creato con decenni di stupro della democrazia e della giustizia, di negazione di dignità e diritti nel nome del profitto. Il governo spaccia per necessaria ed equa una manovra ingiusta che altro non è che una violenza verso il popolo italiano, una violenza che è ben più grave di quella della bomba di Equitalia perché manda sempre più famiglie sul lastrico, "obbliga" gli anziani a rubare per sopravvivere, quindi permettere ai soliti pochi di accumulare e vivere nel lusso più sfrenato. Equitalia è la società pubblica italiana incaricata della riscossione nazionale dei tributi, ed è quindi interessata a servire bene le banche e le multinazionali in modo da poter raccogliere, da bravi cagnolini, le briciole che cadono dalla tavola del padrone. E quando chi dovrebbe servire il popolo non ascolta e anzi reprime, quando nessuna protesta viene ascoltata, nessuna proposta valutata, quando i servi del popolo lo tradiscono permettendo che pochi ladri lo stuprino, allora il popolo stesso si incazza e dice basta. Allora partono le lettere con le pallottole e le bombe. E se razionalmente le condanno e continuo a sostenere la necessità della nonviolenza, dall'altra emotivamente sostengo che una scossa va data, ma con metodi pacifici. Dobbiamo ribellarci a questa politica. È ora di smettere di girare lo sguardo e attendere che il Governo o chi per lui salvi la situazione. Il Paese non è del Governo. È nostro e dobbiamo riprenderne il controllo. 

Regione Campania: Caldoro, dopo 20 anni il via al piano rifiuti..

Regione Campania. il Via al Piano Rifiuti

La Regione Campania vara il piano rifiuti in Campania. "Finalmente, dopo vent'anni la mia giunta ha approvato il Piano rifiuti in Campania". 

Una Risposta seria e secca all'Unione Europea, che ci chiedeva da tempo un piano Rifiuti. Così il Presidente della Regione Campania Stefano Caldoro commenta il varo del Piano. Conclude: una risposta concreta a Bruxelles e soprattutto ai cittadini campani. Non mancano i ringraziamenti all'assessore al ramo Giovanni Romano. 

lunedì 16 gennaio 2012

Governo Nazionale: Il Via ai tagli, Auto Blu in primis.


POLITICA. IL GOVERNO TAGLIA LE AUTO BLU

di Sabatino Laurenza

Sacrifici e tasse per uscire dalla crisi che attanaglia l'Italia: questa è solo una parte della ricetta del premier Mario Monti. Che prevede anche lotta all'evasione fiscale e una drastica cura dimagrante dei privilegi dei politici, a partire dalle auto blu, un po' il simbolo del potere che viaggia. Pochi giorni fa, il presidente del Consiglio ha inviato una circolare molto severa alla pubblica amministrazione, con la lista delle sforbiciate da dare. Tra queste spicca, come doveroso che sia, la cossidetta battaglia contro gli sprechi pubblici. E quindi niente più auto di rappresentanza per i dipendenti pubblici appartenenti ad organi costituzionali (cioè Quirinale, Governo, Parlamento e Corte Costituzionale) e agli enti locali (Comuni, Regioni, Province), che da oggi in avanti dovranno necessariamente usare i mezzi pubblici per i loro spostamenti. Un provvedimento atteso da tanti, perchè questo era un problema che si poneva da decenni. Le auto blu sono attualmente 72 mila (e dico 72 mila!), senza contare gli autisti e i lavoratori impegnati ogni anno nella gestione del parco auto, per una spesa di gestione complessiva vicina ai 650 milioni di euro. Così da Palazzo Chigi sottolineano che il decreto con le modifiche introdotte permetterà di conseguire risparmi significativi nella spesa pubblica per le autovetture di servizio e rappresentanza.


Caivano. Politica: Le Maggioranze Operano Illegittimamente, questo quanto riportato dalle Opposizioni.

Caivano: Manovre Legittime o Illegittime?

MANOVRA LEGITTIMA
O ILLEGITTIMA?
Alcuni Giorni fa, sui muri di Caivano, venivano affissi Manifesti a Firma MPA-PDL-PSI-FLI-INSIEME PER CAIVANO, in merito a delle Manovre Politiche portate avanti dalle attuali Maggioranze a Guida Tonino FALCO. "Manovre Illegittime" accusano le opposizioni. La prima manovra riguarda le attuali "Strisce Blu" a Pagamento. La legge, infatti, prescrive che una parte sia non a pagamento, le cosiddette "Strisce Bianche". Ciò, scrivono le opposizioni non è stato fatto. Difatti, in altri comuni limitrofi, chi è ricorso al Giudice di Pace per contestare multe, ha avuto ragione. L'altra anomalia, Accusano sempre le Opposizioni, riguardano le Guardie Ambientali. "Non hanno alcun Titolo per poter agire da Pubblici Ufficiali". Pertanto, Seguono le Opposizioni, se dovessero Fermare un passante, un comune cittadino, e dovessero richiedere le loro generalità, o peggio di applicare sanzioni, tutto quanto non solo è illegittimo, ma comporterebbe addirittura responsabilità Penali. Accuse pesanti, quelle delle attuali opposizioni. Accuse che non giovano al Sindaco Falco, da poco rinato grazie alle nuove alleanze di Centro Sinistra, Partito Democratico in testa. L'importante è fare, recita il proverbio, fare a favore dei cittadini e non contro. I cittadini, ancora una volta non sanno cosa accade al proprio paese, l'auspicio è, di sapere effettivamente se quanto operato dall'attuale Sindaco Falco, in merito alle Strisce Blu, sia veramente Legittimo o Illegittimo. 

domenica 15 gennaio 2012

Caivano. Padre Maurizio Patriciello: Contro le Camorre, la forza della preghiera


L’ARMA DELLA PREGHIERA PER FERMARE QUELLE DELLA CAMORRA


A Cura di Padre Maurizio Patriciello

Sono venuti in tanti in chiesa, come ogni 13 del mese, a invocare la Vergine Maria. È un’esigenza del cuore. Ne sentiamo il bisogno tutti: parroco e fedeli.  Soprattutto in queste ore in cui il cielo di Napoli si va di nuovo addensando di nubi brutte e minacciose che non lasciano presagire niente di buono. Ci siamo soffermati a riflettere che in ambiente di camorra sono sempre i maschi a impugnare le armi. Le donne restano nell’ombra. Spesso, a dire il vero, sono le prime vittime della prepotenza dei congiunti; altre volte sono complici, ma mai con la pistola in mano. Questo tristissimo primato, del quale vergognarsi, va riconosciuto ai maschi. È sul loro petto che va appuntata le macabra medaglia. Sono essi, infatti, a incutere terrore in queste ore buie come una notte senza luna e senza stelle. Sono loro che si arrogano il diritto di eliminare dalla terra chi fu creato a immagine di Dio. Sono sempre loro che usurpano un potere che nessuno uomo ha ricevuto mai e che mai nessuno potrà concedere: decidere chi è degno di essere lasciato in vita e chi, invece, non lo è. Davanti all’altare ci siamo detti: se tanti nostri fratelli in umanità deturpano la bellezza della vita e rapinano i bambini della gioia che spetta loro; se tanti uomini hanno fatto del sopruso il loro vanto; se la camorra continua a rovinare l’esistenza di una moltitudine di persone, bisogna correre ai ripari. Riparare, ecco. In un modo misterioso ma reale, noi, Chiesa di Cristo, disseminata provvidenzialmente in quartieri difficili e problematici, faremo la nostra parte. Non ci tireremo indietro. Non faremo mancare alle sofferenze di Cristo il nostro contributo. Anche noi abbiamo le mani per impugnare le nostre armi, un cuore che si ribella a tanto scempio. Ma, al contrario di chi deturpa il mondo mostrando tutta la sua miseria, noi siamo ricchi. Ricchi di fede, di speranza e di grazia di Dio. Noi siamo forti della promessa di Gesù: «Io sarò con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo...». Dio non ci lascia soli. Noi abbiamo la certezza che sulla croce Gesù ha già vinto il male. E la morte. Noi sappiamo che là dove il peccato abbonda e sembra vincere, in realtà la grazia sta sovrabbondando. Anzi, già straripa. Anche quando non ce ne rendiamo immediatamente conto. Perché indugiare, dunque? Se sono per lo più i maschi a cedere alla tentazione di macchiarsi di sangue – innocente o meno a noi non importa, la vita di Caino è sacra quanto quella di Abele



 – altri maschi impugneranno un’altra arma per combattere la guerra. Un’arma la cui efficacia ben conoscono i credenti. E i santi. Un’arma insolita, per chiedere a Gesù e alla Sua Mamma la pace, la concordia, la giustizia per questo nostro territorio martoriato e bello. Se il demonio fa proseliti e arruola gente al suo servizio, ci sarà altra gente che con la corona del Rosario in mano, invocando Maria, eleverà al Signore della vita, suppliche e preghiere. Perché alla nostra terra vengano risparmiate ulteriori, inutili sofferenze. Perché lo Stato faccia in fretta la sua parte per bloccare chi ha perduto o sta perdendo il ben dell’intelletto. Perché i vari clan camorristici, con i loro capi, i loro boss, i loro pezzi da novanta, si rendano conto che, sciupando la vita in questo modo assurdo, saranno sempre dei perdenti. Sempre dei poveri sconfitti. Perché lo Spirito Santo arrivi, come solo Lui sa fare, nelle pieghe più nascoste di tanti cuori induriti. E, come balsamo, consoli, guarisca, converta. «Ave Maria piena di grazia il Signore è con te...». Nella penombra riposante della sera risuonano le voci dal timbro forte dei fratelli che invocano la Vergine. Lei che ottenne da suo Figlio il primo miracolo a Cana di Galilea, doni al popolo campano, al Santo Padre, all’Italia intera la gioia di vedere forgiate in falci le armi capaci solo di seminare disperazione e morte.