Visualizzazioni totali

venerdì 8 aprile 2016

Caivano (Na): Intervista all'Avvocato Domenico Acerra (Liberi Cittadini)

Caivano (Na): Intervista all'Avvocato Domenico Acerra (Liberi Cittadini) 



di Gaetano Daniele


Avv. Domenico Acerra
Segretario Liberi Cittadini

Avv. Acerra, perchè ogni volta che posta su Facebook un opinione, un pensiero sull'attuale amministrazione Monopoli, viene subito risposto dal blog d'informazione Napolimetropoli?

Non lo so perché ogni volta che scrivo vengo risposto dal periodico on line che lei cita. La prendo come un segno di attenzione nei miei confronti da parte di quel periodico che mi inorgoglisce, evidentemente scrivo cose interessanti. Certo sarebbe opportuno che mi rispondessero le persone a cui in modo chiaro e inequivoco mi riferisco; ma evidentemente queste persone o sono a corto di argomenti o mostrano una indifferenza verso i loro interlocutori. Ricordo a questi, pero', che i rappresentanti istituzionali hanno il dovere morale, legale e politico di rispondere ai loro rappresentati. Ma tant'è. Spero solo che la prossima volta sarò risposto in prima persona dagli interessati che, ripeto, devono imparare ad avere atteggiamenti più rispettosi verso gli altri e verso il ruolo istituzionale che rivestono.

Avv. Acerra, secondo lei in politica chi cambia opinione è incoerente?

La politica, essendo una attività svolta in modo comunitario, esige coerenza e rispetto delle idee e degli impegni presi da parte di tutti gli appartenenti a una determinata comunità politica. Se, dunque, una persona si allontana da una comunità politica bisogna prima accertare se ad avere abbandonato le idee originarie è stato il singolo o la comunità a cui apparteneva. Non voglio dilungarmi in dissertazioni. Il principio base resta che l'incoerenza è un disvalore in sé; chi è incoerente è sempre condannabile, soprattutto quando pratica l'incoerenza per avere vantaggi di tipo personale. L'unica incoerenza che approvo e giustifico è quella frutto di ripensamenti profondi,  documentati e pensati rispetto a idee o posizioni sostenute in precedenza e in seguito ritenute sbagliate.

Avv. Acerra, secondo lei l'informazione che circola intorno al primo cittadino Monopoli è plurale?

Il sindaco ha creato un regimetto nella sua testa e parte importante del regimetto è  una stampa asservita e dipendente da lui. Questa stampa gli crea una informazione a sua immagine, così che la pubblicistica, oltre ad avere il marchio del regimetto, diventa anche lo specchietto per le allodole del sindaco. Una disinformazione praticata e perseguita scientemente come mai si era vista a Caivano, il cui scopo è quello di creare una realtà artificiale e inesistente. Il ruolo delle forze di opposizione è di sbugiardare in modo puntuale e con dati di fatto questo tipo di informazione e di tenere aggiornati i cittadini sulla realtà che li circonda, rischiarando davanti a loro l'orizzonte che gli viene offuscato dalla cortina fumogena creata da questo modo orrendo di fare informazione.

Avv. Acerra, una giunta azzerata, ed un'altra tutta esterna. Su 5 assessori, solo uno di Caivano, perchè?

L'azzeramento della giunta dopo appena otto mesi dalla sua nomina rappresenta il sigillo che lo stesso sindaco ha apposto sul suo fallimento politico. La nuova giunta deve essere provata sul campo per darne un giudizio. Per ora si può solo dire che, in generale, quando i tecnici occupano in modo totale i posti di governo, oltre ad essere questa una pratica antidemocratica perché questi tecnici gestiscono gli interessi della gente senza che questa gli ha dato alcuna delega, è anche un modo maldestro di amministrate considerato gli sfaceli che in genere combinano i soli tecnici quando si trovano al governo. Il governo Monti era composto da soli tecnici sulla carta di prestigio eppure è generalmente considerato uno dei peggiori governi della Repubblica. Insomma i precedenti non sono un buon viatico per questa giunta.

Avv. Acerra, lei è segretario di Liberi Cittadini, che consiglio si sente di dare all'attuale amministrazione Monopoli?

Il sindaco non ha bisogno di consigli. Per l'autorefernzialita' che ha finora dimostrato, non ha bisogno di niente e nessuno.

Bersani massacra Renzi e sulla Boschi: "Perché Maria Elena deve dimettersi"

Bersani massacra Renzi e sulla Boschi: "Perché deve dimettersi"



Pier Luigi Bersani parla di Matteo Renzi, del suo governo, della sua politica, dei suoi uomini. E' devastante, le sue sono parole e commenti che non lasciano spazio alcuno alla replica. Tranchant. Al Corriere della Sera l'ex leader del Pd spiega il grande limite di Renzi che è stato, a suo avviso, quello di aver disertificato il Pd con il suo arrivo creando solo tanti "yes man e yes woman". Alla domanda diretta sulle dimissioni della Boschi, Bersani risponde senza esitare: "Le colpe dei padri non ricadono sui figli, però io non reggerei a un disagio di questo genere. C' è da dire che io sono di un' altra generazione e adesso ce n' è ben altra...".  Per quanto riguarda il referendum sulle trivelle, Bersani precisa che lui andrà a votare "no".  

IL GIORNO DEL RITIRO Bertolaso, la corsa è finita? Berlusconi ora cambia tutto

Bertolaso verso il ritiro, Berlusconi indeciso tra Meloni e Marchini


di Paolo Emilio Russo


Qualcosa si muove. Controvoglia, cambiando spesso idea, ma il Cavaliere si è convinto che sarebbe sbagliato «regalare una vittoria a chi non se lo merita» e sembra disposto a riaprire i tavoli con gli alleati - o ex - di centrodestra. Ciò non significa arrendersi, però, o, peggio, mettere Forza Italia in condizioni di dover rinunciare alla sua golden share, specie ora che le elezioni Politiche sembrano meno lontane di un tempo. Si tratta di capire se il “piano b” sia quello di far convergere i voti azzurri sul “civico” Alfio Marchini e ricucire col centro o agganciare i “lepenisti” di Lega e Fdi e riagguantare il Pd nei sondaggi.

Così a a Matteo Salvini che si offre pubblicamente di «mediare» e «vedere Silvio Berlusconi quando vuole», per ribadirgli che «l’unica candidatura vincente è quella di Giorgia Meloni», risponde seccamente la portavoce azzurra, Deborah Bergamini: «Facciamo fatica a capire cosa ci sia da mediare; noi abbiamo rispettato la parola data e gli accordi presi, mentre lui e Meloni no...». Proprio in quello stesso momento Guido Bertolaso, il candidato ufficiale degli azzurri, che da ieri ha avviato la campagna di affissioni, confermava di voler «restare in campo», anche se, lontano dai riflettori, avrebbe dato la sua disponibilità a ritirarsi in caso di richiesta del Cavaliere.

Ma la novità è che pure Alfio Marchini, candidato civico, che da giorni sta lavorando ad aggregare il centrodestra, si è scagliato contro il leader del Carroccio: «Berlusconi non mi sembra abbia bisogno di badanti, anche perché, a differenza di Salvini, nella sua vita ha dimostrato di saper vincere...», ha dichiarato l’ingegnere-imprenditore, candidato “civico”, ma sostenuto da Udc e Ncd. Da giorni Marchini lavora per “spostare” Forza Italia sul proprio progetto, nel quale vorrebbe coinvolgere anche La Destra di Francesco Storace. Insieme i tre potrebbero superare il 20%.

Ignazio La Russa, dirigente di Fdi, però va in pressing: «Ritirare Bertolaso e convergere tutti su Meloni? Sarebbe un colpo di buon senso». L’ex ministro della Gioventù dovrebbe arrivare agevolmente al ballottaggio. Frena, confermando però che qualcosa si muove, l’ex an, vicepresidente del Senato di Fi, Maurizio Gasparri: «Il quadro non cambia, c’è pressione per dire di non sprecare le forze, ma Bertolaso è in campo e Berlusconi ritiene che sia la soluzione migliore». «L’unità è auspicabile, ma potrebbe pure essere su Bertolaso», aggiunge. Quest’ultimo, però, anche a causa del ritardo nelle affissioni - mentre Meloni e Marchini hanno tappezzato da giorni la città - nei sondaggi resta indietro, circa all’8%. Con queste previsioni, gli azzurri nella Capitale avrebbero addirittura avuto difficoltà ad individuare candidati per il consiglio comunale. Una cosa è certa: l’ex premier prima di riaprire la partita-Roma vuole chiudere quella sulle altre città, specie Napoli, dove Gianni Lettieri ancora aspetta. In bilico - con meno speranze di successo - anche Torino, Bologna e Novara. «Io e Berlusconi ci vedremo dopo lunedì», annuncia Salvini. Che avrebbe già dalla sua una fetta importante di Fi.

"La balla della Boschi: le prove" Quell'incontro (molto) pericoloso

La menzogna della Boschi, le prove del Fatto. Ecco chi ha incontrato e quando



Non appena è scoppiato lo scandalo petrolio in Basilicata, nel governo Renzi è scattata la corsa a chi dichiarava prima di non aver mai sentito parlare di Gianluca Gemelli, compagno dell'ex ministro Federica Guidi, indagato a Potenza per corruzione e traffico di influenze illecite. La Guidi è stata costretta a dimettersi una volta pubblicata la telefonata con il "padre di suo figlio" nella quale veniva tirata in ballo anche il ministro Maria Elena Boschi. Lei stessa è stata sentita dai magistrati di Potenza come persona informata sui fatti, trenta minuti di colloquio nel suo ufficio a Roma per fare chiarezza su quell'emendamento che ha sbloccato il centro di Tempa Rossa, tanto caro alla Total e a Gemelli. La Boschi ha chiarito da subito di non aver mai visto nè sentito Gemelli, ma secondo quanto riportato dal Fatto quotidiano, questa versione non sarebbe del tutto sincera.

Le coincidenze - Il Fatto riporta che il 27 novembre 2014 Gemelli è stato presente al Senato, proprio nei giorni in cui veniva discusso l'emendamento che gli interessava. In quello stesso giorno, l'agenda dei lavori di Palazzo Madama prevedono la presenza della Boschi. Alle 15.05, fino alle 15.50, Anna Finocchiaro, anche lei citata negli atti della procura di Potenza, presiede la commissione Affari costituzionali e riunisce l'ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi. Proprio alla fine della riunione, ci sono dieci minuti con la partecipazione della Boschi, accompagnata dal sottosegretario Sesa Amici. In commissione si discute dell'Italicum e, scrive il Fatto: "non manca nessuno dei protagonisti dell'intricata vicenda dell'emendamento Tempa Rossa".

L'incontro - La Finocchiaro si è aggiunta alla schiera di chi ha detto di non aver "mai avuto rapporti con Gemelli", sulla stessa linea della Boschi. In quella commissione però qualcuno che Gemelli conosce c'era, tipo Paolo Quinto, componente dello staff della segreteria di presidenza della Finocchiaro. Quinto, qualche settimana prima, era stato raggiunto al telefono da Gemelli per avere qualche posto in prima fila per amici di aziende petrolifere in occasione del convegno di Italianieuropei, la fondazione di Massimo D'Alema. Il collaboratore Dem ha soddisfatto la richiesta.

È pareggio, Berlusconi ora stra-gode Il sondaggio che cambia la storia

Pareggio: Berlusconi ora stra-gode. Il sondaggio che cambia la storia



Un flash, su Dagospia. Poche righe per buttare in pasto al web la notizia-bomba. Si parla della corsa elettorale a Milano, dove la sfida è tutta tra Stefano Parisi, il candidato del centrodestra, e Beppe Sala, l'ex mister Expo voluto da Matteo Renzi e candidato dal centrosinistra. La sfida, si diceva, per Parisi pareva impossibile. Invece, giorno dopo giorno, punto dopo punto, si è capito che la corsa non era decisa in partenza, affatto.

E si arriva dunque al flash di Dagospia, che spiega: "Secondo le ultime proiezioni, Parisi si è appaiato a Sala". Il divario, secondo diversi sondaggi, si era già ridotto fino a 3-4 punti percentuali. Ora altre fonti, non esplicitate da Dago, darebbero conto del pareggio. Sempre Dago fa notare come "la casa svizzera non dichiarata ha fatto perdere al candidato di Renzi ben due punti". A Parisi, ora, resta da fare un ultimo sforzo per il sorpasso, e per "demolire" il centrosinistra: la sconfitta di Sala a Milano sarebbe un colpo da ko per Renzi.

Guidi intercettata, Renzi nel caos: verità imbarazzante su un ministro

Guidi intercettata, Renzi nel caos: la verità imbarazzante su un ministro

di Fabio Amendolara



Gli investigatori lo definiscono «il quartierino romano». Al centro c' è l' imprenditore Gianluca Gemelli, compagno dell' ex ministro Federica Guidi. Nel gestire i propri affari, secondo gli investigatori, «curava gli interessi di un intero gruppo stabilmente deciso - si legge in un' informativa della Squadra mobile di Potenza allegata agli atti dell' inchiesta sui subappalti Total a Tempa Rossa - a manovrare procedure di singoli funzionari e istituzioni pubbliche, sì da piegarne l' esercizio del potere a proprio esclusivo e personale interesse». Il «quartierino» secondo gli investigatori era ben noto al ministro Guidi che, a telefono, in più di una occasione lo ha definito «combriccola». È sulla «combriccola» che si concentreranno le domande della sua audizione in Procura a Potenza oggi alle 12. L' attenzione della polizia si è concentrata su una riunione segreta tra Mef e Mise. A quella riunione con la «combriccola» non c' era Guidi, ma un sottosegretario: Claudio De Vincenti. È il ministro a parlarne a telefono con il compagno, sostenendo di volerlo «sbattere fuori». La Guidi dice al compagno di essersi «rotta» e di riferire alla «combriccola» che avrebbe dovuto «adeguarsi»: «O il giochino è sempre uguale oppure si interrompe». La Guidi, secondo gli investigatori, con quelle parole ammette di aver «definitivamente scoperto le carte». Il riferimento è alla riunione tra Mef e Mise che prevedeva la sua presenza.

La Guidi non riesce a partecipare. Si presenta il viceministro. E l' incontro si tiene lo stesso. La Guidi va su tutte le furie e chiama la segreteria del ministro Pier Carlo Padoan, ma ottiene «risposte imbarazzanti». Le parole dell' ex ministro sono durissime: «Dì ai tuoi amici che mi sono accorta che nonostante tutte le loro balle io ho in casa un pezzo di merda e siccome la merda non me la prendo per parargli il culo al loro amichetto, fin che posso... dato che ho capito... lo tratto da pezzo di merda... perché la Guidi ha anche una sua reputazione... nel senso che non è che facciamo un favore a De Vincenti e allora stiamo meglio tutti. Io non mando a puttane un pezzo della mia roba per fare un favore a tutta quella combriccola».

Il ministro manda anche un sms a De Vincenti e dice: «Non mi ha neanche risposto, ma io non vado a chiamare Anna Finocchiaro, perché non sono io che devo andare a spiegare alla Finocchiaro... prendo atto della cosa loro... lo prendano come un avvertimento». La Guidi è determinata: «Se tolgo le deleghe al viceministro, anche il tuo amico Nicola Colicchi, che dovrebbe sapere che crolla il governo...». Il ministro ribadisce che De Vincenti è la sua rovina: «Però siccome è amico del tuo clan, sappi che lui è uno che sa le cose, quindi prova a prenderci le misure».

Gemelli replica che il viceministro non ha niente da dividere con lui. Ma la Guidi è netta: «No, non ha niente da dividere, ma te e la fida amica Finocchiaro, Paolo Quinto, siccome lo portano tutti in palmo di mano, sai che tutte le cose che racconti a loro, magari lui le sapeva già, però sappi che... lì è fatto così». E infatti sulla stampa De Vincenti viene definito il «ministro ombra». «Ma - secondo Guidi - non aveva alcun titolo per andare al Mef». Il ministro non riesce a capire neanche come abbia fatto a sapere di quella riunione molto riservata. Poi se la prende con Padoan: «Padoan viene fuori... sai chi glielo ha messo lì Padoan? Sempre quel quartierino lì... non è che te lo devo spiegare... Quelle pedine... cioè De Vincenti da me non è un caso... non è per farmi un favore perché è bravo, capito? Come non hanno messo lì Pier Carlo per fare un favore a Matteo, perché Pier Carlo è bravo». Gemelli risponde: «Si tratta di mere dinamiche». Dinamiche che la Guidi dovrà spiegare ai magistrati di Potenza.

"Riina da Vespa ha usato codici mafiosi" Cos'è successo davvero a "Porta a porta"

Don Luigi Ciotti: "Il figlio di Riina da Vespa ha usato codici mafiosi"



«Il servizio pubblico può affrontare  tutto ma il punto sta nel modo in cui lo fa e nelle riflessioni del giorno dopo ci sono molte cose che ritengo insopportabili: dall’inizio alla fine Salvo Riina ha dato una intervista da mafioso». Lo afferma,  ascoltata dalla commissione Antimafia, la presidente della Rai Monica  Maggioni, precisando subito però che «la Rai non è ’appiattibile' su  un personaggio. La Rai è un’azienda che ogni giorno si dà da fare  nella lotta alla mafia e nessuno delle 13mila persone che lavorano in  questa azienda ha un atteggiamento incerto rispetto a questo».

«Inquietante perchè lui usa dei codici mafiosi»: cosi il presidente di Libera, Don Luigi Ciotti, ha commentato l’intervista a Salvo Riina andata in onda ieri sera a «Porta a Porta» riferendosi alla parte in cui il figlio di Totò parla dei collaboratori di giustizia e specificando di non aver visto la puntata ma di averne letto i contenuti su alcuni quotidiani. «Per me - ha detto Don Ciotti a margine di un incontro a Bologna con gli studenti universitari - è molto importante alzare il tono della voce perchè a Libera aderiscono alcune migliaia di familiari delle vittime innocenti delle mafie a cui sono stati strappati i loro affetti. Il 70 per cento di queste persone non conosce la verità. C’è bisogno di verità non di creare enfasi su storie che hanno fatto soffrire il nostro Paese».

Il presidente di Libera dopo aver ricordato di aver subito minacce di morte da Totò Rina ha sottolineato che «ci sono tante altre occasioni per far conoscere le mafie, non c’è bisogno di far fare la passerella a personaggi come il figlio di Riina. Mi disturba tutto questo palcoscenico che gli si dà. Lo rispetto nei suoi affetti ma vedere questa pubblicità umilia la storia di tante persone». Secondo Don Ciotti, «oggi in Italia si è creato un clima per il quale il rischio è di non fare più la lotta alla mafia ma di fare la lotta all’antimafia». Per quanto riguarda la Rai, il presidente di Libera ha dato anche atto al servizio pubblico di aver seguito «con grande attenzione la giornata del 21 marzo mobilitando tutte le sue forze per dare dignità alla giornata della Memoria e dell’impegno a livello nazionale e a livello regionale. Bisogna riconoscere il positivo - ha concluso - e denunciare le cose che non vanno».

Autovelox, arriva quello fantasma Attenti: saranno multe a raffica

Autovelox, arriva quello fantasma. Nuovo incubo: multe a raffica



L'ultima idea per bastonare gli automobilisti arriva dal comune di Maniago, in provincia di Pordenone, e rischia di diventare il nuovo incubo degli italiani. Non bastavano gli autovelox piazzati nei punti strategici delle città o quelli con gli appostamenti della polizia municipale in quei tratti dove è facile che l'acceleratore venga premuto un po' oltre il limite per fare multe a strascico. Adesso arriva il "bidon velox" che appare e scompare a piacimento, un giorno è dietro un albero, il giorno dopo non c'è più, con buona pace della sanità mentale di chi guida. Al Gazzettino gli amministratori di Maniago si dicono certi degli effetti positivi sulla sicurezza stradale: "Il meccanismo è il medesimo degli altri bidoni arancioni, soltanto che l'effetto deterrenza dovrebbe essere ancora maggiore perché sfrutta il fattore sorpresa e, quindi, impone la massima attenzione al rispetto costante dei limiti di velocità, non sapendo dove potrà essere posizionato. Il dispositivo può essere spostato dalla pattuglia di turno che lo allestisce e si procede con multe immediate".

giovedì 7 aprile 2016

Parla Mario Draghi, la sua profezia: la fine (terribile) dell'Europa è vicina

Parla Mario Draghi, la sua profezia: la fine (terribile) dell'Europa è vicina



"Le prospettive per l'economia mondiale sono circondate da incertezza. Dobbiamo fronteggiare persistenti forze disinflazionistiche. Si pongono interrogativi riguardo alla direzione in cui andrà l'Europa e alla sua capacità di tenuta a fronte di nuovi shock. In questo, il nostro impegno a onorare il mandato conferitoci continuerà a rappresentare un'ancora di fiducia per i cittadini d'Europa". Sono le inquietanti parole di Mario Draghi messe nero su bianco nel rapporto Bce 2015.

"Con l'avanzare dell'anno abbiamo di fatto assistito al consolidarsi della fiducia. La domanda interna ha sostituito quella esterna come motore della crescita sulla scia di un miglioramento del clima di fiducia dei consumatori. Nell'intera area dell'euro è ripartita la dinamica del credito" scrive Draghi, e "l'occupazione ha continuato ad aumentare e i timori di deflazione, che si erano diffusi nell'area agli inizi del 2015, sono stati interamente dissipati".

Ma ora il quadro della situazione appare di nuovo incerto. "A fine anno abbiamo ricalibrato la nostra politica per fronteggiare nuovi effetti avversi derivanti dagli andamenti economici mondiali, che hanno spinto al ribasso le prospettive di inflazione. Questi effetti avversi si sono intensificati agli inizi del 2016, rendendo necessario, da parte nostra, un orientamento ancora più espansivo della politica monetaria". Con queste decisioni, aggiunge Draghi, "abbiamo ribadito che, anche dinanzi a forze disinflazionistiche su scala mondiale, la Bce non si piega a un livello di inflazione eccessivamente basso"

Caivano (NA): Informarsi è un Diritto-Dovere

Caivano (NA): Informarsi è un Diritto-Dovere

di Gaetano Daniele


Non dipende da quello che siamo capaci di predicare a farci diventare veri uomini, ma da quello che mettiamo in pratica. Pubblicare messaggi strettamente personali, violando ogni forma di privato, classifica il soggetto, soprattutto se questo soggetto è candidato a Sindaco. 

E' anche vero che anni fa le fiabe iniziavano con "C'era una volta", ed oggi con "se sarò eletto", ma appunto, il praticare bene a volte non è sempre sinonimo di bene o pace. 

Cambiare partito o opinione è lecito, nascondersi dietro le parole di terzi, che non sono in grado nemmeno di gestire un'edicola, è gravissimo. Viceversa, l'informazione non dovrebbe avere padroni. Ormai ci sono giornalisti, editori e blogger, che a seconda del Comune padre, cambiano ideologia. Ad esempio a Cardito si professano di sinistra, ad Afragola di centrosinistra, a Caivano di destra, quando fino a poco tempo fa quella stessa destra era fallimentare, e a Frattamaggiore si professano apolitici. Insomma, in più, credono, parlando dietro nick di altre persone, approfittandosi della loro ignoranza, della loro insipienza, di dettare il bello e il cattivo tempo. E nonostante, mai come in questo preciso momento alcuni comuni godono di più informazione, si continua a non sapere e soprattutto a non capire, perchè di solito chi detiene o crede di tenere in mano l'informazione locale, crede di gestire parte di potere, per non dire se la suona e se la canta da solo. 

I Paesi sono pieni di immondizia, ritornando all'Edicola, si prorogano appalti a ditte che non sono state in grado di garantire il regolare funzionamento dei lavori, e, alla fine, non si trova mai il colpevole. E' sempre colpa di qualcun altro, la colpa è sempre di chi ha preceduto. 

Chi per volontà altrui è costretto a ricoprire un ruolo che non è in grado di ricoprire, fa peccato due volte. Primo, perchè mette a repentaglio la salute dei propri concittadini, secondo, perchè governa con le idee degli altri pur essendo stato eletto in prima persona. 

Informarsi è un Diritto-Dovere. Capire e non affidarsi al sentito dire può aiutarci per il futuro a formare una vera e propria classe politica che possa traghettare il Paese lontano da chi fino ad oggi ha condotto una politica personalistica. 

Caivano (Na): Caso Via Puccini La verità inequivocabile degli sfollati

Caivano (Na): Caso Via Puccini La verità inequivocabile degli sfollati 



Accendiamo i riflettori sul caso di Via Puccini. Non lo facciamo per strumentalizzare o per trovare un vincitore. Sulle disgrazie della povera gente, c'è solo una cosa da fare, occuparsi di loro. Senza se e senza ma. Poi ognuno può cercare il consenso a seconda delle proprie tifoserie, su facebook, su twitter o tra la gente, a noi come alle famiglie sfollate di via Puccini, interessano i fatti, non proclami. 

Andiamo per ordine. Il 25 Marzo scorso, in Via Puccini angolo Corso Umberto I, da cause ancora da accertare, salta in aria un appartamento al primo piano. Poteva essere una strage. Prima dello scoppio, una delle famiglie coinvolte viene attirata da una voce proveniente dal primo piano dello stabile, era una donna anziana, a risalire le scale e a cercare di salvarla, c'era Pasquale Castricato, ormai definito l'eroe di Via Puccini. 

Una catastrofe. Sotto lo stabile di Via Puccini vi sono anche diverse attività commerciali. Il Mondo Marino, di Pino Paolino, che subisce danni incalcolabili. Il Bar Zeus, di Franco Fico, e altre attività commerciali. Tutti subiscono danni. 

Nel frattempo, Pasquale Castricato, viene portato d'urgenza all'Ospedale Bufalini di Cesena. Ricoverato il giorno 26 marzo, entra in coma farmacologico. La prognosi è riservata. I familiari sono in costante fibrillazione. La moglie di Pasquale, a stento riesce a camminare. Difatti dopo pochi giorni viene ricoverata al Cardarelli per altri accertamenti. Antonella, la figlia di Pasquale, ragazza madre, cerca una mano, un aiuto. Crede in un aiuto morale e psicologico anche da parte del Comune. Si, è vero, in passato ha ricevuto qualche aumento di ore per sostenere le sue spese familiari, ma qualche ora in più non possono permetterle di affrontare una spesa ed un viaggio a Cesena, per lei e per la mamma. Si rivolge al Comune, per detta sua, il Sindaco gli offre solo la possibilità di alloggiare all'Hotel il Roseto. Ma per Antonella è poco. Antonella vuole raggiungere il padre a Cesena che non vede da diversi giorni. Lunedì 4 marzo finalmente l'incontro con la dott.ssa Damiano alle politiche sociali. Antonella è accompagnata dallo Zio Patrizio. Negli uffici preposti, trova la dott.ssa Damiano, la dott.ssa Ponticelli, e la consigliera comunale Maria Fusco di Idea Nuova. Ma nulla di fatto, Per detta di Antonella, gli viene proposto solo un biglietto del treno per lei, Solo uno. Anzi, sempre per detta di Antonella, viene istigata da qualcuno, addirittura spuntano strane allusioni di voler strumentalizzare la situazione, cosa non veritiera, perchè Antonella cercava solo un aiuto per come raggiungere Cesena, e dove alloggiare. Ma tagliamo a corto, in quella sede si alzano anche i toni, e ci credo, pensa la comunità caivanese, dopo aver perso per un errore umano o non, questo poi lo accerteranno le autorità competenti, tutto, ed in più ci si ritrova in mezzo ad una via, con un padre in Coma, sentirsi dire di inventarsi i fatti e gli accadimenti, forse, un vaffanculo sarebbe scappato a chiunque. Ma torniamo ai fatti. Antonella decide di tornarsene a casa e di non affidarsi più al Comune. Lo ha fatto per ben tre volte e per ben tre volte non ha trovato sponda. 

Ma in tutta questa storia, Antonella Castricato, trova un conforto sia morale che psicologico da Francesco Emione, Infatti, dopo tante visite, il consigliere comunale di Liberi Cittadini, ha proposto di provvedere in forma privata, autotassandosi, di elargire ad Antonella Castricato sia le spese di viaggio che il pernottamento a Cesena. In più, l'istituzione di un conto corrente per raccogliere fondi in favore di tutte le famiglie coinvolte nella tragedia. Ed infine, di proporre nel prossimo consiglio comunale un fondo per assistere tutte le famiglie colpite da eventi simili. Un gesto nobile. Altro che proclami.

E il Sindaco Monopoli? 

Il Sindaco Monopoli esce allo scoperto e pubblica ieri, sulla sua pagina Facebook quanto segue: 

Ad onore di verità. Sugli aiuti alle famiglie di via Puccini...
Negli ultimi giorni ho letto diversi interventi di alcuni consiglieri comunali sulla polemica degli aiuti alle famiglie che vivono il disagio causato dal parziale crollo dell'immobile di via Puccini. Anche su questo caso non riesco a capire ed a giustificare la voglia di alimentare sterili ed inconsistenti polveroni, speculando su una situazione seria che poteva addirittura provocare una tragedia. (Sindaco forse perchè non si racconta tutta la verità? nessuna speculazione, le famiglie sfollate, e, soprattutto la famiglia Castricato cercava più vicinanza da parte sua). 

Non capisco - continua Monopoli -  la necessità e la volontà dei soliti settori dell'opposizione di strumentalizzare la vicenda con l'obiettivo di screditare l'amministrazione. ( Sindaco, le opposizioni sono intervenute perchè l'amministrazione è stata forse negligente nei confronti delle famiglie colpite, difatti stanno devolvendo loro, le spese alla famiglia Castricato ).. 

Questa non è politica - continua Monopoli sui Facebook - ma certi atteggiamenti rappresentano la principale caratteristica di "politicanti di basso profilo". (Sindaco Monopoli dove sono gli atteggiamenti di basso profilo?, l'aver aiutato una famiglia in difficoltà e aver istituito un fondo per tutti gli sfollati?)....

Entro nei dettagli, dando sempre la parola ai fatti - prosegue Monopoli su Facebook. Di fronte ad una classe dirigente di spessore ed interessata agli interessi collettivi, probabilmente non c'era nemmeno bisogno di spiegare cosa l'amministrazione ha fatto per limitare i disagi alle famiglie di via Puccini, nonostante il Comune non avesse responsabilità in merito alla vicenda. (Sindaco il Comune di Caivano non ha responsabilità, è vero, ma difronte ad un tale disagio, si cerca di fare quadrato ed aiutare gli sfollati anche a livello personale, cosa che secondo alcune famiglie sfollate non è stato fatto).... 

Ma l'amministrazione - prosegue Monopoli su facebook - deve farsi sempre trovare pronta, nei limiti del possibile, per aiutare chi ne ha bisogno. (Per detta degli sfollati, come riportano i messaggi, l'amministrazione non si è fatta trovare pronta)... 

Ma una cosa sono gli aiuti del Comune ed un'altra è parlare, - aggiunge Monopoli su Facebook - come hanno fatto in maniera povera e strumentale, alcuni esponenti della minoranza consiliare, di elargizione di denaro. (Sindaco Monopoli, le minoranze non hanno parlato nè tanto meno fatto chiacchiere, hanno fatto fatti, stanno provvedendo a pagare le spese di viaggio ad Antonella Castricato, quello che gli ha negato il Comune, visto che lei ricorda che non è competenza del comune, ed in più stanno instaurando un fondo per tutte le famiglie, anche quelle non coinvolte nella tragedia del 25 marzo scorso)... 

Agli inquilini di via Puccini il Municipio ha immediatamente messo a disposizione la possibilità di soggiornare presso l'hotel "Il Roseto" di Caivano in attesa che trovassero una sistemazione definitiva. (Questo è vero )... 

Particolare attenzione abbiamo riservato, attraverso il settore Politiche sociali, alla vicenda della famiglia Castricato, salita alla ribalta della cronaca in quanto Pasquale è stato ricoverato presso l'Unità operativa centro grandi ustioni di Cesena. La dottoressa Anna Damiano, responsabile del settore Politiche sociali, si è immediatamente mobilitata proponendo alla famiglia Castricato il pagamento dei biglietti del treno, andata e ritorno, in modo che il Comune potesse sobbarcarsi le spese di viaggio. (Questo secondo Antonella Castricato è vero in parte. La dott.ssa Damino ha offerto ad Antonella Castricato, solo un biglietto del treno, solo uno, di andata e ritorno).... 

E non è tutto: sempre l'amministrazione comunale - nota Monopoli su Facebook -  si è preoccupata anche di proporre ai familiari di Pasquale un pernottamento a Cesena presso una struttura "La Casa dei nonni", nei pressi dell'ospedale. Spese che il Comune è pronto a sostenere. (Questa proposta ad Antonella Castricato non è mai pervenuta, solo ieri Antonella Castricato ha appreso questa sua proposta).... 

Tralasciando le continue mie telefonate presso il nosocomio di Cesena, quasi quotidiane, per essere sempre aggiornato sulle condizioni di Pasquale. (Sindaco Monopoli, lei dice di aver telefonato quasi quotidianamente al nosocomio di Cesena, può raccontare ai suoi lettori, se vuole, con chi ha parlato nei giorni scorsi e cosa le hanno detto sulle condizioni di Pasquale Castricato?)...

Certe cose non le ho mai dette . continua Monopoli - perché ritengo che non c'è bisogno di pubblicità quanto ci si prodiga per aiutare concittadini in difficoltà. (Sindaco Monopoli, ma fino ad oggi, i concittadini sfollati dicono il contrario, come appunto riferisce la famiglia Castricato).... 

Ma di fronte alle strumentalizzazioni delle ultime ore è stato necessario ribadire quanto messo in campo dal Municipio ad onore della verità. (Sindaco Monopoli, quale verità?).... 

Purtroppo questa polemica dimostra quanto sia basso il livello di alcuni politicanti che cercano di approfittare anche di queste tragedie al fine di guadagnarsi un pochino di visibilità. Personalmente sono convinto che i cittadini conoscano la verità e di fronte ai fatti non vi sia fango che tenga. Si può giustificare anche qualche reazione scomposta di chi sta vivendo un disagio inatteso sulla propria pelle e non facciamo drammi. Anzi, il nostro obiettivo resta quello di aiutare chi ne ha bisogno. Ma ascoltare certe dichiarazioni dai consiglieri comunali e dai soggetti che danno lezioni senza aver mosso un dito per aiutare concretamente queste famiglie è davvero paradossale e dimostra quanto certi settori della politica non abbiano a cuore gli interessi collettivi ma concepiscano esclusivamente il Municipio come un luogo per coltivare gli interessi personali. (Sindaco Monopoli, senza aver mosso un dito? Spese di viaggio e Hotel a carico della minoranza, indire un fondo per tutte le famiglie degli sfollati per lei è paradossale?).... 

Insomma, i fatti purtroppo non corrispondono, la politica a volte è strana, o peggio nega l'evidenza. E' vero. Non si può e non si deve strumentalizzare sulle disgrazie della povera gente. E' verissimo. Ma se le amministrazioni peccano di negligenza cosa bisogna fare, tacere? 

mercoledì 6 aprile 2016

"Non ci posso proprio credere" I sondaggi segreti di Berlusconi

"Non ci posso proprio credere", i sondaggi segreti di Berlusconi



Sono arrivati i sondaggi che Silvio Berlusconi aspettava. Lo rivela Affaritaliani.it che pubblica i risultati e dà conto della reazione del Cavaliere che, dopo averli consultati, avrebbe scosso la testa ed esclamato: "Non ci posso credere". A Roma, stando a questi risultati, si conferma saldamente in testa la grillina Virginia Raggi, al secondo posto c'è il Pd Giacchetti e a due punti di distanza Giogia Meloni. Guido Bertolaso sarebbe sotto il 10 per cento.  Le cose non andrebbero meglio a Torino dove il candidato azzurro, Napoli non sfonderebbe il 5% con la lista di Forza Italia ferma alla stessa percentuale e, come sottolinea Affaritaliani.it, triplicata dal Carroccio. A Napoli Lettieri è in terza posizione col sostegno di Meloni e Salvini con la lista di Forza Italia che non va oltre il 10%. Risultati abbastanza deludenti per Silvio Berlusconi, numeri di cui certamente terrà conto prima di prendere qualsiasi nuova decisione. 

Dimenticate la primavera, torna il freddo In questi giorni tornano piogge e neve

Dimenticate la primavera, torna il freddo Segnatevi questa data: cadono pioggia e neve



Non fatevi troppe illusioni. La primavera di questi giorni con le temperature miti è destinata a durare ancora per poco. Nella seconda parte di questa settimana grazie all'arrivo tra il 7 e l'otto aprile della bassa pressione proveniente dal Nord Africa e in transito sulle regioni centro meridionali e all'azione abbastanza probabile, oramai, un nuovo e significativo peggioramento del tempo nella seconda parte di questa settimana. Esso dovrebbe articolarsi in due fasi. Sabato 9 aprile, invece, dovremo confrontarci con l'ingresso di aria più fredda subpolare.

Neve - Tra giovedì 7 e venerdì 8 aprile, è prevista intensificarsi la nuvolosità su gran parte del Paese, con piogge sulle isole e poi nel resto d'Italia. La  neve dovrebbe iniziare a cadere abbondante, soprattutto nel corso di giovedì pomeriggio-sera, sulle Alpi, ma a quote superiori ai 1700/1800 m. Nel corso di venerdì 8, una bassa pressione interesserebbe gran parte d'Italia con piogge diffuse da Nord a Sud anche forti sulle regioni settentrionali. La temperature inizierebbe a calare sulle Alpi con la neve che si spingerebbe fino a 1400/1500 m, anche fino a 1200 m la sera. Per sabato invece, quando la temperatura calerà ancora, la neve scenderà anche a 1000 metri. 

Così la Guidi ha scaricato il fidanzato Parole raggelanti: "Lui è soltanto..."

L'ha scaricato. La vendetta della Guidi contro il fidanzato: "È solo..."



L'ex ministro Federica Guidi "scarica" il compagno. "Gianluca Gemelli è il padre di suo figlio ma con il quale non ha mai convissuto.  Da tempo si vedono solo ogni 7/15 giorni". Lo dice all'Ansa chi ha parlato con l'ex ministro, che si sta preparando al colloquio con i magistrati di Potenza. Con Gemelli, dice la stessa fonte, Guidi non ha interessi comuni. Non ha conti cointestati ed ha sempre provveduto lei e la sua famiglia alle necessità del figlio.

Secondo la fonte, la valanga che le è crollata addosso ha messo Guidi prima in una condizione di incredulità; poi parlando con i suoi più stretti collaboratori ha iniziato a reagire. Ora Federica Guidi sta ricostruendo l'agenda degli incontri e la memoria dei colloqui. "Ma soprattutto  sta verificando il ruolo di Gianluca Gemelli", riferisce la fonte.

Effetto Panama, viene giù il calcio: il nome mondiale spuntato nelle liste

Panama Papers, nelle carte oltre a Inter, Platini e Messi anche il nome dell'ex milanista Seedorf



La maledizione dei soldi perseguita la Fifa. Anche il nuovo presidente del calcio mondiale, l'italo-svizzero Gianni Infantino, sarebbe presente nell'elenco dei nomi del dossier Panama Papers. come riportato dal quotidiano spagnolo Diario Sport. Un nuovo scandalo, dunque, rischia di abbattersi sul massimo organismo calcistico dopo quello che ha portato alle dimissioni del potentissimo Sepp Blatter, di cui Infantino è il sostituto.

Il nome di Seedorf - Non solo. C'è anche il nome di Clarence Seedorf nelle liste di personaggi famosi. Secondo quanto riferisce l'agenzia DutchNews, l'ex giocatore di Ajax, Real Madrid, Inter e Milan sarebbe stato tirato in ballo per una società a Panama legata ad una azienda di gioielli italiana che ha sponsorizzato la sua quadra di motociclismo con 600.000 euro.

Da Messi all'Inter - Seedorf non è l'unico big del calcio coinvolto dall'inchiesta sulle società di comodo nel paradiso fiscale. Oltre all'ex presidente Uefa Michel Platini e al campione del Barcellona Leo Messi, secondo l'Irish Times nei documenti ci sarebbero i nomi di almeno una ventina di grandi calciatori del passato e del presente appartenenti a top club del calibro di Manchester United e Real Madrid (fra cui l'ex interista degli Anni 90 Ivan Zamorano) e almeno 20 grandi club di calcio, fra cui Inter, Boca Juniors e Real Sociedad.

Ecco come pagare meno tasse Modello 730: le nuove detrazioni

Fisco, modello 730: ecco come pagare meno tasse



Tempo di 730, che dal 15 aprile sarà disponibile online ma si potrà continuare a presentare in forma cartacea presso i Caf o ai commercialisti. E il quotidiano "Il Tempo" riporta oggi un elenco di nuove detrazioni con le quali la dichiarazione dei redditi più diventare più leggera.

Spese scolastiche - Si possono portare in detrazione le spese scolastiche per gli istituti paritari oltre a quelle per la scuola materna, primaria e secondaria. Il risparmio netto sarà pari al 19% e il costo da dedurre è quello nell'anno di imposta.

Università e master - Sono deducibili le spese per le università non statali, per le scuole di specializzazione post universitaria o corso di formazione avanzata e i master.

Cuochi, design e dottorati - Sono deducibili le spese di dottorati di ricerca, ma anche di corsi alternativi per cuochi, chef, designer, purchè assimilati a corsi di istruzione secondaria.

Lutti - Detrazione del 19% delle spese per servizi funerari indipendentemente dall'esistenza di un vincolo di parentela col deceduto, per un importo comunque non superiore a 1.550 euro.

Ristrutturazioni edilizie - Prorogata di un altro anno l'aliquota al 50% per le ristrutturazioni edilizie e al 65% per il risparmio energetico. Le detrazioni interessano anche i dispositivi multimediali per il controllo da remoto degli impianti di riscaldamento.

Bonus mobili - Prorogato fino al 31 dicembre 2016 anche il Bonus Mobili, cioè la detrazione fino al 50% su una spesa massima di 10mila euro per l'acquisto di mobili ed elettrodomestici di grandi dimensioni di classe non inferiore a A+ o A per i forni.

Donazioni alle Onlus - Sconto fiscale pari al 26% fino a 30mila euro sulle donazioni nei confronti di Onlus, università o scuole, ricerca, sport, Chiesa o altro istituto religioso autorizzato.

Separazioni - E' possibile scaricare dalle tasse l'assegno corrisposto al coniuge eccetto quello destinato al mantenimento dei figli, in caso di separazione legale ed effettiva, di scioglimento o annullamento del matrimonio.

Le urne si avvicinano, Matteo Renzi ci riprova e la spara Mossa ruba-voti: "A chi daremo 80 euro"

#Matteorisponde, Renzi spara: "80 euro a forze dell'ordine e pensioni minime"



Un'ora di conferenza stampa senza contraddittorio né giornalisti. Il #Matteorisponde di Matteo Renzi su Facebook e Twitter, spazio studiato per consentire agli italiani di interagire con il premier via social (e con tutti i limiti del caso) si rivela un modo non tanto per diradare le ombre e i dubbi sugli scandali che stanno coinvolgendo il governo, quanto per rilanciare nuove promesse. 

Bonus 80 euro ai pensionati - L'ultima è quella di allargare la platea degli 80 euro alle forze dell'ordine e non solo: "In questo momento abbiamo dato la precedenza al ceto medio - spiega il premier in collegamento video - ma vorremmo darli anche a chi prende la pensione minima. Vedremo se saremo in grado di farlo". "Il ricalcolo delle pensioni con il contributivo lo facciamo, ma non possiamo ammazzare chi va in pensione con il retributivo - spiega poi sull'ipotesi della riforma delle pensioni -. Io ho interesse al sistema contributivo, ma non possiamo tagliare le gambe a gente che ha maturato legittime aspettative. Dobbiamo trovare un legittimo punto di sintesi, ci stiamo lavorando". 

Brunetta: "Pensi alla maxi manovra" - "Noi stiamo studiando un meccanismo per garantire flessibilità in uscita - continua -, mantenendo in pari i conti pubblici. Lo annunceremo solo quando avremo certezza dei conti". A Renzi ha risposto via Twitter, con la consueta ironia, il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta: "80 euro e pensioni minime. Renzi vende tappeti anche su social. Irresponsabile. Pensi a manovra da 40-50mld che dovrà fare in autunno".

LA PAURA DA VESPA Presagio della Boschi in tv: "Cosa faranno a mio padre"

Il presagio da Vespa. Sospetto della Boschi in tv: "Cosa succederà a mio padre"



Maria Elena Boschi ha scelto il salotto di Porta a porta su Raiuno per provare a contenere la bufera di polemiche che la sta travolgendo negli ultimi giorni. Da quando cioè il suo nome è spuntato nelle intercettazioni telefoniche tra l'imprenditore del petrolio Gianluca Gemelli e il ministro Federica Guidi, dimessasi poco dopo l'esplosione dello scandalo. Quello sugli emendamenti che avrebbero favorito le società petrolifere impegnate nell'impianto Tempa Rossa in Basilicata è però solo l'ultimo dei casi che vedono al centro delle polemiche il ministro Boschi. Prima c'era stato il crac Etruria e il suo inevitabile coinvolgimento politico, visto che suo padre Pier Luigi è stato vicepresidente dell'istituto aretino a lungo. Una vicenda che oggi potrebbe avere ulteriori sviluppi giudiziari che, stavolta, potrebbero coinvolgere direttamente il padre del ministro, come lei stessa sospetta durante la trasmissione di Bruno Vespa: "Do per scontato che ci sarà una evoluzione. Immagino un’azione di responsabilità, lo do quasi per scontato. Ma questo non riguarda il mio lavoro. Io devo rispondere di quanto faccio nel mio lavoro ed essere giudicata per il mio lavoro in Parlamento".

martedì 5 aprile 2016

Caivano (Na): Francesco Emione alla consigliera Maria Fusco: Si vergogni!

Caivano (Na): Francesco Emione alla consigliera Maria Fusco: Si vergogni!


di Giuseppe Angelino


Architetto Francesco Emione
Cosnigliere comunale (Liberi Cittadini)

Una vera arringa quella del Consigliere comunale di Liberi Cittadini, Francesco Emione, che sulla sua pagina Facebook nota quanto segue: "Ho appreso dai quotidiani online che la sig.ra Castricaro, figlia del nostro concittadino ricoverato in un ospedale fuori dalla Campania per gravi ferite all'esito della nota esplosione, sarebbe stata insultata dalla consigliera Maria Fusco nell'ufficio dei servizi sociali. Se ciò corrisponde al vero, invito il sindaco ad allontanare la consigliera dalla sua maggioranza perchè Caivano, con i suoi mille problemi ,non ha fatto mai mancare un gesto di solidarietà nei momenti più tragici. Se questa è la Idea nuova di solidarietà, non rappresenta i caivanesi. Cercherò di capire dall'assessore al ramo perchè la consigliera Maria Fusco staziona sempre nell'ufficio assistenza sociale e, se è vero, perchè ha insultato la figlia del nostro concittadino che avrebbe chiesto di essere agevolata per raggiungere il padre, insieme alla madre che nemmeno sta bene. Non vedono il loro congiunto dal giorno dello scoppio. La consigliera Fusco che è stata oggetto di un manifesto satirico e per la quale tutti si sono mobilitati a darle solidarietà, Oggi nega , senza averne il potere, un gesto di solidarietà a due concittadini che hanno perso tutto e che vogliono andare a salutare il proprio padre e marito, uscito dal coma. Si vergogni. Le parolacce e le accuse le tenga per se, cerchi di parlare in Consiglio Comunale dove non abbiamo mai sentito la sua voce, però non fa mancare la sua presenza, come in tutte le commissioni. Ormai questa maggioranza oltre ad essere dannosa, è divenuta, arrogante molesta ed irrispettosa dei cittadini e la consigliera Maria Fusco, con i suoi comportamenti, ne è degna rappresentante". 

Insomma, per dirla in breve, da forti indiscrezioni, pare che all'appuntamento tra Antonella Castricato, figlia di Pasquale, coinvolto tragicamente nello scoppio del 25 marzo scorso, e la dott.ssa Damiano, responsabile delle politiche sociali, si sia presentata anche la consigliera comunale Maria Fusco di Idea Nuova, prendendo, come ricorda Antonella Castricato, una forte presa di posizione gratuita nei riguardi dei coinvolti. Pertanto, il blog il Notiziario sul web, resta a disposizione della consigliera comunale Maria Fusco, per eventuali precisazioni. 

Cosa mai vista, Renzi "processato": lo hanno umiliato davanti al Pd

Direzione Pd, Gianni Cuperlo umilia Matteo Renzi: "Non sei un leader, non sei all'altezza"



Temeva tutti, Matteo Renzi, ma forse non Gianni Cuperlo. Sicuramente non con i toni usati dal suo sfidante alle primarie del 2013 che lo hanno lanciato alla segreteria del Pd prima e a Palazzo Chigi poi. In direzione Pd il dalemiano, pacato e sempre misurato Cuperlo è partito in quarta lanciando il più feroce e studiato attacco al signore e padrone democratico. Il la lo regala lo scandalo dell'inchiesta di Potenza sulle trivellazioni che ha portato alle dimissioni del ministro dello Sviluppo Federica Guidi, al centro della direzione nazionale del Pd. Una vicenda che, secondo Cuperlo, dimostra l'inadeguatezza di Renzi. 

"Non sei un leader" - "Io penso che tu sia una persona profondamente onesta e ogni volta che ti ascolto provo ammirazione per la tua passione e la capacità con la quale articoli i tuoi discorsi - spiega Cuperlo davanti a tutti i compagni di partito -. Ma penso che non ti stai mostrando in questa fase all'altezza del ruolo che ricopri. Non stai mostrando la statura di un leader, anche se a volte coltivi l'arroganza dei capi. Questo può fare la rovina del Pd". 

Cuperlo come Fassina e D'Attorre? - Un Pd dentro al quale, per inciso, sta stretto a Cuperlo: "Sento il peso di stare in un partito che non ha molto delle ragioni che me lo ha fatto scegliere". Siamo di fronte al prossimo fuoriuscito, come Stefano Fassina e Alfredo D'Attorre? Ancora non si sa, ma di certo è uno strappo che farà discutere molto nelle prossime ore. "La vicenda Tempa rossa non credo si possa chiudere con ho deciso io. Il punto è proprio la catena delle decisioni. Un emendamento bloccato un mese prima viene reinserito di notte perché lo ha deciso il presidente del Consiglio. La questione non è una telefonata, o l'inadeguatezza di un ministro, ma il confronto e il percorso delle decisioni", ha continuato Cuperlo, calcando la mano: "Ancora l'altroieri hai usato la riforma costituzionale come non si deve mai fare. Hai detto che le opposizioni verranno spazzate via e chi dovrebbe rimanere dopo che hai spazzato via chi non la pensa come te? Quello non è il tuo referendum ma l'occasione di superare il bicameralismo e più lo personalizzi e lo carichi di significati impropri più alimenti le ragioni di dissenso anche nel tuo campo e nel tuo partito". In attesa che quel dissenso si riversi nelle urne.

Pensioni, i cinque più ricchi d'Italia: i vergognosi assegni da 90mila / I nomi

I cinque pensionati più ricchi d'Italia: L'assegno da 90mila, chi sono / I nomi



Il pensionato più fortunato d’Italia? Si chiama Mauro Sentinelli e ha un reddito mensile che nel 2013 ammontava a 91,337 euro al mese. Ingegnere elettronico della Telecom, Sentinelli ha visto anche aumentare le sue entrate da 9024 a 91.337 nei due anni precedenti. Il suo nome  è nella lista stilata da Il Sole 24 Ore e rilanciata dal quotidiano Il Tempo in edicola oggi.  Nessuna indicazione sul secondo più ricco, mentre al terzo posto, nella classifica c’è Mauro Gambaro: ex direttore generale di Interbanca e dell’Inter. La sua pensione? 52mila euro al mese. Al quarto posto Alberto De Petris, ex Infostrada ed ex Telecom, che incassa circa 51 mila euro di pensione al mese. Al quinto posto delle classifica dei super fortiuunati c’è il manager della componentistica elettronica e dei semiconduttori Germano Fanelli che incassa ogni mese poco meno di 51mila euro. La classifica continua ma non si hanno dati precisi. Spunta il nome di Vito Gamberale con una pensione poca sopra i 45mila euro al mese

Spie e veleni, soffiata sulla Boschi: "C'era sempre quell'uomo in giro..."

La deputata grillina: l'uomo del legislativo della Boschi era sempre in commissione



La grillina Mirella Liuzzi, deputata lucana, è stata la prima ad accorgersi dell'emendamento "Tempa Rossa". Intervistata dal quotidiano La Repubblica, la parlamentare 5 Stelle si dice arcisicura che il ministro Maria Elena Boschi fosse a conoscenza dell'emendamento: "Il capo del legislativo della Boschi era sempre in commissione, tanto che lo abbiamo anche fatto allontanare. L'ho detto quando lo hanno blindato all'interno della Legge di Stabilità: volevano fare un favore alla Total".

L'ULTIMO COLPACCIO Piersilvio ora gode: chi strappa alla Rai

L'ultimo colpaccio di Piersilvio Berlusconi Chi strappa alla Rai: tutti i dettagli



Si annuncia come l'evento della prossima stagione. Che Mediaset stesse puntando su Adriano Celentano si mormorava da tempo, ma adesso emergono i dettagli dell'accordo tra l'azienda di Piersilvio Berlusconi e il Molleggiato. Un ritorno in grande: tredici prima serate su Canale 5. L’accordo tra il Clan e Alessandro Salem, direttore generale dei Contenuti che ha carta bianca da Piersilvio Berlusconi, è ormai definito, scrive CaveVisioni, il sito di Maurizio Caverzan.

Restano da perfezionare solo pochi dettagli, ma quel che è certo è che Adrian, il travagliato fumetto autobiografico dal sapore ecologista-rock, in un primo tempo progettato per Sky e poi, dopo numerosi slittamenti, divenuto oggetto di causa legale tra la tv di Murdoch e lo stesso Clan, andrà in onda dal febbraio prossimo su Canale 5.

Ma la vera notizia è un'altra: Adriano non andrà in onda da solo, ma sarà accompagnato dal Molleggiato in carne e ossa. Per tredici serate, quanti sono gli episodi, Celentano realizzerà uno show inedito, all’interno del quale si svilupperà la storia del fumetto disegnato da Milo Manara (scritto con la collaborazione del grande Vincenzo Cerami) e musicato da Nicola Piovani. Insomma, i sermoni di Celentano, che hanno fatto registrare in Rai record assoluti di ascolti e di polemiche, potrebbero tornare in televisione dalla primavera del 2017. E questo, a tutti gli effetti, è un evento. Televisivo e non.

lunedì 4 aprile 2016

TERREMOTO NEL PD L'intervista - Confessione del big a Telese: l'accusa terribile a Renzi

Terremoto nel Pd, il big si ribella. Renzi e il petrolio, l'accusa terribile


intervista a cura di Luca Telese



Presidente, l'ha stupita l' intercettazione della Guidi?
«Per nulla».

Perché?

«Non è un episodio isolato o un frutto del caso. È una intercettazione che nasce da una scelta politica sbagliata».

Addirittura?

«Sì. Non a caso noi la combattiamo da mesi».

Perché?

«La mia tesi è facilmente dimostrabile mettendo in fila tutto quello che è accaduto».

E cosa è accaduto?

«C' è stato un regalone del governo ai signori del petrolio».

«Regalone ai petrolieri» è una frase che fa venire in mente le manette.

«Per nulla. Non parlo di fattispecie giudiziarie, non so e non voglio nemmeno sapere cosa c' è dentro l' inchiesta».

Su cosa si basa il suo giudizio, allora?

«Sulle scelte politiche compiute dal governo e messe nero su bianco con il decreto Sblocca italia, che io da ora per comodità chiamerei direttamente lo "sblocca-trivelle". Così almeno i cittadini capiscono a cosa serviva».

Michele Emiliano, governatore sulla Puglia, è un politico che ama dare battaglia. Ho iniziato a raccontare di lui quando, da magistrato, si candidó a sindaco di Bari. Di solito la politica triturava i non professionisti - soprattutto a sinistra - mentre lui riuscì ad essere eletto, portare a termine il secondo mandato, diventare segretario regionale del Pd e poi presidente di Regione. Mesi fa, quando nessuno lo considerava importante, Emiliano intuisce l' importanza dei quesiti No-triv e diventa uno degli animatori principali della campagna referendaria. Lavora in sordina, non ha timore di mettersi contro il governo che era espressione del suo stesso partito, costruisce la coalizione di nove regioni in cui ci sono i principali governatori di destra e di sinistra. Sfida il muro della noncuranza dei media, e adesso che lo inseguono testate di ogni segno e colore riscuote le cambiali del suo investimento politico. Tutti dicono che la scommessa lo incorona come oppositore di Renzi. Lui, come leggerete tra poco, nega. Ma in politica, negare, non sempre è una smentita. Nel suo j' accuse contro il governo, Emiliano accusa Renzi di essere al servizio delle lobby del petrolio. Nessuno, nel Pd, si era mai spinto così oltre.

Emiliano, cosa cambia dopo il Guidi-gate?

«C' è la possibilità di una presa di coscienza».

Cioè?

«Bisogna andare a votare tutti il 17 aprile».

Perché?

«È in ballo l' eliminazione di un regalo scandaloso ai petrolieri».

Lei sta facendo a Renzi un' accusa durissima.

«Una critica politica».

Essere lo strumento di lobbies economiche???

«Il Pd dovrebbe dare priorità alle esigenze dei cittadini».

I critici del referendum dicono che il quesito non decide nulla.

«Balle. Il referendum è stato uno strepitoso successo. I quesiti, che erano sei, hanno già vinto, perché hanno costretto Renzi a riscrivere la legge per disinnescarli».

Ne è rimasto solo uno.

«Però è di importanza vitale. Il governo Berlusconi, e poi Monti, avevano vietato le ricerche e le estrazioni entro le 12 miglia dalla costa».

E poi?

«È stata introdotta una deroga per le richieste già avanzate. Poi Il Mise, il ministero della Guidi, lavora su questa norma e tira fuori una mostruosità: solo in Puglia 12 richieste di estrazione al largo. Tra gli orrori che questa norma avrebbe partorito c' era una piattaforma al largo di Polignano a mare. Ma si rende conto? Come se mettessero una raffineria davanti a Copacabana».

E lei cosa ha fatto?

«Ho cercato il ministro. Ma la Guidi, su questo tema, si è rifiutata di incontrare sia me che gli altri governatori».

Non le ha mai risposto?

«Mai. Un comportamento di una gravità inaudita».

Lei parlava con qualcuno.

«Con la sottosegretaria Vicari. Un giorno ci lasciammo con un appuntamento: ci vediamo tra una settimana con il ministro. Sparita».

Continui il racconto.

«Lo Sblocca Italia è stato concepito nel ministero con la logica e i modi che ho illustrato, però - dal loro punto di vista - fanno un errore enorme».

Ossia?

«Il testo che avevano preparato non conteneva le norme per imporre le "opere connesse"».

Cioè?

«Si accorgono - per esempio - che a Tempa Rossa non possono fare quello che vogliono senza passare per le regioni. Le compagnie insorgono, non vogliono impicci».

È così che nasce l' andamento Guidi-Gemelli.

«Era un emendamento per fregare la Puglia. Fu concepito quella notte, in quel modo, e - giustamente - Vendola lo impugnó subito davanti alla Corte Costituzionale».

Così provate la via dei quesiti.

«Quando noi facciamo il referendum il governo cerca disperatamente di scongiurare il voto».

È diventato un massimalista ambientalista, Emiliano?

«Per nulla. Sono un pragmatico non ideologico che fa quello che ritiene il meglio per la sua regione». Cioè bloccare tutto?

«Bloccare quello che è sbagliato». Mi faccia un esempio.

«Provo a immaginare l' impatto ambientale del gasdotto che deve collegare Taranto a Viggiano».

È contrario al gasdotto?

«Non in linea di principio. Ma di certo se si pretende di farlo senza che la regione sappia né come, né dove né quando sarà costruito».

Ma in quale caso lei direbbe sì?

«Non sono un uomo che decide in nome delle ideologie. Ad esempio, se in cambio si pagasse la bonifica dei siti contaminati. Certo non gratis per aiutare i petrolieri».

Chi difende il decreto obietta che c' è un interesse strategico nazionale.

«L' attività estrattiva equivale al 10% del fabbisogno. La differenza di costo fra quello che compriamo all' estero e quello che compriamo in Italia non c' è. Il petrolio italiano lo paghiamo a prezzo di mercato. Però le compagnie pagano royalties moderate».

Bisognava alzare le tariffe?

«Io so che finché c' era la Guidi avevano una ministra che non ragiona come uno statista ma come una imprenditrice della Ducati energia».

È una sua impressione?

«No, è quello che lei stessa scrive al Corriere della sera, spiegando che le regioni sono solo impicci e seccature».

Lei voleva assecondare i no di principio?

«In Francia, non in Africa, per queste opere è prevista una procedura di dibattito pubblico sul territorio».

Quindi meglio che la Guidi non ci sia più?

«Dal punto di vista politico è un bene: adesso serve un' idea diversa».

E Renzi?

«Si è dovuto rimangiare le trivellazioni nelle 12 miglia».

E poi?

«Il titolo unico secondo cui il governo faceva questo altro favore ai lobbisti: se io ti do il permesso di ricerca ti devo dare automaticamente anche il permesso di estrazione se trovi il petrolio».

Dicono che chi investe tanto deve avere certezze.

«Se assumi il punto di vista del petroliere. Se hai quello dei cittadini, devi capire se era utile o dannoso, se costa tanto o poco. No?».

Come sono i rapporti col premier?

«Con Renzi non ho mai parlato da quando sono presidente della Regione».

Non ci credo.

«Giuro. Con tutti i ministri ho sempre avuto ottimi rapporti. Con lui da otto mesi silenzio».

Se lo sentisse stasera cosa gli direbbe?

«Bisognerebbe anzitutto lanciare una legge sulle modalità di partecipazione dei territori alle scelte strategiche».

Per farlo star male?

«Di fronte a questa ira di Dio che è stato lo Sblocca Italia serve un segnale».

Faccio un altro test. Il gasdotto Tap non lo vuole vero?

«Dipende. Se il gasdotto servisse a finanziare la bonifica della diossina dell' area dell' Ilva...».

Non lo vuole.

«Possiamo decidere dove deve arrivare? Discuterlo con chi lo fa? A che condizioni?».

Mi faccia un esempio.

«Vorrei avere una parte di fornitura a costo calmierato per riconvertire e sostenere le industrie. Sono cose che si fanno in tutto il mondo, dove non c' è subalternità agli interessi».

Pensa di perdere o vincere?

«Vinceremo in tutta Italia. Non so se raggiungerà il quorum. Spero di sì».

Dicono che questa battaglia Emiliano la fa per diventare leader.

«Non ho mai preso iniziative autonome. Sono stato avviato a questa vicenda dal presidente della Basilicata Pittella, Renziano doc».

Ha scelto lei?

«Ha votato il Consiglio regionale della Puglia all' unanimità».

Non è una sfida per la leadership del Pd?

«Sono l' unico tra quelli che hanno votato Renzi che in questo momento non ha una relazione politica con lui. Ma le istituzioni vengono prima delle ambizioni e delle beghe di partito».

Lei lo critica da quando ha disertato la Fiera del Levante per andare a vedere la Pennetta in America.

«Eravamo tutti contenti per quella finale, io ho solo detto che ero obbligato a stare in fiera. Vero, peraltro».

Non pensa che le sue critiche dispiacciano a Renzi?

«Non so se ci rimane male, ma non importa: l' articolo 97 della Costituzione che definisce il principio di imparzialità vale per me come per lui».

Il Pd ha un problema di rapporto col Sud?

«L' Italia ha un problema con il Sud».

Si sente un capopopolo?

«Mi circondo di bastian contrari che mi vogliono così bene da dirmi di no, quando non sono d'accordo. È una ricchezza».

Cosa pensa dell' alleanza con Verdini?

«Ringraziando Dio non ho il problema di Verdini».

Cosa la preoccupa di più?

«Se i petrolieri sono liberi di decidere loro quando chiudere i pozzi. Bisogna spendere decine di milioni di euro, e se non li obblighi loro non lo fanno».

Ma le pare normale che sei governatori del Pd siano contro il premier dello stesso partito.

«Questo fa parte della nostra tradizione. È una nostra ricchezza».

Sono le ore decisive per la Boschi Svolta nell'indagine: mossa dei pm

Rifiuti e petrolio, i pm di Potenza partiti per Roma: sentiranno Boschi e Guidi



Il programma originario della giornata prevedeva lo svolgimento dei primi interrogatori di garanzia relativi all'inchiesta su rifiuti e petrolio. Invece, il procuratore aggiunto Francesco Basentini e la pm Laura Tirassi stamattina hanno deciso di cambiare i loro piani. Non si sa se "solleticati" dall'intervento televisivo di ieri del premier Matteo Renzi o, comunque, per dare seguito immediato alle loro intenzioni e lasciare minor spazio possibile alle speculazioni politiche. Hanno chiamato le auto di servizio e dal tribunale di Potenza sono partiti per Roma, dove sentiranno, come annunciato, il ministro dei Rapporti col Parlamento Maria Elena Boschi e l'ex collega allo Sviluppo economico Federica Guidi. Le audizioni, che erano state annunciate per la settimana in corso, sono dunque state anticipate.