Direzione Pd, Gianni Cuperlo umilia Matteo Renzi: "Non sei un leader, non sei all'altezza"
Temeva tutti, Matteo Renzi, ma forse non Gianni Cuperlo. Sicuramente non con i toni usati dal suo sfidante alle primarie del 2013 che lo hanno lanciato alla segreteria del Pd prima e a Palazzo Chigi poi. In direzione Pd il dalemiano, pacato e sempre misurato Cuperlo è partito in quarta lanciando il più feroce e studiato attacco al signore e padrone democratico. Il la lo regala lo scandalo dell'inchiesta di Potenza sulle trivellazioni che ha portato alle dimissioni del ministro dello Sviluppo Federica Guidi, al centro della direzione nazionale del Pd. Una vicenda che, secondo Cuperlo, dimostra l'inadeguatezza di Renzi.
"Non sei un leader" - "Io penso che tu sia una persona profondamente onesta e ogni volta che ti ascolto provo ammirazione per la tua passione e la capacità con la quale articoli i tuoi discorsi - spiega Cuperlo davanti a tutti i compagni di partito -. Ma penso che non ti stai mostrando in questa fase all'altezza del ruolo che ricopri. Non stai mostrando la statura di un leader, anche se a volte coltivi l'arroganza dei capi. Questo può fare la rovina del Pd".
Cuperlo come Fassina e D'Attorre? - Un Pd dentro al quale, per inciso, sta stretto a Cuperlo: "Sento il peso di stare in un partito che non ha molto delle ragioni che me lo ha fatto scegliere". Siamo di fronte al prossimo fuoriuscito, come Stefano Fassina e Alfredo D'Attorre? Ancora non si sa, ma di certo è uno strappo che farà discutere molto nelle prossime ore. "La vicenda Tempa rossa non credo si possa chiudere con ho deciso io. Il punto è proprio la catena delle decisioni. Un emendamento bloccato un mese prima viene reinserito di notte perché lo ha deciso il presidente del Consiglio. La questione non è una telefonata, o l'inadeguatezza di un ministro, ma il confronto e il percorso delle decisioni", ha continuato Cuperlo, calcando la mano: "Ancora l'altroieri hai usato la riforma costituzionale come non si deve mai fare. Hai detto che le opposizioni verranno spazzate via e chi dovrebbe rimanere dopo che hai spazzato via chi non la pensa come te? Quello non è il tuo referendum ma l'occasione di superare il bicameralismo e più lo personalizzi e lo carichi di significati impropri più alimenti le ragioni di dissenso anche nel tuo campo e nel tuo partito". In attesa che quel dissenso si riversi nelle urne.
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