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giovedì 8 ottobre 2015

Gli insospettabili nemici della dieta: le 2 cose da non fare per non ingrassare

Alimentazione, il nuovo studio: aria e poco sonno fanno ingrassare




Dimagrire non è mai stato così difficile. Si possono scovare nuove diete, rinunciare ai carboidrati e aumentare l'attività fisica. Ma gli avversari da sconfiggere rimangono molti, e insospettabili. In particolare, le ultime ricerche, evidenziano due nuovi ostacoli: l'aria inquinata e il poco sonno.

L'aria - A parità di dieta e di attività sportiva un quarantenne di oggi ha il 10% in più di possibilità di ingrassare rispetto a un suo coetaneo degli anni '70. Il motivo sta nell'aria che respiriamo perché è sempre più inquinata. Anche se gli studi in materia devono essere ancora definiti, quello che si sa è che ciò che respiriamo fa aumentare di peso o comunque non aiuta a tenersi in forma. Così dice uno studio della Obesity Research che però sottolinea anche che ci sarebbe un altro colpevole nello smaltimento dei grassi: una mutazione del genoma che regola le funzioni intestinali e che quindi avrebbe rallentato il processo di assimilazione del cibo.

Il sonno - L'altro nemico delle diete è il sonno. L'University of California di Berkeley ha scoperto che chi dorme meno di 5 ore per notte ingrassa più facilmente. E così è subito scattato l'allarme: "Andate a letto presto, o ingrasserete". Il tutto sta nel ciclo ormonale che è connesso all'appetito. La durata del sonno influenza infatti la secrezione degli ormoni che regolano il livello della nostra fame. Per questa ragione accumuliamo grasso in eccesso se non dormiamo, perché ci svegliamo più affamati.

Rapito ristoratore italiano nelle Filippine Missionario, la frase su Chiesa e pedofili

Filippine, rapito ex missionario italiano Rolando del Torchio




Un imprenditore italiano, l’ex sacerdote missionario Rolando Del Torchio sarebbe stato rapito da uomini non armati nella mattinata all'interno del suo ristorante pizzeria a Dipolog City, nel sud delle Filippine. Lo riportano i media locali, mentre la Farnesina sta verificando la veridicità della notizia. La prima conferma ufficiale è arrivata comunque dal capo della poliziai locale.

L'agguato - I media locali riportano che del Torchio è stato prelevato da uomini armati a bordo di un camioncino bianco oggi intorno alle 19 ora locale nel suo ristorante all’interno del compound del Andres Bonifacio College, a Dipolog City, capoluogo della provincia di Zambooanga del nord. 

Chi è - Del Torchio, secondo lo stesso sito, era missionario del Pontificio istituto missioni estere. Nato ad Angera, in provincia di Varese, era stato ordinato sacerdote nel 1984 e quattro anni più tardi assegnato alla città di Sibuco, Zamboanga del Nord, dove era rimasto fino al 1996. Poi si era trasferito a Dipolog, dove aveva collaborato con una Ong che aiutava i contadini.

 In questo periodo aveva chiesto di essere dispensato dal sacerdozio perché: "non poteva più accettare l’autorità morale della Chiesa". In una recente intervista, l'ex prete aveva duramente attaccato le gerarchie cattoliche: "Sono deluso quando mi lamento per la corruzione o per un leader religioso che compie cattive azioni e la Chiesa si limita a trasferirlo in un altro posto. Quando vedo la pedofilia, e la Chiesa non agisce, sono frustrato".

A letto 2 anni col prete: "Che sesso" Vaticano, in arrivo altri porno-guai

Chiesa, la confessione di Claudia: "Ho avuto una relazione con un sacerdote per due anni"




La storia di monsignor Charamsa non è l'unica a scuotere il mondo della Chiesa in questo ultimo periodo. Poche ore fa le frasi controverse del prete che giustifica i pedofili, ora invece parla una donna di cui si sa solo il nome, Claudia, che ha raccontato a Radio Cusano Campus di avere avuto una relazione con un prete per ben due anni. Come racconta Affaritialiani.it, la relazione è iniziata gradualmente. La donna aveva appena lasciato il marito e il suo matrimonio era andato in frantumi. Aveva così trovato un supporto nel suo sacerdote che all'inizio la consolava con teneri abbracci. Ma questi, con il passare del tempo, sono diventati sempre più profondi e alla fine si sono trasformati in rapporti sessuali completi.

La relazione - "Questo sacerdote, in quel momento, era un punto di riferimento nella mia vita. Mi chiamava ogni giorno, voleva sapere come stavo, mi consigliava. Io non sono giustificabile, però lui doveva fare la parte della persona presente a se stessa. Io stavo male, ero depressa, ero in fondo a un tunnel. Attraversavo un momento di estrema difficoltà. Avrei dovuto capire che c'era qualcosa che non quadrava dal fatto che lui a letto fosse molto molto abile", ha raccontato Claudia. E infatti, poco dopo, la donna è venuta a conoscenza del fatto che il sacerdote avesse avuto altre relazioni con molte altre donne, usando sempre lo stesso metodo, quello del "prete consolatore".

"Non dire niente a nessuno" - Claudia ha pensato così di riferire l'accaduto a un superiore del sacerdote ma non è andata come pensava: "Lui prendeva donne fragili, in momenti di estrema crisi. Io sono andata anche da un suo superiore a raccontare la nostra storia: il parroco mi ha intimato però di non dire niente a nessuno, perché altrimenti avrei fatto un danno all'intera comunità".

Lui è ancora prete - Quando il sacerdote ha trovato un'altra preda, ha lasciato Claudia. "Mi ha lasciato dicendomi che si stava innamorando di me", racconta la donna che all'inizio ha sofferto molto per l'abbandono. Salvo poi scoprire che il prete ha fatto la stessa cosa con una sua amica. E le cose non sono cambiate avverte Claudia: "Se non fossi stata forte come sono, probabilmente mi sarei suicidata. Io avevo trentadue anni, lui ne aveva ventinove. Ora fa ancora il prete. Sempre nella stessa parrocchia. Attenzione: le donne dei preti sono molte. Molte più di quanto si possa pensare".

ARRIVA L'URAGANO Giuliacci, meteo-profezia: "Saranno disastri in Italia"

Meteo, la previsione di Mario Giuliacci: "Sabato 10 ottobre può arrivare un uragano sull'Italia"




Il noto meteorologo, il colonnello Mario Giuliacci, ha lanciato un'ipotesi inquietante attraverso le pagine del sito meteogiuliacci.it: per il 10 ottobre prossimo ci potrebbe essere la possibilità che si verifichi in Italia un uragano. È risaputo che le previsioni meteo devono continuamente fare i conti con il calcolo delle probabilità e numerose variabili che condizionano i fenomeni atmosferici. Per questo Giuliacci espone con cautela la previsione, ma usando argomenti ragionevoli.

Le possibilità - È molto improbabile che nel Mediterraneo si verifichino scene come quelle degli uragani devastanti che negli anni hanno colpito le coste oceaniche in Asia o negli Stati Uniti. Certo le acque mediterranee in autunno, spiega Giuliaccia, si sono riscaldate più di quanto non lo fossero 20-30 anni fa. Ma questo non basta, visto che lo spessore dello strato delle acque calde rimane ancora troppo piccolo e i venti tendono a rimescolare e disperdere più rapidamente il calore assorbito dalla superficie del mare.

Cosa accadrà - Finora però qualche caso più strano che in passato è accaduto anche nel Mediterraneo. "In una decina di volte - scrive Giuliacci - si sono osservate nel Mare Nostrum tempeste ibride con caratteristiche tipicamente tropicali, note come Bombe del Mediterraneo o più precisamente Tropical Like Cyclone". Ed è proprio questo fenomeno che Giuliacci avverte potrà realizzarsi proprio sull'Italia.

L'uragano mediterraneo - Dall'osservazione delle immagini satellitari, il colonnello Giuliacci sostiene di aver individuato due caratteristiche che giustifichino i sospetti che si tratti di un Tlc: "La parte centrale del ciclone è a 'cuore caldo' come i cicloni tropicali mentre i tipi di cicloni delle nostre latitudini sono colmi di aria fredda; il fatto che il ciclone in arrivo dal Nord Africa sorvolerà i mari prossimi alla Sicilia che sono tuttora ancora molto più caldi della media climatica". A completare l'analisi, Giuliacci ricorda come proprio sabato 10 sono previste su tutto il centro-sud piogge torrenziali, oltre che venti fino a 90 km/h. Tutti elementi che confermerebbero la previsione che l'uragano colpirà molto vicino l'Italia.

mercoledì 7 ottobre 2015

Caivano (Na): A colloquio con il Gruppo di attivisti del Movimento 5 Stelle

Caivano (Na): A colloquio con il Gruppo di attivisti del Movimento 5 Stelle 


di Gaetano Daniele

Mario Abenante
Attivista Movimento 5 Stelle

Il Gruppo di attivisti del Movimento 5 Stelle, pur non avendo raggiunto alle scorse amministrative, la giusta rappresentanza in consiglio comunale, sono, nel loro piccolo, sempre presenti e attenti alle esigenze dei cittadini e del Paese. 

Con quale occhio guardate a questi ultimi 4 mesi di attività politica a guida Monopoli?

Nei primi 4 mesi, notiamo un'amministrazione in affanno, con l'unico intento di risolvere il problema dei rifiuti, ottenendo dei risultati pessimi.

Il Movimento 5 Stelle, anche in campagna elettorale, propose non solo il reddito di cittadinanza ma anche il taglio dei gettoni di presenza. Questa vostra proposta, oggi, è stata sposata in pieno dal PD, e da altre forze politiche di opposizione. Cosa vi sentite di dire in merito?

Se le forze di opposizione hanno sposato la nostra proposta del taglio agli emolumenti, a noi fa piacere, anche se nutriamo seri dubbi sulla genuinità della cosa, siccome per noi destra e sinistra sono facce della stessa medaglia, abbiamo il timore che questa sia solo una trovata mediatica e nulla più, se al contrario si dovesse rivelare una battaglia per il bene comune, a noi non puó che far piacere.

Il Gruppo di attivisti del Movimento 5 Stelle, ha beneficiato di qualche incarico in questi ultimi 4 mesi di amministrazione Monopoli?

No assolutamente, abbiamo presentato più di dieci proposte e non siamo stati mai presi in considerazione.

Qual'è oggi la vostra linea guida, il vostro programma futuro? 

Abbattere tutte le clientele, rimestare i ruoli ai vecchi dirigenti e assumere nuovi più preparati, visto che per una gara si è costretti a spendere 20.000 euro ad uno studio legale esterno, apertura verso le energie rinnovabili, incentivare l'agricoltura no-food, abolire patto ANCI CONAI per amministrare direttamente, sia la mensa scolastica che la raccolta e il conferimento dei rifiuti.

Caivano (Na): Spazzatura, somme urgenze e amici Il Sindaco della discontinuità ha fallito in meno di 4 mesi

Caivano (Na): Spazzatura, somme urgenze e amici Il Sindaco della discontinuità ha fallito in meno di 4 mesi

La ditta risulta essere del Padre del consigliere comunale
Fusco Maria Idea Nuova (Amministrazione Monopoli)




Basta girare per Caivano per accorgersi che i servizi prodotti dall'Amministrazione Monopoli sono carenti, e non per colpa delle opposizioni o dei Comuni limitrofi, ma a causa di incapacità amministrativa e soprattutto di chi non sfrutta al meglio le risorse a disposizione. Caivano sommersa dai rifiuti, lavoratori Algida a rischio, affidamenti di gare e somme urgenze affidate a famiglie di consiglieri comunali, raccolta differenziata ferma. A Caivano l'unica cosa che cresce è la puzza, l'inquinamento e la tassa sui rifiuti nonostante il disservizio, e alla proposta delle opposizioni, guidate da Luigi Sirico e Francesco Emione, di rinunciare ai gettoni di presenza per aiutare le famiglie più disagiate del Paese, il Sindaco Monopoli ha passato subito la patata bollente in commissione consiliare per approfondire meglio l'argomento. Intanto, ogni riunione di commissione consiliare ha un costo di 250 euro e, mediamente se ne fanno dalle 2 alle 4 al giorno, altro che taglio degli emolumenti. Monopoli in meno di 4 mesi ha già dato prova di se. Si dimetta!.  

Formula 1, una nuova era Ecclestone vende il circus: l'uomo che se lo compera

Formula 1, Bernie Ecclestone: "Vendo il circus quest'anno, tre in corsa"




La Formula 1 potrebbe essere venduta già quest’anno ad uno dei tre acquirenti interessati. È quanto afferma il patron del circus, il discusso Bernie Ecclestone. Secondo quanto rivela la BBC, l’84enne manager dei diritti della massima Formula - di cui è proprietario de facto - non ha identificato i potenziali acquirenti, ma ha specificato che gli è stato chiesto di rimanere come capo commerciale, un ruolo che ricopre dal 1978. Tra i possibili acquirenti potrebbe esserci Stephen Ross, proprietario dei Miami Dolphins, squadra di football americano, che ha lavorato con gli investitori del Qatar per acquistare una partecipazione in questo sport. Restano per ora sotto traccia gli altri due nomi. A controllare la F1, oggi, è il Fondo di investimento CVC Capital Partners, che è azionista di maggioranza del circus. "C’è stato un grande interesse e ci sono tre interessati al momento. Sarò sorpreso se uno di loro non li compra a breve", ha chiosato Ecclestone. Tutto pronto per la grande cessione, dunque, tanto che Bernie, alla domanda su quando si aspetta di vedere un nuovo proprietario, ha risposto: "Quest'anno".

Dal Vesuvio allo Stato islamico Morta "mamma Jihad": cos'è successo

Morta la mamma di Maria Giulia Sergio, lady Jihad




E' morta Assunta Buonfiglio, la mamma di Lady Jihad, Maria Giulia Sergio, la ragazza convertita all'islam che ha raggiunto lo Stato islamico. La donna, 60 anni, anche lei passata alla religione di Allah, aveva appena ottenuto gli arresti domiciliari.

Buonfiglio aveva da pochi giorni subìto un intervento chirurgico per una occlusione intestinale che sembrava andato a buon fine. Poi invece sono subentrate delle complicazioni e la donna è andata in arresto cardiaco.

I supermercati non potranno più barare Così scoprirai se il cibo è avariato

L'etichetta per i cibi che cambia colore se il cibo è avariato




Da incolore a blu scuro se la temperatura supera i 4 gradi centigradi. È la smart tag (etichetta intelligente) che cambia colore col variare della temperatura e segue passo dopo passo il percorso di un alimento (latte, yogurt, formaggi, solo per citarne alcuni) garantendo la sicurezza legata alla corretta temperatura di conservazione dei cibi freschi.

A progettarla è stato un gruppo di ricercatori del dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università di Milano-Bicocca e dell’Imperial College di Londra con il coordinamento di Luca Beverina, professore associato di Chimica Organica in Bicocca.

L’articolo che contiene lo studio alla base dei nuovi dispositivi “Thermochromic Latent-Pigment
-Based Time -Temperature Indicators for Perishable Goods”, è stato pubblicato sulla rivista Advanced Optical Materials.

Il funzionamento delle etichette si basa su una reazione chimica, appositamente ottimizzata dai ricercatori, in modo da attivare un pigmento organico posto su una pellicola di silice porosa che si applica sulla confezione del prodotto. Il pigmento viene “programmato” in modo che al tempo zero l'etichetta è incolore.

A questo punto, se durante il tragitto, la temperatura di conservazione rimane nell’ordine di +4 °C l'etichetta rimane incolore, se invece l’alimento è esposto a una temperatura superiore, fino a +9 °C per non più di 30 minuti, l’etichetta assume rapidamente un colore blu chiaro. Se, infine, l’alimento rimane per 3 ore a temperatura ambiente l’etichetta diventa blu scuro. La colorazione è sempre irreversibile in modo da permettere a consumatori e distributori di sapere qual è stata la storia della temperatura del cibo durante tutta la filiera di distribuzione fino al banco vendita.

Alitalia cancella una regione italiana La furia dei passeggeri: "Vergogna"

Alitalia cancella una regione italiana dalla carta geografica




Alitalia ha cancellato la Sardegna dalla carta geografica del paese. Sul volo Roma -Tokyo viene distribuita la rivista ufficiale della compagnia in lingua inglese, italiana e giapponese; sull'opuscolo c'è una cartina dell'Italia priva però della Sardegna. Questa mancanza non è passata inosservata agli abitanti dell'isola e due politici hanno denunciato lo smacco. L'ex governatore Mauro Pili e il consigliere regionale Marcello Orrù hanno parlato di un'offesa verso la Regione, sempre più penalizzata dallo Stato italiano, anche per il settore strategico, quello turistico.

Le scuse - La compagnia di bandiera si è prontamente scusata e ha parlato di un errore di stampa assolutamente privo di dolo: "Si tratta di un errore di stampa ed è quindi del tutto fuori luogo parlare di volontarietà, soprattutto considerato l'interesse di Alitalia di offrire ai passeggeri provenienti dall'estero collegamenti in prosecuzione verso tutte le destinazioni servite a livello nazionale e internazionale, Sardegna ovviamente inclusa. La Sardegna è un territorio strategico che come tale viene promosso al pari di tutti i territori che esprimono il patrimonio turistico e culturale del Paese. Per questo la Compagnia ha dedicato alla Sardegna, e in particolare alla Costa Smeralda, uno speciale sul numero di luglio di Ulisse, il mensile in lingua italiana e inglese a bordo di tutti i voli Alitalia. E alla Sardegna ha deciso di dedicare un altro speciale che sarà pubblicato su uno dei prossimi numeri di Passione distribuito sui voli da e per Tokyo".

L'intervista - Maroni mette Salvini spalle al muro: "Perché non puoi mollare Alfano"

Roberto Maroni: "Salvini, a Milano Lega con Ncd o perdiamo la Lombardia"


Intervista a cura di Fabio Rubini



Governatore, è vero che lei e Salvini state litigando sulle alleanze politiche a Milano e sul referendum?

«Ma no, la nostra non è una lite, sono solo valutazioni diverse sull' opportunità di fare certe scelte. Poi il segretario della Lega è Salvini e sarà lui a decidere. Senza polemiche. Però...».

Però cosa?

«Io ho il dovere di metterlo di fronte a un paio di considerazioni. La prima è che in Lombardia Ncd governa con noi e lo fa bene. La seconda è che se Ncd si allea a Milano col centrosinistra e vince le elezioni, si manda in crisi anche il governo della Regione, perché non posso lavorare con una forza che mi è ostile in Comune...».

Salvini dice che la Lombardia fa statistica a sé perché quando si è votato Ncd non esisteva...

«In Liguria si è votato dopo e Ncd fa parte della coalizione di centrodestra che ha vinto. Mi sembra un precedente di non poco conto...».

Se alla fine Salvini decidesse di «tagliare» i centristi dalla coalizione, lei che farà?

«Come ho già detto, lui è il segretario e io accetterò le sue decisioni. Poi è chiaro che in caso di decisioni forti anche lui sa benissimo che, soprattutto in chiave nazionale, per gli alleati se si vince a Milano abbiamo vinto tutti, ma se si perde ha perso Salvini...».
L' altra questione sul tavolo è quella del referendum.

Salvini lo vuol fare a tutti i costi, lei prima vuole aprire una trattativa con Roma. Corretto?

«Salvini fa il segretario politico, io il governatore. È mio preciso dovere fare tutto quello che è in mio potere per portare a casa più soldi possibile per i lombardi. Se questo richiede di trattare con Roma non posso non farlo».

Il timore di parte della Lega è che questa trattativa possa mandare a gambe all' aria il referendum sull' autonomia.

«No, il referendum non è in pericolo. Ho ricevuto mandato dal tavolo di maggioranza per trattare sui temi dei costi standard e del residuo fiscale. Due partite che col referendum non hanno nulla a che fare. E poi per capire le intenzioni del governo basterà aspettare la finanziaria. Se in essa saranno presenti i provvedimenti che ci hanno promesso sui costi standard si potrà proseguire nella trattativa. In caso contrario prenderemo atto che con Roma non si può trattare e agiremo di conseguenza. Ma io, ripeto, faccio il governatore e non posso non fare almeno un tentativo».

Oggi (ieri, ndr) era a Roma proprio per aprire il tavolo di trattativa. Com' è andata?

«Direi bene. Ho incontrato Renzi e abbiamo parlato dei costi standard in Sanità. La prossima settimana, invece, ci rivedremo per discutere del residuo fiscale. Punti sui quale anche i sindaci del Pd si sono trovati d' accordo con me».

Andiamo con ordine. Il governo è davvero pronto a intavolare un discorso serio sui costi standard in ambito sanitario?

«Abbiamo parlato col ministro Lorenzin. Ho fatto due proposte: la prima riguarda i criteri di riparto del fondo nazionale, che oggi sono legati al Pil e al numero degli abitanti. Ho chiesto di rivederli introducendo, appunto, i costi standard e una serie di misure legate alla reale efficienza della Sanità regionale. E non è tutto».

Dica.

«Ho chiesto anche l' introduzione di un fondo di premialità da dividere tra le regioni virtuose, anch' esso legato a fatti concreti quali, ad esempio, la puntualità nei pagamenti dei fornitori».

Secondo lei come andrà a finire?

«Sono ottimista. Con me c' erano anche il presidente della Toscana, Chiamparino e quello dell' Emilia Romagna, Bonaccini, che hanno appoggiato le mie proposte».

Parliamo invece di residuo fiscale. Qui la battaglia si preannuncia più dura.

«Di questo parleremo la prossima settimana con Renzi. La sua presenza è indispensabile, perché io voglio trattare solo con lui e nessun altro».

Avete fatto i conti di quanto porterebbe a casa in più la Lombardia?

«Se applicassimo quanto chiesto nel documento dei sindaci, la percentuale del residuo fiscale passerebbe dall' attuale 68% al 76,8%. Ben più di quanto promesso in campagna elettorale. I conti poi sono presto fatti: ogni punto percentuale vale un po' meno di due miliardi...».

Allarme al Senato, Verdini non basta? Voto segreto, in quanti tradiscono Renzi

Riforma del Senato, col voto segreto la maggioranza perde 15-20 voti




Voto dopo voto, si riduce la maggioranza in Senato. Al vaglio dell'aula l'articolo 10 del ddl Boschi: il governo supera il test, respinge un emendamento Calderoli sulle minoranze linguistiche, ma i "no" sono stati 153, i "sì" 131 e tre gli astenuti. La maggioranza, insomma, perde tra i 15 e i 20 voti, mentre le opposizioni - che in media, ad oggi, avevano raccolto 107 voti - con la complicità del voto segreto hanno guadagnato 20-25 pedine. Continua, dunque, la "resistenza passiva" contro la riforma costituzionale, e in parallelo si riducono le certezze del governo Renzi, che nonostante l'innesto di Denis Verdini e compagni non può dormire sonni tranquilli.

"Le opposizioni, quindi, non faranno ostruzionismo né argomenteranno le loro proposte, ma si limiteranno a votare", aveva affermato prima del voto il capogruppo della Lega Nord, Gianmarco Centinaio. Parole criticate dal governo, secondo il quale "il passivo è solo passivo, non è resistente": così il sottosegretario Luciano Pizzetti. "Dov’è la maggioranza che non ascolta?", chiede ancora il sottosegretario, dopo aver ricordato che all’articolo 1 sono stati recepiti emendamenti dell’ opposizione e attenzione c’è anche su Corte Costituzionale e Quirinale. E ancora, Pizzetti: "È l’opposizione che è sorda". Il sottosegretario accusa chi si batte contro il ddl di "azioni strumentali". Per ora, comunque, pare sventata la minaccia dell'Aventino: le opposizioni non abbandonano i lavori, lo assicura il capogruppo di Forza Italia, Paolo Romani, che ha aggiunto come mercoledì verranno decise le prossime mosse in vista del voto finale.

CANONE RAI, BELPIETRO FEROCE Così ci frega uno Stato incapace

Canone Rai, Maurizio Belpietro: lo Stato scarica sui cittadini il costo delle sue incapacità


di Maurizio Belpietro 



Matteo Renzi ha annunciato in tv che farà pagare il canone Rai insieme con la bolletta elettrica. «Così pagheranno tutti», ha sentenziato da Lucia Annunziata. Come è noto, l’imposta sui televisori oltre ad essere tra le più odiate è anche la più evasa, al punto che oltre un italiano su quattro si rifiuta di pagarla. In certe regioni, come Campania, Sicilia e Calabria, la percentuale di chi ignora il balzello addirittura sfiora il 50 per cento. Fatti i conti significa che alcuni milioni di italiani non mettono mano al portafogli e lo Stato perde ogni anno circa seicento milioni. Infilando la tassa nella bolletta, evaderla dunque sarà più difficile, se non impossibile, perché chiunque abbia un contatore sarà costretto a versare, pena il distacco dell’utenza per morosità. Per chi fino a ieri gettava il bollettino Rai nel cestino, ignorando i solleciti, la novità dunque non è stata proprio benaugurante, e per questo il presidente del Consiglio l’ha condita con un secondo annuncio, precisando che il canone scenderà da 113 a 100 euro, nel rispetto del principio: pagare meno, pagare tutti.

Tutto bene perciò? Renzi colpisce l’evasione e abbassa pure le tasse? Sì e no, perché le cose non sono così semplici come vorrebbe lo slogan. Ci spieghiamo. Innanzi tutto la riscossione. Mettere il canone in bolletta significa delegare alle aziende elettriche l’incasso di un’imposta statale. Ma le aziende non sono concessionarie pubbliche, bensì operatori privati, molti dei quali quotati in Borsa. Se vengono caricate di un compito in più, ovvero trasformarsi in esattori per conto dello Stato, vorranno soldi in più e certo non li chiederanno al committente ma all’utente. Il quale si ritroverà a questo punto a pagare i costi aggiuntivi. Tempo fa, l’Aiget, ossia l’associazione italiana di grossisti di energia e trader, provò a stimare quanto avrebbe inciso sulla bolletta la riscossione della tassa sulla tv (non è la prima volta che se ne parla) e alla fine ne aveva dedotto che al consumatore sarebbe stato chiesto tra il 13 e il 15 per cento in più. Una spesa che per le famiglie con consumi bassi avrebbe potuto incidere fino al 26 per cento in più. Risultato: anche se Renzi riducesse a cento il canone della tv, gli utenti pagherebbero tra i 113 e i 115, ma forse addirittura 126 euro. E non c’è solo questo problema. Fino a qualche anno fa, prima delle privatizzazioni, in Italia era solo l’Enel o alcune municipalizzate a vendere l’energia. Oggi le imprese del settore sono centinaia, alcune grandi e altre piccole. Costringerle a fare quello che lo Stato non sa fare non è una faccenda semplice, soprattutto è una faccenda che potrebbe mettere in crisi il settore, in un momento in cui si registra un forte calo della domanda di energia.

Tuttavia, il rischio più grosso non è costituito dai rincari sulla bolletta e sul canone e nemmeno dalle difficoltà delle compagnie elettriche, ma dalla stangata che si nasconde dietro il concetto di unire la tassa sulla tv al possesso di un’utenza dell’Enel o di qualsiasi altra azienda del ramo. Ad avere un contatore, e dunque la luce, sono anche i negozi, i laboratori e gli uffici e in questi locali quasi mai si ritrova un televisore, perché si lavora e non si guarda la tv. E però il salumiere o il benzinaio che già a casa propria pagano il canone in questo modo saranno chiamati a pagarlo due volte, anche se in negozio o nel chiosco non hanno alcun video con cui guardare i programmi di mamma Rai. Non soltanto: chiunque abbia a prezzo di sacrifici comprato una casetta per le vacanze o ne abbia ereditata una al paesello, che magari non è usata di frequente ma è provvista di luce, con il canone in bolletta sarà tenuto a pagare. Anzi. Non sarà tenuto: pagherà e basta, perché siccome ormai molti utenti hanno richiesto l’addebito automatico della bolletta sul proprio conto corrente, non ci sarà modo di rifiutarsi e nemmeno di obiettare. Lo Stato si prenderà i soldi senza nemmeno ringraziare o aspettare il consenso informato.

Risultato: dietro quella che sulle prime appare un’ideona che permetterà di far pagare meno ma far pagare tutti, in realtà si nasconde non una genialata ma la fregatura, che farà pagare agli italiani un canone più alto e a molti di loro un canone doppio se non triplo. Insomma, ciò che andrà in onda se Renzi passerà dagli annunci alle vie di fatto sarà un film molto diverso da quello rappresentato dal presidente del Consiglio durante la trasmissione di Lucia Annunziata. Un film che può avere un solo titolo: la stangata.

martedì 6 ottobre 2015

Italia in guerra contro l'Isis: "ecco dove bombarderemo"

Isis, l'Italia in guerra: i Tornado bombarderanno in Iraq




L'Italia scenderà in guerra contro l'Isis. Secondo il Corriere della Sera, i tornado del Sesto stormo di Ghedi in azione da un anno in Iraq con compito di ricognizione inizieranno a bombardare le postazioni del Califfato in Iraq, ma non in Siria. L'indiscrezione punta proprio su questa distinzione: il governo Renzi di fatto risponde alla richiesta d'aiuto del governo di Baghdad, in gravissima difficoltà sul campo nel resistere all'avanzata dei jihadisti. L'esecutivo iracheno ha concesso il proprio spazio aereo ai Paesi dell'alleanza internazionale, chiedendo espressamente l'intervento militare anche per via aerea. Diverso il discorso in Siria, dove il presidente Bashar Assad ha chiesto aiuto, sì, ma non a Usa ed Europa ma a Vladimir Putin, mentre l'azione della Francia è stata ufficialmente criticata dal premier Matteo Renzi. L'unica incognita, sottolinea Franco Venturini sul Corsera, resta trovare un'ampia maggioranza in Parlamento anche se non è detto che serva un voto per ratificare le nuove regole di ingaggio di una missione internazionale a cui l'Italia già partecipava.

La Difesa: "Solo una ipotesi"  - In merito a queste indiscrezioni, il ministero della Difesa precisa che "sono solo ipotesi da valutare assieme agli alleati e non decisioni prese che, in ogni caso, dovranno passare dal Parlamento". 

Parte l'assalto del Fisco al conto corrente Così vogliono beccare tutti gli evasori

Fisco, il nuovo arsenale antievasione: tutte le armi dell'agenzia delle Entrate




Che cosa sono 91,4 miliardi di euro? Le imposte evase ogni anno in Italia secondo l'ultimo rapporto del governo. Il Fisco, per riportare questi soldi all'utilità comune, ha a disposizione una vasta gamma di strumenti, che vengono illustrano sulle pagine de Il Sole 24 Ore. La lotta all'evasione, insomma, si fa sempre più dura, partendo proprio dal vostro contro in banca. Passiamo in rassegna le principali novità: come cambiano le strategie per far emergere il nero.

Conti correnti - Vengono verificati i dati di sintesi sulle operazioni finanziarie interne e i movimenti da e per l'estero superiori ai 15 mila euro. L'anagrafe dei rapporti finanziari contiene sempre maggiori informazioni per definire il rischio di evasione. Per i conti correnti viene esaminata anche la giacenza media, utilizzata anche per l'indicatore Isee e per le prestazioni sociali agevolate.

Voluntary disclosure - È l'autodenuncia di chi ha evaso il fisco, fatta in cambio di riduzioni delle sanzioni amministrative e protezione dalle conseguenze penali. La principale novità riguarda la proroga dei termini, posticipata al 30 novembre.

Scambio dati - Si rafforza la cooperazione internazionale e e lo scambio di informazioni con il fisco delle altre Nazioni, secondo le nuove regole comunitarie.

Redditometro - Lo strumento, che consente di confrontare le spese ritenute eccessive con il livello di reddito dichiarato, verrà ritoccato per essere più in linea con le richieste del garante della privacy. Escono di scena le stime delle spese basate sulle medie Istat, che erano finite al centro di una rovente polemica. I soggetti a rischio verifiche verranno individuati dopo l'incrocio dei dati dell'anagrafe tributaria.

L'elusione - Vengono contestate le operazioni finalizzate soltanto ad ottenere un vantaggio tributario, ma prive di sostanza economica. Si definiscono i confini giuridici della questione, e spetta al fisco la prova dell'elusione. Dallo scorso primo ottobre, inoltre, sono in vigore le norme che definiscono i confini dell'abuso del diritto, ad oggi rimesso alla sola interpretazione dei giudici.

Ravvedimento - È la possibilità di pagare multe ridotte per rimettersi in regola anche dopo l'inizio di ispezioni e verifiche da parte della Guardia di Finanza o dell'Agenzia delle Entrate, o in seguito alle segnalazioni di anomalia inviate dal fisco. Il nuovo ravvedimento operoso, in vigore dallo scorso primo gennaio, può essere usato anche dai contribuenti che ricevono segnalazioni di anomali inviate dal Fisco dopo l'incrocio dei dati.

Studi di settore - Nel nuovo Fisco, sono sempre meno uno strumento utilizzato per innescare verifiche approfondite e si confermano "marginali ai fini della rettifica delle basi imponibili dichiarate", come scrive la Corte dei Conti.

Beni ai soci - Si ha l'obbligo di comunicare al Fisco i beni d'impresa concessi a soci ed amministratori, i finanziamenti e le capitalizzazioni ricevute. Obiettivo, evitare le intestazioni fittizie alle società. Dopo una lunga serie di rinvii, l'obbligo di comunicazione dei dati al Fisco ha una scadenza: il 30 ottobre. 

Iva - L'obbligo di versare l'Iva allo Stato deve spettare al soggetto più affidabile: è la filosofia che anima il cosiddetto split payment e l'estensione del reverse charge. Con il primo i fornitori della Pa sono pagati "al netto" dell'Iva, mentre con il secondo l'obbligo ricade sul committente. 

E-fattura - Obbligo di inviare fatture in formato elettronico alla Pubblica Amministrazione. Dal primo gennaio chi vuole potrà inviare al fisco tutte le fatture emesse ricevute e godere così dell'esenzione dallo spesometro e dalla black list, e di rimborsi più veloci. Se la e-fattura servirà nella lotta al nero, però, lo si scoprirà soltanto dal 2017, quando i contribuenti potranno usare l'agenzia delle Entrate come un server, inviando al Fisco tutti i dati di tutte le fatture emesse ricevute. 

Per chi non riesce a smettere di fumare: il rimedio (semplice) che "lava" i polmoni

Fumo, il rimedio naturale che ripulisce i polmoni


di Francesco Pellegrino



Quante volte avete provato a smettere di fumare senza riuscirci? Quante volte avete letto dei danni irreparabili che la sigaretta provoca ai vostri polmoni? Se avete provato tante volte di smettere senza ancora esserci riusciti, potete provare un composto naturale che si fa anche in casa che ripulisce i polmoni permettendo di espellere il muco in eccesso che si forma per il fumo. Il composto si prepara con zenzero, curcuma, cipolla o aglio.

La pozione - Zenzero e curcuma sono spezie con molte proprietà benefiche: il primo è un ottimo disintossicante per il tratto respiratorio, la curcuma antibatterica e antitumorale. Aglio e cipolla prevengono le infiammazioni respiratorie. Per realizzare il composto basta davvero poco. Un litro d'acqua e 400 grammi di zucchero di canna integrale grezzo in una pentola e portare a ebollizione. Poi bisogna aggiungere un chilo di cipolla, una radice di zenzero a pezzi piccolissimi e due cucchiai di curcuma. Il mix può essere filtrato e conservato in frigo. Si può consumare (bastano due cucchiai) al mattino a stomaco vuoto e la sera prima di cena. Ovviamente, se riuscite a smettere è meglio. Ma se proprio non ce la fate, provate ad aiutarvi con questa "pozione magica" 

La classifica dei 6 peggiori aeroporti Ce n'è anche uno italiano: qual è

La classifica dei 5 peggiori aeroporti del mondo. Uno è Italiano




Il quotidiano brittanico Indipendent ha stilato una classifica dei 5 peggiori aeroporti del mondo. Uno è in Italia.

1 - In pole position l'areoporto Charles de Gaulle di Roissy, Parigi. Secondo l'Indipendent è il peggiore del mondo: architettonicamente bizzarro e anche spostarsi all’interno dello stesso terminal è terribile.

2 - Al secondo posto Roma con Fiumicino. Il principale aeroporto italiano è "un caos spaventoso": ecco la definizione dell'hub italiano.

3 - Al terzo posto Sheremetyevo, Mosca. Costruito nel 1980 per le Olimpiadi, da allora è in caduta libera.

4 - Aeroporto di Ginevra al quarto posto. La rapida crescita dei passeggeri nel principale aeroporto alpino non è stata compensata da investimenti adeguati

5 - Chiude la classifica Jomo Kenyatta, Nairobi. Se in Africa ci sono ottimi hub, come quelli di Addis Abeba e di Casablanca, questo non è il caso del principale aeroporto keniota.

Medicina, premio Nobel a tre scienziati: i loro studi sulle infezioni e la malaria

Medicina, il premio Nobel a tre scienziati per gli studi su infezioni e malaria


di Francesco Pellegrino



Una nuova terapia contro le infezioni causate da parassiti e una nuova cura contro la malaria, sono queste le innovazioni in campo medico che si sono aggiudicate il premio Nobel di quest'anno. I nomi degli scienziati sono destinati a entrare nella storia come i pionieri di una medicina che cura le malattie della povertà. Si tratta dell'irlandese William C. Campbell, del giapponese Satoshi Omura e della cinese Youyou Tu. I primi due si sono occupati della ricerca sui parassiti, mentre la dottoressa cinese ha studiato una nuova cura per la malaria.

Le cure per i poveri - I ricercatori hanno lavorato per curare le malattie che affliggono un terzo della popolazione mondiale, concentrata in Africa, Asia e Sud America. Ai tre scienziati va il merito di aver "rivoluzionato il trattamento di malattie parassitarie che per millenni hanno rappresentato una piaga per l’umanità". I nomi delle medicine create dai nuovi premi Nobel suonano strani ma sono dei veri salva vita. Per Campbelle e Omura si tratta della ivermectina, capace di curare la cecità fluviale dimezzandone i casi. Mentre per Youyou Tu si tratta dell'artenìmisinina capace di ridurre la mortalità causata dalla malaria. La ricercatrice cinese, inoltre, è la dodicesima donna a ricevere il premio Nobel

La concorrenza e gli altri premi - I tre vincitori hanno sbaragliato una grande concorrenza, quest'anno infatti i candidati al prestigioso riconoscimento erano ben 327. Il premio ammonta a 8 milioni di corone svedesi, quasi 900 mila euro. L'annuncio è stato dato, come da tradizione, al Karolinska Institutet di Stoccolma. Con questo premio si apre ufficalmente il periodo degli annunci dei vincitori dei vari Nobel. Martedì 6 ottobre sarà la volta del premio per la Fisica, mentre mercoledì 7 toccherà alla Chimica. È atteso per venerdì 9 invece, il nome del vincitore del Nobel per la Pace, mentre in chiusura, lunedì 12, verrà assegnato il riconoscimento per l’Economia.

"L'INTERCETTAZIONE È FALSA" Alla sbarra i cronisti dell'Espresso

Intercettazioni Crocetta, Procura chiede il giudizio immediato per i giornalisti dell'Espresso




Il giudizio immediato per i giornalisti  dell’Espresso Piero Messina e Maurizio Zoppi, autori dell’articolo sulla presunta intercettazione tra il Governatore siciliano Rosario Crocetta e il suo medico Matteo Tutino su Lucia Borsellino, è stato chiesto dalla Procura della Repubblica di Palermo che ha depositato  oggi la richiesta al gip del Tribunale. Nell’intercettazione, smentita più volte da Crocetta e Tutino, ma anche dalla Procura di Palermo, secondo l’Espresso, Tutino avrebbe detto "Lucia Borsellino deve  saltare, come il padre". E Crocetta non avrebbe replicato. Messina e Zoppi sono indagati per pubblicazione di notizie false e esagerate. Messina fin dall’inizio è stato indagato anche per calunnia. Lo stesso reato viene contestato adesso anche a Maurizio Zoppi, ma solo dopo l’interrogatorio in Procura. L’indagine è coordinata direttamente dal Procuratore capo Francesco Lo Voi e dall’aggiunto Leonardo Agueci. Nella richiesta di giudizio immediato, a firma di Lo Voi e Agueci, ci sono anche diverse testimonianze, note dei carabinieri, intercettazioni telefoniche, i verbali di interrogatorio e una memoria. Il gip del Tribunale dovrà decidere entro i prossimi cinque giorni.

Reato evidente - Come prevede il Codice penale l’accusa può chiedere il giudizio immediato, saltando dunque la fase dell’udienza preliminare, entro i 90 giorni da quando è stato commesso il reato, quando per la Procura la prova del reato è evidente. I due giornalisti sono difesi dall’avvocato Fabio Bognanni. A luglio, quando venne pubblicato l’articolo dell’Espresso, Rosario Crocetta, attraverso il suo legale l’avvocato Enzo Lo Re, aveva annunciato una richiesta di risarcimento danno di 10 milioni di euro contro il settimanale. Sono diverse le procure che hanno da sempre smentito l’esistenza dell’intercettazione, a partire dai magistrati di Palermo, a quelli di Catania, Caltanissetta e Messina.

Air France taglia, furia dei dipendenti linciano i manager (in fuga nudi)

Paese che vai usanze che trovi Air France annuncia 2900 esuberi, due manager sono costretti a fuggire a torso nudo dai dipendenti




Due manager di Air France hanno rischiato il linciaggio, sono dovuti fuggire a torso nudo dai loro dipendenti inferociti. La direzione dell'azienda ha confermato nella mattina nel comitato centrale di impresa che prevede un piano di ristrutturazione che mette a rischio 2900 posti di lavoro. Diverse centinaia di dipendenti hanno attaccato la sede centrale di Air France, interrompendo la riunione e facendo fuggire due manager a torso nudo. Il piano è un'alternativa al progetto di sviluppo Perform 2020.

I numeri - Gli esuberi previsti dalla ristrutturazione riguardano 300 piloti, 900 assistenti di volo e 1.700 personale di terra. Inoltre la compagnia aerea ha cancellato gli ordini di nuovi aerei con la Boeing: diciannove 787-9 e sei 787-10.

La protesta - Da questa mattina piloti e personale di terra di Air France sono in sciopero: la compagnia ha previsto di non annullare voli ma avverte che saranno possibili ritardi, soprattutto ai banchi dei check in. Secondo i sindacati, alcuni dipendenti sciopereranno solo per qualche ora, ma altri lo faranno per tutta la giornata. Il portavoce del governo francese, Stephane Le Foll ,è intervenuto: "Faccio appello a tutti, in particolare i piloti, perché facciano uno sforzo. Ovviamente bisogna che il dialogo sia possibile, bisogna mettersi intorno a un tavolo".

Canone, Renzi sbugiardato di quanto aumenta la tassa

Rai, con il canone in bolletta i costi aumentano




Lo ha annunciato Matteo Renzi alla tramissione di Lucia Annunziata "In 1/2 ora": "Il prossimo anno il canone Rai costerà meno, 100 euro, ma lo dovranno pagare tutti". "Ci sarà un meccanismo che permetterà a tutti di pagare, pensiamo di metterlo in bolletta, ma invece che 113 euro il prossimo anno costerà 100 euro. Chi paga ed è onesto paga meno". Ma questa possibilità ha provocato una levata di scudi soprattutto perché i costi aumenterebbero.  "Il canone Rai nella bolletta elettrica è una operazione impossibile. Non tutti i possessori di un televisore sono possessori di un contratto elettrico e non tutti i possessori di un contratto elettrico sono possessori di un televisore. Sbagliato riversare sui produttori di energia elettrica il compito di recuperare il canone per la Rai, perché non ci compete", ha detto il presidente di Assoelettrica, Chicco Testa, intervenendo ad Agorà su Rai3.

Costi aumentati - Lo scopo del governo è quello di azzerare un'evasione da 500 milioni l'anno. L'associazione Italiana di Grossisti di Energia (AIGET) e I.com, (Istituto per la Competitività) hanno fatto delle simulazioni sull'introduzione del canone Rai in bolletta legate soprattutto alle imposto e agli incentivi alle rinnovabili che nel 2014 hanno per la prima volta superato il 50% del valore annuo dell'elettricità consumata dalla famiglia media italiana. Secondo le simulazioni, l'introduzione del canone Rai in bolletta potrebbe comportare costi aggiuntivi compresi tra il 13% e il 15% per il consumatore medio che potrebbero arrivare fino al 265 nel caso di famiglie con consumi bassi. E, soprattutto, potrebbe definitivamente azzoppare il mercato liberalizzato.

Esattori - "Perché chi vende energia deve assolvere al ruolo di esattore per il Fisco? Che attinenza ha il canone Rai con l'energia? Credo che queste domande meritino una risposta se miriamo a far funzionare al meglio la liberalizzazione", sottolinea Michele Governatori, Presidente di Aiget  

lunedì 5 ottobre 2015

Greta e Vanessa, governo fregato: l'enorme cifra pagata per liberarle

Greta e Vanessa, "per la loro liberazione sono stati pagati 11 milioni". Governo italiano sbugiardato




Per liberare Greta e Vanessa, le due cooperanti italiane rapite in Siria nel luglio del 2014, lo Stato italiano ha speso 11 milioni di euro. Una notizia che rimbalza da media locali e riapre una annosa vicenda: le cifre sono state snocciolate nel corso di un processo in corso ad Aleppo, dove le due ragazzine erano state sequestrate. Il tribunale islamico del Movimento Nureddin Zenki ha infatti condannato tale Hussam Atrash, reo di aver indebitamente preso parte del riscatto versato per liberare le due. Per inciso, Nureddin Zenki è la milizia che ha operato direttamente nel sequestro di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo. E Atrash, un signore della guerra locale a capo del gruppo Ansare al Islam, avrebbe intascato 5 degli 11 milioni del riscatto.

"Soltanto illazioni"? - Tra le pagine della sentenza - emessa lo scorso 2 ottobre dal tribunale Qasimiya del movimento Zenki - si scopre che Atrash operava nell'area di Abzimo, la medesima località in cui Greta e Vanessa vennero avvistate per l'ultima volta. Ed è proprio dalle carte del processo che emerge la cifra, così come emerge che gli altri soldi del riscatto sono finiti nelle tasche di signori della guerra locali. All'epoca del rilascio di Greta e Vanessa impazzò la polemica sulle cifre che lo Stato avrebbe speso per liberarle. L'ipotesi del pagamento era stata seccamente smentita, tanto che il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, aveva assicurato alla Camera che le voci sul pagamento erano "soltanto illazioni". Gentiloni disse: "Siamo contrari al pagamento di riscatti nei confronti degli italiani presi in ostaggio la priorità è indirizzata alla vita e all'integrità fisica".

Gira un sondaggio clamoroso: ecco a quanto è Mastella

Clemente Mastella, il sondaggio clamoroso: a Benevento è al 31%




Gira un sondaggio clamoroso, firmato Ipr Marketing: Clemente Mastella al 31%. Non è fantapolitica, ma la proiezione di cosa succederebbe a Benevento se si votasse oggi. Come riferisce il Fatto quotidiano, l'eterno ex democristiano, fondatore dell'Udeur, di fatto espressione solo di se stesso, quando gioca in casa è imbattibile o quasi. Il politico più amato di Ceppaloni, feudo personale, sarebbe secondo solo al Movimento 5 Stelle, davanti anni luce rispetto a Pd e al centrodestra. E al ballottaggio, quasi sicuramente, la spunterebbe lui. Nulla di nuovo, per la verità, visto che già alle regionali da capolista di Forza Italia Mastella ha raggranellato un ottimo 23%, la percentuale più alta tra tutti i candidati campani. "Ame farebbe piacere ma non è un'ossessione - spiega lui -, come credo farebbe piacere anche a Bassolino a Napoli. Io, come lui, il sindaco l'ho già fatto...". 

L'ultima mossa di Della Valle: quali sono i suoi (veri) obiettivi

Diego Della Valle, ingresso in politica: via al movimento Noi italiani




La presentazione ufficiale è prevista a novembre. Ma già entro la fine di ottobre Noi italiani, il movimento promosso dal patron della Tods Diego Della Valle, dovrebbe trovare casa a Milano, sede scelta per il quartier generale di quello che, insistono gli uomini vicini all'imprenditore, non sarà un partito politico ma un progetto legato alla solidarietà. Tra un sondaggio e l'altro, perché il gradimento potenziale può spostare fino all'ultimo momento utile anche decisioni già prese, proseguono i contatti e i preparativi in vista di una convention che, almeno nelle ambizioni dichiarate agli amici di sempre, deve rappresentare una scossa in un Paese che "rischia di essere schiacciato dal dualismo Renzi-Grillo".

Gli obiettivi ufficiali li ha indicati già lo stesso Della Valle. Noi italiani vuole porsi come un "incubatore di solidarietà a tutti i livelli", perché anche per gli imprenditori di successo, "gente come noi che ha un ruolo di un certo tipo" nelle parole del patron della Tod's, "è arrivato il momento di restituire un pezzetto alle comunità, a quelli che ne han bisogno". Per questo, ha puntualizzato, Noi italiani "è aperto a tutti, dal grande imprenditore che voglia contribuire economicamente allo studente che vuole dedicare qualche ora del suo tempo ad occuparsi degli altri e dell'Italia".

Certo, però, il nuovo soggetto non può che ambire a un preciso ruolo politico e, in prospettiva, elettorale. Secondo diversi osservatori, il movimento guarda soprattutto al bacino del centrodestra, agli scontenti di Ncd e Forza Italia, e, più in generale, a quell'area moderata che si professa alternativa al Pd di Matteo Renzi. Una collocazione, quella che si ipotizza per Noi Italiani, che trova riscontro anche nelle stesse dichiarazioni pubbliche di Della Valle. La sfida a Renzi, con il quale ha intrattenuto rapporti a lungo, è stata lanciata da tempo. Tanto da arrivare a definire il premier "bulimico di potere", invitando il Capo dello Stato Sergio Mattarella"
a mandarlo a casa". Così come significativo è l'endorsement arrivato da Silvio Berlusconi: Della Valle "è un numero uno del quale ci sarebbe bisogno in politica".

Ora la guerra ai diesel è ufficiale: "Stesso prezzo per benzina e gasolio"

La ministra francese: "Stesso prezzo per benzina e gasolio"


di Francesco Pellegrino


Segolene Royale

Dopo gli Stati Uniti, anche la Francia si iscrive alla guerra ai diesel. La ministra dei Trasporti, Segolene Royale, ha infatti dichiarato di voler tassare il gasolio in modo che il suo prezzo dalga a pari di quello della benzina, rispetto alla quale, oggi, costa in media 15 centesimi di euro in meno. I guadagni derivanti dalla nuova "tassa sul diesel" verrebbero impiegari per finanziare bonus destinati all'acquisto di auto "pulite" come quelle elettriche. La Royal vorrebbe anche tagliare progressivamente i sussidi statali oggi esistenti in Francia sulle auto alimentate a gasolio fino a farli completamente starire a partire dal 2025. Certo, si tratta della Francia. Ma la misura, se adottata, potrebbe costituire un "pericoloso" precedente a livello comunitario. Forse, chi dice che è iniziata la guerra ai diesel non ha poi tutti i torti...

Socci profetico: arriva l'Apocalisse "Dramma per la Chiesa e il mondo"

Antonio Socci: al via il Sinodo dell'Apocalisse, conseguenze drammatiche per la Chiesa e il Mondo


di Antonio Socci
www.antoniosocci.com



A meno di un miracolo, il copione è già scritto. Si imporrà la linea progressista, sostenuta da Bergoglio: comunione ai divorziati e riconoscimento delle unioni omosessuali. Un attacco mai visto all’ortodossia cattolica, con conseguenze drammatiche per la Chiesa e per il mondo. 

Appena iniziato, questo Sinodo (imbavagliato e «teleguidato») è già finito. Infatti la conclusione è già scritta: l’arbitro argentino ha stabilito in anticipo la vittoria - a tavolino - della fazione «di sinistra» che lui stesso capeggia.

Dopo non si sa cosa potrà accadere fra ortodossi (cioè fedeli all’insegnamento del Vangelo e della Chiesa di sempre) ed eterodossi che vogliono sottomettere la Chiesa alle mode ideologiche del momento (san Pio X definiva il modernismo «la sintesi di tutte le eresie»).

Essendo già scritto l’esito del Sinodo resta da spiegare il suo senso: è in corso la (tentata) liquidazione della Chiesa. Evento epocale che dovrebbe preoccupare anche i laici seri, perché probabilmente prelude alla liquidazione della stessa Europa. Diceva Immanuel Kant: «Il Vangelo è la fonte da cui è scaturita la nostra cultura». E il laicissimo Federico Chabod: «Il Cristianesimo ha modellato il nostro modo di sentire e di pensare in guisa incancellabile; e la diversità profonda che c’è fra noi e gli Antichi (…) è proprio dovuta a questo gran fatto, il maggior fatto senza dubbio della storia universale, cioè il verbo cristiano. Anche i cosiddetti “liberi pensatori”, anche gli “anticlericali” non possono sfuggire a questa sorte comune dello spirito europeo».

Infine il papa laico Benedetto Croce, nel saggio del 1942 Perché non possiamo non dirci cristiani spiegò: «Il Cristianesimo è stato la più grande rivoluzione che l’umanità abbia mai compiuta (…). Tutte le altre rivoluzioni, tutte le maggiori scoperte che segnano epoche nella storia umana, non sostengono il suo confronto, parendo rispetto a lei particolari e limitate (…). E le rivoluzioni e le scoperte che seguirono nei tempi moderni (…) non si possono pensare senza la rivoluzione cristiana (…) perché l’impulso originario fu e perdura il suo».

Si pensi inoltre alla resistenza della Chiesa - pagata con milioni di martiri - ai totalitarismi del XX secolo. È sempre stata l’unica luce nella notte degli orrori e il grande antidoto alle ideologie.

Certi laicisti alla Scalfari oggi potranno gioire per la sua liquidazione. Ma potrebbero amaramente pentirsene di fronte alle devastazioni del nichilismo e - come ha dimostrato in Francia la tragedia di Charlie Hebdo - davanti all’Islam rampante nel mondo.

Un intellettuale liberale francese, Pierre Manent ha pubblicato un libro, Situation de la France, dove fotografa la disperata inermità dell’Europa laicista di fronte all’Islam. Manent dice: «Non basta la laicità per contrastare l’Islam. E diversamente da quanto sostengono i politici radicali, la laicità nemmeno serve a integrare i musulmani». La tragedia è stata la demolizione della Chiesa.

«Era l’idea dell’ateismo progressista», dice Manent. Dopo il Concilio «i cattolici hanno accettato di fondersi in questa sorta di nuova chiesa postcristiana… E il cristianesimo si è dissolto in una religione dell’umanità».

Oggi siamo all’atto finale. In effetti l’assalto al cattolicesimo, anche dall’interno, fu chiaro dagli anni Settanta, quando Paolo VI angosciato prese a denunciare una smania autodemolitrice che si era impadronita della Chiesa, parlò di un «pensiero non cattolico» che si era fatto dilagante al suo interno, succube delle ideologie, e addirittura affermò che il «fumo di Satana» era entrato nel tempio di Dio.

Sembrò di essere a un passo dal crollo, ma arrivò la provvidenziale sorpresa di Giovanni Paolo II che con Ratzinger raddrizzò la barca e dette l’impressione di aver evitato il naufragio.

Poi qualcosa di terribile è accaduto: Benedetto XVI ha dovuto eclissarsi e autorecludersi. Così l’autodemolizione è ripresa e ora sembra al suo atto finale.

A molti uomini di Chiesa non sfugge la gravità della situazione, che traspare bene da un testo dei giorni scorsi in cui si mostra la lontananza dalla dottrina cattolica del cosiddetto Instrumentum laboris, vidimato da Bergoglio per il Sinodo, su comunione ai divorziati risposati e omosessualità.

Tale stroncatura è firmata da tre teologi, Claude Barthe, Antonio Livi e Alfredo Morselli, ma in realtà ha dietro l’elaborazione di molti padri sinodali, vescovi e cardinali.

Vi si dice intanto che l’Instrumentum ripropone quelle proposizioni che «non essendo state approvate a maggioranza qualificata» dal Sinodo del 2014 «non dovevano né potevano essere incluse nel documento finale di quel Sinodo» e «dovevano reputarsi respinte» (è stato Bergoglio in persona a imporne la riproposizione).

Inoltre in questo Instrumentum «risulta, in generale, compromessa la Verità, sì da rendere complessivamente non accettabile il documento, o altro che ne riproponesse i contenuti e fosse posto ai voti alla fine della prossima assemblea sinodale».

Si cita come monito il profeta Isaia: «Guai a coloro che chiamano bene il male e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre» (5, 20).

I tre teologi rilevano infine che i due Motu proprio dell’8 settembre scorso svuotano la discussione dal punto di vista teologico e canonico (non ne spiegano il perché, ma è facilmente intuibile: con essi si introduce di fatto il divorzio nella Chiesa).

È la prima volta che un documento sinodale approvato dal papa e un suo Motu proprio, sono fortemente sospetti di uscire dall’ortodossia cattolica. Su punti fondamentali che a cascata farebbero poi venire giù tutto.

Così oggi - come ha scritto il cardinale Sarah - proprio mentre «migliaia di cristiani muoiono ogni giorno» per la fedeltà al Vangelo, «in Occidente degli uomini di Chiesa cercano di ridurre al minimo le esigenze del Vangelo. Il vero scandalo... è la confusione tra bene e male operata da pastori cattolici».

La mia previsione (a meno di un miracolo) è che il Motu proprio sul divorzio non venga ritirato ed entri in vigore l’8 dicembre, provocando un terremoto mai visto. E che Bergoglio, tramite il Sinodo che controlla, pur ribadendo a parole che il matrimonio è indissolubile, apra sulla comunione per alcuni divorziati risposati (anche se per casi particolari sarebbe la classica falla nella diga). Infine prevedo che si sdoganino di fatto anche altri tipi di unione (comprese quelle dello stesso sesso), sia pure dicendo che non possono parificarsi al matrimonio.

È un capovolgimento epocale del magistero della Chiesa e della vita cristiana, dalle conseguenze incalcolabili se solo si pensa che per una «i» nella crisi ariana, per il «Filioque» nello scisma con la Chiesa orientale, per un singolo divorzio - di re Enrico VIII - che provocò lo scisma anglicano, la Chiesa ha vissuto tragedie terribili. Dalle conseguenze spaventose, anche per il mondo.

Oggi un certo clima apocalittico è avvertito dal popolo cristiano che in questi mesi, attraverso la rete, rilancia convulsamente una quantità di profezie terribili, tutte concentrate sul nostro tempo: talora di sedicenti veggenti che non hanno credibilità, ma spesso di mistici seri, come la visione dei due papi e delle due chiese della beata Emmerich.

Ma al di là di mistici e apparizioni mariane - che, anche quando sono approvate dalla Chiesa come Fatima o La Salette, sono solo rivelazioni private e non obbligano la fede del credente - c’è una profezia a cui i cattolici devono credere, perché non è una rivelazione privata, ma fa parte integrante della rivelazione pubblica e viene dalla Sacra Scrittura.

Sta ufficialmente nel Catechismo della Chiesa Cattolica varato da Giovanni Paolo II e dal cardinal Ratzinger, dove si preannuncia quanto segue: «Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti. La persecuzione che accompagna il suo pellegrinaggio sulla terra svelerà il “Mistero di iniquità” sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell'apostasia dalla verità» (n. 675). Molti si chiedono se non è proprio quello che sta accadendo sotto i nostri occhi.