Riforma del Senato, col voto segreto la maggioranza perde 15-20 voti
Voto dopo voto, si riduce la maggioranza in Senato. Al vaglio dell'aula l'articolo 10 del ddl Boschi: il governo supera il test, respinge un emendamento Calderoli sulle minoranze linguistiche, ma i "no" sono stati 153, i "sì" 131 e tre gli astenuti. La maggioranza, insomma, perde tra i 15 e i 20 voti, mentre le opposizioni - che in media, ad oggi, avevano raccolto 107 voti - con la complicità del voto segreto hanno guadagnato 20-25 pedine. Continua, dunque, la "resistenza passiva" contro la riforma costituzionale, e in parallelo si riducono le certezze del governo Renzi, che nonostante l'innesto di Denis Verdini e compagni non può dormire sonni tranquilli.
"Le opposizioni, quindi, non faranno ostruzionismo né argomenteranno le loro proposte, ma si limiteranno a votare", aveva affermato prima del voto il capogruppo della Lega Nord, Gianmarco Centinaio. Parole criticate dal governo, secondo il quale "il passivo è solo passivo, non è resistente": così il sottosegretario Luciano Pizzetti. "Dov’è la maggioranza che non ascolta?", chiede ancora il sottosegretario, dopo aver ricordato che all’articolo 1 sono stati recepiti emendamenti dell’ opposizione e attenzione c’è anche su Corte Costituzionale e Quirinale. E ancora, Pizzetti: "È l’opposizione che è sorda". Il sottosegretario accusa chi si batte contro il ddl di "azioni strumentali". Per ora, comunque, pare sventata la minaccia dell'Aventino: le opposizioni non abbandonano i lavori, lo assicura il capogruppo di Forza Italia, Paolo Romani, che ha aggiunto come mercoledì verranno decise le prossime mosse in vista del voto finale.
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