Fisco, il nuovo arsenale antievasione: tutte le armi dell'agenzia delle Entrate
Che cosa sono 91,4 miliardi di euro? Le imposte evase ogni anno in Italia secondo l'ultimo rapporto del governo. Il Fisco, per riportare questi soldi all'utilità comune, ha a disposizione una vasta gamma di strumenti, che vengono illustrano sulle pagine de Il Sole 24 Ore. La lotta all'evasione, insomma, si fa sempre più dura, partendo proprio dal vostro contro in banca. Passiamo in rassegna le principali novità: come cambiano le strategie per far emergere il nero.
Conti correnti - Vengono verificati i dati di sintesi sulle operazioni finanziarie interne e i movimenti da e per l'estero superiori ai 15 mila euro. L'anagrafe dei rapporti finanziari contiene sempre maggiori informazioni per definire il rischio di evasione. Per i conti correnti viene esaminata anche la giacenza media, utilizzata anche per l'indicatore Isee e per le prestazioni sociali agevolate.
Voluntary disclosure - È l'autodenuncia di chi ha evaso il fisco, fatta in cambio di riduzioni delle sanzioni amministrative e protezione dalle conseguenze penali. La principale novità riguarda la proroga dei termini, posticipata al 30 novembre.
Scambio dati - Si rafforza la cooperazione internazionale e e lo scambio di informazioni con il fisco delle altre Nazioni, secondo le nuove regole comunitarie.
Redditometro - Lo strumento, che consente di confrontare le spese ritenute eccessive con il livello di reddito dichiarato, verrà ritoccato per essere più in linea con le richieste del garante della privacy. Escono di scena le stime delle spese basate sulle medie Istat, che erano finite al centro di una rovente polemica. I soggetti a rischio verifiche verranno individuati dopo l'incrocio dei dati dell'anagrafe tributaria.
L'elusione - Vengono contestate le operazioni finalizzate soltanto ad ottenere un vantaggio tributario, ma prive di sostanza economica. Si definiscono i confini giuridici della questione, e spetta al fisco la prova dell'elusione. Dallo scorso primo ottobre, inoltre, sono in vigore le norme che definiscono i confini dell'abuso del diritto, ad oggi rimesso alla sola interpretazione dei giudici.
Ravvedimento - È la possibilità di pagare multe ridotte per rimettersi in regola anche dopo l'inizio di ispezioni e verifiche da parte della Guardia di Finanza o dell'Agenzia delle Entrate, o in seguito alle segnalazioni di anomalia inviate dal fisco. Il nuovo ravvedimento operoso, in vigore dallo scorso primo gennaio, può essere usato anche dai contribuenti che ricevono segnalazioni di anomali inviate dal Fisco dopo l'incrocio dei dati.
Studi di settore - Nel nuovo Fisco, sono sempre meno uno strumento utilizzato per innescare verifiche approfondite e si confermano "marginali ai fini della rettifica delle basi imponibili dichiarate", come scrive la Corte dei Conti.
Beni ai soci - Si ha l'obbligo di comunicare al Fisco i beni d'impresa concessi a soci ed amministratori, i finanziamenti e le capitalizzazioni ricevute. Obiettivo, evitare le intestazioni fittizie alle società. Dopo una lunga serie di rinvii, l'obbligo di comunicazione dei dati al Fisco ha una scadenza: il 30 ottobre.
Iva - L'obbligo di versare l'Iva allo Stato deve spettare al soggetto più affidabile: è la filosofia che anima il cosiddetto split payment e l'estensione del reverse charge. Con il primo i fornitori della Pa sono pagati "al netto" dell'Iva, mentre con il secondo l'obbligo ricade sul committente.
E-fattura - Obbligo di inviare fatture in formato elettronico alla Pubblica Amministrazione. Dal primo gennaio chi vuole potrà inviare al fisco tutte le fatture emesse ricevute e godere così dell'esenzione dallo spesometro e dalla black list, e di rimborsi più veloci. Se la e-fattura servirà nella lotta al nero, però, lo si scoprirà soltanto dal 2017, quando i contribuenti potranno usare l'agenzia delle Entrate come un server, inviando al Fisco tutti i dati di tutte le fatture emesse ricevute.
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