Immigrazione, la svolta: "Più retate e espulsioni sugli irregolari"
"Conferire massimo impulso all'attività di rintraccio dei cittadini dei Paesi terzi in posizione irregolare, in particolare attraverso una specifica attività di controllo delle diverse forze di polizia". È il dikat del capo della Polizia Franco Gabrielli, in una circolare emanata nell'ultimo giorno dell'anno a tutte le forze dell’ordine. Parole chiare nel mondo che vive sotto la costante minaccia del terrorismo.
Gabrielli infatti mette in luce come il dispositivo volto al controllo ed all'allontanamento degli stranieri irregolari consenta spesso di "intercettare fenomeni di sfruttamento e di inquinamento dell'economia del territorio collegati a forme di criminalità organizzata di livello nazionale o transnazionale" rivestendo un ruolo importante "nell'azione di prevenzione e contrasto dell'attuale contesto di crisi a fronte di una crescente pressione migratoria e di uno scenario internazionale connotato da instabilità e da minacce che impongono di profondere il massimo impegno nelle attività volte a mantenere il territorio sotto controllo".
La politica dei rimpatri per gli irregolari, del resto, è ormai una priorità nel contesto dell'Unione Europea. A tal proposito è necessaria una "preventiva pianificazione dei servizi mirati al fine di ottimizzare le risorse disponibili nel più ampio contesto delle esigenze operative a livello territoriale" con l’attivazione di "piani straordinari di controllo del territorio volti non solo il contrasto dell'immigrazione irregolare ma anche allo sfruttamento della manodopera e alle varie forme di criminalità che attingono dal circuito della clandestinità".
Un compito fondamentale sarà quello svolto dalla direzione centrale per l’immigrazione che curerà "il necessario raccordo con gli uffici immigrazione delle questure per una pianificazione più specifica di tale attività di controllo con riguardo in particolare all'assegnazione dei posti nei Centri di identificazione ed espulsione (i Cie, ndr)".
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