La toga ha un flirt con la dottoressa e fa arrestare il marito
Il pm ha una storia d'amore con la dottoressa nonché persona "offesa" nel procedimento a lui assegnato ai danni del marito denunciato per maltrattamenti nell'ambito di una separazione molto difficile ma anziché astenersi si mette a indagare fino a chiederne l'arresto ai domiciliari.
La vicenda, raccontata dal Giorno, si svolge al Palazzo di giustizia di Firenze e, da poco, anche a Genova, dove si indaga per corruzione in seguito a un esposto del marito, medico pure lui, che ha scoperto la tresca tra i due facendo pedinare la bella moglie da un investigatore privato.
Tutto comincia nel luglio del 2015, quando la donna, madre di due bambini, sporge denuncia ai carabinieri dopo una violenta discussione in cui il marito l'avrebbe minacciata anche di morte. Il loro rapporto è al capolinea e lei finisce pure all'ospedale. Il pm sente i protagonisti del procedimento. Quindi, la dottoressa. Dopo un po' il magistrato chiede per il marito accusato di maltrattamenti gli arresti domiciliari. Il giudice concede soltanto un divieto di avvicinamento alla persona offesa, misura che lo stesso gip revocherà una settimana più tardi, nonostante il parere negativo del pm. Nel frattempo il marito assolda un detective e la fa pedinare scoprendo così che almeno per quattro notti del luglio 2016, la dottoressa ha dormito a casa del magistrato titolare del loro fascicolo. Così a settembre il medico, assistito dagli avvocati Massimiliano Manzo e Francesco Ceccherini, presenta foto e filmati in procura. L'esposto finisce a Genova. Ieri il gip ha disposto il suo rinvio a giudizio.
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