Visualizzazioni totali

giovedì 19 gennaio 2017

Chiama i soccorsi: "Hotel travolto" Vergogna: cosa gli hanno risposto

L'assurda telefonata per i soccorsi: "Aiutateli", pensano sia uno scherzo



"Avevo lanciato l'allarme ma non mi hanno creduto e così i soccorsi sono arrivati in ritardo". È disperato Quintino Marcella, ristoratore a Silvi e la persona che per prima ha ricevuto gli sms con le richieste di aiuto dall'Hotel Rigopiano, travolto da una valanga mercoledì sera. A scriverglieli è stato uno dei due sopravvissuti finora alla sciagura, Giampiero Parete, che ha lasciato moglie e due figli nell'edificio. 

Primo allarme alle 17.30, via Whatsapp: "Ho ricevuto una telefonata dal mio cuoco tramite Whatsapp che era lì in vacanza con la moglie e i bambini di 6 e 8 anni. Mi ha detto: è venuta una valanga l'albergo non c'è più, sparito, sepolto. Noi siamo in due, qua fuori, chiama i soccorsi, chiama tutti". Marcella chiama subito il centro di coordinamento della prefettura e la signora dall'altra parte del telefono gli risponde così: "Guardi ho chiamato due ore fa l'albergo ed era tutto a posto". Quando il ristoratore le spiega di aver appena ricevuto la notizia dal suo cuoco, la donna non ha fatto nulla: "Non ha voluto prendere sul serio la mia versione". L'uomo ha poi chiamato in serie "118, 112, 115... ho impazzito il mondo". I soccorsi a quel punto scattano, ma sono già le 20. "Purtroppo la macchina dei soccorsi è partita con due ore di ritardo". "Io sentivo il mio amico via messaggi... continuava a dire aiuto e che gli altri sono tutti morti". Il ricordo è straziante: "Mi ha detto: Ho perso tutto. Mi auguro che Gesù sia grande e li ritrovino vivi". 

Nessun commento:

Posta un commento