Esclusiva il Notiziario sul web / Intervista al Prof. Dott. Marco Plutino, Docente in Diritto Costituzionale, tra i principali fautori del si
Intervista a cura di Gaetano Daniele
Prof. Dott. Marco Plutino Docente in Diritto Costituzionale Università di Cassino |
Prof. Plutino, al Referendum Costituzionale vince il No. Un dato storico, (59,11% i no contro il 40,11% dei si), un distacco di circa 20 punti percentuali, come spiega questo risultato?
La spiegazione di questa severissima bocciatura risiede certamente nella politicizzazione della consultazione referendaria che e' stata operata da varie parti. Parlare di merito si è rivelato un compito improbo, la lettura politica è risultata nettamente prevalente anche perché l'elettorato e' stato confuso da un dibattito caotico e giocato spesso sul filo della scorrettezza. Purtroppo però restano le ricadute anche di ordine strettamente costituzionale. Sarà tutt'altro che semplice riprendere il discorso delle riforme costituzionali, anche perché la classe politica ha dimostrato di non avere la maturità per affrontarlo con la necessaria coerenza.
Prof. Plutino, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, come promesso si è dimesso, ed è proprio notizia di queste ultime ore che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha nominato l'ex Ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, nuovo premier. Cosa cambia?
Le dimissioni del governo Renzi cambiano molto lo scenario politico. Dal punto di vista politico la formula non cambia in modo drastico. Però cambia e in un modo non facilmente prevedibile il quadro politico-istituzionale. In teoria l'unico adempimento politicamente qualificante del governo da parte la questione Monte Paschi di Siena dovrebbe essere il completamento della legislazione elettorale, ma il governo non nasce come governo di scopo o con un orizzonte di breve periodo. Inoltre incombe la questione dei tempi del Congresso del Partito Democratico. Al di fuori del Pd esiste la questione della leadership e soprattutto dell'assetto dell'offerta politica del centro-destra, mentre il Movimento 5 Stelle sembra più pronto per la scadenza elettorale. Intanto la legislatura e' perduta per le riforme costituzionali, e da questo punto di vista è stata sicuramente fallimentare. Il paese complessivamente più fragile, anche se la soluzione che è stata offerta e' una soluzione di continuità e affidabilità.
Prof. Plutino, da indiscrezioni, pare che Cuperlo abbia rifiutato la nomina all'Istruzione, c'è ancora maretta all'interno del Pd?
Ho letto dalle ricostruzioni giornalistiche, come riportava anche il suo blog il Notiziario sul web, dell'offerta declinata da Cuperlo riguardo il Ministero dell'Istruzione. Si tratta di un dicastero sicuramente molto importante ma in questo momento altrettanto impopolare. Insegnanti sono state la categoria certamente più compatta nel manifestare una posizione di contrarietà se non di aperta ostilità alla revisione costituzionale. Pertanto non è possibile dire se la ragione è il fatto che la poltrona "scotta" o se vi sono ragioni rimontanti alla dialettica interna del Partito Democratico. In questo momento mi preme sottolineare la correttezza di Cuperlo che a differenza di altri dirigenti del Pd ha sostenuto in modo leale, dopo le scelte parlamentari, anche la campagna a favore della revisione. In questo modo Cuperlo si è rivelato una risorsa importante per la ricostruzione del partito democratico del futuro indipendentemente da una sua eventuale candidatura alla segreteria. Naturalmente il Partito Democratico ha gravi problemi, ma anche l'unico partito degno di questo nome e capace di praticare una qualche forma di metodo democratico, nonché un partito fondato su una vasta comunità di militanti e con migliaia di amministratori locali. La presenza su interno di molte figure di riserva che possono tornare utile anche per importanti incarichi, come Gentiloni, esattamente una dimostrazione di forza e di vitalità da cui ripartire. Allo stato non prevedo scissioni significative all'orizzonte.
Prof. Plutino, cosa ci dobbiamo aspettare in quest'ultimo anno di governo, l'economia terrà?
Non è facile formulare previsioni. La presidenza Trump avrà sicuramente ripercussioni internazionali, alle quali l'Italia ha offerto una risposta rassicurante sul piano del governo, ma molto meno sul piano della capacità riformatrice. Il sistema bancario secondo gli analisti presenta ancora delle fragilità. Siamo un grande paese ma la bocciatura referendaria certamente non ci ha agevolato. Vedremo.
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