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sabato 2 maggio 2015

Servirebbe la mamma di Baltimora per riempire di sberloni i No Expo

No Expo, Mario Giordano: servirebbe la mamma di Baltimora per riempire di sberloni black bloc e antagonisti


di Mario Giordano 



Ma le mamme italiane dove sono? Perché non scendono pure loro in strada a prendere a sberle i figli che spaccano le vetrine e devastano le città? Nei giorni scorsi siamo rimasti tutti colpiti da quella signora di Baltimora, di giallo vestita e di sganassoni munita: appena si è accorta che il suo adorato pargolo si era vestito da black bloc per fare a botte con la polizia, non ci ha pensato neppure un attimo. È scesa in strada, l’ha preso per la collottola, l’ha riempito di sberle e l’ha ricondotto sulla via della ragione. Un mito, certo. Ma che cosa impedisce alle mamme italiane di fare altrettanto?

Giovedì a Milano sono andate in onda le prove generali di sconquasso della città, puntualmente avvenuto il Primo maggio. Gli antagonisti l’hanno promesso: vogliono dare l’assalto all’Expo. Vogliono trasformare il grande appuntamento internazionale in un palcoscenico delle loro imprese da teppisti. Vetrine rotte, bancomat sfasciati, estintori e lanci di vernice non sono che l’antipasto di quello che andrà in onda nelle prossime ore. I nostri servizi segreti ci hanno preavvisato: la devastazione è stata pianificata. Le forze dell’ordine? Certo: sono mobilitate. Ma, come sappiamo, non possono alzare le mani. Le mamme invece sì. Baltimora docet.

E allora avanti, mamme italiane: dimostrate quel che sapete fare. Ribellatevi allo stereotipo del cuore in mano, mammismo mediterraneo, colazione e merenda sul vassoio d’argento al bebé ormai ventenne. E fate vedere in mondovisione che non avete nulla da invidiare alla tigre di Baltimora. Riconoscete quei ragazzi con il cappuccio e l’estintore in mano? Sono per caso vostri figli? E allora avanti, che aspettate: andate a prenderli, scoprite loro il volto a suon di smatafloni, voi che potete, e spiegate a calci in culo (le buone maniere funzionano sempre) che non si scrive sui muri e non si tirano fumogeni sulla testa degli agenti. E che, se proprio uno ha voglia di usare l’estintore, beh, può sempre scegliere la carriera di pompiere. Assai più utile di quella dell’incendiario.
Sappiamo benissimo che una parte consistente di black bloc arriva dall’estero. Ma ad accoglierli, care mammine, sono stati proprio i vostri figlioletti, desiderosi di menar le mani con loro. Anzi, i vostri figlioletti hanno fatto di peggio: hanno occupato le case popolari (quelle destinate ai poveri) per metterci dentro questi delinquenti d’oltralpe, che ne hanno fatto il loro covo. Nei giorni scorsi sono stati sequestrati lì dentro mazze ferrate, maschere antigas, molotov e altri aggeggi che, di solito, non mi pare vengano utilizzati per pettinare le bambole. Ora: non pretendiamo che le mamme francesi o tedesche si curino dei loro figli incappucciati a casa nostra, ma voi, mamme italiane, invece sì: non potreste comunicare ai vostri tesorucci contestatori che non si frequentano brutte compagnie? E che non è bello togliere le case alle persone bisognose per darle ai delinquenti stranieri con le molotov? E che è ancor meno bello accompagnarsi a loro nelle opere di devastazione con le spranghe in mano?

Sì, è vero: i giovani d’oggi ogni tanto sono un po’ duri di comprendonio. Forse proprio perché hanno preso troppe poche sculacciate sul totò quando sarebbe stato opportuno. Per questo motivo i modi spicci della mamma di Baltimora hanno convinto tutti: se non ti è passata, arriva la ripassata. Due manrovesci e via, il concetto appare subito chiaro. Illuminante. La guerriglia urbana? Non si fa. I giudici di casa nostra, purtroppo, hanno avuto il cuore tenero con i violenti: quando li hanno portati davanti a loro, hanno pensato bene di non prendere provvedimenti. Li hanno lasciati liberi di girare per la città e di sfasciare tutto quello che vogliono. Possiamo augurarci che le madri italiane, almeno loro, si dimostrino un po’ più intelligenti? In fondo lo cantava già Beniamino Gigli: «Mamma, sento la tua mano stanca, cerca i miei riccioli d’or». Ecco, care mamme, avanti: cercate i riccioli d’or dei vostri pargoletti black bloc. E con le vostre mani stanche riempiteli di sberle, come se fossimo a Baltimora. Il mondo vi dirà grazie. E i vostri figli, alla lunga, pure. 

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