Obama, il piano contro l'Isis, l'attacco già in primavera
Barack Obama sta studiando un piano contro l'Isis, per strappare la città di Mosult al califfato gli americano. Il piano - prevede un attacco pesantissimo, un' offensiva massiccia, simile a quelle che videro la liberazione delle città europee durante la seconda Guerra mondiale". Secondo quanto scrive Il Messaggero per strappare la città irachena di Mosul dagli artigli di Isis, "gli americani stanno addestrando i soldati delle forze armate regolari irachene, mentre i turchi assistono i peshmerga curdi e l' Iran prepara le falangi dei volontari sciiti. Forse già in primavera sarà sferrato l'attacco". I piani sono stati confermati dal generale Usa Lloyd Austin, capo del Comando Centrale e ideatore della strategia militare adottata dalla Casa Bianca nella guerra contro il Califfato. Austin ha ammesso che la liberazione di Mosul potrebbe avvenire più velocemente se gli americani mandassero le loro truppe, ma ha anche sostenuto che "devono essere gli iracheni" a liberare la loro terra. E ha spiegato che uno degli ostacoli più difficili sarà di convincere il governo di Bagdad a mandare all' offensiva le truppe scelte che attualmente difendono la capitale e lasciare che a difendere Baghdad siano invece le giovani leve addestrate in questi ultimi mesi.
Ieri, sabato 24 gennaio, il segretario di Stato americano John Kerry ha spiegato a Davos in Svizzera i successi ottenuti nella lotta contro L'isi. Ha detto che sono stati già strappati circa 700 chilometri quadrati di territorio a Nord dell'Iraq, e ha interrotto molte delle vie di comunicazione e rifornimento delle falangi. Kerry ha spiegato poi che in questo momento in Califfato è anche in sofferenza economica a causa del crollo del prezzo del petrolio e ha aggiunto che "Qlo stipendio dei combattenti è stato decurtato del 75 per cento". Il crollo del salario e anche i bombardamenti aerei avrebbero reso meno attraente l'arruolamento nelle falangi. E sarebbe questo il motivo per cui l'Isis sta cominciando a usare nella guera i ragazzini ancora sui banchi di scuola, proprio come fecero i nazisti verso la fine della guerra.
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