Alfano: "Non è stato Genny 'a Carogna a decidere di giocare all'Olimpico"
"Nessuna trattativa con gli ultras" ha ribadito il ministro dell'Interno Angelino Alfano nell'audizione alla Camera sui fatti di sabato 4 maggio all'Olimpico prima della finale di coppa Italia tra Napoli e Fiorentina. "La sequenza dei fatti all'Olimpico - ha detto Alfano - con l'atteggiamento di De Tommaso (Genny 'a Carogna) tracotante con la vergognosa scritta sulla maglietta ha fatto nascere il dubbio che la partita si sia svolta dopo l'assenso di De Tommaso". Secondo Alfano non è stato vincolante l'assenso di Genny 'a Carogna perché: "la partita si sarebbe svolta comunque anche per scongiurare rischi da deflusso".
Hamsik sotto la curva - Dopo che anche i giocatori del Napoli sono stati rassicurati sulle condizioni del tifoso napoletano ferito gravemente, ma ancora vivo, Alfano ha chiarito che la stessa società di De Laurentiis ha deciso di portare il capitano della squadra sotto la curva per: "stemperare la tensione". Ad accompagnarlo c'erano alcuni funzionari delle forze dell'ordine: "per garantire esclusivamente la sua incolumità" ha chiarito Alfano.
La trattativa e la minaccia - Repubblica però pubblica stralci di un verbale che smentisce il Viminale. Il documento è stato scritto da un ispettore di Polizia presente al momento del faccia a faccia e spedito sulla scrivania del procuratore federale Stefano Palazzi, oltre che alla Procura di Roma. Dai virgolettati riportati nel rapporto del poliziotto emerge che i tifosi non credevano alla versione del tifoso ferito: "Non ci prendete in giro, lo hanno ammazzato" ha detto 'a Carogna. Hamsik però insiste: "Ci sto mettendo la faccia, ci sono dei feriti, e non sono gravi. E non è una questione di ultras, l'aggressione è avvenuta per altri motivi". A quel punto il capo ultras si convince, dà il suo consenso e dice: "Va bene, se ci metti tu la faccia, la metto anch'io. Tanto tutti sappiamo dove siamo". E fa il pollice verso ai suoi che aspettavano un segnale in religioso silenzio.
Le rapine - La faccia spaurita di Hamsik dopo il confronto ha fatto il giro del mondo in diretta tv. E quel "tutti sappiamo dove siamo" richiama la memoria alle ripetute rapine ai danni di giocatori del Napoli. Vittime eccellenti come Lavezzi, Cavani e lo stesso Hamsik sono citate, riporta sempre Repubblica, nel verbale del pentito Salvatore Russomagno, secondo il quale i Mastiffs, il gruppo ultras comandato da Genny 'a Carogna, aveva voluto colpire quei giocatori che si erano rifiuti di partecipare a inaugurazioni di club o eventi organizzati dalla tifoseria.
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