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mercoledì 14 maggio 2014

Golpe 2011, Berlusconi: "Sapevo tutto"

Golpe 2011, Berlusconi: "Sapevo tutto"



Dopo il retroscena svelato dall'ex ministro del Tesoro statunitense, Timothy Geithner, parla Silvio Berlusconi. Il Cav fa il punto sulle anticipazioni del libro di Geithner che svela le pressioni di alcuni big europei per far fuori da palazzo Chigi l'ex premier nel 2011. In un'intervista al Corriere.it, Berlusconi afferma: "Non sono sorpreso. Ho sempre dichiarato che nel 2011 nei confronti del mio governo, ma anche nei confronti del mio Paese, c’è stato tutto un movimento che era partito dal nostro interno ma poi si è esteso anche all’esterno per tentare di sostituire il mio governo, eletto dai cittadini, con un altro governo", dice Berlusconi. 

La congiura dello spread - Il Cav parla anche dello spread e di come sia servito a chi tramava alle sue spalle per spodestarlo dalla poltrona di premier: "Già nel giugno del 2011, quando ancora non era scoppiato l’imbroglio degli spread, il Presidente della Repubblica Napolitano riceveva Monti e Passera, come è stato scritto, per scegliere i tecnici di un nuovo governo tecnico e addirittura per stilare il documento programmatico. E poi abbiamo saputo anche che ci sono state quattro successive tappe di scrittura, con l’ultima addirittura di 196 pagine". 

Il ricordo - Poi un ricordo preciso: "Io avevo la contezza che stesse accadendo qualcosa e avevo anche ad un certo punto ritenuto che ci fosse una precisa regia. Al G-20 di Cannes, addirittura, amici e colleghi di altri paesi mi dissero: "Ma hai deciso di dare le dimissioni? Perché sappiamo che tra una settimana ci sarà il governo Monti…". E l’ha rivelato per esempio Zapatero in un suo libro che riguardava quel periodo".

La Troika - Infine il Cav parla di quando disse no alla Troika per far commissariare l'Italia:"Io devo dire che Obama si comportò bene durante tutto il G20. Noi fummo chiamati dalla Merkel e Sarkozy a due riunioni in due giorni consecutivi e in queste riunioni si tentò di farmi accettare un intervento dal Fondo Monetario Internazionale. Io garantii che i nostri conti erano in ordine e non avevamo nessun bisogno di aiuti dall’esterno e rifiutai di accedere a questa offerta, che avrebbe significato colonizzare l’Italia come è stata colonizzata la Grecia, con la Troika". Insomma dopo le rivelazioni de "Ammazziamo il Gattopardo" di Alan Friedman e quelle di Geithner, probabilmente la nostra storia recente va riscritta da capo. 

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