POLITICA. OK AL DECRETO
SVUOTACARCERI
di Sabatino Laurenza
La Camera conferma la fiducia al governo sul decreto legge "svuotacarceri" con 420 sì, 78 no e 35 astenuti. Il ricorso al voto di fiducia era stato annunciato ieri dal governo in Aula: una scelta determinata dai tempi stretti per la conversione, che rischiavano di far scadere il decreto (il termine è il 20 febbraio) e dall'ostruzionismo messo in atto dalla Lega Nord. La discussione del provvedimento in aula è stata caratterizzata sin dal primo momento dal grande ostruzionismo della Lega Nord. Il Carroccio aveva presentato complessivamente 500 emendamenti al decreto, costringendo il Partito Democratico a chiedere la chiusura anticipata della discussione generale, richiesta puntualmente accolta dall'Aula. Quando ieri il Ministro Piero Giarda ha comunicato l'intenzione dell'esecutivo di porre la questione di fiducia sul provvedimento, dai banchi leghisti si è alzato il grido unanime “Vergogna, vergogna”. Il Senato ha approvato il testo del decreto lo scorso 25 gennaio. A favore del provvedimento si erano espressi Pd, Pdl e Terzo Polo; contrari, invece, la Lega Nord e l'Italia dei Valori. Il provvedimento viene comunemente chiamato “svuotacarceri” perché amplia le possibilità di concessione degli arresti domiciliari agendo, ad esempio, sull'aumento della pena residua che si può scontare ai domiciliari. Obiettivo, appunto, ridurre il sovraffollamento delle carceri italiane. 3300 detenuti usciranno sei mesi prima e sconteranno quel che resta della pena ai domiciliari. Il piano sarà immediatamente operativo per alleggerire la pressione sui 206 istituti italiani stracolmi (68.047 presenze) oltre ogni capienza regolamentare!
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