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giovedì 23 gennaio 2014

Cade Elicottero (Ab 206): Due i morti

Cade Elicottero (Ab 206): Due i morti 


Paolo Lozzi
E’ di due vittime il bilancio dell’incidente occorso a un elicottero Ab 206 dell’esercito scomparso all’improvviso dai radar in zona tra Marta e Tuscania in località pian di Giglio. A ritrovare i due corpi sono stati i vigili del fuoco, dopo una perlustrazione dell’area, condotta con l’ausilio di altri velivoli militari.
Le vittime sarebbero il comandante dell’Aves generale Giangiacomo Calligaris e l’allievo Paolo Lozzi. Sull’incidente è stata aperta un’inchiesta.
L’elicottero era impegnato in una azione addestrativa quando la base dell’Aves, l’aviazione dell’Esercito, ha perso i contatti con il pilota. In quella zona l’Enel aveva segnalato una linea elettrica aerea tranciata.
Si pensa quindi che l’elicottero abbia tranciato i fili elettrici.
Subito erano partite le ricerche da parte dei vigili del fuoco che avevano chiesto anche alla Wind di tracciare il telefono del pilota. Altri elicotteri dell’esercito si erano alzati in volo per le ricerche prima di trovare la carcassa dell’aereo.
A febbraio del 2010 un altro Ab 206 dell’Aves ebbe un incidente e fu costretto ad un , pesante in gergo militare, nelle campagne di Tuscania. I due piloti che erano a bordo rimasero illesi. In quel caso l’Ab 206 fu recuperato con un Chinook.

L’operazione di imbracatura e sollevamento che durò circa due ore coinvolse il lavoro di una squadra di 20 uomini dell’esercito.

Chi era il generale Giangiacomo Calligaris
Giangiacomo Calligaris
L’ufficiale generale proviene dai corsi regolari d’accademia ed in particolare dal 156º corso. Nato come ufficiale dei Bersaglieri ha prestato servizio presso il 2º Reggimento “Governolo” in Legnano e nella circostanza ha partecipato alle missioni in Libano Italcom 1 e Italcon 2 (1982-1983). Nel 1985 entra a far parte dell’Aviazione dell’Esercito nell’ambito del 28º Gruppo squadroni “Tucano” dove si occupa di tutta l’organizzazione operativa del reparto. Alla fine degli anni ’80 e inizi degli anni ’90 frequenta il Corso di Stato Maggiore ed il Corso Superiore di Stato Maggiore presso la Scuola di Guerra di Civitavecchia.
Nel 1992 entra a far parte dello Stato Maggiore dell’Esercito dove svolge diversificati ruoli nel settore della formazione. Nel 1994 diviene Comandante del 49º Gruppo elicotteri d’attacco presso il 5º Corpo d’Armata e nel 1998 Comanda il 6º Reggimento bersaglieri in Bologna. Nel 1999 ha partecipato quale Capo delle Joint Implementation Commision all’Operazione “Joint Guardian” in Kosovo. Nel 2000 diventa Capo Ufficio Dottrina Addestramento Regolamenti e Sport dello Stato Maggiore dell’Esercito.
Nel 2004 partecipa all’operazione Antica Babilonia in Irak con l’incarico di vice-comandante dell’Italian Joint Task Force IRAK. Nel 2005 assume l’incarico di comandante della Brigata aeromobile “Friuli” in Bologna e nel 2007 diventa Capo del Reparto Operazioni del Comando Operativo di vertice Interforze in Roma. Nella circostanza è stato il coordinatore delle operazioni “Isaf” in Afghanistan, in Chad (evacuazione di connazionali) ed Haiti (terremoto), nonché delle operazioni inerenti alla Primavera Araba quali l’evacuazione di connazionali dalla Tunisia, dall’Egitto e dalla Libia. Per quest’ultima ha anche pianificato l’inserimento del contingente nazionale in “Odissey Down” e successivamente in “Unified Protector”. Il 1º marzo 2013 ha assunto l’incarico di comandante dell’Aviazione dell’Esercito. Sul territorio nazionale ha partecipato all’Operazione Vespri Siciliani, all’Operazione “Riace”, “Calabria” e “Salento”.
Ha conseguito due lauree ed un Master. Ha ottenuto importanti riconoscimenti nazionali quali la Croce d’Oro, la Croce d’Argento e la Croce di Bronzo al merito dell’Esercito e numerose onorificenze internazionali tra le quali si mensionano la medaglia “Meritorius Service Medal” degli Stati Uniti d’America e la medaglia “Military Cooperation Consolidation Medal” della Federazione Russa.
È Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, Commendatore con Spade dell’Ordine pro merito melitensi, Commendatore al Merito del Ordine costantiniano di San Giorgio e Commendatore dell’Ordine di San Silvestro Papa.
È stato insignito dell’Ordine Accademico Tiberino per meriti nel campo della Difesa.

G di F: 2013, scoperti 298mln a frontiere

G di F: 2013, scoperti 298mln a frontiere 


La Guardia di Finanza ha intercettato e bloccato ai valichi di frontiera 298 milioni di euro, fra contanti e titoli, e ha individuato più di 12 mila responsabili di reati fiscali, 8 mila evasori totali e avviato sequestri per 4,6 miliardi di euro. Questi i risultati dell'attività dei militari nel 2013. Le Fiamme Gialle hanno inoltre scoperto oltre 27 mila lavoratori in nero o irregolari e individuata un evasione Iva per 4,9 mld di euro. Nell'ambito della lotta alle frodi e ai reati fiscali, i militari hanno arrestato 202 persone. I controlli sul rilascio di scontrini e ricevute fiscali sono stati 400mila: irregolare uno scontrino su 3. 

Imu-Tasi: Prima vittoria per comuni, governo pronto a rimborso per 1mld

Imu-Tasi: Prima vittoria per comuni, governo pronto a rimborso per 1mld


Il governo si impegna a trovare le risorse necessarie mancanti nel passaggio da Imu a Tasi. Intesa invece praticamente fatta sulla copertura delle detrazioni: lo ha reso noto il presidente dell'Anci, Pietro Fassino, dopo l'incontro con il ministro Saccomanni. Secondo l'Anci, agli enti locali manca un miliardo di euro. "C'è una disponibilità ad accogliere anche le nostre proposte sulla copertura del minor gettito. Ci auguriamo di arrivare a una soluzione soddisfacente", ha poi concluso Fassino. 

mercoledì 22 gennaio 2014

Concorso Pubblico nell'arma dei Carabinieri: 247 i nuovi allievi

Concorso Pubblico nell'arma dei Carabinieri: 247 i nuovi allievi 


La Direzione Generale per il personale militare del Ministero della Difesa ha indetto un concorso pubblico per titoli ed esami per l’ammissione di 247 Allievi Marescialli del ruolo di Ispettori dell’Arma dei Carabinieri al corso triennale 2014-2017. I candidati che risulteranno essere in possesso dei titoli necessari per poter partecipare al concorso, dovranno sottoporsi a svariate prove di selezione e in base ai risultati conseguiti nelle stesse verrà stipulata la graduatoria. I candidati dovranno sottoporsi a: prova preliminare, prove di efficienza fisica, accertamenti sanitari per verificare l’idoneità psico-fisica, prova scritta per verificare il grado di conoscenza della lingua italiana o delle lingua tedesca, accertamenti attitudinali, prova orale e prova facoltativa di lingua straniera.

Per prendere parte al concorso, è necessario essere in possesso dei seguenti requisiti:
                                                                                                                      
- avere un’età compresa tra i 17 e i 26 anni
- avere il pieno godimento dei diritti civili e politici
- non essere stati condannati per delitti non colposi
- essere in possesso di condotta incensurabile
- aver conseguito il diploma di istruzione secondaria di secondo grado (o essere in procinto di conseguirlo entro l’anno solare)
- non essere stati destituiti da pubblico impiego
- non essere stati sottoposti a misure preventive
- non essere obiettori di coscienza
Possono prendere parte al concorso anche militari dell’Arma dei Carabinieri nel ruolo di Sovrintendenti, Appuntati, Carabinieri e Allievi Carabinieri con un’età inferiore ai 30 anni.

-  Per partecipare al concorso da ispettore, è necessario inviare la domanda di partecipazione, corredata dalla documentazione richiesta, entro e non oltre il 7 Febbraio 2014. Per maggiori informazioni, è possibile consultare il bando di concorso sul sito web dell’Arma dei Carabinieri all'indirizzo: www.carabinieri.it

Madri dalle "Terre dei Fuochi" al Colle

Madri dalle "Terre dei Fuochi" al Colle 


Le mamme che hanno subito dei lutti nella "Terra dei Fuochi" mostrano le foto dei loro cari e chiedono: "Presidente Napolitano non ci abbandoni". Insieme al parroco, Don Maurizio Patriciello, hanno portato a Roma le "cartoline" cioè le immagini dei figli perduti in una zona in cui - come dice il sacerdote - la Camorra si alimenta di miseria e povertà: bisogna togliere acqua alla barca della camorra per portarla in secca", rivendicando, come il Presidente, uno sguardo d'insieme tra sanità, ambiente, agricoltura e altro. 

Cancellieri: Sistema Giustizia "sofferente"

Cancellieri: Sistema Giustizia "sofferente"


"Il funzionamento del sistema giudiziario" continua a essere "in sofferenza". Eccessivo il carico di lavoro per gli uffici giudiziari. Al 30 giugno sono 5.257.693 i processi pendenti in campo civile e quasi 3.500.000 in quello penale. Lo ha detto il Guardasigilli Cancellieri alla Camera nella relazione sull'amministrazione della Giustizia. Il ministro ha ricordato che "gli interventi sul sistema carcerario sono volti a conferire dignità ai detenuti ma anche a restituire all'Italia l'immagine di un Paese attento ai diritti". Le difficoltà - sottolinea il ministro Cancellieri - non devono essere o peggio diventare alibi per l'immobilismo. E su amnistia e indulto aggiunge: "Al Parlamento resta la responsabilità di scegliere se ricorrere a quegli strumenti straordinari evocati dal presidente della Repubblica e che certamente ci consentirebbero di rispondere in tempi certi e celeri alle sollecitazioni del Consiglio d'Europa". Poi un monito: "Le inefficienze della giustizia hanno pesanti ricadute anche sul debito pubblico. I ricorsi per il riconoscimento della responsabilità dello Stato per i ritardi in materia giudiziaria, regolati dalla legge Pinto, costituiscono larga parte del contenzioso", "voce importante del passivo".  Intanto disco verde della Camera all'impostazione di Anna Maria Cancellieri sulla giustizia. L'aula di Montecitorio ha votato la risoluzione della maggioranza che approva la relazione del ministro della Giustizia. I voti a favore sono stati 296, i contrari 142, 32 gli astenuti. 

Camorra: 90 arresti e maxisequestro di beni. Colpite le attività del clan Contini

Camorra: 90 arresti e maxisequestro di beni. Colpite le attività del clan Contini 


Maxi operazione contro la Camorra in Campania, Lazio e Toscana. Almeno 90 le persone arrestate con l'accusa di far parte del Clan di Camorra dei Contini, egemone a Napoli. Sequestrati beni per 250 milioni di euro. L'operazione è coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, Roma e Firenze. L'inchiesta, la più vasta mai svolta sul Clan, punta su operazioni di reinvestimento dei proventi economici di gruppi camorristici in imprese e operazioni economiche a Napoli e in altre zone della Campania, a Roma e in Toscana. Sequestrati 20 locali in centro a Roma, dove una delle persone coinvolte si è uccisa mentre stava per essere arrestata. 

martedì 21 gennaio 2014

Afragola (Na): Diciottenne investito per vendetta, Il ragazzo è in pericolo di vita

Afragola (Na): Diciottenne investito per vendetta,
Il ragazzo è in pericolo di vita



Ha investito volontariamente con l’auto un diciottenne alla guida di uno scooter, riducendolo in fin di vita. È successo ad Afragola, nel napoletano. I carabinieri della locale stazione, insieme ai colleghi della tenenza di Caivano e del nucleo operativo di Casoria, hanno arrestato per tentato omicidio Antonio Domenico Puopolo, 21enne incensurato.  

Il giovane, ieri sera, in via Capomazzo, alla guida di una Alfa Romeo 147, ha investito prima un 19enne e una 17enne, in sella ad uno scooter Honda Sh, e poi il 18enne che viaggiava su un altro scooter. Dopo l’urto, il conducente dell’auto ha abbandonato la macchina e successivamente, dopo essere stato identificato dai carabinieri, si è presentato presso gli uffici della locale stazione, giustificando il suo gesto per un presunto debito che suo fratello avrebbe contratto con il 18enne.  

Il ragazzo, sarebbe stato inoltre a suo dire colpevole per lo smarrimento di uno scooter prestato sempre alla vittima. Il diciottenne è stato soccorso e trasportato dal personale del 118 all’ospedale Cardarelli di napoli, dove è ricoverato in prognosi riservata; il giovane sarebbe in pericolo di vita. Illesi invece gli altri due giovani. Tutti i veicoli coinvolti sono stati sequestrati. L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato accompagnato nella sua abitazione agli arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.  

Sabato 25 gennaio: Giovani impegnati nelle professioni, nella impresa, nel commercio, desiderosi di contribuire a migliorare il proprio Paese

Sabato 25 gennaio: Giovani impegnati nelle professioni, nella impresa, nel commercio, desiderosi di contribuire a migliorare il proprio Paese


Sabato 25 gennaio ore 10.30 non mancare! Interverrà telefonicamente il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi. A seguire con gli interventi ci sarà il Vice Coordinatore Nazionale dei giovani di Forza Italia, Armando Cesaro, il coordinatore campano di Forza Italia Domenico De Siano, il Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro e Fulvio Martusciello Assessore Regionale alle Attività Produttive e Sviluppo Economico. Forza Italia Giovani Campana sarà presente con il Coordinatore Regionale Pietro Smarrazzo. Forza Italia è lieta di invitare tutti i cittadini a partecipare all'incontro

Nuovo arresto per Monsignor Scarano. Rogatoria su sequestro beni e conti Ior. Le accuse: riciclaggio e falso

Nuovo arresto per Monsignor Scarano. Rogatoria su sequestro beni e conti Ior. Le accuse: riciclaggio e falso


Nuovo arresto per Monsignor Scarano, l'ex contabile dell'Apsa (amministrazione patrimonio Sede Apostolica). La Guardia di Finanza di Salerno gli ha notificato un ordine di custodia cautelare ai domiciliari. Stesso provvedimento anche per il parroco di Salerno. Coinvolto anche un notaio, per il quale è scattato il divieto dell'esercizio dell'attività professionale. Chiesta una rogatoria al Vaticano per sequestrare beni e conti correnti presso lo Ior. Le accuse sono concorso in riciclaggio e falso. Scoperte donazioni finte per milioni di euro. Dallo scorso 25 ottobre Scarano era agli arresti ospedalieri a Salerno. 

Le accuse: "Secondo l'ipotesi investigativa, il prelato (Monsignor Nunzio Scarano), avrebbe contattato una sessantina di persone chiedendo la compilazione di un assegno circolare con somme intonro ai 10 mila euro, spiegando di dover ripianare i debiti di una società immobiliare. I donatori, al momento della consegna degli assegni, avrebbero ricevuto denaro in contante. Scarano era stato già arrestato lo scorso giugno insieme ad un operatore finanziario e a un ex 007.

Legge Voto: Si del Pd a "Italicum" di Renzi. Ma Cuperlo sbatte la porta e se ne va..

Legge Voto: Si del Pd a "Italicum" di Renzi
Ballottaggio se nessuno supera il 35%, ma è scontro con Cuperlo che sbatte la porta e se ne va.
Berlusconi: "Intesa è per il Paese"

di Gaetano Daniele


La direzione del Pd ha approvato con 111 voti a favore e 34 astenuti la proposta di riforma elettorale avanzata da Matteo Renzi. Nessun voto contrario. Aprendo i lavori, il neo segretario ha ribadito la necessità di cancellare il bicameralismo perfetto e di lasciare solo alla Camera il compito di dare la fiducia al governo e ha ricordato i tanti fallimenti sulle riforme istituzionali e sulla legge elettorale. Ha parlato dell'incontro con Berlusconi. "E' il momento di far vedere che la politica non è solo discussione". Poi ha chiesto che il Pd presenti un ddl costituzionale entro metà febbraio da approvare al Senato entro il 25/2. Renzi ha poi esposto e spiegato in dettaglio la riforma del voto, che ha chiamato "Italicum". Meccanismo proporzionale, premio di maggioranza, per arrivare al 53% se si ha almeno il 35% dei voti e al 55% se si ha il 45%, soglia di sbarramento del 5% per chi si coalizza, dell'8% per chi non lo fa, del 12% per le coalizioni. Se nessuno ottiene il 35% dei voti "c'è la possibilità di un doppio turno" tra le prime due coalizioni. Chi vince, anche se non arriva al 35%, avrà il premio a quel punto superiore al 18%, ma legittimato dal secondo turno di voto. "Cosi si evitano le larghe intese e i micropartiti". Se qualcuno volesse cambiarlo "manda all'aria tutto". Ma per l'esponente del Pd Cuperlo, la proposta non è convincente. "Si dice che è tutto deciso con il voto delle primarie dell'8 dicembre? che altrimenti è come fare esplodere la macchina e boicottare la storica riforma istituzionale? Se si dice questo è inutile convocare la direzione tra 15 giorni". "Funziona cosi un partito? Spero e credo di no". Cosi Cuperlo alla direzione Pd, sull'accordo Renzi-Berlusconi. Per Cuperlo il problema non è il confronto con il Leader di un'altra forza politica, ma "stringere un patto politico" con un esponente interdetto. E aggiunge: "La prpoposta presenta "profili di incostituzionalità". Infine chiede "primarie per legge per la scelta dei parlamentari". Ma dopo le critiche di Cuperlo sulla proposta di legge elettorale, Renzi ha ripreso la parola in direzione per la replica. "Avrei voluto sentirti parlare di preferenze quando vi siete candidati senza fare le primarie. Se me lo dice Fassina che ha preso 12 mila preferenze ok, ma non lo accetto da chi è entrato con il listino. E non si invochi l'incostituzionalità come alibi per critiche politiche". A queste affermazioni, Cuperlo ha risposto allontanandosi dal tavolo della presidenza. "Inaccettabili le conclusioni di Renzi su Cuperlo", ha commentato Stefano Fassina. Insomma, a Cuperlo e a Fassina non va proprio giù che il neo segretario Renzi di ca le cose in faccia, senza nascondersi dietro finti giri di parole retoriche, quelle stesse parole che hanno portato l'Italia al fallimento politico. Infatti, anche il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, è d'accordo sulla proposta avanzata dal neo segretario del Partito Democratico. "Offriamo con convinzione al Parlamento e al Paese l'intesa che abbiamo raggiunto sabato" con Renzi. E' quanto dichiara in una nota Berlusconi. E aggiunge: "Vogliamo realizzare insieme, un clima di chiarezza e di rispetto reciproco, un limpido sistema bipolare, che garantisca una maggioranza solida ai vincitori delle elezioni, che riduca impropri poteri di veto e di interdizione e che favorisca un sistema politico di chiara alternanza, sul modello delle democrazie dell'Occidente". Infine, l'apprezzamento per l'intervento di Renzi "che ha descritto in modo chiaro e corretto i contenuti dell'intesa". 

lunedì 20 gennaio 2014

Lazio: Microspia in sala Zingaretti

Lazio: Microspia in sala Zingaretti 


Nella sala riunioni del governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, è stata trovata una microspia artigianale. L'apparecchio per intercettazioni ambientali è stato rinvenuto durante una bonifica, in una poltrona, sabato scorso. Il presidente della Regione ha sporto denuncia ai carabinieri. "Confido che le indagini facciano luce al più presto su questo ritrovamento inquietante", ha detto Zingaretti, assicurando che si continuerà "nell'opera di rinnovamento, trasparenza e autonomia a difesa dell'interesse pubblico". Il governatore del Lazio ha incontrato gli inquirenti. 

Il Giornalista De Cicco invita tutti ad una riflessione sul "caso Cosentino"

Il Giornalista De Cicco invita tutti ad una riflessione sul "caso Cosentino". L'idea: "Salga sul palco di "Forza Campania". Lo chiede il Popolo di Centrodestra


Articolo di Giovanni De Cicco
per Notix.it
con la collaborazione de "Il Notiziario sul web"


NAPOLI – Una seria valutazione e poi la decisione. Di iniziare la settimana con un “corsivo” sulla vicenda che riguarda Nicola Cosentino. L’indiscusso leader del centrodestra campano. Non mi lascerò andare in queste riflessioni sull’analisi delle carte della Procura. No. 

E’ un aspetto giudiziario che riguarda gli avvocati di Nicola nonostante ci sarebbe tanto da dire soprattutto sul “pelo” trovato dalla Cassazione in modo da far si che la partita “politica” restasse aperta. Né voglio fare l’ennesimo avvocato di Nicola o trattare temi, seppur di grandissima attualità, che nessuno vuole trattare, sulla mancanza in Italia di equilibrio dei poteri e di un meccanismo, ormai inceppato, che dà vita, magari inconsapevolmente, a situazioni perverse e deviate. Nulla di tutto questo. Preferisco restare nell’alveo politico e mettere su carta dei pensieri che, spero, inducano ad una valutazione seria. 

Per prima cosa faccio un invito a Nicola Cosentino e poi spiegherò il perché. E lo scrivo consapevole di ciò che significa: il leader del centrodestra deve capire che è arrivato il momento che “scenda in campo” seriamente perché tanta gente perbene e onesta, il popolo di centrodestra, lo rimpiange, non lo ha mai abbandonato e soprattutto sa bene chi ha di fronte. Ecco perché Cosentino non può arrendersi nonostante la battaglia sia difficile. Deve trovare la forza di reagire negli attestati di solidarietà che quotidianamente riceve dalla “gente normale”. E lo deve fare pubblicamente, magari sabato mattina (25 gennaio) alla “Stazione Marittima” durante l’iniziativa di “Forza Campania”. Nicola deve prendere la parola perché è questo che vogliono i militanti. 

Si badi bene. Come ho spiegato ad inizio articolo, non lo deve fare contro la magistratura anche perché ognuno, soprattutto quelli che conoscono Cosentino, si sono già fatti un’idea su ciò che è successo e sta succedendo. Nicola deve prendere la parola e finalmente parlare di politica, del presente e del futuro, per far capire al vero ed onesto popolo del centrodestra campano che il leader c’è, è vivo e vegeto; si difenderà da uomo libero (così come accade in ogni vera democrazia) in tribunale ma è in campo a tutti gli effetti perché è la gente che lo vuole. Sono gli elettori, unici giudici sovrani e onesti, che sul piano politico premiano un leader o lo pensionano. E, magari, dopo l’intervento di Nicola, sabato mattina, se ci sarà, gli scroscianti appalusi di migliaia di persone lo legittimeranno ancora di più: rappresenteranno, ove mai ce ne fosse bisogno, anche un segnale chiaro nei confronti della magistratura. Quest’ultima è giusto che faccia il suo corso e senza interferenze, col sostegno e piena fiducia di chi come “noi” che abbiamo sempre creduto nella legalità e siamo stati protagonisti di mille battaglie “scomode”, mettendoci la faccia e rischiando in proprio. Su questo versante possiamo dare lezioni e non abbiamo nulla da dimostrare. E ne approfitto proprio in questo momento difficile per Nicola affinché questo “pedigree” inizi a “pesare” senza timore di esprimere valutazioni che molti pensano ma pochi hanno il coraggio di fare.

 Nicola Cosentino non può essere l’ennesima vittima “politica” di un sistema giudiziario malato e da riformare. Nicola Cosentino non può sentirsi, da uomo libero, sotto assedio e obbligato a restare a casa per rimanere tranquillo nonostante ci siano migliaia di elettori pronti a votarlo perché capace e rappresentante vero di una coalizione. Da “innocente fino a prova contraria” si è fatto il carcere, poi i domiciliari. Ha dovuto interrompere una carriera politica che lo vedeva lanciato verso ambiziosi traguardi dopo i successi già collezionati. Anche perché sanno tutti che Stefano Caldoro, il governatore della Campania, ha vinto coi voti di Nicola, con la classe dirigente che ha creato Nicola, con l’apparato di Nicola, con la credibilità di Nicola sui territori di tutta la Campania. Quindi, da dove vogliamo iniziare a discutere? Il “caso De Girolamo” mi ha fatto pensare ulteriormente al “caso Cosentino”. 

Si riapre il dibattito e si dice per difendere la ministra: “Un uomo che ha fatto il delinquente non può essere credibile quando accusa una persona onesta”. In un Paese civile si tratterebbe, in assenza di prove reali, di “fango che non sporca”. In Italia, invece, si utilizzano due pesi e due misure. Cosentino è un nome pesante? E allora deve pagare. Anche perché, sul piano politico, si è macchiato di una “colpa” storica: ha trasformato la Campania, territorio “rosso”, in una Regione di centrodestra. Scomodo, quindi, agli amici e ai nemici. Troppo forte per tutti. Allora tutto va bene per mandarlo in pensione. No. Chi è onesto intellettualmente non consentirà mai una degenerazione simile. Ed io, e noi siamo tra questi. Ecco perché Cosentino deve rompere gli indugi. Sabato mattina lo aspettiamo alla “Stazione Marittima” non da “uditore” ma da protagonista. Salga sul palco. La gente lo vuole ascoltare. Il leader è lui e lo ha deciso il popolo di centrodestra. Gli appalusi sono pronti. E in una democrazia sana nessuno deve avere timore di fare ciò che pensa. Nicola parli, il popolo di centrodestra applauda!

Sanità: Spesa ridotta, sistema a rischio

Sanità: Spesa ridotta, sistema a rischio


Il sistema sanitario italiano ha una spesa pro capite di 2.419 dollari, meno della Francia (3.133), Germania (3.318), Regno Unito (2.742). Il disavanzo è in forte diminuzione: a 1,04 miliardi di euro nel 2012 (-17,3% rispetto al 2011). E' quanto emerge dal Rapporto Oasi sul sistema sanitario italiano, presentato alla Bocconi di Milano, che sottolinea: "Se proseguiranno la contrazione d'investimenti e la riduzione della spesa dei cittadini, in alcune regioni c'è il rischio di non poter fare più fronte alle necessità dei cittadini". Restano rilevanti disparità tra regioni, "campanello d'allarme" su possibili iniquità nell'accesso alle cure tra Nord e Sud. 

Crescono le spine per un Letta Bis

Crescono le spine per un Letta Bis


Da tempo Scelta Civica propende per un Letta-Bis. Romano, capogruppo alla Camera, ha proposto: "Ripartiamo" con Letta bis. Cuperlo, presidente Pd e leader di parte di sinistra del partito Pd, ha invitato a valutare "una vera ripartenza, con un nuovo governo presieduto da Letta". Ora Alfano ipotizza un Letta Bis per superare le forti difficoltà. Il leader del Ncd dice: "Per una ripartenza" serve "un nuovo governo a guida Letta". Sono quindi forti le spinte per un Letta Bis, ma la strada è in salita. Renzi, impegnato su la riforma del voto, ha detto no "a rimpasti e rimpastini", girando la scelta a Letta. Il premier lavora al nuovo programma di governo. Cosa uscirà fuori? Di sicuro al momento sono troppi galli a cantare.... e mentre lo si fa le spine diventano sempre più insidiose....

Scossa di magnitudo 4.2 tra Molise e Campania

Scossa di magnitudo 4.2 tra Molise e Campania 

Ultim'ora Ansa.it


CAMPOBASSO  - Una scossa di terremoto di magnitudo 4.2 alle 8,12 è stata localizzata nel distretto sismico Monti del Matese, tra il Molise e la Campania. Il sisma è stato nettamente avvertito a Campobasso e in molti altri centri della provincia. A Bojano gente in strada sotto la pioggia. Successivamente, alle ore 8:21, si é verificata una seconda scossa di magnitudo 2.6. Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV nel distretto sismico dei Monti del Matese.

Il terremoto delle 8:12 di oggi è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv)tra le province di Caserta e Benevento, alla profondità di 11.1 chilometri.
I Comuni più vicini all'epicentro sono quelli di Castello del Matese, San Potito Sannitico e Piedimonte Matese, in provincia di Caserta, e Cusano Mutri, in provincia di Benevento. L'evento sismico con magnitudo 4.2 si é verificato ad una profondità di 11 chilometri.

La scossa è stata avvertita anche in alcune zone della Campania. La scossa - si apprende dal comando provinciale dei Carabinieri di Napoli - é stata sentita anche in alcuni quartieri della città partenopea. Nel capoluogo campano non sono stati segnalati danni. Numerose sono state le segnalazioni alle centrali operative dei carabinieri e dei vigili del fuoco.
Le scosse sono state avvertite nitidamente nei quartieri alti di Napoli (Vomero, Colli Aminei, Camaldoli) ma anche nel centro antico. I dirigenti di alcuni istituti scolastici hanno deciso di evacuare le aule.

L'evento sismico è stato sentito in maniera molto chiara nella zona di Nola e dei monti del Matese, la stessa dove si é un altro evento sismico 2 settimane fa caratterizzato da un successivo sciame. L'evento é strato sentito anche in alcune aree del Sannio. Numerose le persone che sono scese per strada.

Paura tra gli studenti di Isernia che erano appena entrati a scuola per una scossa che poco dopo le 8, con magnitudo 4.2, è stata avvertita distintamente anche nel centro molisano. Gli studenti sono stati fatti tutti uscire dalle scuole e si sono riversati in strada. Al momento non si registrano danni, ma sono in corso accertamenti.

Protezione civile Campania, numerose chiamate  - Il terremoto di magnitudo 4.2 è stata registrata alle 8.12 di stamane e l'area è la stessa della scossa del 29 dicembre scorso (che era stata di magnitudo 4.9) a 11 chilometri di profondità. Lo conferma la Protezione civile della Regione Campania. La scossa è stata avvertita dalla popolazione: numerose le chiamate alla Sala operativa regionale. L'assessore Edoardo Cosenza si sta mantenendo in contatto con il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, con il prefetto di Caserta e i sindaci dell'area. Sono in atto verifiche.

Scossa magnitudo 2.5 tra Massa e Lucca  - Una scossa di terremoto di magnitudo 2.5 è stata registrata alle 2:12 in Toscana, tra le province di Massa Carrara e Lucca. Secondo i rilevamenti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a 5,3 km di profondità ed epicentro in prossimità dei comuni di Massa, San Vito Cerreto (Massa Carrara), Forte dei Marmi e Seravezza (Lucca). Dalle verifiche effettuate dalla Sala situazione Italia del Dipartimento della Protezione civile, non risultano danni a persone o cose.

La sinistra del Pd sul piede di guerra

La sinistra del Pd sul piede di guerra

di Gaetano Daniele


Fassina ha criticato Renzi per l'incontro con Berlusconi. "Devo dire con franchezza che mi sono un po vergognato", ha detto l'ex viceministro Fassina, come se volesse quasi togliersi un sassolino dalla scarpa per pareggiare i conti appunto con il neo segretario Renzi, in merito alla non considerazione avanzata (Rimpasto, Fassina, Fassina chi?). "Questo colloquio non andava fatto - continua Fassina - è stato un errore politico. Andava coinvolta Forza Italia con i capigruppo nelle riforme", ha poi sottolineato. "Il Senato ha votato dopo una sentenza passata in giudicato per l'interdizione politica. Difficile spiegare perchè lo ribattezziamo per la 3a volta a padre costituente. Ora la legge è un po meno uguale per tutti". Fassina ha poi chiesto che siano gli iscritti a esprimersi online sulla legge elettorale e assicura; nessuna scissione. Insomma, per Fassina dialogare con il presidente di uno dei partiti più votati d'Italia è vergogna. Per Fassina dialogare con Berlusconi, designato e criticato dallo stesso fino al giorno prima della sentenza Mediaset è vergogna, ma che però, in contemporanea, sedeva e si accordava (larghe intese) proprio con il partito del mostro, il Pdl. Fassina dice tutto e il contrario di tutto. Per Fassina quindi non è vergogna fare un patto con un imputato condannato in appello per corruttela, è vergogna se lo fa il suo segretario dopo. Perchè non chiese agli iscritti online se approvare o meno le larghe intese con il Popolo della Libertà? Fassina tira in ballo l'elettorato online a proprio piacimento. E' proprio il caso di dirlo: Fassina? Fassina chi?......

domenica 19 gennaio 2014

Incredibile ma vero: Paga con 6 giorni di ritardo e scatta una multa di 2.400 euro

Incredibile ma vero: Paga con 6 giorni di ritardo e scatta una multa di 2.400 euro

Giacomo Moscarola mostra la cartella dell'Agenzia delle Entrate
Riceve una cartella esattoriale, la paga con sei giorni di ritardo e dieci mesi dopo gli arriva una multa di quasi il 100% dell’importo versato.

E’ una storia al limite dell’incredibile quella successa a Giacomo Moscarola, segretario cittadino di Lega Nord: «Nel 2007 - racconta non ho fatto la dichiarazione dei redditi perchè pensavo di essere sotto la soglia entro la quale non è obbligatoria. Quell’anno avevo lavorato per le Funivie Oropa e per Banca Sella. Purtroppo sforavo il tetto massimo e avrei dovuto denunciare il mio reddito nel 730. Mi rendo conto che è stato un errore mio, ma davvero è stato in buona fede».

Sei anni dopo tramite raccomandata, l’Erario gli ha chiesto il rientro di quanto dovuto. «Nel dicembre del 2012 - prosegue -  mi è arrivata una cartella esattoriale dall’Agenzia delle Entrate: tra importo da riscuotere e sanzione dovevo 2.698,55 euro».
Il pagamento andava fatto entro 60 giorni dalla ricezione della lettera. «Il termine scadeva il 5 febbraio 2013, ma io ho dovuto racimolare la somma e ho pagato in banca tramite F24. Era l’undici febbraio».

Dopo aver saldato il suo debito con l’Erario Moscarola pensava di aver fatto il suo dovere, da bravo e onesto cittadino: «Credevo che fosse finita lì, così sarebbe stato in un paese civile. Invece no. A dicembre del 2013 mi è arrivata un’altra cartella esattoriale, questa volta da Equitalia».
 
Moscarola si è recato all’Agenzia delle Entrate per capirne di più: «senza tanti giri di parole lo sportellista - racconta - mi ha detto che dovevo versare  2391,04 euro di multa per aver pagato la cartella esattoriale con sei giorni di ritardo. Non ci potevo credere».
Ora Giacomo Moscarola è imbufalito: «Non ho nessuna intenzione di pagare - afferma - è una vergogna che lo Stato ladro debba far cassa sui cittadini e sulle imprese che in questo periodo di crisi già fanno fatica ad andare avanti e si trovano nella situazione di pagare salassi del genere! Non è ammissibile che l’Agenzia delle Entrate  si svegli dopo cinque anni e poi  aumenti le sanzioni del 100% per sei giorni di ritardo. Mi metto nei panni di una ditta che ha dei dipendenti e per un puro caso paga pochi giorni dopo la scadenza… il mio è un importo tutto sommato piccolo, ma proporzionato a una ditta un imprenditore rischia davvero di chiudere. Se il trattamento è così per tutti non ci dobbiamo sorprendere se la gente si va a dare fuoco davanti a questi uffici…»

Moscarola non le manda a dire a nessuno: «L’Agenzia delle Entrate avrà un direttore, si assume la responsabilità di questo schifo o è tutta colpa del sistema? Perché se è il  sistema deve essere cambiato non è ammissibile, soprattutto in un periodo come questo in cui è difficile reperire liquidità, che per una svista così banale i cittadini e le imprese possano avere un rincaro simile! Se si vuole applicare una sanzione ulteriore, va conteggiata solo sui sei giorni di ritardo del versamento».

Poi conclude: « Io  nella maniera più assoluta non ho intenzione di pagare quella multa, è una vera presa in giro. Non solo: condivido le proteste di chi, esasperato da certe situazioni, ha il coraggio di far sentire la propria voce».

Ma guarda un pò: "Il figlio ed il nipote di Giorgio Napolitano entrambi vincitori di concorsi!

Ma guarda un pò: "Il figlio ed il nipote di Giorgio Napolitano entrambi vincitori di concorsi!


Il Prof. Paolo Cioni, alle cui proposte per una radicale riforma del sistema sanitario sto dando spazio in una serie di articoli, parlando di Università, ci ha ricordato una vicenda che riguarda da vicino il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, naturalmente ignorata dai grandi quotidiani di regime, ad eccezione di Italia Oggi.
Prima di entrare nel vivo della vicenda, ricordo ai nostri lettori che Paolo Cioni è uno stimato neuropsichiatra, docente di Psicopatologia e autore di diversi trattati di Psicologia e Psichiatria, nonché del best seller Neuroschiavi (Ed. Macro, 2009, scritto insieme a Marco Della Luna).

Non è un mistero per nessuno, sostiene Cioni, che nell’università italiana concorsi, dottorati, cattedre vengano vinti quasi sempre dai soliti noti, parenti o protetti di altri soliti noti. La situazione sconfortante si evince semplicemente guardando i cognomi di chi lavora nelle varie facoltà. Esiste infatti in rete una vastissima documentazione che dimostra, nero su bianco e con prove inoppugnabili, in che misura vengano favoriti per le cattedre e per gli incarichi più prestigiosi figli, parenti, cugini e cognati di pezzi grossi della politica, di deputati, senatori ed altri rappresentanti delle istituzioni. Ma pochi sanno, perché i giornali raramente ne parlano, che un caso controverso riguarda proprio l’attuale Presidente della Repubblica.

Prendiamo ad esempio il caso di Roberto Tomei, un dirigente dell’ISTAT con una grande passione per il Diritto e la Giurisprudenza, con alle spalle numerose pubblicazioni in tali ambiti. Nel 2000 decise di partecipare ad un concorso pubblico per l’assegnazione di una cattedra universitaria di Diritto Amministrativo (come Professore associato), resasi vacante nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università del Molise. Ovviamente non era l’unico candidato. Assieme a Tomei si presentarono infatti altre persone. Ma sentiamo quello che lo stesso Tomei ha dichiarato al quotidiano Italia Oggi«Non ce la feci perché, nonostante avessi scritto libri e pubblicazioni in materia, la commissione esaminatrice non li ritenne idonei ai fini del mio punteggio. Ritenne invece idonee per la cattedra altre tre persone prima di me: Andrea Rallo, che venne chiamato dalla stessa Università del Molise, e, a seguire, Marina D’Orsogna e Giulio Napolitano, che furono chiamati rispettivamente dall’Università di Teramo e dall’Università della Tuscia».

Fin qui niente di strano: una persona partecipa ad un concorso per vincere una cattedra universitaria, e la commissione esaminatrice non la ritiene idonea. Una normale situazione già più volte sentita connotata però da due dettagli non trascurabili.
Il primo è che Giulio Napolitano è figlio del più noto Giorgio, oggi Presidente della Repubblica. Così come, sempre Giulio Napolitano, attualmente lavora come consigliere per la Presidenza del Consiglio. Il secondo è che, come racconta Tomei all’epoca dei fatti, sempre a Italia Oggi«Con l’aiuto del mio legale, l’avvocato Giorgio Carta, ho presentato subito ricorso, prima davanti al TAR del Lazio e poi al Consiglio di Stato, contro il decreto del Rettore dell’Università del Molise che aveva approvato gli atti del concorso. E il CdS (Consiglio di Stato, ndr), con una sentenza che definirei storica, (…) mi ha dato ragione, affermando il principio secondo cui per pubblicazione debbono intendersi soltanto le pubblicazioni diffuse nell’ambito della comunità scientifica che il candidato può vantare all’atto della domanda».
E quando il giornalista di Italia Oggi, Roberto Altesi, chiese al Tomei se Giulio Napolitano avesse “i titoli in regola”, questi rispose: «No. E questo non lo dico io ma il Consiglio di Stato, che le cito testualmente: “la monografia del dott. Napolitano Servizi pubblici e rapporti di utenza risulta prodotta in esemplare stampato in proprio dall’autore, onde la stessa difetta del requisito minimo per essere definita pubblicazione valutabile agli effetti del concorso de quo”. E i giudici aggiunsero: “Tale lavoro ha costituito elemento decisivo per la valutazione del candidato, in quanto ritenuto dalla commissione quello di maggior rilievo sul piano sia formale sia sostanziale, come si evince chiaramente dai giudizi formulati, onde la sua non ammissibilità impone, di necessità, la rinnovazione del giudizio di idoneità espresso nei suoi confronti”. Insomma, il Consiglio di stato, non io, ha imposto alla commissione esaminatrice di annullare la prova e di rifarla, rivalutando i titoli».

Al che il giornalista chiese a Tomei se ciò fosse stato fatto. E il dirigente dell’ISTAT rispose: «Macchè. La Commissione esaminatrice, stordita dall’inattesa decisione del Consiglio di Stato (soltanto pochi candidati fino a quel momento erano riusciti a vincere innanzi al Consiglio di Stato un ricorso inerente concorsi universitari) non ha saputo che pesci prendere, tanto da preferire di farsi decadere. Una nuova Commissione, costituita nell’Agosto 2005, è stata poi annullata più di un mese dopo. Solo dopo una diffida da parte mia, a Febbraio del 2006, la commissione è stata ricostituita terminando i propri lavori nel Giugno del 2006. Non essendosi presentata la candidata D’Orsogna, si trattava di attribuire due posti fra i rimanenti candidati, cioè Napolitano e me. Ma ancora una volta sono stato bocciato, ancorché mi dovessero essere valutati titoli non considerati dalla prima commissione. É risultato idoneo invece Giulio Napolitano, nonostante il suo lavoro principale, quello sul quale la prima commissione aveva fatto leva per promuoverlo, non potesse essere più oggetto di valutazione secondo la sentenza del Consiglio di Stato».
Allora il giornalista di Italia Oggi chiese al Tomei se nel frattempo Giulio Napolitano avesse pubblicato altri testi, questi sì, idonei. E Tomei rispose: «É noto che in tutti i concorsi i titoli che si presentano debbono essere posseduti alla data della domanda, e non è possibile alcuna sanatoria in corso d’opera. Quindi se anche avesse scritto qualcosa nel frattempo, non avrebbe potuto essere valutata in quel concorso».

A titolo di cronaca e per informazione ai nostri lettori, i virgolettati sono tratte da un articolo di Roberto Altesi apparso Martedì 20 Marzo 2007 a pagina 5 del quotidianoItalia Oggi. E le notizie contenute nell’articolo succitato, come ci ha rilevato Paolo Cioni, non sono mai state né contestate né smentite dal Professor Giulio Napolitano.
C’è forse da attendersi qualcosa di meglio da un’università di Stato?” - si chiede Paolo Cioni, proseguendo con altri quesiti e altre considerazioni: ”E  perché poi dev’essere lo Stato ad occuparsene? É uno dei tanti bei frutti della Rivoluzione francese? Almeno prima c’erano concorsi di libera docenza per diventare professore aperti a tutti quelli che avessero accumulato produzione scientifica e curriculum di carriera. É utile in questo contesto utilizzare il solito slogan secondo cui occorre spendere di più per la ricerca? Ci sarà sicuramente qualche ricercatore serio - prosegue Cioni - ma in un contesto cosiffatto il suo contributo non può essere dato per scontato. Io non darei una lira (sì una lira, non un eurocent) bucata per la ricerca in un contesto simile. E solo le Università beneficiano di un regime per cui le ditte che sono costrette a fare progetti di collaborazione con loro (senza potersi scegliere i consulenti che le Università stesse inviano) vengono detassate”.

Sempre in famiglia Napolitano Paolo Cioni ci ricorda poi anche il caso di Susanna Napolitano, nipote del Presidente della Repubblica. Già per due anni impiegata con contratto precario presso l’ufficio stampa della Regione Puglia, è stata promossa da Nichi Vendola a Capo Addetto Stampa del Presidente della Regione, con uno stipendio lordo di 91.000 Euro annui, come rilevò il sito Isegretidellacasta.blogspot.it il 19 Gennaio 2012. Non abbiamo avuto il piacere di conoscere la Signora Susanna Napolitano, ma sicuramente deve essere molto qualificata per rivestire questo incarico.


Roma: Nuovo giro di squillo con minorenne

Roma: Nuovo giro di squillo con minorenne 


La Polizia di Roma ha scoperto un nuovo giro di prostituzione, in cui è coinvolto almeno una studentessa di 15-16 anni. E' stato arrestato un 55enne, falso manager di modelle, che con i suoi modi gentili e artefizi induceva le ragazzine a prostituirsi promettendo loro l'ingresso nel mondo dello spettacolo. Tra i clienti del giro ci sono liberi professionisti, dirigenti d'azienda, commercianti. La denuncia è partita dalla madre della giovane minorenne che, insospettita dall'eccessiva disponibilità di denaro. I contatti con i clienti avvenivano sullo stesso sito utilizzato dalle due ragazzine che si prostituivano ai Parioli, gli incontri nei quartieri-bene. 

Renzi: Profonda sintonia con Berlusconi

Renzi: Profonda sintonia con Berlusconi 


"C'è profonda sintonia tra il Partito Democratico e Forza Italia su tre aspetti: riforma del titolo V, trasformazione del Senato in Camera delle Autonomie  - senza indennità per i senatori  e non voterà la fiducia - nuova legge elettorale che favorisca la governabilità e il bipolarismo ed elimini il potere di ricatto dei piccoli partiti politici". Lo ha detto Renzi, nella conferenza stampa al termine del vertice al Nazareno con il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi e Gianni Letta sulle riforme. "Lunedì alle 16 presenteremo il testo alla direzione del Partito Democratico per il voto". "Restiamo aperti al contributo di chi vorrà starci". Poi prima di partire: "Abbiamo fatto un passo avanti importante". Ma pronta la risposta dei bersaniani: patto Renzi Cavaliere? cade il governo. "Se si chiude il patto tra Renzi e Berlusconi che esclude tutti gli altri, la maggioranza finisce". Cosi il bersaniano D'Attorre sulla trattativa per la legge elettorale. "Lo spagnolo in salsa italica è costituzionalmente e politicamente invotabile", aggiunge, la nostra sarà "una battaglia politica a viso aperto nel gruppo, nelle commissioni, in Aula". Poi: "Un Pd normale dovrebbe partire dalla maggioranza e poi allargare il confronto", è "strano chiudere un accordo con Berlusconi che vuole elezioni anticipate e invece escludere chi è disposto anche a fare le altre riforme, sul Senato e il Titolo V della Costituzione. 

sabato 18 gennaio 2014

Allarme Liguria: 100 frane, 200 sfollati

Allarme Liguria: 100 frane, 200 sfollati 


La frana che ha provocato il deragliamento del treno ad Andora "si sta muovendo e continua a piovere, se collassa di colpo sul treno, il convoglio potrebbe finire in mare". Lo ha detto il sindaco Floris, che ha ribadito "non c'è alcun pericolo per le persone". Intanto il bilancio del maltempo in questi giorni è di oltre 100 frane e circa 200 sfollati. La Protezione Civile ligure ha emanato lo stato di allerta 1 sul levante savonese e nel genovese. Prorogata l'allerta 1 su Tigullio e Spezzino. La situazione, spiega l'assessore regionale Briano, "è particolarmente critica sulle strade imperiesi e nello Spezzino". 

Berlusconi-Renzi: Vertice nella sede del Pd

Berlusconi-Renzi: Vertice nella sede del Pd


"Vedo Berlusconi domani, non di mattina perchè lui deve presentare Seedorf e io le case popolari". Lo ha detto il neo segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi ieri alla trasmissione "Le invasioni barbariche". "Lo vedrò nella sede del Pd alle 16. Con Berlusconi ci sarà Gianni Letta, con me ci sarà Lorenzo Guerini, coordinatore della segreteria", ha aggiunto Renzi. Il vertice dunque resta in programma malgrado il cataclisma scatenato all'interno del Partito Democratico e nella maggioranza di governo tanto da mettere a rischio la tenuta del governo Letta. 

venerdì 17 gennaio 2014

Assicurazioni false: Camorra e intercettazioni, ecco come funzionava il meccanismo delle polizze false: si compravano a 12 e 50 e si rivendevano a 30

Assicurazioni false: Camorra e intercettazioni, ecco come funzionava il meccanismo delle polizze false: si comprava a 12 e 50 e  si rivendevano a 30

di Casertace Puntonet
con la collaborazione de "Il Notiziario"

Da indiscrezioni: nel mirino della magistratura anche rivenditori di auto di Caivano che dal 2009 al 2010 acquistavano e rivendevano con il proprio timbro assicurazioni 5 giorni false al prezzo di 80 euro. Nel prossimo articolo nomi e prestanomi dei rivenditori che truffavano i propri clienti

Dalla lettura dell'ordinanza dei 17 arresti siamo in grado di mostrare ai lettori i punti salienti del documento che descrivono le trattative intavolate alla base della compravendita delle rca. 

Caserta - Le intercettazioni contenute nell'ordinanza firmata dal Gip Foschini seguono, in sostanza, passo passo lo sviluppo e l'articolazione della vicenda delle polizze. Riunioni saltate, rimandate, posticipate, ma alla fine per il Giudice, nonostante l'8 settembre del 2011 non si fosse tenuto l'incontro programmato con Bruno, "l'estorsione veniva portata a consumazione, come emergeva dalle conversazioni ambientali intercettate nell'auto di Ciccarelli". 

Prog. 51395 del 12/09/2011 alle ore 18:41

.....omissis...

Di Bernardo Giovanni: "Ma noi rimanemmo che se chiudiamo là prendiamo qualcosa"....

Ciccarelli Ulderico:  "Giovanni, ma noi quello che interessa assai sono le polizze... le polizze"...

Di Bernardo Giovanni: "Ma tu già sai da qualche parte possiamo andare?..

Ciccarelli Ulderico: "già tre-quattrocento polizze, le abbiamo vendute"... 

Di Bernardo Giovanni: "veramente? ce le facciamo dare da Gino (Sportiello) e non lo paghiamo hai capito?

...omissis....

Importante per capire il meccanismo alla base della vendita delle polizze, leggere l'ambientale del 16/09/2011, dalle ore 10:01, nell'autovettura di Ulderico Ciccarelli in sosta davanti una pasticceria. 
Gli inquirenti trascrivono il colloquio tra Zara e Ciccarelli, dove è proprio Zara a raccontare in modo concitato l'esito della negoziazione intavolata con un uomo mandato da Vincenzo Bruno, disse: "le diamo a trentacinque.. però tirate, tirate, tirate.. a voi a quindici euro ve le diamo... però ci vediamo tutto noi... verbali... inc... tutto... disse... queste cosa quà". 

Ma la contraddizione continua, non si arresta e cambia cosi ulteriormente il prezzo delle rca. Ed infatti in un'altra intercettazione ambientale del 17 settembre del 2011 Ciccarelli riferisce, nella sua auto, a Giovanni Di Bernardo: "Si sono messi a disposizione... con noi.... ora dobbiamo uscire quà vero?... (facendo riferimento alla strada da percorrere), dodici e cinquanta secondo me sta fatto bene... lui voleva quindi... noi dieci.... chiudiamo a dodici e cinquanta... le vendiamo a trenta e via... Giovanni".

Giuseppe Tallino





Cinema, "La Grande Bellezza" corre per l'Oscar

Cinema, "La Grande Bellezza" corre per l'Oscar 


"La Grande Bellezza" di Paolo Sorrentino è stato candidato all'Oscar per il miglior film straniero dopo aver vinto il Golden Globe. I concorrenti del film italiano sono: il belga "The broken circle breakdown", il danese "The hunt", il cambogiano "The missing picture", il palestinese "Omar". La consegna degli Oscar il 2 Marzo. L'ultima candidatura italiana come miglior film straniero è del 2006 con "La bestia nel cuore" di Cristina Comencini. L'ultima statuetta è nel 1997 con "La vita è bella" che ebbe anche il premio come miglior attore Roberto Benigni e Nicola Piovani per la colonna sonora. 

Regione Piemonte, spese pazze: Chiesto rinvio a giudizio per Cota

Regione Piemonte, spese pazze: Chiesto rinvio a giudizio per Cota


La Procura di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio per il presidente della Regione Piemonte Roberto Cota e per altri 39 consiglieri, sulle spese pazze sostenute coi soldi dei gruppi consiliari. L'accusa è di peculato, truffa e finanziamento illecito ai partiti. Per Mercedes Bresso e per Monica Cerutti chiesta l'archiviazione. Sarà il gip a valutare ed eventualmente fissare la data per l'udienza preliminare. L'inchiesta, "Rimborsopoli", iniziata nel 2012, ha coinvolto 56 consiglieri. Le indagini su scontrini e tabulati telefonici ha consentito di circoscrivere le contestazioni più gravi a 43 rinviati a giudizio. "Farò valere le mie ragioni", replica Cota. 

Mercato Auto Ue 2013 in calo: -1,8%. Fiat -7,3%

Mercato Auto Ue 2013 in calo: -1,8%. Fiat -7,3%


Il mercato auto in Europa registra nel 2013 un -1,8% a 12.308.215 unità (erano 12.528.093 nel 2012). Lo rileva l'Acea, l'associazione dei produttori, specificando che si tratta del sesto calo consecutivo e del peggior volume dal 1995. A dicembre sono state vendute 948.090 auto, con un rialzo, invece, del 13%. E' il maggior aumento mensile da dicembre 2009 ma anche peggior dal 2003. Nel 2013 Fiat Group automobiles ha immatricolato in Europa 740.641 nuove vetture, -7,3% sul 2012. Ma a dicembre le vendite salgono del 2,3%. Scende la quota di mercato, al 6% dal 6,4% del 2012. Quota in flessione anche a dicembre, al 5,5% contro il 6% di un anno fa. 

Berlusconi: Per Renzi prova di leadership

Berlusconi: Per Renzi prova di leadership 


Renzi mantiene la barra dritta: vuole incontrare Berlusconi. Il faccia a faccia tra il segretario del Partito Democratico e il presidente di Forza Italia sarebbe in calendario per sabato prossimo. Renzi sembra ignorare l'altolà e le critiche della sinistra del Pd all'incontro con il Cavaliere, decaduto da senatore dopo una condanna in Cassazione, e oggetto di pesante attacchi. "E' un pregiudicato", dice qualcuno. Renzi, però, non sembra voler fare marcia indietro perchè la riforma elettorale "va discussa con tutti" e chi attacca Berlusconi "ci ha fatto il governo insieme". Il neo segretario Renzi mette alla prova la sua leadership. 

giovedì 16 gennaio 2014

Terra dei Fuochi: Ecco i dati sull'emergenza

Terra dei Fuochi: Ecco i dati sull'emergenza 


Duecentomila tonnellate di rifiuti speciali e pericolosi in 25 anni: questi i dati sull'emergenza ambientale nella Terra dei Fuochi, dopo le consulenze tecniche disposte dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, che indaga per disastro ambientale. I rifiuti sono stati sversati nell'ex cava di Maddaloni, nel Casertano: 12.500 metri quadrati e 187 mila metri cubi già classificati come "discarica incontrollata". Tutto intorno, abitazioni e terreni agricoli; inquinata la falda acquifera e continue emissioni nell'atmosfera di sostanze tossiche emesse dai rifiuti. 

Afragola (Na): Schiaffo alla criminalità organizzata: "Le auto confiscate alla criminalità organizzata, utilizzate dalla polizia Municipale"

Afragola (Na): Schiaffo alla criminalità organizzata: "Le auto confiscate alla criminalità organizzata, utilizzate dalla polizia Municipale"


di Mario Setola


Schiaffo alla criminalità organizzata. Proprio ad Afragola, feudo di una delle famiglie più note del panorama malavitoso italiano, l'amministrazione comunale lancia un segnale chiaro di lotta. Le auto confiscate ai clan utilizzate utilizzate dalla polizia locale proprio per combattere la camorra. Lo rende noto attraverso il suo profilo, l'assessore Salvatore Iavarone, da sempre sensibile alle problematiche cittadine, non ultima quella del forte impatto del crimine organizzato in città. "Mentre la commissione consiliare lavora per il regolamento per l'affidamento dei beni immobili confiscati alla camorra, le auto confiscate sono utilizzate appunto dalla Polizia Municipale di Afragola per la lotta alla criminalità, ha affermato l'assessore Iavarone. Una bella iniziativa che fa ben sperare (benchè meramente simbolica) per un contrasto sempre maggiore, delle forze dell'ordine del territorio, contro una piaga che stenta ad essere debellata. I numeri sono nettamente a favore della giustizia. Guardia di Finanza, Carabinieri e Polizia di Stato hanno intensificato controlli e pattugliamenti ed i risultati sono gli occhi di tutti. Risultati d'avvero confortanti. Rispetto al passato, neppure troppo recente, i clan stanno avendo vita difficile. Bene così.