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martedì 4 luglio 2017

CICLISMO Tour de France nel caos per le divise del Team Sky: il segreto che nascondono

Polemica al Tour de France: Divise Team Sky con generatori di vortici



Il Tour de France è arrivato solo alla terza tappa ed è già scoppiata la polemica: le tute della divisa del Team Sky hanno dei generatori di vortici in grado di migliorare l'aerodinamica dei ciclisti e quindi alterare le loro prestazioni. Tutto è nato, si legge sul Corriere della Sera, dopo la prima tappa a cronometro stravinta dalla squadra inglese, che ha piazzato fra i primi dieci ben quattro dei suoi corridori: Thomas (attualmente in maglia gialla), Kwiatkowski, Kiryenka e soprattutto Chris Froome, tre volte vincitore del Tour e fra i favoriti anche quest'anno. Nell'occhio del ciclone ci sarebbero delle sferette, micro bollicine d'aria presenti all'interno del tessuto dei ciclisti Sky. Queste sferette, iniettate nell'avambraccio e nel gomito delle divise, alterano l'aerodinamica e generano dei micro vortici che riducono l'attrito del vento, facendo guadagnare secondi preziosi. 


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La polemica, più che sulle tute, è incentrata sul regolamento, che recita così: "Ogni capo di abbigliamento che influenzi la performance del corridore è proibito, in particolare tutto ciò che diminuisce la resistenza dell’aria". Ma la questione è che invece le divise in questione, grazie a un cavillo, sono legali, come spiega lo stesso Team Sky, perché le sfere sono inserite nel tessuto, e non aggiunte, come le alette di plastica che qualche anno fa furono vietate proprio in virtù del regolamento. Intanto la giuria respinge le proteste degli altri team, "non abbiamo elementi certi, chiarirà la federazione", sperando che la questione venga risolta prima dell'inizio delle tappo che decideranno il Tour, per evitare che uno sport tragico e appassionante come il ciclismo finisca di nuovo, dopo gli interminabili scandali sul doping, al centro di infinite polemiche che allontanano gli appassionati.

Indagato Massimo Ferrero Per il patron della Samp le accuse sono pesanti

Indagato il presidente della Sampdoria Ferrero. Il club: "sereni e non..."



L'accusa mossa al presidente è appropriazione indebita, riciclaggio e di uso improprio dei conti della sua squadra, i reati che la procura di Roma avrebbe contestato a Massimo Ferrero sono di riciclaggio e appropriazione indebita. Ma la Sampdoria si dice "serena e non coinvolta in alcuna indagine". Secondo un'inchiesta dell'Espresso, l'indagine è su un giro di bonifici di vari conti correnti, privati e delle società cinematografiche del patron dei blucerchiati. Tramite questo giro, si legge sulla Stampa, Er Viperetta avrebbe usato i conti della Samp per regalare un appartamento alla sua compagna, Manuela Ramunni (anche lei indagata), e per versare denaro nella casse di imprese di sua proprietà.

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La replica del club è arrivata immediatamente: "Le certificazioni dei nostri bilanci e dei movimenti contabili sono sempre stati fatti regolarmente come conferma l’assegnazione della licenza europea che non viene riconosciuta ai club non in regola con i conti". E dalla sua pagina Fb la società ribadisce che "In merito agli articoli apparsi nelle ultime ore sugli organi di stampa, l’Uc Sampdoria ribadisce la sua serenità e sottolinea di non essere coinvolta in alcuna inchiesta".

Pare che l'indagine sia nata da varie segnalazioni dell'Autorità per l'antiriciclaggio della Banca d'Italia e dalle analisi della Guardia di Finanza. I movimenti sui conti correnti che hanno destato sospetto sono tre. Quello privato di Ferrero, che avrebbe ricevuto più bonifici per un totale di 790mila euro da altre società, fra il 2014 e il 2015, che sono riconducili a Ferrero stesso per lo sfruttamento del suo marchio cinematografico. Poi c'è la segnalazione per la due bonifici del 2015 fra la Vici srl, una società del patron dei blucerchiati che gestisce i cinema, e la Samp. La causale è "lavori a Bogliasco", il centro sportivo dei liguri, la cifra è di 610mila euro. Per la Guardi di Finanza non ci sarebbe coerenza tra la Vidi e il club.

Ulteriori dubbi ci sarebbero su degli assegni di Ferrero alla sua compagna, nel 2014, per un totale di 850mila euro, per l'acquisto di un appartamento a Firenze.  Ma a far infuriare il presidente è un bonifico di 500mila euro della Sampdoria alla Livingstone, una compagnia aerea. Ferrero ha voluto sottolineare che la Livingstone è cessata di esistere 10 anni fa, dopo il crac finanziario che l'ha portata al fallimento.

PREMIO LE FONTI 2017 Anche Janssen tra le eccellenze che innovano il 'settore pharma'

Anche Janssen tra le eccellenze che innovano il 'settore pharma'


Il riconoscimento 'Eccellenza dell’anno per l’innovazione nel settore farmaceutico' è stato attribuito dalla giuria del premio 'Le Fonti' alla compagnia belga del gruppo Johnson & Johnson


di Matilde Scuderi



La filiale italiana di Jannsen-Cilag - del gruppo Johnson & Johnson - è stata riconosciuta 'Eccellenza dell’anno per l’innovazione nel settore farmaceutico' nell'ambito della cerimonia di assegnazione del premio 'Le fonti'. La giuria ha assegnato a Janssen il riconoscimento “per il costante impegno nella ricerca e nello sviluppo di idee innovative di salute; per porre i pazienti al centro, fornendo loro soluzioni e nuovi passi avanti in termini di terapie, in risposta alle loro domande; per la recente creazione nel mondo di quattro innovation center, veri e propri catalizzatori di innovazione esterna”. La cerimonia di premiazione si è svolta a Milano con il patrocinio della provincia meneghina, della regione Lombardia e della Commissione europea, alla presenza di oltre 700 invitati in rappresentanza delle maggiori imprese, banche assicurazioni e studi legali italiani. Il riconoscimento, ideato dalla casa editrice internazionale 'Le fonti' e giunto alla decima edizione, premia ogni anno le eccellenze del settore industriale, professionale e finanziario che, per entrare nella 'rosa' dei finalisti sono sottoposte di una stringente valutazione sulla base dei seguenti criteri di selezione:  risultati di business - performance finanziarie, crescita dei ricavi, massimizzazione -  leadership di settore - offrire un servizio o un prodotto di riferimento nella propria nicchia di mercato -  sviluppo strategico - capacità di anticipare le esigenze dei clienti, con apertura ai mercati e ai settori chiave anche grazie ad attività di comunicazione e marketing legate al rafforzamento del proprio brand - internazionalizzazione - capacità di esportare il proprio business all’estero, contribuendo alla diffusione dell’eccellenza italiana nel mondo - alta qualità del servizio - capacità di combinare le migliori pratiche ai metodi di attuazione, al fine di ottenere il miglior prodotto o servizio che soddisfi i clienti - sostenibilità - promozione di una migliore qualità della vita all’interno dell’azienda, dello studio legale, di una banca o di un istituto finanziario in relazione a scelte economiche, sociali e ambientali e favorendo attività dall’impatto positivo all'interno della propria struttura e per la comunità - innovazione di settore - attenzione all’evoluzione di prodotti e servizi e ai progressi tecnologici volti a rispondere alle richieste del mercato in un ambiente in continua evoluzione, sapendo trasformare i progressi in nuove opportunità - e formazione - promozione di corsi di formazione continua con aggiornamento della preparazione professionale dei dipendenti - oltre, ovviamente ai criteri specifici di categoria. 

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NEONATO INCURABILE Charlie, l'ospedale italiano "Portatelo qui da noi" Che cosa vogliono fargli

Charlie, l'ospedale Bambin Gesù di Roma: "Portate il piccolo qui da noi"



Pochi giorni fa Papa Bergoglio si era interessato al caso del piccolo Charlie Gard, il bambino con un male incurabile ricoverato a Londra e per il quale i medici avevano disposto l'interruzione delle cure. E oggi l'ospedale Bambin Gesù di Roma, che dal Vaticano dipende, ha chiesto che il piccolo sia trasferito lì da Londra.

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È quanto chiesto dalla presidente dell’ospedale, Mariella Enoc, al direttore sanitario del nosocomio londinese dove il bambino versa in condizioni disperate. "Difendere la vita umana, soprattutto quando è ferita dalla malattia, è un impegno d’amore che Dio affida ad ogni uomo", sottolinea Enoc. "Le parole del Santo Padre, riferite al piccolo Charlie, ben riassumono la mission dell’ospedale Bambino Gesù. Per questo motivo - annuncia - ho chiesto al direttore sanitario di verificare con il Great Ormond Street Hospital di Londra, dove è ricoverato il neonato, se vi siano le condizioni sanitarie per un eventuale trasferimento di Charlie presso il nostro ospedale. Sappiamo che il caso è disperato e che, a quanto risulta, non vi sono terapie efficaci. Siamo vicini ai genitori nella preghiera e, se questo è il loro desiderio, disponibili ad accogliere il loro bambino presso di noi, per il tempo che gli resterà da vivere»

Ferite, sangue, avvistamenti? Tutto falso. La vera storia di Igor il russo: così è sparito nel nulla

Igor il russo sparito da tre mesi: così ha fatto perdere le sue tracce



Tre mesi esatti. Da quando Norbert Feher, alias Igor Il Russo, ha fatto perdere le sue tracce dopo aver ammazzato il barista di Budrio Davide Fabbri. Del killer non c'è traccia, nonostante l'imponente schieramento di uomini, un migliaio che ruotavano su più turni tra poliziotti, carabinieri e soldati che gli ha dato la caccia per settimane nelle campagne a sud di Ferrara, tra avvistamenti, segnalazioni, un altro omicidio (quello della guardia Valerio Verri). Igor è ancora uccel di bosco, con ogni probabilità lontano da quelle terre che per 90 giorni hanno vissuto nella paura del fuggiasco armato e pericoloso.

Ma come ha fatto un uomo solo a fregare centinaia di professionisti? Prova a spiegarlo, partendo dalla cronaca di questi giorni, lo scrittore Donato Carrisi in un lungo articolo-racconto sul Corriere della Sera. Una fuga iniziata su un furgone rubato usato per allontanarsi da quel bar di Budrio ma abbandonato presto, prima che la targa sia segnalata ai posti di blocco. La strategia vincente è stata quella di dare l'impressione di non avere un piano, di sembrare agli occhi di chi lo cerca un balordo allo sbando. Rientra, forse, in questa strategia il sangue lasciato sui sedili di quel furgone, che ha dato ai cacciatori l'idea che la preda è ferita e che per questo non potrà andare lontano.

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Ma, forse, racconta Carrisi, quei tagli Igor se li è fatti apposta, visto che non pare aver riportato ferite nella sparatoria in cui è morto il povero barista di Budrio. Il suo obiettivo è raggiungere l'europa dell'Est, ma chi gli dà la caccia dovrà pensare che lui è ancora lì, in quei 40 chilometri quadrati di campagna romagnola. Così prenderà un vantaggio che gli altri non potranno più colmare. "Per questo, deve 'marcare' il territorio, nascondendosi tra casolari e sterpi, spostandosi solo di notte, bevendo l'acqua dei fossi e cercando il cibo tra i rifiuti. Coi propri escrementi crea false piste olfattive per fuorviare i cani molecolari e per una settimana riesce ad apparire pur rimanendo invisibile, come uno spettro. L'ottavo giorno incrocia due guardie ecologiche: una la uccide, l'altra, ferita, la risparmia lasciando in vita un testimone prezioso che col proprio racconto possa contribuire all'inganno. Nessuno avrà più in mente di cercarlo altrove, perchè il fatto che lui sia ancora in zona fa pensare ai suoi cacciatori che non sia in grado di fuggire". E' l'ultima volta che lo vedono. Da allora Igor è sparito davvero

Noi sganciamo miliardi e loro... Ville e shopping: la bella vita dei banchieri del crac

Banche, come se la godono i signori del crac



Hanno distrutto, o contribuito a bruciare, centinaia di miliardi. Hanno rovinato, o contribuito a rovinare, decine di migliaia di risparmiatori. E ci sono costati, coi danni che hanno provocato o che hanno contribuito a provocare, decine di miliardi di soldi pubblici. Sono i banchieri responsabili dei fallimenti e delle grandi crisi degli istituti di credito italiani. Alcuni, come scrive il quotidiano Il Giornale, sono stati pessimi manager, altri hanno anche commesso reati. Oggi, nessuno di loro è in carcere, anche se cause, richieste di danni e processi sono solo all'inizio e alla fine il conto qualcuno lo dovrà pagare.

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Per intanto, però, continuano a fare la bella vita che hanno sempre fatto. Come l'ex numero 1 di Mps Giuseppe Mussari, che va a a cavallo con l'amico fantino Aceto e cucina per gli amici nella villa di proprietà della moglie a due passi da Siena. Gianni Zonin, patron per quasi 20 anni di Pop Vicenza, è stato avvistato nei giorni scorsi con la moglie mentre faceva shopping di lusso in via Montenapoleone a Milano. Quando non fa spese, Zonin se ne sta nella sua tenuta di Ca' vescovo,a due passi dalla laguna di Grado, una fortezza con siepi altre tre metri, telecamere e vetri antisfondamento. L'ex presidente dei Carige Giovanni Berneschi, per ora, è stato condannato a otto anni e due mesi di reclusione, ma nel frattempo si divide tra il suo attico in centro a Genova e la campagna spezzina, con una ricca pensione da 200mila euro solo di Inps più il fondo integrativo della banca.

Fiorella Mannoia sul lastrico: conto prosciugato in un secondo, la sciagura in banca. Non ha più nulla

Fiorella Mannoia ridotta sul lastrico: spariscono i soldi in banca, le tolgono tutto



Prosegue l'annus horribilis di Fiorella Mannoia. Dopo essere stata sconfitta a Sanremo da uno scimmione (quello di Francesco Gabbani) adesso la cantautrice è nei guai con il conto in banca. 

I soldi dal conto sono spariti in un attimo e Fiorella si è trovata col conto prosciugato.

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La cantante ha prontamente fatto denuncia e ha raccontato su Facebook la sua spiacevole esperienza. "Un giorno ci scrive la banca avvertendoci che avevano riscontrato movimenti che lasciavano sospettare una clonazione della carta di credito". "Risaliamo e scopriamo che vi erano centinaia di acquisti (tutte piccole e medie cifre) fino a un ammontare di 7000 euro. Chiamiamo la banca, presentiamo tutto quello che ci era stato richiesto".

Il conto, come la stessa Mannoia ha riferito, era stato aperto per le spese del tour. Ma alla fine la banca non ha rimborsato la cantante: "Insomma morale della favola, ci hanno risposto dopo 4 mesi di telefonate di sollecito, che non ci rimborsano perché secondo loro non era possibile che i truffatori fossero riusciti a impossessarsi di tutti i dati. In sostanza insinuando il sospetto che non sia vero". La cantautrice conclude con una denuncia: "Le banche servirebbero a custodire i nostri soldi in maniera sicura. Forse a volte sarebbe meglio rispolverare il vecchio materasso. Tutto questo per dirvi: state attenti".