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lunedì 5 giugno 2017

TENSIONE ALLE STELLE Dichiarazione di guerra al Qatar Terremoto in Medio Oriente Il giorno che cambia tutto

Emirati, Egitto, Bahrein e Arabia rompono col Qatar: "Finanzia il..."



La coalizione militare araba a guida saudita che interviene in Yemen ha annunciato l'esclusione del Qatar dall'alleanza dopo che Arabia Saudita, Bahrain, Egitto ed Emirati Arabi Uniti hanno tagliato i legami con l'emirato accusato di compromettere la sicurezza dei Paesi vicini e di finanziare il terrorismo. Tra le ragioni indicate dall'agenzia di stampa ufficiale saudita Spa c'è la pesantissima accusa di sostegno ad Al-Qaeda e Isis.

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Il Bahrain, che ha annunciato l'interruzione delle relazioni diplomatiche con il Qatar "a difesa" della sua "sicurezza nazionale", conferma il ritiro dello staff diplomatico da Doha e concede 48 ore di tempo ai diplomatici del Qatar per lasciare il Bahrain. Il Bahrain conferma anche la "chiusura entro 24 ore "dello spazio aereo e dei porti per il traffico aereo e le navi da e per il Qatar. Il ministero degli Esteri del Qatar respinge le accuse e critica Arabia Saudita, Bahrain, Egitto ed Emirati Arabi Uniti. Per il ministero degli Esteri di Doha - come riporta al-Jazeera - si tratta di "misure ingiustificate", che "si basano su rivendicazioni e accuse prive di fondamento".

Intanto la compagnia aerea degli Emirati Etihad Airways ha annunciato lo stop ai voli da e per Doha a partire da domani: "Dalla mattina del 6 giugno 2017 Etihad Airways sospenderà tutti i voli da e per Doha fino a nuova comunicazione".

ESCLUSIVA il Notiziario Intervista all'On Enrico Zanetti già Vice Ministro Economia e Finanze

Intervista all'On Enrico Zanetti Segretario Scelta Civica 

 

di Gaetano Daniele


 
On Enrico Zanetti
Segretario Scelta Civica già Vice Ministro Economia e Finanze

 
Ai nostri microfoni, Enrico Zanetti, già Vice Ministro all'Economia e delle Finanze, nel Governo Renzi, e Segretario nazionale di Scelta Civica. Zanetti è stato anche Vicepresidente dell'Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili.

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On. Zanetti, legge elettorale. Stop ai capilista e soglia di sbarramento al 5%, cosa ne pensa?

Penso che sia sbagliato dire che c'è stato lo stop ai capilista. I capilista ci sono ancora e sono anzi a capo di liste interamente bloccate. Certo, è per lo meno un miglioramento aver evitato che abbiano addirittura la precedenza sui vincitori di collegio. In ogni caso, senza il voto disgiunto, come in Germania, il voto al partito prevale sul voto alla persona anche in quell'ambito. Sul 5% mi limito a dire che è l'unico implicito correttivo maggioritario di una legge per il resto totalmente proporzionale. In quanto tale, lo approvo, ma è sbagliato dare correttivi maggioritari con sbarramenti invece che premi di governabilità, come avevamo proposto. Nella sostanza torniamo nell'era del proporzionale puro con l'unica differenza che non avremo partitini come quello liberale, repubblicano e radicale che tanto bene avevano invece fatto alla politica italiana.

On. Zanetti, qual'è la collocazione di Scelta Civica alle prossime elezioni politiche?

È evidente che con uno sbarramento al 5% non è realistico pensare a una lista liberal-democratica autonoma e lo spiegherò anche ai colleghi europei al vertice annuale dei leader dell'Alde che si terrà a Bruxelles il prossimo 22 giugno. Detto questo, Scelta Civica è un partito piccolo, ma non è un partito personale, per cui toccherà alla Direzione Nazionale, già convocata per il 13 giugno, decidere. Per quanto mi riguarda, ho le idee chiarissime su quale sia la scelta da compiere, ma le esporrò in quella sede e prenderò poi atto degli esiti del dibattito interno.

On. Zanetti, terrorismo. Dopo Parigi anche Manchester e Londra. Siamo in Guerra? Qual'è la sua ricetta e soprattutto come si può fronteggiare questo fenomeno?

Siamo peggio che in guerra, perché le guerre cominciano e finiscono, mentre qui siamo di fronte a un fenomeno destinato a durare a tempo indefinito. Le uniche ricette sono una maggiore integrazione europea sia sul fronte della politica interna sulla sicurezza, sia sul fronte della politica estera. Serve più Europa dove non c'è, non meno Europa dove c'è.

On. Zanetti, immigrazione. Si tratta di un'invasione incontrollata oppure va tutto bene? e riallacciandomi alla penultima domanda sul terrorismo, questo abnorme afflusso di immigrati può influire sugli ultimi accadimenti di cronaca?


Non va affatto tutto bene sulle politiche di gestione dell'immigrazione. Direi che questo tema è l'unico sul quale bisogna riconoscere una maggiore efficacia al Governo Gentiloni rispetto al Governo Renzi. Ovviamente il tema non è mettere in discussione che, una volta in mare, le persone vanno salvate, ma riconoscere che si può fare molto, ma molto di più sul fronte della gestione interna dell'accoglienza e della sicurezza. Dopodiché basta leggere i dati dell'ISTAT, che prevedono tra 50 anni un decremento della popolazione residente in Italia anche con flussi migratori di 150mila unità all'anno, per capire quanta strumentalizzazione ci sia sul tema dell'invasione

Reliquia di Don Bosco rubata, sospetto inquietante. Spunta il nome del Papa: si indaga

IL FURTO NELL'ASTIGIANO Reliquia di Don Bosco rubata, il sospetto inquietante. Spunta il nome di Papa Francesco: si indaga



È stata rubata una reliquia di San Giovanni Bosco dalla Basilica di Colle Don Bosco, nell’Astigiano. In particolare, dalla chiesa è stata sottratta nella serata di ieri l’urna con il cervello del Santo. Si trovava dietro l’altare maggiore della Basilica, nella parte inferiore dell’edificio costruito sui luoghi natii del fondatore della congregazione salesiana. E le indagini ad opera delle forze dell’ordine sono in corso.

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Sicuramente si tratta di professionisti ed è molto probabile che si tratti di un furto su commissione, riporta il Giornale. Anche se c'è un sospetto: che qualcuno abbia voluto fare uno sgarbo (o un avvertimento) nei confronti di Papa Francesco, devoto del Santo. La famiglia di Bergoglio, infatti, è originaria dell'Astigiano e il Papa gli ha reso omaggio nella basilica di Maria Ausiliatrice, a Torino. In quella occasione aveva ricordato: "Sono tanto riconoscente ai salesiani, per quello che hanno fatto per la mia famiglia. Mia mamma e mio papà sono stati sposati da un salesiano, missionario della Patagonia, che mi ha molto aiutato nella mia vocazione". Le indagini, insomma, non tralasciano alcuna pista e gli inquirenti lavorano nel riserbo più stretto.

L'incubo della ballerina di Amici Quella brutta storia con la mafia: ora la notizia che le cambia la vita

Lecce, assolta la ballerina di Amici Marianna Scarci: era accusata di...



La corte d'Appello di Lecce ha assolto la ballerina Marianna Scarci, coinvolta nell'inchiesta dell'antimafia "Octopus" e accusata di fittizia intestazione di beni. La popolarità della Scarci è cominciata con la partecipazione al talent Amici di Maria De Filippi nell'annata 2001/2002. In primo grado era stata condannata a 22 mesi di reclusione, dopo che spuntò il suo nome come titolare dello stabilimento balneare Squalo beach a Scanzano Jonico, in provincia di Matera. Quella struttura nel 2011 era stata sequestrata nel corso di un blitz che aveva portato all'arresto di 11 persone.

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800 aerei, 4mila voli al giorno Chi è il colosso americano che vuol prendere Alitalia / Foto

Alitalia, l'americana Delta Airlines tra le compagnie interessate al salvataggio



Mancano poche ore, ormai. Per sapere se e chi è interessato a prednersi Alitalia salvandola dalla liquidazione. Il termine per presentare le manifestazioni di interesse è stato fissato dai commissari Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari per oggi, lunedì 5 giugno alle ore 18. Secondo quanto rivela il quotidiano Il Messaggero, le buste (rigorosamente sigillate) giunte presso lo studio del notaio Nicola Atlante di Roma sarebbero fin qui 5 o 6. Ma potrebbero anche avvicinarsi alla decina entro la serata di lunedì.

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Un gruppo di bambini ha scoperto il gelato del futuro. Il risultato è sconvolgente! 



E, secondo indiscrezioni, tra quelle già arrivate ci sarebbe anche quella dell'americana Delta Airlines, una delle tre maggiori compagnie a stelle e strisce e una delle più grandi compagnie del mondo, in seguito all'acquisizione, qualche anno fa, della Northwest Airlines. Delta ha recentemente fatto altro shopping, acquistando nel 2012 il 49% di Virgin Atlantic, la compagnia fondata dal magnate della musica Richard Branson. Conta circa 80mila dipendenti, ha una flotta di circa 850 aeroplani e opera circa 4mila voli ogni giorno, con un network che copre tutti i sei continenti. Ma, sopratutto, è la maggiore protagonista di "Skyteam", l'alleanza internazionale di cui fanno parte anche Alitalia, Air France e Klm. E l'acquisto di Alitalia (sempre per una quota inferiore al 50%) di Alitalia permetterebbe un riavvicinamento al più grande gruppo aeronautico europeo. Allo stesso tempo, il controllo della maggioranza delle azioni della società resterebbe in mano a Intesa e Unicredit.

Per il tumore della mammella BRCA+ Ok la nuova classe dei PARP-inibitori

Per il tumore della mammella BRCA+ Ok la nuova classe dei PARP-inibitori


di Maria Rita Montebelli



I risultati dello  studio di fase 3 OlympiAD, condotto su circa 300 donne e presentati all’ASCO in sessione plenaria, ‘laureano’ i PARP inibitori come nuovo possibile trattamento per questo tipo di cancro della mammella. Rispetto alla terapia convenzionale, l’olaparib, una terapia a target orale, ha ridotto del 42 per cento il rischio di progressione del cancro della mammella BRCA positivo, in fase avanzata, ritardandone la progressione di circa 3 mesi. “E’ la prima dimostrazione - commenta Mark E. Robson, direttore clinico del  Servizio di Genetica Clinica e oncologo del Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York - di un miglioramento degli esiti con un PARP inibitore, rispetto alla chemioterapia standard, nelle donne con cancro della mammella associato alle mutazioni BRCA. Ed è molto incoraggiante vedere che l’olaparib è risultato efficace contro i tumori della mammella tripli negativi che si sviluppano nelle donne con mutazioni BRCA. Si tratta di una tipologia di tumore della mammella molto difficile da trattare, che spesso colpisce le donne in giovane età. Questo studio - conclude Robson - rappresenta la prova di principio che i tumori della mammella con un difettoso sistema di riparazione del DNA sono sensibili ad una terapia a target, disegnata proprio per sfruttare questo difetto”.

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“Questo significa - commenta Daniel F. Hayes presidente dell’ASCO - che da adesso saremo in grado di fare una terapia su misura per il tumore della mammella, non solo sulla base delle alterazioni genetiche del tumore, ma anche sulla base dei fattori ereditari che ne hanno favorito lo sviluppo”. Lo studio OlympiAD ha arruolato pazienti portatrici di mutazioni BRCA ereditarie, con tumore della mammella in fase metastatica e recettori ormonali positivi o triplo negativi (cioè senza recettori per estrogeni, progesterone e HER2). Tutte le pazienti sono state inizialmente sottoposte a due cicli di chemioterapia per tumore della mammella metastatico; quelle con recettori ormonali positivi sono state inoltre sottoposte ad ormono-terapia. Successivamente, le 302 donne sono state randomizzate a ricevere il trattamento con olaparib o con chemioterapia standard (capecitabina o vinorelbina o eribulina) fino a progressione del tumore o a comparsa di effetti collaterali gravi. Le dimensioni del tumore sono risultate ridotte nel 60 per cento delle pazienti in trattamento con olaparib, contro il 29 per cento di quelle in trattamento chemioterapico. Dopo un follow-up medio di 14 mesi, le pazienti trattate con olaparib presentavano una riduzione del 42 per cento del rischio di progressione del tumore, rispetto al gruppo trattato con chemioterapia. L’intervallo di tempo medio fino a progressione del tumore era di 7 mesi per il gruppo olaparib, contro 4,2 mesi del gruppo chemioterapia.

Anche dopo l’avvenuta progressione del tumore, i ricercatori hanno continuato a seguire queste pazienti per verificare l’intervallo di tempo prima di una seconda progressione, che è risultata comunque ritardata in quelle trattate con olaparib rispetto al gruppo di controllo. Non è possibile ancora stabilire se questo trattamento sarà in grado di determinare anche un aumento della sopravvivenza, ma questi primi risultati sono definiti molto incoraggianti dagli esperti. Alcuni degli effetti indesiderati più frequentemente osservati con olaparib sono stati nausea e vomito; nelle pazienti trattate con chemioterapia sono stati invece osservati riduzione dei globuli bianchi, anemia, fatigue, eruzione cutanea a livello delle mani e dei piedi. Solo il 5 per cento delle pazienti è stato costretto a sospendere il trattamento con olaparib per effetti collaterali gravi e le misure di qualità di vita sono risultate nettamente superiori nel gruppo trattato con il PARP inibitore. “L’olaparib sarà probabilmente utilizzato in fase precoce nelle pazienti con tumore della mammella metastatico BRCA+, visto che consente di preservare la loro qualità di vita e di ritardare il ricorso alla chemioterapia per via endovenosa; con questi nuovi farmaci inoltre non si verificano problemi quali riduzione dei globuli bianchi e caduta dei capelli”.

L’olaparib è già utilizzato nel trattamento delle donne con cancro dell’ovaio BRCA-correlato. Fino al 3 per cento di tutti i tumori della mammella si sviluppano in pazienti portatrici di alterazioni ereditarie dei geni BRCA1 e BRCA2; queste mutazioni condizionano la capacità di riparazione del DNA della cellula. L’olaparib agisce bloccando altri ‘ingranaggi’ chiave del meccanismo di riparazione del DNA della cellula, il PARP1 e il PARP2. Le cellule tumorali con mutazioni BRCA sono particolarmente vulnerabili al trattamento con PARP inibitori. L’OlympiAD, presentato all’ASCO, è il primo di 4 studi clinici di fase 3 sull’impiego dei PARP inibitori nel cancro della mammella ad essere giunto a conclusione. Sono necessarie altre ricerche per comprendere il reale valore di questo farmaco nei tumori che mostrano un peggioramento dopo chemioterapia a base di platino, un regime standard non vagliato in questo studio. Bisognerà inoltre capire se la chemioterapia a base di platino possa essere di qualche utilità nei tumori che mostrano un peggioramento nonostante il trattamento con olaparib.

Il web può allungare la vita alle persone con un tumore

Il ‘web’ può allungare la vita alle persone con un tumore


di Maria Rita Montebelli



Uno studio su 766 pazienti presentato in sessione plenaria all’ASCO ha valutato uno strumento informatico in grado di consentire ai pazienti di segnalare la comparsa di un nuovo sintomo in tempo reale, consentendo così ai medici curanti di intervenire tempestivamente. Lo studio, condotto su pazienti con tumore in fase metastatica, in trattamento chemioterapico, che segnalavano i loro sintomi in tempo reale via internet, ha dimostrato che questo semplice approccio si traduce in un prolungamento della sopravvivenza di 5 mesi, rispetto a chi non ha accesso a questo strumento. “I pazienti in trattamento chemioterapico - spiega Ethan M. Basch, professore di medicina al Lineberger Comprehensive Cancer Center della University of North Carolina - presentano spesso dei disturbi importanti. Ma medici e infermieri non sono a conoscenza di questi sintomi in almeno la metà dei casi. Con questo studio abbiamo dimostrato che, utilizzare un sistema di segnalazione dei sintomi basato sul web, che allerta il team oncologico se qualcosa non va, porta a intraprendere rapidamente azioni correttive che alleviano la sofferenza dei pazienti e migliorano i risultati delle cure”.

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Risultati preliminari di questo stesso studio avevano dimostrato che l’impiego di questo strumento informatico si associa ad una migliore qualità di vita e ad un minor numero di accessi in pronto soccorso o di ricoveri. Questi pazienti sono risultati anche in grado di tollerare la chemioterapia più a lungo. “Cinque mesi di vita in più possono sembrare una piccola cosa - commenta Basch - ma è molto più di quanto riescano ad ottenere molte terapie moderne nei pazienti con tumore in fase avanzata”. Lo studio è stato condotto sui 766 pazienti con tumori solidi (genito-urinari, ginecologici, della mammella, del polmone) in fase avanzata, trattati in chemioterapia in regime ambulatoriale. I pazienti sono stati assegnati in maniera randomizzata a segnalare i loro sintomi via tablet o computer (gruppo di intervento) o ad un gruppo nei quali i sintomi venivano monitorati e documentati dai medici, come avviene normalmente nella pratica clinica. Nel gruppo di controllo i pazienti avevano la possibilità di parlare dei loro sintomi solo in occasione delle visite con il medico. Venivano anche incoraggiati a telefonare al medico tra una visita e l’altra in caso di comparsa di nuovi sintomi.

Ogni settimana i pazienti del gruppo di intervento venivano sollecitati a fornire informazioni su 12 comuni sintomi che possono comparire durante la chemioterapia (perdita di appetito, difficoltà a respirare, fatigue, vampate, nausea, dolore, ecc.), classificandoli su una scala da 0 a 5. I pazienti avevano dunque la possibilità di segnalare i loro sintomi da casa o nel corso delle visite di controllo o per la somministrazione della chemioterapia, utilizzando dei tablet o dei totem computerizzati. I medici valutavano i report dei sintomi durante le visite, mentre le infermiere ricevevano degli alert per email nel caso in cui i pazienti segnalassero dei sintomi gravi o in peggioramento. Tutti i pazienti del gruppo di intervento, compresi quelli con scarsa familiarità con lo strumento informatico, si sono dimostrati molti disponibili a riferire regalmente i loro sintomi via web, per tutta la durata della chemioterapia. Le infermiere hanno preso provvedimenti immediati nei tre quarti dei casi in cui i pazienti avevano segnalato dei sintomi gravi o in peggioramento. E grazie a questa iniziativa, i pazienti del gruppo di intervento hanno presentato una sopravvivenza globale media di 31,2 mesi, contro i 26 mesi del gruppo di controllo. Risultati importanti che andranno adesso confermati da uno studio di più ampio, attualmente in corso negli USA, che utilizzerà uno strumento più user-friendly, che funziona sia su computer che su cellulare o tablet. 

La gestione dei sintomi è una parte centrale delle attività del team oncologico. E i risultati di questo studio supportano l’impiego di strumenti online nella pratica clinica, che consentano ai pazienti di comunicare in tempo reale sintomi e disturbi ai medici e alle infermiere di riferimento. Lo strumento informatico utilizzato nello studio presentato all’ASCO è lo STAR (Symptom Tracking and Reporting), che è stato sviluppato a scopo di ricerca e dunque non è sul mercato. Lo studio è stato finanziato dalla Conquer Cancer Foundation dell’ASCO. “Lo strumento informatico STAR utilizzato nello studio - commenta Elisabetta Iannelli, segretario generale della Federazione delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (Favo) - riconosce piena ed effettiva centralità al malato protagonista e co-regista del proprio percorso di cura. Anche in questo caso l'idea vincente è di riconoscere il ruolo centrale del paziente sfruttando un sorta di medicina 2.0; la persona si sente più tranquilla perché sa di essere seguita in ogni momento senza le difficoltà di accesso alle strutture sanitarie (con tempi, luoghi e persone non sempre disponibili). Altro vantaggio è la maggiore aderenza alle terapie e la diminuzione di accessi impropri e non realmente necessari ai luoghi di cura, con evidente vantaggio anche per le strutture sanitarie oltre che con riduzione di giorni di assenza dal lavoro del malato e del caregiver, spostamenti inutili e quindi costi sociali aggiuntivi che possono essere evitati. Questo strumento infine facilita un maggior tempismo nella gestione degli effetti collaterali e avversi. Quest'anno FAVO ha voluto riservare particolare attenzione alle pratiche di mobile health in Oncologia in collaborazione con la Fiaso. In occasione della giornata nazionale del malato oncologico - conclude la Iannelli - sono state premiate le 3 migliori esperienze di mobile health in oncologia ed è stato approfondito il tema anche in un capitolo del non Rapporto dell'Osservatorio sulla condizione assistenziale del malato oncologico”.