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mercoledì 3 maggio 2017

Napoli: Loreto Mare, ecco l'ospedale del raccapriccio Il bagno? Stanza del sesso: foto-choc / Guarda

Loreto Mare, il bagno dell'ospedale trasformato in una stanza per il sesso



Più che un'ospedale, un bordello. La struttura di Loreto Mare, al centro delle indagini dopo il blitz anti-assenteismo dei carabinieri e le operazioni dei militari in corso per verificare la creazione di falsi certificati, torna a fare parlare per un caso tra il porno e il raccapricciante.

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Sabato scorso, in tarda serata, pazienti e impiegati della ditta delle pulizie si sono trovati di fronte una scena choc: una vera e propria alcova. Nel bagno degli ambulatori al primo piano della struttura qualcuno ha allestito una sorta di camera da letto, utilizzando un materassino preso in prestito da una barella e lenzuola di quelle in dotazione alla struttura ospedaliera. Accanto a questa specie di "scannatoio", pure un reggiseno femminile, fazzoletti sporchi e preservativi usati.


E' stata fatta pulizia ma il materasso rimane. E anche la biancheria intima. "Non spetta alla ditta di pulizie rimuovere quel materassino", riporta Leggo, "ma è assurdo che il bagno sia lasciato in queste condizioni e che le porte dell'accesso agli ambulatori non siano sempre chiuse di sera", dice un degente che ha visto e commentato la scenetta scandalosa.

Alitalia, scelti i tre commissari Ecco chi sono: nessuno di loro ha lavorato nel trasporto aereo

Alitalia, il governo nomina i tre commissari: sono Gubitosi, Laghi e Paleari



Il governo ha scelto Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari come commissari di Alitalia. Lo annuncia in una nota il Mise, riferendo che "il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda ha disposto oggi con decreto l’ammissione di Alitalia all’amministrazione straordinaria in base al decreto legge Marzano".

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Chi sono - Ex manager di Fiat, Wind e Rai, Luigi Gubitosi  è stato direttore generale della Rai dal luglio 2012 all’agosto del 2015. Nato a Napoli il 22 maggio 1961, è stato country manager e responsabile del corporate investment banking della Bank of America per l’Italia, ruolo ricoperto dall’1 dicembre 2011. In precedenza, dal 1986 al luglio 2005 ha ricoperto diversi incarichi nel Gruppo Fiat: Chief Financial Officer, VP e Responsabile Tesoreria di Gruppo; è stato presidente del Cda di Fiat Partecipazioni e membro del Consiglio di amministrazione di Fiat Auto, Ferrari, CNH, Iveco, Itedi, Comau e Magneti Marelli. Luigi Gubitosi ha ottenuto il master in Business Administration all’INSEAD di Fontainebleau, dopo la laurea in Giurisprudenza all’Università di Napoli e studi di economia presso la London School of Economics. Ha anche insegnato Finanza Aziendale Internazionale all’Università LUISS.

Vanta una lunga carriera in società di primo piano della finanza italiana, Enrico Laghi. Classe 1969, è stato commissario straordinario dell’Ilva assieme a Piero Gnundi. Professore di economia aziendale alla Sapienza, Laghi è stato inoltre presidente dell’organismo di vigilanza di Finmeccanica, componente del Comitato di Sorveglianza di Tirrenia, e presidente del collegio sindacale di Acea. Ha maturato una lunga esperienza come commissario straordinario non solo di Ilva ma anche di una serie di altre società, da InnseCilindri a Sanac, a Taranto Energia, A Socova, a Tillet, a Partecipazioni Industriali nonchè sindaco effettivo del collegio sindacale di Unicredit.

Ingegnere, già rettore dell’Università degli Studi di Bergamo, Stefano Paleari, 51 anni, ha una lunga esperienza nel campo accademico, anche estero. Dal giugno 2009, ad esempio, è membro dell’Airneth Scientific Board, gruppo internazionale degli accademici più rappresentativi nel campo del trasporto aereo. Docente di ingegneria gestionale, di recente ha guidato il comitato per Human Technopole per l’area Post Expo.

Cos'è - L’amministrazione straordinaria, prevista per le imprese con più di 500 dipendenti e almeno 300 milioni di debiti, è una procedura speciale ricavata dal decreto Marzano del 2003 a seguito del crack della Parmalat e rivista 9 anni fa proprio per salvare la compagnia di bandiera Alitalia/Cai. Si tratta dell’ultima chance per evitare il default. L’ammissione all’amministrazione straordinaria speciale è disposta direttamente dal ministero dello Sviluppo economico. Con il decreto di apertura, il debitore viene immediatamente spossessato nella gestione dell’impresa che viene assunta dal commissario straordinario che ha amplissimi poteri di gestione. Lo scopo è disciplinarne il dissesto, tentando la ristrutturazione economico-finanziaria. Si mira dunque al risanamento dell’azienda che si trova in uno stato di insolvenza per evitare la dispersione del patrimonio e la perdita di un gran numero di posti di lavoro.

I poteri dei commissari - Il commissario ha il compito di predisporre entro 180 giorni un programma di ristrutturazione, di esercitare le azioni revocatorie contro gli atti dannosi per i creditori compiuti dall’imprenditore prima di essere ammesso alla procedura, proporre ai creditori un concordato come strumento per la chiusura della procedura. Il ministro può rigettare o autorizzare l’attuazione del programma. Nel primo caso il commissario può convertire il programma di ristrutturazione in uno di cessione di beni aziendali (purchè sia proposto entro 60 giorni e attuabile in due anni). Altrimenti la procedura si converte automaticamente in fallimento. Se invece il ministro dà l’autorizzazione la procedura prosegue, secondo quanto previsto dal programma.

I possibili scenari - 1) Se la ristrutturazione funziona, si procede al concordato con i vecchi creditori e si riparte. 2) Si riporta la situazione dei conti in equilibrio e poi si prova a mettere sul mercato l’azienda risanata. 3) Se la società non è risanabile e non si trovano acquirenti o investitori si arriva al fallimento, con la dichiarazione di insolvenza da parte del Tribunale. Il curatore fallimentare inizia la procedura con 2 anni di cassa integrazione.

Il ministro allo Sviluppo economico Carlo Calenda ha annunciato che alla compagnia aerea sarà garantito un prestito ponte di 600 milioni per sei mesi. 

Arrestati due big del Pd Appalti, mazzette e cimiteri: i loschi intrecci con le coop

Blitz della Polizia a Terni Arrestato il sindaco Leopoldo Di Girolamo e l'assessore ai Lavori Pubblici: "Appalti pilotati"




Leopoldo Di Girolamo, sindaco di Terni, e l'assessore ai Lavori pubblici, Stefano Bucari, entrambi membri del Pd, sono finiti agli arresti domiciliari nell'ambito di un'indagine di polizia e Gdf su una serie di appalti e servizi pubblici a cooperative locali. Inoltre, a due componenti di cooperative sociali di tipo B - quelle che gestiscono attività finalizzate all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate - è stato applicato il divieto temporaneo di esercizio dall'attività di impresa. L'indagine riguarderebbe anche la manutenzione ordinaria del verde pubblico e nei cimiteri urbani, oltre alla gestione dei servizi turistici presso l'area della cascata delle Marmore. Di Girolamo era indagato da oltre un anno (come aveva rivelato lui stesso, nell'ambito della cosiddetta Operazione Spada che la procura della Repubblica di Terni sta portando avanti nel mondo delle cooperative del ternano.

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Milano, il blitz in Stazione La vergogna degli immigrati contro la nostra polizia / Foto

Il Raid a sorpresa Milano, blitz della polizia alla Stazione Centrale contro il bivacco dei migranti: loro insultano e minacciano



Un blitz, nel pomeriggio, contro il degrado: alla Stazione Centrale di Milano, quando nessuno se lo aspettava, la polizia ha chiuso a cerchio la massa di immigrati clandestini che ogni giorno bivaccano in zona, per poi prendere le loro generalità. Un blitz che è stato accolto dagli immigrati con insulti, urla, dita medie alzate: al momento in cui sono stati caricati sulle camionetti, gli immigrati hanno reagito con violenza.

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L'operazione - che ha coinvolto la Mobile, Scientifica e Ufficio immigrazione - è la prima di una lunga serie che dovrebbe articolarsi nei prossimi mesi, su impulso del nuovo questore, Marcello Cadorna: l'obiettivo è portare sicurezza in luoghi del capoluogo lombardo dove domina il degrado. Affinché nessuno sfuggisse al blitz, l'accesso alla metropolitana di piazza Duca D'Aosta era stato bloccato. Anche unità cinofile e agenti a cavallo hanno preso parte all'operazione.

Al termine del blitz, sono state identificate decine di persone: alcuni immigrati, dopo le perquisizioni, sono stati fatti salire sulle camionette della polizia (tra loro, quelli sorpresi senza documenti). "Il servizio di controllo - hanno riferito gli agenti - è teso a identificare i frequentatori abituali di piazza Duca d'Aosta per prevenire risse e tensioni in orario diurno e notturno". Il blitz è stato stabilito dopo l'episodio di qualche giorno fa, quando un gruppo di stranieri ha accerchiato e aggredito i militari dell'operazione "Strade Sicure" e i carabinieri.

Incastrata da Franco Bechis Laura Boldrini, ora basta: toh, ecco chi ha assunto...

Boldrini, spreco di soldi pubblici: assume un'infornata di inutili esperti del web


di Franco Bechis



La decisione è stata presa durante le riunioni dell’ufficio di presidenza dello scorso mese di febbraio, ma è stata pubblicata solo dopo Pasqua. Laura Boldrini anche se come presidente della Camera è agli sgoccioli di questa legislatura (con le primarie Pd è sempre più probabile un voto dopo l’estate), ha deciso di procedere a nuove assunzioni di staff, rinnovare contratti a tempo indeterminato in scadenza e stabilito perfino nuove regole per cui chi verrà si troverà in forza oltre 50 dipendenti senza poterli scegliere. In due diversi uffici di presidenza è stato infatti deciso di rinnovare per tre anni (più altri tre possibili) i contratti a termine dell’ufficio stampa, ma soprattutto di procedere a due ulteriori assunzioni in quel settore, perché a dire della Boldrini e del suo capo ufficio stampa, Stefano Menichini, mancherebbero nell’organico attuale le competenze che invece servirebbero.

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Secondo loro non c’è nessuno davvero esperto di social network e nessuno che abbia esperienza nel settore video, che per altro sarebbe strettamente connesso con il primo. Nella delibera dell’ufficio di presidenza si è così autorizzata anche a pochi mesi dalla fine la ricerca con selezione competitiva di due nuovi assunti all’ufficio stampa «con competenze nuove in ordine all'utilizzo degli strumenti digitali e alla produzione di materiali audiovisivi». Non è stata presa in considerazione l’ipotesi di rivolgersi ad agenzie esterne o di semplici rapporti di collaborazioni ad esempio con quei giovani hacker che la Camera aveva invitato un week end al suo interno per inventare applicazioni che fossero utili all’istituzione (i poveretti avrebbero dovuto pure ricevere un premio per la migliore idea, ma poi la Camera, che li aveva usati come fiore all’occhiello, se li è dimenticati del tutto).

Come ai bei vecchi tempi a dispetto di mille parole la terza istituzione dello Stato si è trasformata in una sorta di assumificio diretto o indiretto. Lo si è capito qualche settimana dopo durante un ulteriore ufficio di presidenza in cui all’improvviso sono cambiate le regole per le assunzioni nei gruppi parlamentari di personale compreso in un elenco particolare (l’allegato B) che vincola tutti. La questione qui è antica. Da lustri la Camera dei deputati ha organici paralleli e un pizzico nascosti: i dipendenti dei gruppi parlamentari. Entrati tutti a lavorare nel palazzo per motivi squisitamente politici, in gran parte sono con contratti a tempo determinato e fiduciario rinnovati ogni legislatura fin dagli albori della prima Repubblica. Scelti all’epoca da questo o quel notabile Dc, Psi, Pci, e di altri partiti minori del tutto scomparsi, si sono visti rinnovare quei contratti diventando di fatto dipendenti a tempo indeterminato di legislatura in legislatura. Quando con Tangentopoli crollò la prima Repubblica, nacque la seconda e sparirono gran parte dei partiti tradizionali, qualche buon cuore pensò a loro. Fu creata così una sorta di corsia preferenziale a loro dedicata per le assunzioni di legislatura in legislatura. I loro nomi finirono in questo elenco speciale - l’allegato B - che fu vincolato ai finanziamenti pubblici a questo o quel gruppo parlamentare. Il sistema funziona così: tu partito x avresti diritto per il numero dei tuoi onorevoli a un milione di euro. Puoi assumere anche dei collaboratori di fiducia con quei soldi, ma guarda che uno ogni sei deve essere preso da questo allegato B.

Un obbligo che sulla carta è aggirabile, ma perdendo una bella quota percentuale di quel milione a cui avresti diritto. Di fatto quell’elenco impone ai nuovi gruppi l’assunzione, perché se la si evita vengono tagliate proprio le risorse necessarie ad assumere un altro collaboratore più di fiducia. Quando iniziò nel 2013 la legislatura, si decise di mettere fine gradualmente a queste assunzioni politiche imposte, che per altro trasformavano impropriamente contratti td in contratti tempo indeterminato. Fu stabilito che dalla prossima volta l’obbligo di assunzione da quell’elenco sarebbe stato per un dipendente ogni 12 deputati, con il risultato che in carico avrebbero dovuto tutti insieme prendersene 53 invece degli attuali 111. La Boldrini però ha il cuore grande e proprio alla fine ha deciso insieme alla maggioranza dell’ufficio di presidenza di cancellare quella novità, rinviandola non alla prossima legislatura, ma a quella dopo ancora. Così il posto di lavoro sarà garantito di nuovo a 111 vecchi collaboratori di mille partiti inseriti in quell’allegato B, salvandone 58 più di quel che era stato deciso.

martedì 2 maggio 2017

COMPAGNIA KAPUTT Alitalia finisce commissariata La decisione ora è ufficiale: cosa succede a voli e biglietti

Alitalia, dall'assemblea dei soci via libera al commissariamento



Il consiglio di amministrazione dell’Alitalia, che si è riunito dopo l’assemblea degli azionisti, «preso atto della grave situazione economica, patrimoniale e finanziaria della società, del venir meno del supporto dei soci e della impraticabilità, in tempi brevi, di soluzioni alternative, ha deciso all’unanimità di presentare l’istanza di ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria come disposto dalla legge». È quanto si legge in una nota diffusa dall’azienda.

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L’assemblea degli azionisti dell’aviolinea «ha preso atto con grande rammarico dell’esito nel referendum tra i propri dipendenti che ha di fatto precluso l’attuazione del rilancio e della ristrutturazione della società». I soci italiani ed Etihad, convinti del potenziale di crescita dell’azienda - ricorda il comunicato - si erano resi disponibili a finanziare il piano industriale per 2 miliardi di euro attraverso forti investimenti e una riduzione dei costi strutturali che, per due terzi, non erano relativi al costo del personale. I soci avevano condizionato la disponibilità alla ripatrimonializzazione e al rifinanziamento ad un accordo con le organizzazioni sindacali, venuto meno con l’esito del referendum fra i dipendenti". La parola spetta ora al governo che, secondo indiscrezioni, avrebbe già predisposto il decreto che nominerà uno o più commissari per la gestione dell’aviolinea.

I voli e le operazioni di Alitalia non subiranno alcuna modifica e continueranno secondo la programmazione  prevista. Lo comunica la compagnia al termine della riunione del  Consiglio di amministrazione che ha deciso di presentare richiesta di ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria.

Salvini, notte tra gli immigrati "Cos'ho visto, è il più grande..." Lo schifo infinito / Guarda

Immigrati, Salvini passa la notte al Cara di Mineo: "Il più grande centro commerciale di carne umana d'Europa"



"Ho dormito al Cara di Mineo, in quello che una volta era un presidio di sicurezza, che invece ora porta insicurezza per tutti i paesi del circondario". Matteo Salvini ha pubblicato le foto della sua notte nel centro per richiedenti asilo in provincia di Catania, "definito "il più grande centro commerciale di carne umana di tutta Europa".

F1RST, IL PRIMO TOTAL NO FROST DA INCASSO

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"Abbiamo parlato con commercianti, agricoltori, mamme e papà che sono disperati per la convivenza impossibile con queste migliaia di persone - ha spiegato il segretario della Lega Nord -. Non ce l'ho con questi 3.300 ospiti, né con i volontari che gestiscono il posto. Ce l'ho con la politica complice che in Sicilia si chiama Crocetta ed Alfano. Mi domando dove siano. Indegni siciliani sia l'uno che l'altro".